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rubinettoLa sento pur se il bagno è lontano.
Dir ch’è noiosa è dir poco.
Scava nei miei pensieri, li leviga.
Li rende nuovi come lo fossero.
E invece? Si dipana la mia vita
come su una guida di gomma,
oggi è già ieri, ieri è tanti anni fa.
Avevo cominciato a imprecare
con la goccia, dicendo a me stesso,
irato, che a causa di lei non riuscivo
a dormire. Ma in realtà voglio dormire?
No, preferisco restare coi miei pensieri,
scorrere veloce i fatti, le vicendepallone
che mi hanno reso unico, irripetibile.
Ricordo i miei giochi con una palla
di pezza, ed in particolare il pensiero
corre al fatto che non eravamo in
pochi a giocare. Due squadre di quattro?
Sì, e quando la si metteva dentro
fra due pali di pietra, alzavamo
le braccia in alto, esultanti,
con la gioia nel cuore. Altro lampo
mi riporta a un pensiero che ritenevo
sepolto nei ricordi. Tutti noi ragazzi,
il nostro gruppo, non avevamo sorelle
e pensavamo alle donne come a un
grande mistero, come non fossero
di questo mondo. Eppure respiravano,
ridevano, mangiavano, amavano.
Ah, averne una. Era il sogno più bello
della nostra vita da imbranati.
Le passioni erano elementari,
i desideri non tanto nascosti.
C’è rimpianto però, per cui
vado velocemente avanti. Altro flash
Importante, il colloquio fra me
e mio padre circa il proseguimento
o meno dei miei studi. Mio padre,
come si direbbe, mi responsabilizzò.
Tutto era legato all’impegno e ai risultati.
Me la sentivo? Povero papà, divenne il mio
più grande tifoso. E, a proposito di tifo,
la goccia insistente mi fa ricordare
quello per i biancocelesti di Roma,
la Lazio. Se la Roma è “maggica”
la Lazio è una fede. E i suoi colori
sono quelli del cielo, bellissimi.
gocciaHo fatto bene a non cedere ai nervi
per la goccia che cade. C’è tempo
per dormire, se proprio vogliamo.
Io penso che spesso non ne abbiamo
voglia anche se con noi stessi
fingiamo. Non mi rivolto sul letto,
non conto le pecore. Anzi, solo
il buio impedisce, anche a me stesso,
di cogliere un lieve sorriso fra le mie
labbra. E viene anche difficile
la  risposta ad una domanda. Ebbene,
sono in credito o in debito con la vita?
Il bilancio com’è?- diceva una canzone
della mia adorata Ornella. Positivo,
mi rispondo, mentre comincio a cedere
alle prime avvisaglie del sonno.
Ho fatto tante belle cose ma altre
ne farò. Anzi, sono già in programma.
Questo, se vogliamo, è in sintesi
Il mio tratto o difetto esistenziale.
Non lascio molto al caso. Vivo
secondo linee che traccio in libertà
ma che, se possibile, applico con rigore,
appunto, seguendo un programma.
Ma ora vi lascio e mi abbandonolorenzo-2
al sonno. Buona e serena notte.

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7 Commenti a ““CADE LA GOCCIA” poesia scritta da Lorenzo.rm (pubblicata da Rosaria3.na)”

  1. Giovanna3.rm ha detto:

    Sono Lorenzo. Purtroppo senza computer per qualche giorno. Approfitto della gentilezza di Giovanna per ringraziarvi e salutarvi. Alla prossima.

  2. marc52 ha detto:

    lorenzo,quella goccia,cosi insistente e fastidiosa,che ti fa pensare,quella goccia che ti porta a far traboccare il vaso dei tui ricordi, quei ricordi che si manifestano, cosi reali,dove si combinano per associazioni di idee in tanti flash,che saltano di palo in frasca, dove il sonno, che ormai prede il sopravento, li fa diventare sogni della memoria. Molto bella lorenzo!

  3. Giovanna3.rm ha detto:

    Lorenzo, è sempre un piacere leggerti: La Goccia è una riflessione molto carina, esprime una grande sensibilità.

  4. aldo.roma ha detto:

    Lorenzo, molto interessante la tua goccia,peccato però,che sei biancoleste ma si sa, nessuno è perfetto.

  5. Ventego ha detto:

    Ценные рекомендации, беру на заметку.

  6. luciano3.RM ha detto:

    Lorenzo, la poesia riflette l’anima parlante del poeta.

  7. tittati ha detto:

    Lorenzo, purtroppo x te, ormai sono diventata una estimatrice dei tuoi scritti e, volente o nolente, ti becchi i miei commenti. Nelle tue poesie, ed in questa in particolare, si percepiscono pensieri ed emozioni che sono di tutti, perchè riguardano la vita di ognuno, solo che spesso dedichiamo loro poco tempo, siamo distratti, sempre “di corsa”. Ben venga, allora, anche il noioso ticchettio di una goccia d’ acqua se serve a farci soffermare. Lorè sei bravo!

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