scritto da francesca il 28 08 2024
Mentre salivo mi domandavo: "ma le Dolomiti sono pietra o sono nuvole? Sto sognando o sono vere?".

E invece eccomi qua, "abbracciata" dalle montagne più famose del mondo alla cui bellezza e magìa nè gli occhi, nè lo spirito sanno resistere. Impossibile pensare che queste magnifiche vette furono teatro, tra il 1915 e il 1917, di uno dei più cruenti conflitti mai combattuti: la Prima Guerra Mondiale che ha chiesto un alto prezzo in termini di vite italiane e austro-ungariche. Questo, però, non ha attenuato la bellezza delle Dolomiti, anzi i sentieri tracciati dai soldati costituiscono oggi uno dei più affascinanti e arditi percorsi alpini.

Ora me le sto gustando e respirando a pieni polmoni, ma mi è difficile farne una descrizione senza avere la consapevolezza di dimenticare qualcosa, perchè fare un elenco di quel che c'è da conservare sarebbe infinito e quasi impossibile.

C'è TROPPO di tutto!

Arrivo in albergo, poso zaino e trolley, apro la finestra e ciò che appare ai miei occhi è qualcosa di stupefacente. Le Tre Cime di Lavaredo sono lì, se allungo una mano posso quasi toccarle. Sono tre cattedrali naturali, monumenti di eccezionale grazia che da sempre affascinano  visitatori e turisti di tutto il mondo.

E allora, via, cosa aspetto ad avventurarmi per uno di quei sentieri che, salendo, conducono ai vari rifugi?

Così, mi attrezzo con abbigliamento adatto , zaino in spalla e parto. La camminata verso la destinazione che mi sono prefissa è di circa 3 ore ma quando mi trovo proprio sotto le Tre Cime devo fermarmi ad ammirare quelle straordinarie pareti verticali dove i più bravi scalatori stanno conquistando il "muro" della Cima Grande che è di una perfezione quasi metafisica, per tanto tempo ritenuta impossibile da scalare. Resto incantata per una decina di minuti, ma il tempo incalza e io devo raggiungere il Rifugio Locatelli.

Rifugio Locatelli - Tre Cime di Lavaredo / Dreizinnenhütte

Assaporando l'aria fresca che attutisce i raggi del sole verso l'alta quota, salendo mi godo il panorama tutt'intorno. Mi fermo qualche minuto dentro la piccola chiesetta  dedicata a Maria Ausiliatrice e, dopo aver superato il Rifugio Lavaredo salgo verso la Forcella Lavaredo, il punto più elevato dell'escursione. Strada facendo  ammiro le pareti rosate della  Croda Passaporto e di fronte vedo  le pareti della Cima Piccola, dove mi pare di scorgere alcuni rocciatori impegnati nella scalata.

Proseguo per il sentiero panoramico e più agevole verso la destinazione e ammiro fiori che crescono lungo l'intero tragitto, come il papavero alpino dai petali di colore giallo intenso o più o meno aranciato, l'erba storna, una pianta prostrata dai numerosi fiori piccoli con petali roseo-violetti riuniti in racemi, la silene rigonfia dai fiori penduli con calice ovoidale, il dente di leone montano dai fiori di colore giallo puro, lo spillone di dama dai fiori di colore rosa intenso riuniti a capolino, la peverina dei ghiaioni dai fiori di colore bianco candido, e tanti altri i cui nomi ora non ricordo.

Erba storna [Noccaea rotundifolia ] Thlaspi rotundifolium

Finalmente giungo al rifugio Locatelli e qui, abbastanza stanca,  mi rifocillo con un bel pranzo tipico dell'ospitalità delle Dolomiti.

Rinfrancata nel corpo e nello spirito riprendo la camminata per la discesa e seguendo la mia espertissima guida ho la fortuna di imbattermi in una fauna di tutto rispetto.  Camosci, marmotte e volpe rossa non sembrano intimiditi dalla nostra presenza.

210+ Rododendro And Dolomiti Foto stock, immagini e fotografie royalty-free - iStock

Man mano che mi avvicino alle Tre Cime ritrovo le fioriture caratteristiche di questa zona. Rododendri e genziane sono visitati da numerose farfalle dalle ali intensamente colorate.

Un ultimo sguardo alle Tre Cime e poi la stanchezza e il sonno prevalgono, ma non prima di aver ammirato l'emozionante e romantico spettacolo che le Cime offrono in notturna.

Stagliate contro il cielo stellato e illuminate dalla luna come tre enormi sentinelle a protezione del mondo intero è un panorama di rara bellezza. Faccio calare il sipario su  questa rappresentazione con la certezza che l'indomani sarà nuovamente lì ad aspettarmi.

TRE CIME IN TRE NOTTI - Il Viaggiatore-Magazine

E con questo, cari amici vi saluto e spero di avervi condotto con me in questo meraviglioso viaggio.

Alla prossima!!!!

Francescagif

scritto da francesca il 5 08 2024
Così l'Alzheimer galoppa: «Sono numeri da emergenza». Ma mancano ancora i fondi- Corriere.it

Camminava sotto il sole cocente, 35 gradi all’ombra, il passo lento e rassegnato di chi ha una destinazione amara, un rituale imprescindibile.

Il suo era un appuntamento non rimandabile, sempre lo stesso da giorni, da mesi e chissà per quanto ancora. Ma nulla l’avrebbe fermato. Lei era là e anche se non lo aspettava, non lo riconosceva più da tempo, anche se il suo mondo era un altro perchè qualcuno le aveva rubato la ragione, lui doveva, e voleva, esserle vicino. Era il suo obiettivo giornaliero, il suo punto di riferimento sin dal momento in cui apriva gli occhi al mattino.

Quel  “mostro” silenzioso ma inesorabile,  quel ladro di ricordi entrato nella loro vita a sconvolgere la rassicurante quotidianità, gli aveva spezzato il cuore.

Ma c’era in lui un’incrollabile convinzione. Doveva assolutamente trovare la forza per affrontare questo difficile viaggio senza perdere mai la speranza.

Ma nella sua impotenza si sentiva tanto solo..

scritto da francesca il 8 07 2024
 

Carissime Amiche e Amici di Eldy. Vi comunico che ho dichiarato guerra a tutti i componenti la mia famiglia. Sono tanti anni che mi "conoscete" e tante volte mi sono trovato a contestare da buon toscano. Sono stufo di sentirmi dire: < Ma te babbo non capisci i giovani di oggi, non è la vita come ai tuoi tempi...> Già! Forse hanno ragione. Come ho già scritto altre volte ( non ricordo), evidenziavo il fatto che: fui fabbricato a Pola, nella penisola Istriana quando era italiana, dopo qualche anno dall'orribile tragedia dove rimasero seppelliti 185 minatori. Mio padre, era uscito da pochi minuti. Poi, ritornarono in Versilia poveri come quando erano partiti. Mi hanno sempre raccontato che mia madre mi mise al mondo in una casupola in un bosco...Ecco perchè non sono normale. Detto questo, ripeto a figlie e nipoti, che anch'io ho avuto la mia gioventù, e soprattutto un' Educazione diversa. Mi avevano comprato una Vespa  150  con tantissime cambiali che il rivenditore mi disse:  -facciamola finita , di al tuo babbo che siamo a posto così. Non ti voglio più vedere- Per me, era una fuori serie, una Maserati...E quando la domenica con il mio amico andavamo a ballare o al cinema, mia madre stabiliva l'ora del rientro: <Semmai, prima di mezzanotte di  essere a casa. >  Tutto questo per dire che oggi, escono di casa a mezzanotte e rientrano alle ore del mattino. E qui, vengono i richiami del Nonno e Nonna: " Ma non sentite cosa succede? Quella è stata violentata, l'altra ragazza è sparita, droghe ecc. ecc. " Mi sembra di parlare ad un muro, non mi ascolta nessuno. Ecco che per questi motivi , ho dichiarato guerra a tutta la famiglia. Altro particolare che non accetto: ma possibile che queste cantanti, e sono molte, devono presentarsi in Tv quasi nude? E' questo il modo di esibirsi in pubblico?  Non sarebbe meglio usare un abbigliamento consono..E mi arrivano le stesse frasi: sei all'antica. Mi fermo qui. Mi  accorgo che vengo da un pianeta lontano. Comunque, rimango della mia idea: Dichiarazione di guerra continua.

Giulio Salvatori 

scritto da francesca il 23 06 2024

Ed eccomi qua, sono ritornata da un viaggio fantastico tra alcune regioni italiane. Ho voluto visitare luoghi che non avevo mai visto, scoprendo così meraviglie artistiche e storiche nonchè culturali  che abbiamo ereditato nel corso dei secoli e che diamo letteralmente per scontati da quando siamo nati. Ebbene, siete pronti per partire con me?

 

Prima tappa, URBINO

Urbino è uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui conserva ancora oggi il fascino artistico e l'eredità architettonica. Su e giù per le stradine del suo centro storico ho visitato il maestoso Palazzo Ducale con la Galleria Nazionale delle Marche al cui interno ho ammirato capolavori dei più importanti artisti italiani, tra cui Piero della Francesca, Raffaello Sanzio e tantissimi altri.

                                            Palazzo Ducale - Urbino

             Piero della Francesca - Flagellazione di Cristo

 

                           Raffaello Sanzio - La muta

 

Proseguendo il cammino, ma a due passi, nella stessa piazza,  si erge il Duomo di Urbino, dedicato a Santa Maria Assunta e ricostruito interamente dopo il terremoto del 1789.

Duomo - Pesaro Urbino

Ma si sa, camminando camminando viene fame, e allora fermiamoci in una caratteristica trattoria per gustare le specialità del posto. La tradizione culinaria di Urbino è basata soprattutto sui prodotti della terra e non si può iniziare un pasto ad Urbino senza ordinare un tagliere di formaggi e salumi come la Casciotta DOP di Urbino e il Prosciutto DOP di Carpegna. Questi sono anche i due protagonisti assoluti della crescia sfogliata.

 

 

La tappa successiva sarà ASCOLI PICENO.

Conosciuta anche come la “Città delle Cento Torri”, Ascoli Piceno è una cittadina marchigiana elegante, ospitale e a misura d’uomo che è bello scoprire a piedi camminando per le sue stradine circondate da edifici in travertino. Ha un centro storico raccolto e accogliente con le due piazze principali: Piazza del  Popolo e Piazza Arringo sulla quale si affacciano edifici storici come il Battistero di San Giovanni di origine medioevale, la cattedrale di Sant’Emidio e il Palazzo Vescovile che ora ospita il Museo Diocesano. Su questa Piazza, di forma rettangolare, si trova anche il Palazzo Comunale.

 

                                          Battistero di San Giovanni

                                       Cattedrale di Sant'Emidio

E quando senti l'appetito che reclama, che si fa? Un bel cartoccio di olive ascolane e cremini e si mangia seduti ai tavolini della piazza oppure passeggiando tra le vie del centro.

 

Olive ascolane e cremini - Foto di La Bottega dell'Oliva Ascolana, Ascoli Piceno - Tripadvisor

Anche qui ad Ascoli ci sarebbe ancora tanto da raccontare, ma il tempo stringe e allora via verso nuove mete. Dopo i monti è ora di scendere al mare per una bella settimana di relax. Ci aspetta la Puglia con le  sue acque cristalline, spiagge di sabbia fine, calette nascoste e scogliere a picco sul mare.  

 

Dopo aver visto la parte salentina della Puglia, cioè l'ovest, quest'anno ho deciso di andare ad est e precisamente ad OSTUNI chiamata anche la città "bianca"  dal tipico colore che avevano le case dell’antico quartiere Terra, il borgo antico fortificato della città.

 

Durante il soggiorno in Resort sul mare è inevitabile visitare i dintorni. E qui c'è di che rimanere incantati e sbalorditi da quanto questa  terra sia ricca di storia, cultura, paesaggi mozzafiato e una deliziosa tradizione enogastronomica.

 

ALBEROBELLO con i suoi caratteristici e affascinanti Trulli

POLIGNANO A MARE incastonata tra imponenti scogliere

e tutta la Puglia che qui non sto a descrivervi perchè non mi basterebbe questo post.

I giorni passano ma la voglia di scoprire nuovi luoghi non cessa. E allora perchè non andare qualche giorno in Basilicata? Per esempio

MATERA ,  una città tra le più antiche del mondo il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico e senza interruzioni fino ai nostri giorni, Patrimonio Mondiale UNESCO.

per uno spettacolare colpo d'occhio sui Sassi e le Chiese Rupestri.

Cari amici, per ora mi fermo qua, non voglio annoiarvi ma avrò ancora da raccontare. Intanto buon inizio dell'ultima settimana di Giugno.

Francesca