Tutti noi, tutti i giorni, abbiamo a che fare con vari oggetti. In cucina, in auto, al lavoro...ecc ecc. E magari a volte ci chiediamo: chissà chi è ''quel gran genio del mio amico'' (diceva Battisti), che ha inventato questo ''coso''!!! Da qui la mia idea di andare a vedere le invenzioni. Tralasciando quelle più importanti e di vecchia data di cui più o meno tutti siamo a conoscenza, la curiosità mi ha portato a fare una ricerca su di un oggetto di cui l'uso quotidiano è ormai indispensabile per soddisfare i piaceri del nostro palato.
La MOKA, chiamata comunemente, ma che originariamente era ''caffettiera''.
Chi di noi non ha bevuto e beve tuttora almeno 1 caffè al giorno?
Ci sono vari modi per fare un caffè. Ve ne elenco alcuni.
Caffè per bollitura nell' ibriq....E' il metodo originario, tuttora in uso presso i paesi arabi. Il caffè che ne deriva ha un gusto forte e viene detto ''caffè arabo'' o ''caffè turco''.
Caffè per infusione.....molto diffuso come metodo e prevede di portare a ebollizione l'acqua, quindi versarla sul caffè, ridotto in polvere più o meno fine.
Caffettiera a stantuffo.....o coffee plunger, che si ritiene essere stata inventata attorno al 1933.
Caffettiera a filtro.....molto diffusa in Germania e Stati uniti. É una macchina per infusione. Il caffè così ottenuto, viene detto ''caffè all'americana''.
Espresso.....con caffettiera espresso, si intende propriamente la macchina per caffè in dotazione ai bar.
Caffettiera napoletana.....cuccumella...,tradizionale a Napoli fino alla metà del XX secolo, il cui uso è ormai molto ridotto.
E chi ha inventato la MOKA? Quella classica, quel piccolo apparecchio che tutti abbiamo in casa per fare un buon caffè?
Fu una fortunata invenzione di Renato Bialetti (figlio di Alfonso, che produceva oggetti in alluminio a Crusinallo). Brevettò nel 1933 la famosa caffettiera con l'omino coi baffi. In base a quanto caffè vogliamo fare, usiamo varie dimensioni . Il caffè si misura in tazze e una moka si definisce pertanto da 1, 2, 3, 4, 6 o 9.
Un consiglio: se andate in Germaia non chiedete: ''1 caffè''......ma chiedete: ''1 espresso''! Se chiederete un caffè semplicemente, vi arriverà una ''grolla'' di caffè, e credete, noi italiani non riusciamo a berlo.
Ora vi pongo una domanda: secondo voi, il caffè bevuto al bar, è più forte e quindi più concentrato, quando ve lo servono ristretto o quando ve lo servono lungo?
lungo o corto nadia, io vado pazza per il caffè sia al bar che fatto in casa nn posso farne a me; ovviamente non più di 3 al giorno, grazie e complimenti per l’articolo ciaooo
Scusa Nadia ma credo che la tua domanda necessiti di alcune precisazioni.
Il caffè ristretto del bar è sicuramente piu’ forte di quello lungo ma contiene meno caffeina.
Il caffè lungo è meno concentrato ma contiene piu’ caffeina, cio’ è determinato dal tempo che impiega l’acqua a passare attraverso il filtro e dal numero di atmosfere di pressione.
Ciao
ops….dimenticavo!!!!! Alla domanda finale di Nadia, non so dire nulla di preciso, l’unica cosa che so è che il caffè della moka, fa più male del caffe del bar.
Se si pensa alle dosi del bar e alle dosi della moka si dovrebbe immaginare il perchè fa male.
E poi il caffè della moka viene sfruttato tutto e con lui la parte più legnosa del caffè che è quella che fa + male.
Nadia, mentre leggevo pensavo tra me, vuoi vedere che si è dimenticata la “vecchia” NAPOLETANA? Invece eccola, l’ho trovata subito dopo. Quanti ricordi!!!!! Cmq il caffe’ non era un granche’, xchè prima bolliva l’acqua nella parte inferiore della macchinetta, poi la si toglieva dal fuoco e la si capovolgeva per far scendere il caffè (un po’ il processo inverso della moka che invece con la pressione fa salire il caffè). Nel frattempo si raffreddava e quindi toccava, dopo, riscaldarlo. Quando penso alla “napoletana” mi viene in mente quella scena di Eduardo, seduto fuori al balcone di casa che spiega al “professore”, suo dirimpettaio, le varie fasi della preparazione del caffè e, come ciliegina sulla torta, il famoso “coppetiello” di carta che aveva la funzione, come asseriva lui, di raccogliere l’aroma e farla uscire all’esterno, piano piano. Cmq i miei ricordi sono remoti e vaghi xche’ io ho sempre usato la moka, la vecchia e buona Bialetti, anche se adesso ne uso diverse. Riguardo agli altri caffè…..x una napoletana come me…….manco a parlarne. Grazie comunque di averci ricordato i vari tipi di caffè e i vari modi di farlo. A proposito, non vi dico la penitenza che faccio quando vado a fare qualche viaggio all’estero……sciacquoni…. non caffè. Nadia, anche se chiedi un espresso italiano sempre un beverone è, e non solo in Germania, ma anche a Parigi,a Londra, a Vienna, a Praga, insomma il caffè è Italiano, meglio ancora napoletano.
Nadia, io non so qual è il caffé più forte ma lo preferisco comunque e sempre ristretto e amaro. Per me è solo quello il caffé.Bellissimo il tuo articolo.
emm. good one ))
nice! i’m gonna make my own journal
eh.. really like it.
In perù dicono che il caffè per essere buono deve essere:
Negro como la noche
Caliente como la pasion
Fuerte como l’amistad
dulce como la venganza
lungo o corto nadia, io vado pazza per il caffè sia al bar che fatto in casa nn posso farne a me; ovviamente non più di 3 al giorno, grazie e complimenti per l’articolo ciaooo
Nadia, il caffè lungo contiene piu’ caffeina’, anche se sembrerebbe il contrario. Interessante e gradevole l’articolo, complimenti.
Scusa Nadia ma credo che la tua domanda necessiti di alcune precisazioni.
Il caffè ristretto del bar è sicuramente piu’ forte di quello lungo ma contiene meno caffeina.
Il caffè lungo è meno concentrato ma contiene piu’ caffeina, cio’ è determinato dal tempo che impiega l’acqua a passare attraverso il filtro e dal numero di atmosfere di pressione.
Ciao
il caffe’ ristretto del bar e’ piu’ buono e fa meno male perche’ ha meno caffeina.
ops….dimenticavo!!!!! Alla domanda finale di Nadia, non so dire nulla di preciso, l’unica cosa che so è che il caffè della moka, fa più male del caffe del bar.
Se si pensa alle dosi del bar e alle dosi della moka si dovrebbe immaginare il perchè fa male.
E poi il caffè della moka viene sfruttato tutto e con lui la parte più legnosa del caffè che è quella che fa + male.
Nadia, mentre leggevo pensavo tra me, vuoi vedere che si è dimenticata la “vecchia” NAPOLETANA? Invece eccola, l’ho trovata subito dopo. Quanti ricordi!!!!! Cmq il caffe’ non era un granche’, xchè prima bolliva l’acqua nella parte inferiore della macchinetta, poi la si toglieva dal fuoco e la si capovolgeva per far scendere il caffè (un po’ il processo inverso della moka che invece con la pressione fa salire il caffè). Nel frattempo si raffreddava e quindi toccava, dopo, riscaldarlo. Quando penso alla “napoletana” mi viene in mente quella scena di Eduardo, seduto fuori al balcone di casa che spiega al “professore”, suo dirimpettaio, le varie fasi della preparazione del caffè e, come ciliegina sulla torta, il famoso “coppetiello” di carta che aveva la funzione, come asseriva lui, di raccogliere l’aroma e farla uscire all’esterno, piano piano. Cmq i miei ricordi sono remoti e vaghi xche’ io ho sempre usato la moka, la vecchia e buona Bialetti, anche se adesso ne uso diverse. Riguardo agli altri caffè…..x una napoletana come me…….manco a parlarne. Grazie comunque di averci ricordato i vari tipi di caffè e i vari modi di farlo. A proposito, non vi dico la penitenza che faccio quando vado a fare qualche viaggio all’estero……sciacquoni…. non caffè. Nadia, anche se chiedi un espresso italiano sempre un beverone è, e non solo in Germania, ma anche a Parigi,a Londra, a Vienna, a Praga, insomma il caffè è Italiano, meglio ancora napoletano.
Nadia, io non so qual è il caffé più forte ma lo preferisco comunque e sempre ristretto e amaro. Per me è solo quello il caffé.Bellissimo il tuo articolo.