Come ho già detto in altre occasioni, non sono una vera e propria “patita” dell’Arte, ma, ogni qualvolta se ne presenta l’occasione, accompagno mio marito (che invece lo è) in queste visite “culturali" che poi in fondo mi lasciano soddisfatta ed arricchita sempre di un qualcosa di nuovo. Così è stato anche per la visita alla Reggia di Caserta (dove ero già stata numerose volte) in occasione della mostra dal titolo : "Alla corte di Vanvitelli - I Borbone e le Arti alla Reggia di Caserta" che è stata inaugurata il 4 aprile e si è conclusa oggi 6 luglio 2009. (Nota personale: si può anche dire I Borboni, ma è più corretto i Borbone perché è un cognome).
Non potevo certamente non visitarla, oltretutto era quasi a “casa mia”, occasione, quindi da sfruttare. Inoltre è stata visitata da moltissimi turisti provenienti da varie parti d’Italia.
Ed ora qualche notizia prima sul Vanvitelli, sulla Reggia, l’annesso parco e poi sulla mostra allestita in suo onore.
Alcuni contenuti di questo articolo sono gentilmente concessi da HistoriaWeb - portale http://www.reggiadicaserta.altervista.org/
Luigi Vanvitelli
Luigi Vanvitelli iniziò la propria attività come pittore, seguendo l'esempio del padre, per poi dedicarsi all'architettura e divenire uno dei più importanti architetti italiani del periodo fra il Barocco e il Neoclassicismo. Allievo del poco noto Antonio Valeri, Vanvitelli si ispirò all'opera di alcuni grandi architetti del Barocco, come Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini, Carlo Fontana, Filippo Juvara e studiò a fondo i trattati e le opere degli architetti dell'antichità e del Rinascimento. Negli anni della formazione strinse una duratura amicizia e collaborazione con Nicola Salvi e si affiliò all'Accademia dell'Arcadia.
Notevole opera giovanile è il Lazzaretto di Ancona, costruito su una grande isola artificiale di forma pentagonale, realizzata dallo stesso Vanvitelli all'interno del porto (1733 - 1738).
A Roma ottiene la carica di architetto della Basilica di San Pietro in Vaticano, che mantiene per tutta la vita. Alcuni suoi progetti per San Giovanni in Laterano e per la Fontana di Trevi non vengono mai realizzati. Suo è anche il restauro (1750) della chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, costruita da Michelangelo Buonarroti nelle Terme di Diocleziano.
Negli anni napoletani, Vanvitelli ottenne anche alcune commissioni in Lombardia. A Brescia progettò un nuovo attico per la Loggia, mentre a Milano tentò invano di ottenere la commissione della nuova facciata del Duomo e propose anche un disegno per un nuovo palazzo ducale, non eseguito, che fu però l'occasione per raccomandare alla corte asburgica il suo allievo Giuseppe Piermarini.
Dopo la sua morte i lavori alla reggia furono proseguiti dal figlio Carlo (Napoli, 1739-1821).
La Reggia di Caserta
Nel 1750 il re di Napoli Carlo di Borbone richiese al Vanvitelli il progetto di una nuova reggia che aveva pensato per la città di Caserta, facilmente raggiungibile dalla capitale, ma discosta da essa, come lo era Versailles da Parigi. La reggia, che avrebbe dovuto sorgere nei pressi di una nuova città (che fu poi realizzata in tempi successivi, in modo caotico e senza tener conto delle idee di Vanvitelli), fu rifornita d'acqua dal monumentale Acquedotto Carolino, progettato da Vanvitelli sul modello delle opere idrauliche dell'antica Roma.
La Reggia di Caserta, definita come l'ultima grande realizzazione del Barocco italiano, è sicuramente la sua opera più importante. Curatissima nei dettagli ed articolata su quattro monumentali cortili, la costruzione è fronteggiata da uno scenografico parco, che sfrutta la pendenza naturale del terreno per articolarsi in una gigantesca cascata artificiale, scandita da una serie di fontane con statue marmoree.
Le parti più scenografiche sono l'insieme dell'atrio e del monumentale scalone d'onore e la cappella.
Notevole è il teatro di corte, la cui sala a ferro di cavallo piuttosto arrotondato è resa solenne dall'ordine gigante di colonne, che dissimula la tipica gracile struttura lignea a palchetti. Privo delle quattro torri angolari e della cupola centrale, che avrebbero dovuto movimentarne la mole, il palazzo è una sorta di sintesi originalissima tra Reggia di Versailles e l'Escorial.
Il Parco della Reggia di Caserta
Oltre a essere situata in una delle più belle pianure d’Italia, ai piedi delle bellissime colline casertane, la reggia di Caserta possiede il più scenografico parco di tutto il mondo, disperso di fontane e cascate. I giardini, in parte all’inglese e in parte ispirati ai modelli francesi, sono abbelliti da statue, eseguite dai migliori scultori partenopei sotto la guida di Carlo Vanvitelli. Anche se il progetto iniziale risultava molto più raffinato e vasto, e ci furono successive riduzioni dovute a contingenze di tipo economiche, quello di Caserta resta, in ogni caso un progetto mastodontico legato all’idea della magnificenza reale della casa Borbonica.
Il viale centrale del parco, dal cancello fino alla grande cascata, misura 3 chilometri, il parco si estende in totale per 120 ettari. Partendo dal cancello d’ingresso al parco e continuando per il violone centrale si incontra una prima fontana.
La Fontana dei Delfini: un massiccio volume d’acqua si raccoglie in un lagno di forma rettangolare, la figura di un mostro marino con la testa e il corpo di un delfino, opera dello scultore Gaetano Salomone, tra gli artisti più importanti nel gruppo dei scultori della Reggia.Continuando si incontra la Fontana di Eolo: i rilievi posti sulla facciata rappresentano lo Sposalizio di Teti e Peleo e il Giudizio di Paride e sono il prologo dell’episodio rappresentato dalla fontana con il gruppo di Eolo che sollecitato da giunone, suscita la furia dei venti contro Enea e i Troiani. Le opere sono di Brunelli, Salomone, Violani, Persico e Solari.
Proseguendo nel percorso che man mano si estende in salita si incontra la Fontana Di Cerere, la dea delle messi (a lato), opera dello scultore Salomone e rappresenta Cerere che sostiene la medaglia della Trinacria.
Dalle conchiglie, dai Tritoni e dalle anfore delle due divinità a lato della Dea, rappresentanti due fiumi siciliani, sgorgano lunghi zampilli d’acqua.
La Fontana di Venere e Adone è la penultima fontana che fa capo alla lunga piscina, rievoca il mito dell’amore di Venere e Adone: la dea inginocchiata prende la mano di Adone, scongiurandolo di essere prudente nell’imminente caccia; Adone, ignaro dell’incombente tragedia, calma le paure di Venere. Nel complesso marmoreo sono presenti le ninfe sdraiate sulla roccia, e il cinghiale che ucciderà Adone, in un atteggiamento d’attacco.
L’ultima fontana è la Fontana di Diana e Atteone, alle cui spalle è possibile vedere la cascata. Anche in questo caso il gruppo scultoreo narra la mitologia greca: Diana (a destra) attorniata dalle sue ninfe, e sulla sinistra, Atteone assalito dai suoi stessi cani mentre viene trasformato in cervo dopo aver visto la Dea nuda.
Un altro particolare del gruppo è la ninfa di destra che fa segno alla dea della presenza di Atteone.
Il giardino all’inglese
Il giardino fu voluto dalla Regina Maria Carolina d'Austria, sollecitata dalla moda in voga in Europa dei giardini di stile inglese ideati la prima volta in Inghilterra da William Kent.
Chiamato anche "giardino di paesaggio", il giardino in stile inglese ha una predisposizione delle piante mista e libera, con piccoli viali per imitare i viottoli di campagna. Il giardino è situato a destra della fontana di Diana e Atteone, su un terreno ondulato e morbido, ideale per la coltivazione delle variegate specie di piante provenienti da tutto il mondo, caratteristica fondamentale.
Giovanni Andrea Graefer, botanico inglese, curò la realizzazione del giardino di Caserta sotto la direzione del figlio di Luigi Vanvitelli, Carlo.
La prima fase dei lavori prevedeva la costruzione di una serra, di un laghetto artificiale, di un criptoportico e la messa in opera del sistema idrico d'irrigazione. Successivamente si predispose l'arrivo di varie specie di piante dall'Inghilterra, dall'America e dell'Olanda, e la costruzione della cappelluccia gotica e dell'aperia (inizialmente utilizzata come serbatoio idrico, in epoca francese divenne luogo di allevamento delle api per la produzione di miele, durante il regno di Francesco II, fu trasformata in serra per la coltivazione di piante arboree) con la costruzione di finte rovine. Oggi è possibile ammirare piante esotiche nella loro maturità, splendidi esemplari di palme esotiche delle Canarie, araucarie dell'Australia e della Nuova Guinea.
Ed eccoci ora …alla MOSTRA
Sessanta dipinti e una ricca selezione di disegni, sculture e oggetti di arti decorative nello splendido scenario della Reggia di Caserta testimoniano il genio del “sovrano delle arti” alla corte dei Borbone tra il 1750 e il1773: Luigi Vanvitelli. Nei fastosi saloni degli Appartamenti Storici si snoda il percorso espositivo, tra opere concesse in prestito e arredi permanenti della Reggia, per sottolineare quella fervida e innovativa attività culturale che si generò intorno alla figura del celebre architetto. Vanvitelli fu regista e artefice di una visione unitaria e globale della civiltà figurativa, a partire dalla pittura, settore verso il quale mostrava particolare inclinazione, per essere stato figlio del celebre autore di ‘vedute et architetture’, nonché pittore egli stesso in età giovanile. In mostra, dicevamo, oltre sessanta dipinti, dalle lucide visioni di van Wittel ai numerosi soggetti religiosi e pagani per chiese e palazzi nobiliari napoletani, oltre ai diversi trionfi allegorici della dinastia regnante. Faranno da contrappunto al percorso i ritratti ufficiali di Casa Reale e di personalità eminenti dell’aristocrazia napoletana, nonché le immagini celebrative di un’intensa vita di Corte, dalla partenza di Carlo per la Spagna nel 1759, immortalata da Joli, alle cacce o alle scene più intime e bucoliche di attività agricole nei siti reali. Né potevano mancare le sublimi visioni del Vesuvio in eruzione, documentate con estro e partecipazione emotiva da Bonavia e Volaire. Il percorso si arricchisce di molteplici suggestioni da una selezione di sculture, soprattutto di Giuseppe Sanmartino, ad un articolato settore dedicato all’arredo e alle arti decorative che, proprio grazie all’impulso di Vanvitelli, raggiunse un raffinato livello di esecuzione per opera di maestri attivi nelle reali manifatture.
Un’ampia sezione è dedicata all’architettura, con una scelta di disegni realizzati da Vanvitelli stesso e da altri architetti operanti a corte. Completa il percorso, infine, un nucleo di oggetti, statuine e affreschi provenienti dagli scavi vesuviani, documentati, tra l’altro, dalle preziose illustrazioni delle Antichità di Ercolano Esposte, testimonianza non solo della cultura classica del celebre architetto, ma anche dell’importanza rivestita dall’Antico nella formulazione del nuovo gusto imperante nelle corti europee.
Ed ecco un piccolo assaggio delle opere esposte
Queste le notizie riprese da internet, ma per quanto riguarda le mie impressioni, posso dire che sono rimasta veramente entusiasta nel vedere tutte insieme le molteplici opere del Vanvitelli, esposte in uno scenario magnifico rappresentato dalla Reggia di Caserta.
Ho cercato un video che illustrasse “Il Parco Reale e Il Giardino Inglese”ed un altro che illustrasse “La Reggia” in un modo migliore rispetto alle foto. Li sottopongo entrambi alla vostra attenzione sperando di fare cosa gradita soprattutto agli appassionati che non hanno ancora avuto l’occasione di visitare questo luogo “fiabesco”.
E sempre riferendomi agli appassionati (e quindi più esperti di me in materia) chiedo umilmente scusa fin d’ora se c’è qualche inesattezza, ma ripeto, non essendo io una patita per l’arte in genere, ho solo voluto dare una panoramica, prendendo spunto dalla mia visita a tale mostra e di conseguenza alla Reggia.
P.S. Su richiesta di Calcio (come si evince da un suo commento) aggiungo due link con video da lui stesso consigliati. Basta cliccare su per vederli.
Alba, sarai accontentata appena possibile. Ciao
ecco un sogno che io ho sempre avuto nel cassatto tu con questo blog econ i video lo hai esaudito setu pensi che io come foto sul mio computer ho i giardini della reggia allora hai capito tutto quanto, io la amo, sperando di poterla anche visitare
un suggerimento mi piacerebbe conoscare Venaria altra reggia se è possibile grazie rossaria
Calcio eccoti accontentato, approvando il tuo commento ci sono anche i link che tu consigli, e in + li ho aggiunti in fondo all’articolo
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Grazie prato, con la tua notizia hai arricchito ancor di + le mie conoscenze in merito
Sono 25 anni che lavoro alla Reggia di Caserta e non mi sono mai cimentato a raccontarla… forse perché la conosco troppo bene per avere la presunzione di farlo.
Apprezzo il tuo coraggio e il tuo impegno… solo una cosa,… se puoi aggiungere questi due video:
Link 1 http://www.youtube.com/watch?v=82TgYJCFrao
Link 2 http://www.youtube.com/watch?v=-xQpIJGX7-M
Uno tratta i percorsi di luce. I quali io non li definirei una visita notturna… ma una performance di due ore di spettacolo incredibile, dottori laureati in storia dell’arte che spiegano in maniera semplice e certosino,
effetti di luci suggestivi, e piccoli filmati in costumi d’epoca… insomma una leccornia per palati fini
L’altro video e’ superlativo e arrogante , come l’ambizione del grande Re Carlo 3° di borbone che ebbe la grande idea di edificare una delle opere più belle e mastodontiche del mondo la Reggia di Caserta!!.
Il filmato e’ bellissimo come del resto anche altri eventi che hanno fatto e che faranno avendo come scenario la Reggia… un po’ di pepe no guasta
Ciao
grazie rosaria e da anni che non vedo caserta fin da piccolo con la scuola e quando vado giu ogni anno e sempre chiuso un bacione grazie
Brava Rosaria, come sempre, del resto.
Vorrei solo aggiungere che la scorsa settimana, il giardino all’inglese è stato proclamato, ancora una volta, il più bel giardino d’Europa.(notizia raccolta nelle news di google)
Alla prossima!
Rosaria, quando visitai la Reggia ebbi una grande emozione: ci passai una giornata intera!
Ti ringrazio per avermi rinfrescato la memoria con tutte le notizie storiche ad essa correlate, in maniera così approfondita ed efficace.
Cara Rosaria, non mi rimane che ribadire quello che dice Lorenzo.Sei brava, oggi ancor di più. Hai osservato i passi che si compiono in una regia per creare un film: un film più che vederlo bisogma saperlo leggere appunto come un libro. Il cappello introduttivo, la biografia, la descrizione monumentale della reggia,ai particolori insiti nel contesto monumentale,parchi, giardini, e infine l’ospite a cui è rivolto l’attenzione il Vanvitelli, la trovata geniale sono i due filmati:cosa posso dirti di più brava Rosaria continua così. Hai impostato il tutto in una sceneggiatura cosa assai difficile ma possibile con molta dovizia e intelligenza.Auguri per il tuo prossimo lavoro giampietro
Rosaria, anche questa visita manca, la devo aggiungere al mio elenco di cose da vedere.
Leggendo e guardando il filmato del nostro amato Alberto Angela, ti fa solamente appassionare anche se non si è appassionati di arte. Albeerto, con il suo modo di descrivere e spiegarti, ti prende!
Grazie per averci presentato anche questa meraviglia.
Rosà…GRAZIE GRAZIE!!!Sai che anche io non seguo molto l’arte
(Questa e’ una pecca imperdonabile)guardare e leggere le meraviglie che ci hai proposto e’ stata una delizia mattutina.
La nostra ITALIA e’ un’infinta bellezza…..
Il secondo grazie e’ riferito per il sottofondo del video
amo molto la musica classica…….
MITICA ROSARIA……CIAOOOOOOO!!!!
Cara Rosaria, è il solito pezzo di bravura, dedicato stavolta alla mostra di Caserta e non solo. Un affettuoso saluto.