Bene, siamo arrivati nella città del Palladio. Siamo turisti e abbiamo visitato più volte i monumenti più importanti della città e oggi, vogliamo visitare quei luoghi, quei scorci che pochi visitano.
Siete pronti per partire?.....ci siamo tutti?.....bene, allora ''gambe in spalla'' e si parte!
Usciamo dall'albergo situato in Viale Roma, alla nostra sinistra, la stazione ferroviaria. Prendiamo quella direzione, pochi passi e troviamo subito uno dei polmoni verdi della città: Campo Marzio.
Tra i parchi vicentini, Campo Marzio è il più antico Parco comunale e l'unico a non essere recintato. Sulle origini del nome è stata disputa aperta per secoli. Una delle interpretazioni fa risalire al termine dialettale ''marso'', che indicava una zona umida, marcia, paludosa, a causa delle piene del Retrone. E' più probabile, invece, che il nome deriva da Campo di Marte, nome dato ai luoghi utilizzati dai soldati romani per le loro esercitazioni marziali. A pochi passi dalla stazione appunto, e ai piedi di Monte Berico. Il parco venne diviso in due parti nel 1869 (faccio una precisazione: l'anno di nascita di mio nonno). La parte est venne lasciata completamente a verde, mentre un settore della parte ovest venne utilizzata per la costruzione del Teatro Verdi. Nel corso della seconda guerra mondiale, purtroppo i bombardamenti distrussero lo storico Caffè Moresco e buona parte delle alberature che vennero poi rimpiantate in filare lungo il viale centrale. Negli anni '80 del Novecento, i maestosi platani che caratterizzavano Campo Marzio, iniziarono ad ammalarsi del cancro colorato. Inutile tentativo dell'amministrazione comunale per salvarli. Cominciarono a morire e diventarono un pericolo per l'incolumità pubblica in caso di caduta. Si decise negli anni '90 alla riqualificazione del parco. Tutti gli alberi ammalati vennero sostituiti. Il parco ospita annualmente la festa Patronale dell'8 settembre e accoglie le giostre.
Attraversiamo il parco e arriviamo in un angolo dei più suggestivi della città: Ponte Furo.
Vicenza possiede una antica tradizione anche per quanto riguarda i ponti, alcuni dei quali risalgono ad epoche lontane nel tempo. Il fiume Retrone che si snoda attraverso gli edifici e sullo sfondo la Basilica Palladiana, affiancata dalla Torre cittadina. Nel punto in cui la Seriola confluisce nel Retrone, passavano le mura della prima cinta medioevale duecentesca. Se guardiamo sulla nostra destra invece, possiamo ammirare il colle e la Basilica di Monte Berico. Questo è sempre stato e sarà, il mio angolo preferito.
Proseguiamo, e dopo 5 minuti ci troviamo su Ponte San Paolo. In passato c'era un ponte romanico di cui non rimane nulla. Recentemente dopo una piena del fiume, affiorarono in superficie alcuni resti. In un primo tempo sono stati attribuiti alla costruzione romana ma in seguito riconosciuti come ''gli approdi'', cioè gli scivoli di carico e scarico usati dalle imbarcazioni che risalivano il fiume Retrone e trasportavano le merci. Storicamente sembra che questi scivoli risalgano all'epoca medioevale e che abbiano avuto molta importanza per Vicenza, dove il trasporto fluviale era molto in uso fino al 1700.
E' già trascorsa un'ora da quando siamo partiti....che ne dite di un caffè in C.so Palladio? Bene, tutti per un buon caffè per palati raffinati in un piccolo ma accogliente bar che dal 1927 firma il gusto. Rifocillati anche da una buona briosche, si riparte pimpanti verso un'altro dei polmoni verdi della città.
Dopo una camminata di 10 minuti, arriviamo al Parco Querini.
Il Parco è caraterizzato da vasti prati e delimitato da un esteso boschetto ricco di piante ed ha un'estensione di 120.000 metri quadrati. Prende il nome da palazzo Capra Querini, che si trova nelle immediate vicinanze, in contrà San Marco e il parco ne costituiva il giardino. Divenuto di proprietà della famiglia dei conti Rezzara, venne aperto al pubblico nel 1971. Circondato per due lati dalle sponde del fiume Bacchiglione e dal suo affluente Astichello, e per il terzo lato delle mure veneziane. Dal retro di palazzo Querini, un maestoso viale alberato che, fiancheggiato da statue di soggetto classico, percorre longitudinalmente il parco, fino a giungere lo stagno che circonda un isolotto, sormontato da un tempietto.
Tempio monoptero, costruito in stile classico da Antonio Piovene nel 1820, presenta colonne ioniche a sorreggere la cupola. Alla base del tempietto, recenti lavori di risistemazione, hanno messo in luce un'antica ghiacciaia. Dietro lo stagno, dal lato opposto del parco, rispetto a palazzo Querini, sono collocate le serre in rovina e l'abside della Chiesa di Santa Maria in Araceli. Oggi il parco è meta giornaliera di amanti del jogging e dello sport in generale. Infatti possiamo trovare anche il ''percorso vita''. Durante l'estate vengono svolte manifestazioni sportive e musicali. Anche noi per eliminare le calorie assunte con la briosce, facciamo una corsetta nel parco.
Ora che vi siete goduti un po' di verde e rilassati, ripartiamo alla volta della chiesa di Araceli. Si arriva subito, si trova a 50 metri da una delle 4 uscite del parco querini. La chiesa era attribuita a Carlo Borella, mentre è opera dell'architetto Guarino Guarini (nato a Modena nel 1624, morto a Milano nel 1683 – ricordato soprattutto per il San Lorenzo e la Cappella della Sindone a Torino) e a conferma di questo è stato ritrovato, nel 1965 da Paolo Portoghesi, nella Biblioteca Vaticana, il progetto per la Chiesa di S. Maria di Araceli in Vicenza.
I tre disegni ritrovati riproducono pianta, prospetto e sezione. Nel 1958, in ottobre nella festa di Cristo Re, la chiesa venne abbandonata e si iniziò l'attività liturgica nel salone di Palazzo Scrofa. Il 2 ottobre 1966 venne posata la prima pietra per la costruzione della Chiesa di Cristo Re (architetto Gino Ferrari). Ricordo quel giorno, ero una ragazzina e partecipai con tutte le mie amiche a questa festa. Posso dire che per la posa della prima pietra, ''io c'ero''. Nell' ottobre 1968, Festa di Cristo re, venne fatta la solenne consacrazione della Chiesa.
Proseguendo la camminata per tornare ancora verso il centro della città, possiamo soffermarci in zona S. Marco dove possiamo ammirare alcuni palazzi.
Si si, lo so che avete fame ma quando si visitano le città non bisogna perdere tempo per il pranzo, al massimo, un panino e via. Se siete stanchi, ci fermiamo per un buon gelato alla gelateria più antica di Vicenza. E' qui vicino, a S. Marco, due passi e ci siamo. Intanto torniamo ai palazzi. In questa zona possiamo trovare anche uno dei teatri della città.
Bene....finito questa passeggiata, andiamo come promesso per un gelato. Ve lo offro io.....che gusto preferite? Calma calma....uno alla volta sarete serviti tutti!
Da visitare ancora ci sarebbero molti punti ma ovviamente il tempo non lo permette. In un wee-kend difficilmente si riesce a vedere tutto.
L'ultima tappa ve la voglio far fare al Museo Risorgimento e della Resistenza.
Un posto tranquillo, immerso ancora una volta nel verde. Il complesso di Villa Guiccioli. Nel 1788, le Contesse Bombarda di Verona, cedettero l'intera proprietà a tale Antonio Marchiori di Vicenza. Nel 1794 un maestro veneziano di origini greche, Marino Ambellicopoli acquistava tutti i beni del Marchiori. Nel 1799 presumibilmente venne costruita la Villa ad opera del'architetto veneziano Giannantonio Selva. Morto l'Ambellicopoli nel 1803, i suoi eredi Vassilli ne rimasero proprietari fino al 1853, epoca in cui il complesso fu acquistato dal Marchese Ignazio Guiccioli, cui si deve l'attuale nome della Villa. Il parco si estende di circa quattro ettari. Nel parco sono presenti complessivamente 536 piante. La presenza della Zelcova (Zelcova carpinifolia), censita tra gli alberi monumentali della provincia di Vicenza, arricchisce ulteriormente
l'importanza di questo parco. Si snodano numerosi sentieri tra grandi Lecci, Cipressi, alberi di Orniello, Olmo, Carpino nero e maestosi esemplari di Roverella.
Di questo grande complesso, il Museo è intimamente legato alla vita e alle tradizioni per una serie di motivi ed argomenti che possono essere spiegati dal materiale custodito . Il Museo infatti raccoglie memorie di eventi e di personaggi che appartengono alla Storia d'Italia e che furono in qualche modo collegati con la Storia di Vicenza. Sono conservate inoltre una serie di raccolte, di documenti e di cimeli di uomini i quali, oltre ad essere parte attiva della Storia della Patria, appartengono altresì all'ambiente sociale e alla cultura della città che ne mantiene un vivo ricordo. Il materiale conservato dal Museo è quanto mai vario ed interessante : pubblicazioni a stampa, periodici, giornali,manoscritti, ritratti, quadri, stampe, diari, bandi e proclami, decreti, atti privati, monete, medaglie e decorazioni, bandiere, oggettistica militare di vario genere. Documentano vicende storiche che vanno dalla Prima Campagna d'Italia di Napoleone nel 1796, alla fine della Seconda Guerra Mondiale e alla Lotta di Liberazione (1945).
Finisce qui il nostro viaggio a Vicenza e per concludere in bellezza, vi accompagno in una tipica trattoria vicentina dove potrete assaggiare...........EL GATO!!!!!!!
Ciao a tutti e spero di non avervi stancato troppo con tutto questo camminare!
eleonora, certo che si può fare!!!!
Basta solo che decidi tu ed io ti organizzo il tutto. Vicenza ti accoglie a braccia aperte.
Bravaaaaaa….ti aspettiamo!!
mi viene voglia, nonostante la mia pigrizia innata, di mettermi in viaggio.vorrei andare ad esplorare Vicenza e dintorni. Forse è il richiamo alle mie origini. Sono nata a Zanè ma il resto dei miei famigliari è originario di Bolzano. AVREI BISOGNO DI UNA GUIDA TURISTICA. SAREBBE POSSIBILE METTERE INSIEME DEI GRUPPI DALLE VARIE PROVINCIE E CON IL SUPPORTO VOSTRO ORGANIZZARE DEI MINI-TOUR DI 2-3 GIORNI? Sarebbe fantastico!!!!
magari c’incontreremo in quel di vicenza Nadiac ciao
Marcella cara, grazie dei fiorrr….
Rosaria, il giro non è completato..hai voglia!!!! sai quanta strada ancora devo farti fare…..allena le gambe!!!
Eldyna…..google heart è bellissimo ma Vicenza dal vivo è ancora + bella….grazie
Ester e Lorenzo…grazie anche a voi, siete davvero gentili.
Nadia, chi non vorrebbe una cicerona come te? Bella Vicenza ed il tuo virtuale coincide con un reale tutto vissuto. Brava.
brava Nadia fai conoscere la nostra bellissima città agli amici di Eldy si capisce quanto ne sei orgogliosa da come la presenti … brava davvero ciaoooooooooooo
Nadia, menomale che avevo le scarpe da ginnastica!!!! Milano Vicenza poca distanza, ma in effetti non ci sono mai stata, mi hai incuriosita e ora vado su google heart..però sto gato…mah…
Come sono stanca, quanto mi hai fatto scarpinare! Certo, pero’, ne è valsa la pena. Io avevo visto poco in confronto a tutto quello che c’è da vedere ancora, mi sono limitata ai siti turistici + pubblicizzati, ma ovviamente x scovare quelli meno noti, ci vuole una persona del luogo, come hai fatto tu. Grazie Nadia x avermi fatto completare il mio tour a Vicenza!!!!!
Nadia cara,sono le ore 7.00.Leggendo il tuo scritto
tanto dettagliato,ho ripercorso quel poco ke ho potuto
vedere di Vicenza in una giornata indimenticabile.
Grazie per la passeggiata mattutina…il caffe’
era ottimo, ora passerei un attimo dalla nostra amica
fioraia per donarti un fiore …….andiamo?????
smakkkkkkkk…….tvb.