Concordiamo di incontrarci il mattino successivo alle 7,30 – casello Autostrada.
Non dimenticherò l’espressione di Nadia nel vedermi (non se l’aspettava).
A Vicenza siamo in quattro: io, Nadia, Marcella e suo marito Bruno.
La prima sosta è a casa di Nadia per dissetarci e rifocillarci; ci vengono offerti caffè, bibite e quant’altro desideriamo. Quasi all’unisono io e lei pensiamo: perché non chiamare anche gli amici di Bassano, Ezio e Luisa per completare questo incontro a sorpresa? E così facciamo, inutile dire la gioia di “campione” e sua moglie; decidiamo di incontrarci a Bassano dopo aver visitato un po’ di Vicenza a beneficio di Marcella e Bruno che non avevano avuto modo di ammirarne le bellezze nel precedente incontro del 28 Marzo.
Una puntata al Lago di Fimon che con le sue ninfee mi ricorda tanto i dipinti di Monet. Si tratta di un lago post-glaciale, sito nel comune di Arcugnano, i cui dintorni sono anche un sito archeologico dove sono stati ritrovati resti di insediamenti risalenti al neolitico ed all’età del bronzo. Poi saliamo, attraverso uno scorcio di Colli Berici fino al Santuario di Monte Berico dalla cui meravigliosa ed enorme balaustrata si gode una vista mozzafiato sulla città di Vicenza e sul quadrante panoramico delle Prealpi Venete, dai Lessini alla Laguna, dal Pasubio al Piave (foto…..foto….foto…).
Riprendiamo l’itinerario del nostro percorso con destinazione BASSANO DEL GRAPPA. Ma voi sapete che la nostra “accompagnatrice” una ne pensa e cento ne fa….e così, strada facendo ci porta dritti dritti in “bocca al lupo”…(leggi Eldy-camper). E’ stata una gradita sorpresa.
Finalmente arriviamo a Bassano e qui, sul Ponte Vecchio, proprio dove transitarono le truppe italiane del Generale Cadorna incontriamo i nostri amici, Ezio e Luisa.
Devo dirvi amici che con le nostre esclamazioni gioiose, i nostri calorosi saluti, baci e abbracci abbiamo attirato l’attenzione dei passanti che ci guardavano divertiti e, forse un tantino gelosi del nostro affettuoso cameratismo.
I bassanesi con il grande senso dell’ospitalità che li contraddistingue, ci invitano subito a pranzo a casa loro (e non ammettono rifiuti).
Prima però vogliono farci da guida in un tour della città descrivendocene le bellezze.
L’orario è quello giusto, sono circa le 13,30 e c’è pochissima gente in città, quasi nessuno (complice il caldo torrido).
Bassano del Grappa è una bellissima cittadina ricca di storia (oltre che di quel prodotto speciale del quale porta il nome…la grappa….assaggiare per credere..!!).
Partiamo subito dal luogo dell’incontro: PONTE VECCHIO o Ponte degli Alpini.
Si poteva immaginare che anche in questo progetto non ci fosse lo zampino del Palladio? Assolutamente no. Si tratta di un ponte sul fiume Brenta, progettato dallo stesso Palladio nel 1569 su struttura in legno con arcate in pietra e colonne tuscaniche (qui ci sarebbe da descriverne la storia in abbondanza ma sarebbe un riportare notizie reperibili da chiunque di voi).
Ci spostiamo all’interno della città recandoci in Piazza Garibaldi dove è possibile ammirare la Torre Civica (42 mt. di altezza) e la Chiesa in stile romanico-gotico di S. Francesco (1300 ca.) nel cui interno sono custodite innumerevoli bellezze artistiche che purtroppo, data l’ora, non ci è possibile ammirare.
Proseguendo la passeggiata arriviamo in Piazza della Libertà dove c’è la Chiesa di S. Giovanni Battista fondata nel 1308 ma ristrutturata completamente tra il 1747 e il 1788. La chiesa di stile neoclassico esternamente è di notevoli dimensioni; al proposito, mi racconta Luisa che, al contrario di ciò che si immagina guardando l’imponente facciata esterna, l’interno è molto modesto nelle dimensioni e per questo motivo gli anziani del luogo la chiamano la “buzia” (bugia); purtroppo ciò è dovuto allo scarso spazio messo a disposizione dell’architetto che ha dovuto altresì posizionare l’altare maggiore sul lato sinistro anziché di fronte.
All’interno del giro turistico di Bassano ci sediamo al tavolo di un caratteristico bar-caffè per un aperitivo, ma l’immediato successivo languorino che ci trasmette il nostro stomaco ci fa capire che è ora di pranzare e ci ritroviamo tutti intorno al tavolo a casa di Ezio e Luisa, pronti a divorare tutto quel bendiddio che i nostri ospiti hanno messo in tavola.
Saziati e riposati ci dirigiamo alla volta di MAROSTICA e anche qui approfittiamo delle nostre speciali guide.
Marostica è la città degli scacchi, della cultura e delle ciliegie.
La partita a scacchi, interpretata da personaggi viventi, si svolge ogni due anni su un’enorme scacchiera dipinta sul selciato della piazza del paese; narra l’avvincente storia di due nobili che nel 1454 si innamorarono entrambi di una fanciulla, la bella Lionora.
Saliamo al Castello Superiore dalle cui terrazze possiamo ammirare gli scorci piu’ caratteristici della città. Dalla cinta muraria medievale si godono panorami di grande suggestione compresa la sottostante Piazza degli Scacchi.
Purtroppo il tempo, quando si è in ottima e piacevole compagnia scorre inesorabilmente veloce e presto è sera, quindi ora di ritornare a casa, per noi.
Anche questa volta ci lasciamo a malincuore ma ormai sappiamo che le promesse di rivederci presto non saranno disilluse.
Un’altra bellissima giornata si conclude.
FRANCI
Leggo ora -LA PASSEGGIATA- Sapete come si dice in dialetto versiliese? “Mi avete fatto gingilecca- Tradotto, mi avete fatto partecipe, ci vorrei essere stato anch’io, ma guarda queste come se la spassano, accidenti al vostro trisnonno , avete fortuna che siete troppo lontani,mariannacane che bellezza… etc etc.. altrimenti il mucchio, sono sicure che sarebbe notevolmente aumentato. Grazie tutte/ti ingambissima.
il solito -maledetto toscano-
Popof solo per precisare; vero che cameratismo in quanto derivante da camerata si puo’ collegare facilmente a commilitoni pero’ nel linguaggio comune e’ anche termine che comprende un’amichevole complicità. Che fossimo un’allegra e felice compagnia lo si deduceva sin dall’inizio del mio racconto e, comunque come già ti ho scritto, basta guardare le foto, la prima delle quali ritrae tre “splendide” donzelle con occhiali scuri si, ma senza loden, ahahah.
Con immutato affetto.
Scusami Franci, ma ti avevo scambiato per un maschietto. Poi io piuttosto che “cameratismo” avrei usato un’aggettivazione più laica, sai sono cresciuto con l’eskimo e i “camerati” indossavano loden e occhiali scuri. Visto comunque che Franci non è quello con il loden che sta dietro la macchina fotografica, lasciamelo dire non siete un prodotto di “allegro cameratismo” ma “un’allegra e felice compagnia” (un rimprovero affettuoso: hai scritto cameratismo per trascinare me in un cieco errore?).
Ah il video non l’ho ancora visto, preferisco le parole.
Giampietro eccome se lo gradisco…!!! Scusa ma sono partiti i miei ringraziamenti dopo il tuo commento che non avevo ancora visto e non ti ho compreso “nel mucchio” perchè volevo ringraziarti…..a parte …ahahah.
Grazie anche a te Lorenzo………..stritoloso SEMPRE..!!!
Cara Franci, con il solito abbraccio stritoloso.
spero tu gradisca il mio commento Franci, se si te lo offro al posto di nostalgici pensieri ciao giampietro
Grazie amici….Titta, Francesco, Rosaria, Marcella, Lorenzo, Luciano, Abajian.
Ora mi rivolgo a POPOF: leggendo il tuo commento ho pensato che tu avessi sbagliato a postarlo, forse non era questo l’articolo che volevi commentare. Poi ho riflettuto; credo tu abbia frainteso alcune cose. Innanzitutto non mi sono mai resa conto di aver fatto il militare (sono femmina); non ho riesumato cadaveri (siamo tutti vivi e vegeti, fortunatamente) e abbastanza giovani da non aver partecipato alla seconda Guerra Mondiale. E ora devo farti alcune domande: “camere di tortura”, scusa cosa c’entrano col mio articolo? Il saluto da partigiano poi……E se ho ferito la tua sensibilità con la mia “svogliatezza verbale” chiedo umilmente perdono (ma che cos’e’ la svogliatezza verbale……………???? volevi forse usare termini ad effetto senza alcuna significativa attinenza con l’argomento in questione? Impresa riuscita perfettamente.
Ora credo pero’ di capire cio’ che e’ successo. Tu hai guardato solo il video, anzi ti sei limitato ad ascoltare solo la musica e non ti sei curato minimamente di leggere interamente l’articolo guardando le foto pubblicate, se l’avessi fatto avresti capito che siamo contemporanei, vivi, giovani e belli, in prevalenza donne (e che donne, scusa la presunzione!!)quindi senza nostalgici desideri di cameratesche rimpatriate post-belliche.
Ciao Popof, ritenta e lasciami un commento adeguato, te ne saro’ infinitamente grata.
Franci bellissimo il tuo articolo la giornata viene descritta in una bella gita a Bassano narrandoci anche un po’ di storia:mi ha colpito il vostro incontro,i vostri sorrirsi, le vostre chiacchere gli abbracci amichevoli di persone gioiose serene.Ci hai insegnato l’amicizia con la “A” maiuscola.Incontriamoci è anche il Blog il cui titolo ha un enorme significato! incontriamoci spesso è questo che rende la vita più sana ,serena e perchè no felice! brava anche a Nadia che ha saputo editare il tuo lavoro usando la tecnica delle dissolvenze che danno maggior vigore e risalto:brave e salutoni
Un buon articololo rovinato dalla riesumazione di cadaveri. Forse Franci avrai nostalgia del servizio militare,ma io dei “camerati” non ho un bel ricordo. O forse sono altre le canmere a cui ti riferisci. Io penso a quelle di tortura. Visto che si riesumano espessioni di parte, io saluto da partigiano. Non me ne si voglia, ma la svogliatezza verbale a volte ferisce i sensibili.
Ah, esserci!…
Che bella questa pagina…fa riflettere molto sull’amicizia, il vostro accordo perfetto è degno di una grande amicizia!Un saluto.
Dolcissima Franci……rivivere quella giornata mi dà una forte emozione,non trovando la frase giusta,la definirei…AMICIZIA!
Parola che racchiude il significato di una giornata…..indimenticabile!!!!!
Impeccabili sono stati,Ezio e luisa,con la loro allegra e spontanea disponibilità.
……Eldy e’ anche questo…..!!!!
TVB…….CIAOOOOOO!
Ah, esserci!
Brave, brave, ve la siete spassata senza di me, ehh?? Ve la siete scampata xche’ sto lontano a parecchi Km, altrimenti…mo’ vi lasciavo da sole !!!!!! Comunque, scherzi a parte, Franci, hai descritto la giornata in maniera veramente eccellente e in + col tuo tocco da persona competente in materia d’arte. Mi sono sentita, leggendoti, almeno un pochino, con voi!!!!! E poi, come ha detto Francesco, chissa’ che non si possa ripetere l’incontro di marzo, pero’…vi raccomando… sta volta + vicino x me!!!!!!!
Ebbene Franci, se era la nostra invidia che volevi eccoti servita…sappiamo bene che quel 28 di marzo sarà difficile da replicare,rimane solo un bellissimo ricordo.Non sarebbe male se una volta l’anno si potesse ripetere l’esperienza dello stare assieme. Sei riuscita con le tue parole a renderci partecipi di un bellissimo incontro,peraltro organizzato al momento, ricco di sensazioni e sentimenti condividendo peraltro un particolareggiato percorso artistico e culturale; se pensiamo che il tutto nasce da un freddo ed asettico rapporto ipertecnologico derivante dall’usare un pc…ragazzi…se tanto mi da tanto…non vedo l’ora di relazionarmi con un mega computer. Comunque scherzi a parte Franci,dalle tue parole traspare la natura di un forte legame che siete riuscite a creare fra voi e che mi auguro possa estendersi a tanti altri componenti della nostra comunità eldyana.Con affetto ed invidia……FRANCESCO..alias OFONIO
Franci, hai realizzato un bellissimo resoconto di una splendida giornata vissuta con gli amici di eldy; quasi quasi vi invidio! Sei molto brava anche come fotografa, certo è che ci sono dei posti stupendi nella nostra cara Italia! Ciao e grazie.