scritto da francesca il 25 04 2024
       

VIVA LA FESTA DELLA LIBERAZIONE!!!

  (P.S. La foto è mia)
scritto da francesca il 12 04 2024

Domenica pomeriggio, mi ero allungato sul divano e ogni tanto facevo l’inchino rischiando di troncarmi il collo. Di quello che diceva la TV non capivo nulla, però ho sentito un grido di mia moglie che sembrava una saetta: < Non dormire! Preparati che andiamo a fare un giretto. > Le mie bonarie proteste non sono servite a nulla.

Mi sono messo alla guida della mia Panda: compie 25 anni ma va ancora benissimo, anzi molti mi chiedono se la vendo. Ancora mezzo assonnito, percorrendo quella via che conduce al mare, mi sentivo Fantozzi alle prese col traffico domenicale. Dopo alcuni giri nelle vie interne, abbiamo trovato anche il parcheggio, miracolo.

Ci siamo incamminati verso quel lungo pontile di Marina di Pietrasanta che affonda le gambe in metri e metri d’acqua. All’inizio non ti rendi conto perché c’è la spiaggia, poi, il fondo non lo vedi più, ma acqua, acqua e tanta acqua e in lontananza la costa Ligure. E pensare che a casa mia, non ho voluto neanche la vasca nel bagno, ma ho preferito la doccia. Ho sempre avuto il terrore del mare. (Le figlie ci regalarono una vacanza di una settimana con una nave da crociera nel Mediterraneo, quando finalmente si ritornò al porto di Genova e vidi la costa, dentro di me gridai tanto forte: “terra, terra “come Cristoforo Colombo....).

Sul pontile c’era tanta gente che camminava avanti e indietro. Guardavo quei pescatori che fissavano le loro canne, le tiravano e le rigettavano lontane. Bambini che aspettavano curiosi di vedere un pesciolino. Mi feci coraggio e chiesi a un pescatore: < Ma ci sono i pesci? > Mi rispose convinto quasi indispettito di sì, ma che non abboccavano. Ho guardato come faceva lui in profondità, ma di pesci non ne ho visti. Mi hanno sempre raccontato che i pescatori hanno la vista acuta e ragionano con le onde. Ma! Sarà!

Finalmente siamo tornati verso il centro e, con emozione siamo passati sotto un tunnel di mani che si stringono, si cercano, quasi a invocare l’amore, la pace. Ho fatto diverse volte avanti e indietro e ho anche accarezzato quelle potenti braccia protese verso un cielo azzurro. Ho mandato un messaggio virtuale a caratteri molto grandi con scritto: Pace. Speriamo che qualcuno le legga.

PS: Se a volte vi venisse in mente di venire in Versilia, la città di Pietrasanta (LU), è chiamata la -Città dell’Arte. Vi sono molti musei di scultura, pittura che lungo sarebbe l’elenco. Artisti di tutto il mondo hanno lasciato le loro opere.

Giulio Salvatori

scritto da francesca il 3 04 2024

Cuneo, la partenza della fanfara della Brigata Alpina Taurinense per cittadinanza onoraria - YouTube

Si, sono proprio fortunato. Alla fine di un concerto con la mia orchestra, mi sento chiamare da una voce femminile. Mi giro dalla parte dalla quale veniva la voce e vedo un  mio amico seduto sulla sedia in compagnia della moglie. Gli vado incontro, allungo la mano per salutarlo, ma non si alza. Non ci faccio caso e dico qualcosa di circostanza: ti è piaciuto il concerto, come va, è tanto che non ci vediamo. La moglie mi fa brevi cenni col capo che non riesco a capire. Poi, scorgo al lato della sedia due stampelle. Capisco ma ignoro la situazione e continuo a parlare senza un filo logico pur di rompere il silenzio. Finalmente dice qualcosa di incomprensibile. Faccio finta di capire e gli stringo forte la mano. La moglie gli mette una giacca sulle spalle e cerca di metterlo in piedi. L’aiuto volentieri e ci incamminiamo, a fatica, verso la loro macchina. Lo sediamo e la moglie mette in moto e si avviano piano piano. Solo a quel punto, si porta la mano alla fronte e mi saluta con un sorriso appena abbozzato.

Sono rimasto sull’attenti finché la macchina è sparita ai miei occhi: anch’io l’ho salutato militarmente.

Eravamo militari insieme a Cuneo nel secondo reggimento Alpini. Suonavamo nella Banda Reggimentale e, entrambi graduati. Per un attimo mi sono rivisto al suo fianco sfilare durante le parate. Lui, che cercava di parlare il toscano e il bergamasco: quante risate e quante bottiglie di vino scolate insieme. E quella sera che si rientrò dalla libera uscita col cappello sotto il braccio e senza penna. L’Ufficiale di picchetto ci accompagnò direttamente in cella. Eravamo tanto dispiaciuti che si cantò tutta la sera.

Suo figlio mi diede l’indirizzo e promisi che sarei andato a casa loro per passare qualche ora insieme. Non sono mai andato: volevo ricordarlo giovane, con quella penna dritta sul cappello, ed io al suo fianco con tutta la Banda Reggimentale del secondo Reggimento Alpini.

Alpini... - Associazione Nazionale Alpini Sezione di New York | Facebook

Ripensandoci, quante volte mi sono detto: sono fortunato.

Giulio Salvatori

scritto da francesca il 30 03 2024

Cari amici, il mio augurio per tutti voi è di una Serena Pasqua e che questa domenica Pasquale possa portare pace e serenità a chi soffre. Un pensiero di speranza sia in ognuno di noi.

 

Francesca e tutto il blog Incontriamoci.