universita_gifE’ una sintesi dell’intervista al Prof, Renato Lauro, Rettore Magnifico dell’Università Tor Vergata di Roma. E’ stata riportata sul Corriere della Sera del 29 settembre 2009 a pag. 6 della cronaca di Roma.

Dice il Rettore: “E’ un problema di metodo: questi ragazzi non sono abituati a scrivere. E a ricordare”. Terminati i test d’ammissione alle facoltà universitarie, il Prof. Lauro analizza i risultati: “ Studiamo ogni anno le statistiche dei test; per i quiz di valutazione delle conoscenze è già il secondo anno che valutiamo come rispondere alla lacune emerse”. Quiz che hanno generato un certo allarme negli atenei di tutta Italia: “Si parla spesso di scarsa preparazione nelle scuole superiori, ma non è solo questo il punto- spiega il Magnifico- è l’organizzazione dello studio e il percorso scolastico nella sua interezza a presentare criticità”.

lingua-italiana2Spiccano di più le lacune in italiano:”Vi sono evidenti difficoltà nella comprensione dei testi in lingua italiana. I ragazzi hanno difficoltà a scrivere, non hanno la conoscenza dell’italiano. E se è vero che i giovani hanno i loro linguaggi, quello che preoccupa è la crescita di un vero analfabetismo di ritorno, divenuto un’incredibile piaga dei nostri tempi”. Il rettore ribadisce la questione di metodo: “per fare un esempio,libri0291 a scuola si è persa l’abitudine ad imparare le poesie a memoria.

Così ecco emergere le difficoltà a scrivere e a ricordare e un bagaglio lessicale assai ridotto”. E mica sarà un caso se per gli inglesi imparare a memoria è ‘by heart’ e per i cugini d’oltralpe ‘par coeur’: si tratta di far scendere il ritmo dei versi nel cuore, di interiorizzare le parole”.

“Non solo -continua Lauro- i giovani non hanno capacità di sintesi: leggono, leggono senza ragionarci sopra. Sono drastico- sottolinea il rettore- ma le lacune che emergono nei test si fanno sentire durante tutto il corso di laurea, per questo quando interrogo un ragazzo provo sempre a farlo ragionare”. A Tor Vergata sono stati avviati corsi di recupero per italiano e matematica: Lettere e Scienze sono gli ambiti più interessati –ammette Lauro- iniziare con gravi carenze può compromettere l’intero corso di studi. Gli studenti non devono scoraggiarsi –conclude il rettore- l’università può fornire loro gli strumenti per superare le lacune”.

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Devo dire che non immaginavo lo stato delle cose. Ma tant’è. Esiste il problema e sono annunciate possibilità di soluzione. Certo, dispiace avvertire il malessere della scuola in questi termini. Ma è soprattutto importante trovare e realizzare rimedi. Nell’agenda del “che fare” non c’è posto per lamenti ma per un duro lavoro per cambiare.

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16 Commenti a ““Giovani ignoranti all’Università” scritto da Lorenzo.rm (inserito da Rosaria)”

  1. milly ha detto:

    Come ha detto qualcuno, la responsabilità maggiore è della famiglia.
    Perché?
    Perché sono i genitori che ti educano a vedere lo studio come un qualcosa di interessante, che serve per il futuro (non solo del singolo ma dell’intero Paese…una nazione è povera senza la cultura).
    Sono loro che devono dare ai ragazzi l’alternativa alla tv. Quand’ero piccola dovevo chiedere il permesso per guardare la tv e se mi veniva detto di no non pestavo mica i piedi per terra…me ne andavo in camera mia a giocare con i Lego, i puzzle, le bambole, leggevo, avevo delle alternative alla tv, ma le avevo perché me le avevano date i miei genitori.
    E anche quando potevo vedere la tv, i miei stavano sempre accanto a me per controllare che non guardassi programmi non adatti a me, e se vedevo cartoni in cui vi erano dei personaggi che non esistono (tipo l’ape che parla o i robot), mi spiegavano che erano cose di fantasia.
    I genitori di oggi tutto questo non lo fanno, affidano i loro figli alla tv e ai videogiochi, e danno loro ciò che vogliono (se non subito, al terzo “ma ce l’hanno tutti!” cedono per non sentirli più).
    Altra colpa l’hanno quegli insegnanti, e purtroppo sono tanti, che non svolgono bene il loro lavoro.
    Sono figlia e sorella di un’insegnante, e frequento l’università, per cui so di cosa parlo.
    Gli insegnanti non bocciano quando dovrebbero, o perché convinti che il ragazzo potrà recuperare strada facendo o perché si fanno prendere dal pietismo (“eh poi il ragazzo si demoralizza”…l’ho sentito dire tante volte).
    Alcune volte gli insegnanti non bocciano per evitare di ritrovarsi il medesimo elemento davanti ai loro occhi l’anno successivo.
    Occorre rivedere i programmi di studio, aumentare le ore di permanenza a scuola, eliminare le scuole doppione (ragioneria = tecnico commerciale), eliminare l’ora di religione, inserire l’insegnamento della Lingua Italiana (dalle elementari ai corsi di laurea…per questi ultimi dovrebbe essere OBBLIGATORIA per TUTTI i corsi di laurea, anche per quelli ad indirizzo scientifico), bocciare e non dare il 6 politico.
    Se la situazione della conoscenza della lingua italiana è nera per quanto riguarda le scuole superiori, è PESSIMA per quanto riguarda il mondo universitario.
    Io frequento la facoltà di Lingue, quindi una facoltà umanistica, i cui studenti dovrebbero avere una buona padronanza della lingua italiana.
    Niente di più falso.
    Queste sono le frasi, o parole, che ho sentito (e sento) pronunciare o che ho letto (e leggo) sul forum della facoltà:
    “delucidatemi le idee” – “perchè” – “pò” – “non sò” – “mi sà” – “sono di letteratura italiana” (invece di: sono una studentessa che frequenta il corso di Letteratura Italiana) – “ho chiesto la tesi alla cattedra di geografia” – “ho dato 3 materie” – “ho fatto il liceo classico” – “qual’è” – “affinchè” – “un idea” – “un’altro” – ecc…

  2. lorenzo.rm ha detto:

    Che bel dibattito, amici. Vi sono davvero grato, anche e soprattutto perchè avete dimostrato che di tutto possiamo ragionare serenamente, anche dei problemi difficili, quelli sui quali è spesso arduo trovare un accordo. Ovviamente l’accordo sul che fare. Sempre meno spesso in questi luoghi si fanno lezioni, si indicano strade e traguardi. Ma si discute e si è amici.
    Scusate la tiritera ma vlevo sottolineare il merito di Rosaria e Nadia.
    Ringrazio Giulio, un “maledetto toscano” sui generis: ricordo anch’io che tornando a casa era impossibile criticare gli insegnanti in quanto si rischiava di prenderle sonoramente.
    Lieve ha ragione quando dice che, alla fine, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Il risultato finale lo porteranno i giovani sulla loro pelle, ma molte volte i genitori avranno fatto finta di dormire o di essere distratti se non, seguendo le denunce dei figli, non hanno a loro volta denunciato gli insegnanti.
    E quante verità dici tu Franco. Trovo il tuo intervento decisamente perfetto e ti ringrazio per aver chiarito le responsabilità dei programmi TV.

  3. nadia ha detto:

    Infatti franco……e chi propone tutto questo? Chi accende (o ”invita” ad accendere)la TV? e chi non abitua i ragazzi alla lettura?
    Siamo sempre lì, ognuno di noi ha la responsabilità di quanto accade tra i giovani. Ribadisco che, sempre secondo il mio modo di vedere, parte tutto dalla famiglia, poi responsabilità di molti insegnanti e alla fine…..il governo.
    Mettiamoci tutti molta buona volontà e le cose andranno sicuramente meglio…..la vedo dura!!!!

  4. francomuzzioli ha detto:

    Lorenzo ,come sempre, propone argomenti che portano inevitabilmente al dibattito.Sono assolutamente d’accordo con Giovanna, Nadia e Rosaria ,vorrei però fare qualche considerazione al di fuori dell’ambito scolastico. 1°) In Italia solo una esigua minoranza legge i quotidiani , quindi l’entroterra culturale nel quale si formano i giovani , non è certo il migliore per apprendere la nostra lingua. 2°) Il maggior mezzo d’informazione è la Televisione ,soprattutto quella commerciale . I giovani guardano spettacoli dove doppie , congiuntivi errati e strafalcioni di ogni genere, sono la normalità, sembra appunto di essere sempre in una borgata romana!!! Questo, credo, sia il nocciolo della questione,una unica ,opprimente, volgare e illetterata fonte di informazione , dove dominano veline, tronisti, l’esaltazione del consumismo e dell’edonismo , con queste premesse ,come si può pretendere che i giovani siano diversi da quelli descritti?

  5. rosaria3.na ha detto:

    “…..quando , una volta, arrivavano gli alunni dalla scuola ed avevano preso un rimprovero dall’insegnante, altrettanti ne ricevevano in casa dai genitori: Oggi no !Se il prof è stato severo, rischia anche la denuncia, dove sta la colpa?”

    Sante parole e sacrosanta verita’, Giulio!

  6. lieve ha detto:

    aaahhhh!!!!! mamma mia…. colpe colpe, ma quante colpe abbiamo?? cospargiamoci il capo di cenere,recitiamo un mea culpa, e che ogniuno si prenda le proprie responsabilita’…I nostri ragazzi si prendano le loro… se saranno degli emeriti ignoranti ,( e se ognuno di noi avra’dato il meglio di se xche’ questo nn avvenga), sara’ solo colpa loro…

  7. Giulio Salvatori ha detto:

    Per Lorenzo rm. Sei grande Lorenzo, mi inchino alla vostra-tua sapienza , Vi leggo con attenzione,Ti leggo con attenzione e grazie degli insegnamenti e delle VS riflessioni. Posso dire e aggiungere che: quando , una volta, arrivavano gli alunni dalla scuola ed avevano preso un rimprovero dall’insegnante, altrettati ne ricevevano in casa dai genitori: Oggi no !Se il prof è stato severo, rischia anche la denuncia, dove sta la colpa?

  8. lorenzo.rm ha detto:

    Giampy, sei affettuoso e caro come sempre. Ti abbraccio.

  9. giampietro6.ve ha detto:

    spazio leggi sapere

  10. giampietro6.ve ha detto:

    Lorenzo rm Esprimo la mia contentezza nell’apprendere che tu , da questo momento, inizi la collaborazione con Neve e Rosaria, inviando i tuoi articoli su “Incontriamoci”Mi piace leggerti , sei bravo! E’ giusto darti lo spazio che meriti! Io faccio doverosamente un passo indietro. La mia esperienza, alquanto tecnologica, può spaziare, solo in un campo ristretto e allargarmi alla mia pittura, ai miei quadri.Lorenzo grazie per quello che scriverai! Il tuo spazio è profondo e vasto ed è giusto darlo a persone come te. Un caro Saluto

  11. lorenzo.rm ha detto:

    Ringrazio tutti per i commenti. Dico solo che è questo il tipo di dibattito che dovremmo ricercare, coinvolgendo quanti sanno più di noi e contribuendo tutti, con la lettura e, se ci va, anche con qualche commento da non professionisti. In tal modo, nel nostro piccolo, possiamo dare una mano, se non a risolvere, a comprendere i problemi della nostra società e ad affrontarli, in questo caso con i nostri figli e con i giovani che conosciamo.

  12. rosaria3.na ha detto:

    Amici, non vorrei essere considerata faziosa. Fatta questa precisazione ritengo che la scarsa preparazione degli studenti universitari di oggi, sia frutto di molteplici fattori. Perché incolpare sempre e solo la scuola? E in particolar modo la scuola primaria? Parlo, ovviamente come ex insegnante di Scuola Primaria e posso asserire, con certezza, che gli insegnanti, oggi, sono molto + preparati e aggiornati di quelli di una volta. (Oggi il docente continua il lavoro anche a casa, non solo per la correzione dei compiti, ma per tutto il lavoro preparatorio al fine di trovare una escamotage x far risultare l’argomento meno ostico e per adeguarlo, quanto + possibile alle capacità dei ragazzi di oggi. I ragazzi oggi vogliono capire, quindi il sapere non si trasmette + come un travaso. Essi vogliono capire e sperimentare, quindi è la scuola dell’agire e del fare. Tutto cio’ comporta ai docenti l’impiego di molto + tempo, sia nella elaborazione della lezione, quanto nella lezione stessa.
    Ma allora mi chiederete: “Come mai i risultati sono quelli che sono?” Io alcune risposte, nel corso degli anni me le sono date:
    1. Gli insegnanti di oggi hanno una minore “autorità” sui ragazzi perché in primis sono gli stessi genitori (per fortuna non tutti) che danno meno importanza alla scuola e quindi agli insegnanti. Di conseguenza anche i loro figli.
    2. I genitori quando si recano ai colloqui con i docenti spesso si preoccupano più delle cose collaterali e meno del profitto scolastico dei loro figli (Quante volte mi sono sentita dire…maestra mio figlio piange a casa xchè non vuole leggere, vedete di convincerlo voi….maestra piange xchè vuole cambiare banco x stare seduto vicino all’amichetto e ..ancora….quante volte mi sono sentita dire che i compiti erano troppi e altre volte che erano, invece troppo pochi). Insomma tutto, tranne il profitto.
    Quindi a questo punto si perde di vista l’obiettivo principale dell’agenzia educativa che è la scuola.
    3. I ragazzi di oggi sono distratti da moltissime altre cose come la tv, il pc e lo sport, che è sì una scienza molto importante x lo sviluppo psicofisico, ma non deve diventare l’attività principale (Quante volte mi sono sentita dire dalle mamme….maestra, mio figlio non ha fatto i compiti perché è tornato tardi dallo sport ed era stanco…). I compiti a casa, la cui utilità è stata + volte messa in discussione, hanno la loro valenza in quanto servono a fissare i concetti o argomenti appresi in classe e anche a creare in loro un minimo di responsabilità.
    4. Infine bisogna anche dire che i ragazzi di oggi sono diversi da quelli di una volta, sono molto + intuitivi e recettivi xchè stimolati dalle moltissime opportunità che la società attuale offre, ma devo anche dire che non mettono a frutto in maniera completa queste potenzialità.
    Con questo non voglio dire che la scuola non abbia la sua parte di responsabilità, ma non è la sola. Non parliamo poi di quella parte di docenti ( fortunatamente non molti) che non svolgono bene il proprio lavoro o per incapacità o per cattiva volontà.
    Queste solo alcune considerazioni che mi sono venute in mente leggendo sia l’articolo che gli altri commenti (scusate se sono un po’ scritte di getto e quindi senza un ordine), ma quello che più mi sta a cuore, non è tanto difendere la categoria alla quale ho appartenuto, quanto far conoscere ai non addetti ai lavori cosa c’è dietro questa professione spesso bistrattata e considerata in alcuni casi inefficiente (e non mi riferisco ai vostri commenti, ma parlo per la generalità dei casi).
    Ecco perché ho cercato di sintetizzare (si fa x dire) alcuni punti. Grazie x avermi letto e spero di non avervi annoiato troppo..

  13. nadia ha detto:

    Lorenzo, non sono sorpresa di quello che asserisce il Rettore Magnifico di Tor Vergata!Purtroppo la ”buona scuola” risale ad un periodo ormai lontano e dimenticato.
    Penso che la colpa sia un po’ di tutti noi. Mi spiego: intanto la colpa maggiore è degli inegnanti che, anch’essi, esseri umani e pieni di problemi, sono demotivati dall’insegnare. Poi, la famiglia che, non segue i bambini come dovrebbe (e non dico che la famiglia deve fare i compiti al posto dei figli). Troppo presi a far soldi ed apparire nel miglior modo (esteriormente)agli occhi della gente. Sono così persi molti valori.
    E concludo dicendo che per anni sono stata a contatto con ragazzi/studenti e insegnanti e posso assicurare che su 100 insegnanti (sto parlando delle superiori), ne possiamo salvare non più di 10.
    Ho fatto molte discussioni in merito e non se ne viene a capo. Se non ci sei dentro, come dico sempre, non puoi capire i problemi fino in fondo.
    Ti potrei portare molti esempi di come sono gli insegnanti in classe….te ne porto solo uno: laboratorio di biologia; appello inesistente,i ragazzi/e escono dalla classe, vanno e vengono come meglio credono. L’insegnante, intanto, si legge i giornali e pensa alle sue cose (di solito del suo lavoro che svolge dopo l’orario scolastico).Dopo mesi di questa bella vita (per gli studenti), un bel giorno l’insegnante arriva a scuola con un umore diverso del solito. Gli capita di voler fare l’appello a metà lezione e……….molti non sono presenti. Li va a cercare per la scuola e…….NOTA sul registro per tutti.
    Non aggiungo altro. E questo è solo uno degli esempi, come detto…!!!
    Non ci possiamo sorprendere e lamentare se poi i nostri ragazzi/e non sanno leggere e scrivere!
    Grazie per l’articolo veramente interessante.

  14. giovanna3.rm ha detto:

    +Lorenzo, è proprio disperante ciò che afferma il Rettore Magnifico, ma la realtà è proprio questa. Lo vedo, nel mio piccolo, con i ragazzi che seguo nei loro studi. Mi viene, comunque da riflettere sulle capacità effettive degli insegnanti: come mai non se ne verificano i risultati? E’ mai possibile che ancora in terza media si scriva “a avuto”, “e stato detto”, “è devo fare” ecc., per non parlare delle doppie assolutamente sconosciute. Ma gli insegnanti che leggono i temi e i compiti così stilati, a che cosa pensano? Sicuramente molto dipende anche dall’ambiente in cui questi ragazzi vivono ma, ritengo, anche molti di noi non sono vissuti in famiglie di letterati, certo è che le classi e gli insegnanti che abbiamo frequentato erano molto più preparati e seri di quelli odierni, e anche più esigenti e attenti: questo è il mio pensiero.

  15. luciano3.RM ha detto:

    Lorenzo, La mia domanda è di chi è la colpa, di giovani ignoranti all’Università? Della scuola e dell’università o del fatto che non abbiamo imparato a studiare e a migliorarci? La politica ha sue gravi responsabilità ricordo ancora il fallimento che ancora stiamo pagando dal famoso sei politico. Oggi i bravi docenti sono stati messi alla berlina da un branco di raccomandati ignoranti che hanno distrutto la vera essenza dell’insegnamento. Secondo me il problema sta tutto nella scuola primaria e secondaria dovrebbero essere i maestri primi e i professori poi a educare i futuri laureati, la laurea è diventata un semplice gran premio a punti. Un saluto

  16. lorenzo.rm ha detto:

    A partire da questo articolo incomincio la collaborazione con Incontriamoci oltre la poesia. Ringrazio Nadia e Rosaria per l’accoglienza, come al solito fraterna e Rosaria per la composizione e le illustrazioni di questo articolo. E’ un grave problema, quello dell'”ignoranza” dei nostri ragazzi. Forse abbiamo pensato poco negli anni scorsi a questo problema. Ma dobbiamo farlo, nel nostro piccolo, anche all’interno delle nostre famiglie.

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