Amici di eldy,
desidero parlarvi di una bella manifestazione che si svolge ogni anno, nel periodo natalizio in un piccolo centro vicino ad Isernia, la mia città. Il paese si chiama PESCHE, si inerpica sul fianco del monte S. Marco per digradare poi dolcemente a valle, deve il suo nome alla parola latina “pesculum”, che significa basamento roccioso. Questo paesino, dall’aspetto caratteristico e affascinante, si presenta con abitazioni che, affiancate le une alle altre, si abbarbicano al pendio roccioso del monte, infatti, guardandolo dalla valle sottostante, il paese sembra uno scaffale con tanti libri. Non a caso, Vittorio Emanuele II, passando nella pianura sottostante, dopo l’incontro con Garibaldi, chiamò Pesche “La libreria del Regno d’Italia.
Le case di pietra grigia che di giorno si confondono con le rocce su cui poggiano, sono prevalentemente medievali con i muri traforati da numerose finestrelle quadrate,c’è qualche loggia con i suoi archi, ci sono vicoli e piazzette, un complesso saliscendi di viottoli lastricati e scalinate, qualche fontanella e ciuffi di verde di piccoli giardini pensili; all’imbrunire, poi, con i lampioni già accesi e, soprattutto, durante il periodo invernale,con i tetti delle case innevati, Pesche dà l’idea di un presepe.
La locale Pro-loco ha sfruttato questo naturale scenario per organizzare, ormai da dieci anni, la manifestazione denominata “ I PRESEPI NEL PRESEPE”. Si tratta, infatti, di un’esposizione di più di settanta presepi allestiti in grotte, grotticine e finestrelle, nei vari angoletti caratteristici del centro storico che è già di per sé un presepe naturale; questo permette al visitatore di ammirare, lungo il percorso, buona parte del paese, immergendosi così un’atmosfera quasi irreale, suggestiva e tipica del periodo natalizio.
I presepi esposti concorrono tra loro aderendo a tre diverse categorie: I-Presepi tradizionali; II- Presepi con materiali innovativi; III- Presepi realizzati da ragazzi fino a 14 anni.
Unito all’esposizione dei presepi si tiene anche un concorso letterario di poesia e narrativa a tema “Il Presepe”, una commissione di letterati decreta dodici vincitori distinti in quattro diverse categorie.
Sono sicura che fra tutti voi, amici di eldy, ci sarà chi vorrà partecipare ai 2 concorsi o anche ad uno solo di essi, vi assicuro che è un’esperienza da non perdere.
CENNI STORICI:
Pesche, con il nome di S.Angelo d'Isernia, risale alla fine del V secolo, periodo in cui gli abitanti di Bagno d'Isernia, in seguito alle invasioni barbariche, si spostarono a mezza costa, in località Rava ai piedi di Le Peschie o Pescla o Pesclatura: zona delle pietre. Alla fine del VII secolo, con il consenso longobardo, la zona fu governata dai bulgari e alla fine del secolo VIII c'era già un villaggio intorno alla chiesa di S: Angelo con insediamento benedettino dipendente dal monastero di S. Vincenzo. Su tutto il territorio sorsero monasteri e chiese, una delle quali chiamata chiesa Santa Croce (attuale chiesa parrocchiale) con annesso monastero benedettino maschile. Il villaggio si sviluppò tra le due chiese risalendo il costone, là dove è ancora oggi. Nel 1092, Rodolfo di Molise, signore normanno di Bojano donò il villaggio e tutto il relativo territorio a Montecassino e rimase dominio benedettino fino al 1699 quando passò sotto la Diocesi di Isernia. Sotto la guida dei monaci benedettini S. Angelo d'Isernia, in località Le Peschie, visse un periodo prospero. E' probabile che in tale epoca sia stato eretto il borghetto fortificato.
Nel 1456 Pesche fu raso al suolo da un violentissimo terremoto. Gli anni che seguirono furono dedicati alla lenta ricostruzione sia del villaggio che delle chiese e monasteri, compreso la chiesa della Madonna del SS Rosario, ricostruita nel 1593. E' probabile quindi che molte delle attuali costruzioni, risalgano ad epoca successiva al terremoto. Durante tale periodo si successero numerosi feudatari con il titolo di baroni o duchi.
Nel 1808 comparve per la prima volta il termine: comune di Pesche e nel 1896 scomparve il titolo ducale di Pesche.
All'inizio del XIX secolo ci fu l'inizio dell'immigrazione. Con la Prima Guerra Mondiale anche Pesche diede il suo contributo di vite umane e ad esse nel 1920 fu eretto il Monumento in Piazza degli eroi. Seguì al primo conflitto un altro flusso migratorio verso le Americhe. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Pesche fu postazione tedesca per la sua propizia posizione strategica: ottimo posto di avvistamento e impossibilità a subire bombardamenti. Dopo il secondo conflitto ci fu un ulteriore flusso migratorio che ridusse drasticamente il numero degli abitanti. Solo negli ultimi venti anni c'è stato invece un continuo flusso immigratorio.
DA VISITARE
-La Chiesa parrocchiale di S. Michele: protettore del paese, risalente al 1700, costruita sui ruderi di due precedenti chiese di diverse epoche medievali e, all'interno della quale, è da ammirare l'altare in marmo.
-Il Santuario di S. Maria del Bagno, facente parte dell'itinerario dei santuari della Diocesi per il Giubileo, terminato di costruire agli inizi del 1500 sui ruderi di precedenti chiese e queste ultime sui ruderi di un tempio pagano romano; all'interno è da ammirare un mosaico completato recentemente, al centro del quale è collocato il quadro, risalente anch'esso ai primi del '500, raffigurante la Beata vergine del Bagno, che deve il suo nome alle terme di acqua sulfurea che c'erano in epoca romana.
-il Castello di Pesche nacque dall'esigenza di avere una difesa oppotuna e si decise di costruire sull'altura di fronte al convento e alla chiesa. Furono costruite così delle case con piccoli locali, il tutto fortificato da una mura di cinta. I resti del piccolo borgo che oggi sono chiamati il ''Castello'' o la ''Torre'', sono di architettura chiaramente normanna. Il castello-recinto è stato abitato per secoli e quindi si è mantenuto in uno stato alquanto buono, ma in questo ultimo secolo, per vari motivi è stato, anche se gradualmente, completamente abbandonato.
-la Riserva Naturale Orientata di Pesche, che si estende pe 552 ettari e si caratterizza per il sistema montuoso, la flora (faggi, querce e altre circa quaranta specie diverse di piante), la fauna ( una vasta varietà di uccelli tra cui tordi, merli, colombacci, poiane, gufi, ecc... mammiferi quali lepri, volpi, scoiattoli, ecc...anfibi e rettili) e per gli innumerevoli itpnerari che è possibile seguire.
Pesche si trova in un punto geografico estremamente strategico poiché in pochi minuti di automobile è possibile raggiungere altri luoghi della provincia di Isernia, Campitello Matese, Sepino, Agnone, Pietrabbondante, i castelli della Pentria, Frosolone ecc...
Un saluto a tutti dalla Pentria.
Perdon por escribir en español, recién estoy estudiando italiano y no soy buena todavía, me emociona mucho todo este hermoso trabajo mi madre nació en Pesche y me contaba acerca de su belleza, quisiera saber si en el monumento a los caídos en la 1 guerra hay una lista, pues mi abuelo, Miguel Petrecca, su padre a quien nunca conoció murió en batalla, y sería para mi como rendirle un homenaje lograr una foto del monumento o copia del documento que lo incluye entre los héroes que dio Pesche a su nación, les agradeceré cualquier dato al respecto, muchas gracias
E brava Tittati. Ci hai , mi hai accompagnato fra le viuzze di questo MOSAICO, e proprio come un mosaico, un turbinio di colori.Visto? Lieve ha già pronto il cavalletto, e non passerà tanto tempo che alcuni scorci affioriranno sulle sue tele. Se ti par poco.Hai rapito anche il -maledetto toscano-, mi sono trovato di botto coinvolto nel tuo narrare. Brava, Brava e Brava.
Grazie Titta, un paese delizioso Pesche, e anche la tradizione dei presepi è molto suggestiva!
Mi ricorda Rovere, un paesino dell’Abruzzo, arroccatop come il tuo, con tutte le case che si presentano proprio come una grande libreria…
Poiché è abbastanza vicino Roma, occorre andarci senz’altro.
Stupendo Titta! Ci hai mostrato questo paesino in maniera esaustiva e ci hai dato ogni tipo di ragguaglio, nn resta che venire a vederlo..Magari verro’ con cavalletto tavolozza e colori,quegli scorci che ci hai mostrato mi ispirano, mi verrebbe voglia di partire subito…Grazie!
Titta, carino questo paesino, devo includerlo in uno dei miei prossimi viaggetti? E poi si parla di presepi!!!!!
Come ben sai qui a Napoli esiste una strada del presepi (via San Gregorio Armeno) e poi in una manifestazione/concorso diversa (organizzata dal comune), qualche anno fa partecipai con i presepi fatti dai ragazzi, con materiale povero e….che inventiva!!!!!! Alcuni davvero belli e caratteristici. Grazie Titta di averci fatto scoprire un’altra “perla” della nostra bella Italia!!!!
Titina, che dire di questa bellissima “scheda” su Pesche? Che è semplicemente deliziosa. Terrò a mente e chissà che un giorno o l’altro non possiamo andarci. Speriamo. Per ora grazie a te e Nadia.