C’è un lungo articolo a pag. 17 de la Repubblica del 29 settembre 2009 a firma Attilio Bulzoni. Ne riporto pochi brani per la valutazione dei nostri amici eldyani.
“ …..gesti di riguardo (in campo). A volte è un minuto di silenzio, a volte un gol. L’ultima dedica è una vittoria per 5-0, campionato di eccellenza, Akragas (la squadra di Agrigento) contro Sporting Arenella, i giocatori agrigentini che salutano i tifosi e il loro presidente che offre il trofeo della partita stravinta <all’amico fraterno Nicola Ribisi>. Uno che dieci giorni fa era stato arrestato per mafia, uno che era in confidenza con Bernardo Provenzano (si mandavano pizzini), uno che appartiene a un ceppo di Cosa Nostra che ha fatto la storia criminale di Palma di Montechiaro.
Ma non ne poteva evidentemente fare a meno il presidente dell’Akragas calcio Gioacchino Sferrazza - commerciante di articoli da regalo - di quel saluto <all’amico fraterno> appena incarcerato. Doveva farla la dedica e l’ha fatta”.
Perché doveva farla ci sarebbe da domandarsi? Si è arrampicato sugli specchi il presidente dicendo che quella dedica gliela avevano chiesta tutti, giocatori e tecnici. Ci sarebbe da dubitarne. Ma non è questo il punto. Parliamo del “clima” che esiste se si pensa soltanto a fare questo tipo di cose? Ma che aria si respira in quel campo di calcio? E/o in altri?
Too many comlpinmtes too little space, thanks!
Ehh sì, Lorenzo, chi cerca trova e su internet si trova di tutto, basta cercare!!!! Ahahahaha, ciao
Grazie a Rosaria che è riuscita a mettere anche gli scudetti.
La notizia è passata quasi sotto silenzio, ma è grave anche per l’immagine che dà al mondo sportivo e in paticolare ai giovani.