Mettiamo che ci siano due ragazzi:
una ragazza e un ragazzo.
Mettiamo che la ragazza viva da sola
e sia “chiacchierata”.
Mettiamo che il ragazzo
l’incontri e l’ami.
Dopo….il risveglio. Che facciamo?
Il pomeriggio è assolato come non mai.
La quiete non è quiete.
Ella si confessa: “Tutti mi guardano
di sottecchi, ammiccano, ironizzano
sulla mia solitudine. Commentano
sui miei amici, che spesso cambiano”.
“Come ti posso venire incontro?”,
domanda lui.
“Forse potresti”, risponde lei.
“Sai che facciamo? Prendiamoci qualcosa
di fresco, poi, nel tardo pomeriggio
usciamo e facciamoci vedere insieme.
A tutti quelli che conosco e mi fermano
dirò : Questo è mio fratello. Tu hai
la faccia pulita e puoi sostenere
quanto dico. E forse qualcuno la smetterà
di chiacchierare su di me. Che dici?
Lo facciamo?”
Il ragazzo è perplesso ma è propenso
a darle una mano.
Un diavoletto gli dice: Ma tu che ci guadagni?
“Senti, risponde, prima di uscire,
lo famo ancora?”. “Ma certo”, risponde lei.
Lo fanno e sembrano molto felici.
Sono le 18, si danno una ravviatina,
si rivestono e vanno fuori a passeggiare,
incontrano gente, sorridono a destra
e a manca. “E’ mio fratello, è mio fratello”,
dice lei quasi gridando.
E lui le circonda fraternamente le spalle.
I due “fratelli” sorridono, prendono insieme
un gelato e si allontanano sereni.
Il risultato del loro incontro con la gente
si vedrà da domani.
Grazie Franci.
Ti ho capito Lorenzo e sono felice che tu abbia capito me. Non siamo assolutamente distanti coi pensieri.
Ti abbraccio anch’io con affetto.
Franci hai ragione di indignarti in via di principio. Per tutte le ragioni che hai esposto e che condivido in toto. Ma lo stratagemma è stato escogitato perchè, di fatto, la vita di una ragazza “chiacchierata” può essere resa impossibile da tanti che non si fanno i fatti loro; da qui l’intenzione, forse sbagliata ma chissà, di reagire con una furberia. E qui subentra il ruolo, giusto o sbagliato che sia, dell’uomo. E non dell’uomo tout court, del fidanzato, del ragazzo con cui si fa l’amore e quel che si vuole giustamente. Ma del congiunto che può difendere una ragazza dalle maldicenze e costituire un argine ai pettegolezzi.
Siamo nel concreto, Franci. E’ una storia e non un esempio da proporre o da approvare. E a me piace raccontare storie e non propagare principi. Ti abbraccio con affetto.
(PS: Ti ricordi della infelice storia di Mia Martini, che fu chiacchierata per anni di portare iella e che alla fine, cedendo allo sconforto, si uccise?).
Scusate, ma quello che mi risulta difficile da capire è questo: (probabilmente perchè non condivido assolutamente lo stratagemma inventato): MA DOVE STAVA IL PROBLEMA? Personalmente penso che se non danneggio gli altri (ergo non faccio del male a nessuno) POCO, anzi NIENTE MI IMPORTA DI CIO’ CHE LA GENTE PENSA DI ME. Ecco perchè non riesco a capire il senso di questa storia. Ma scusate…..E’ COSI’ TANTO IMPORTANTE IL GIUDIZIO DELLA GENTE AL PUNTO DI NON AVERE NEPPURE IL CORAGGIO DELLE PROPRIE AZIONI?
Probabilmente il mio pensiero è questo perchè so di non dover niente a nessuno, se non RISPETTO, CORTESIA, EDUCAZIONE, SENSO CIVICO, UMANITA’ e tutto ciò che riguarda le regole e i valori che conosco e pratico da sempre. Per cui tutto ciò che fa parte della mia vita privata E’ SOLO ED ESCLUSIVAMENTE MIO E MAI E POI MAI POTREI VERGOGNARMENE (altrimenti sarei la prima a farlo cessare).
Hai ragione Alba, ma anche i quartieri di periferia e i piccoli centri esistono e, credimi, non sono oasi di pace.
lorenzo abitavano in un paese dove si conoscono tutti,se fosse in citta dove non conosci il tuo vicino di porta stai tranquillo che nessuno sa quello che fai.
Luciano, la cosa stupefacente è che sono fatti veri, o verosimili.
Pat, il problema era che legittimamente la ragazza non voleva che quel ragazzo fosse appunto il suo ragazzo e quindi, nella sua semplicità, aveva pensato allo stratagemma del fratello.
Piuttosto, chissà come è finita o finirà.
Immagino l’imbarazzo di lei e di lui. La gente è fatta per chiacchierare ma se oggi chiacchierano di te, domani lo faranno di qualcun altro. Molti non hanno ancora capito che il motto deve essere: VIVI E LASCIA VIVERE. Anche questo fa parte della vita quotidiana.
Nn credo Lorenzo che sia stata una buona idea
se avesse detto: il mio uomo o il mio ragazzo
sarebbe stata la cosa più giusta, le bugie hanno
sempre le gambe corte, poi che fai ???
Spesso per difendere la propria dignita da giudizi cattivi e feroci dalle persone che ci circondano, si è costretti a mentire. Come al solito con le tue poesie Lorenzo mi stupisci!
Non è uno scherzo amici miei, forse un tormento dell’anima. Grazie Rosaria.