Comedian" - Maurizio Cattelan
In una società che chiama arte una banana appiccicata con del nastro adesivo al muro, il cinismo e l'assenza di emozioni la fanno da padrone, così pure l’incapacità di provare, comprendere, dar voce e riconoscere le proprie emozioni! Ma non sono soltanto le idee e le emozioni che mancano, sono proprio i cervelli che hanno raggiunto il capolinea. Quest'opera infatti, (scusate, ma chiamarla opera è un sacrilegio) è stata battuta all'asta da Sotheby's a New York per 6,2 milioni di dollari - sì, avete letto bene. L'opera d'arte contemporanea Comedian di Maurizio Cattelan è costituita da una banana vera, fresca, fissata alla parete con del nastro adesivo. Il collezionista cinese Justin Sun che ha appena acquistato una versione per 6,2 milioni di dollari ha già dichiarato che presto se la mangerà, diventando così la banana più cara al mondo.
Nella società del nulla, avanza il nulla…l’arte è dissacrante, è ormai solo un business e ha perso il senso e il senso della misura, le canzoni sono imbevute di violenza e di frasi volgari per coprire il nulla che sono! Ed io che sono cresciuta ascoltando De Andrè, Guccini, Cocciante, Battisti, mi domando: ma che diavolo è successo alle persone?
Il vero problema di oggi si chiama indifferenza, superficialità, esibizionismo, anaffettività.
E aggiungo un’ultima cosa. Mentre il nulla avanza, l’incoerenza le fa da padrona, perché nella società del nulla perfino le parole sono svuotate di senso, significato e valore.
Che dire, forse Cattelan su una cosa almeno aveva ragione: siamo alla frutta. Letteralmente!
Francesca
Io e te Giulio, insieme a tanti altri saremo dissacratori ma, credimi, poco m’importa. Abbasso Cattelan e la sua banana e tutti quelli che vogliono farci credere che non capiamo niente di arte. Se questa si chiama arte contemporanea allora io sono antica, ma mi va bene così.
Ciao e grazie.
Luigi, convengo pienamente col tuo pensiero e lascio che i “grandi” critici d’arte contemporanea si riempiano la bocca con parole come “essenzialismo”, “suggestione” “mito” o chissà cos’altro ancora.
Io mi tengo stretta la mia Arte, quella Vera, quella Bella.
Ciao e grazie.
A Palazzo Mediceo del Comune di Seravezza-Lucca- , dove sono stato più di 30 anni, sotto la direzione di esperti, abbiamo organizzato e esposto tantissime mostre di famosi pittori e scultori. Poi, quando “arrivò” Botero e altri…pochi per fortuna. comincia a chiedermi che arte fosse la loro…Perdonate la mia ignoranza. Ma siccome, sono cresciuto in mezzo al marmo, ho avuto la fortuna di vedere cosa vuol dire: SCOLPIRE. L’0pera, è centro il blocco di marmi o e devi- DEVI- avere la capacità e il gusto di tirarla fuori. Ho visto tanti artisti che non sapevano tenere in mano nè lo scalpello, nè il mazzuolo. Figuriamoci…però, erano quotati. ( Mio padre, cavatore, li avrebbe presi a calci negli stinchi.) Quello che ha tirato via tanti soldi per una banana, andrebbe portato in un’isola sperduta. Non può stare in mezzo alla gente. Mi fermo qui, perchè sento che scriverei cose pesanti,
Purtroppo l’arte oggi ha assunto
una chiave di lettura che si allontana da ogni logica ed ogni analisi critica oggettiva.
Si è diventati schiavi di uno pseudo snobismo industriale che si orienta su una falsa originalità e che non ha nulla a che vedere con l’arte ed il suo sviluppo.
Purtroppo non ci resta che tenerci stretti
i nostri cimeli ed i nostri feticci.
Un carissimo saluto e abbraccio a tutti voi.Luigi
Giuseppe, anche i miei nipotini sanno creare figure, oggetti, personaggi o altro utilizzando cose di uso comune alla portata di tutti. Ad esempio con un semplice rotolo di carta igienica e due colori, costruiscono un bel portapenne, ne bastano poi 4 per ricavare un bellissimo albero di Natale e tanto altro ancora. Ma ciò non significa che siano degli artisti o che lo diventeranno, semplicemente hanno fantasia, inventiva e un pizzico di genialità ma attenti a definirli artisti. Questo è ciò che si dice “lo so fare anch’io”. Ma l’Arte è un’altra cosa.
Un saluto.
Se l’arte non ce l’hai nel cuore non puoi creare arte, ma con un pizzico di fantasia, anche in un piatto si può creare qualcosa che lascia trapelare lo spirito artistico.
Al ristorante, utilizzando la buccia di due fette d’anguria e quattro stecchini, ho creato un veliero di tre alberi, comprese le vele, destando l’ammirazione di commensali e camerieri.
Arte spicciola? Si! Ma meglio di una banana appiccicata al muro col nastro adesivo. Ho combinato anche altre “opere nel piatto” ma ve le racconterò un’altra volta.
Giuste le tue osservazioni Francesca. Un saluto.
Eh si cara Gabriella, la banana l’ha mangiata il cinese, pensa quanto l’ha pagata. Ormai sia nell’arte che nella musica non si fa più riferimento al bello, inteso come tale, ma quello che conta è parlarne, sia in bene che in male. Che beffa!!!
Un abbraccio.
Francesca penso che nel frattempo la banana sia stata mangiata altrimenti sai che nero…! Certo che non capisco come possano dire che si tratta di Arte. Un abbraccio ciao
Grazie cara Carlina, rinnovo l’augurio anche a te per un buon 2025.
Per quanto riguarda questo tipo di “arte” vedo che la pensiamo allo stesso modo…il nulla.
Ciao, un abbraccio.
Intanto “Buon 2025 Francesca: sicuramente, l’unica parola giusta di Cattelan è che siamo già arrivati alla frutta- x il resto concordo con te su tutto:il nulla assoluto