(Sono una piccola ape furibonda).
Mi piace cambiare di colore.
Mi piace cambiare di misura.
Ci lascia il giorno 1 novembre 2009 all'età di 78 anni, ALDA MERINI.
S'è n'è andata nella città che amava e odiava: Milano.
Il funerale si terrà nel Duomo di Milano, mercoledì alle ore 14.00.
Una persona straordinaria con un umorismo incredibile che applicava anche a se stessa: così Dacia Maraini ricorda la poetessa milanese.
Alda Merini, nata in una famiglia di condizioni modeste. Padre dipendente di una compagnia assicurativa e madre casalinga. Minore di tre fratelli, una sorella e un fratello.
Alda, frequenta da ragazza le scuole professionali e cerca, senza riuscirci (per non aver superato la prova di italiano), di essere ammessa al Liceo Manzoni. Nello stesso periodo si dedica allo studio del pianoforte, strumento da lei particolarmente amato.
Esordisce a soli 16 anni, sotto la guida di Giacinto Spagnoletti che fu scopritore del suo talento artistico.
Nel 1947, Merini incontra ''le prime ombre della sua mente'' e viene internata a Villa Turro. Quando ne esce, alcuni amici le sono vicino e Giorgio Manganelli la indirizza in esame presso gli specialisti Fornari e Musatti.
Si alterneranno in seguito periodi di salute e malattia che dureranno fino al 1979 quando la Merini ritorna a scrivere, dando il via ai suoi testi più intensi sulla drammaticità e sconvolgente esperienza del manicomio.
Nel 1987 è finalista nel premio letterario Premio Bergamo.
Nel 1994 vede la luce ''Titano amori intorno'' uscito presso l'editore ''La vita felice'', con sei disegni di Alberto Casiraghi. Nel 1995 viene pubblicato da Bompiani il volume ''La pazza della porta accanto'' e da Einaudi ''Ballate non pagate''.
Nel 1996 con il volume ''La vita facile'', le viene attribuito il ''Premio Viareggio'' e nel 1997 il ''Premio Procida-Elsa Morante''.
Nel 1997 viene pubblicato il libro ''Curva di fuga'' con poesie e scritti inediti di Alda Merini e incisioni di Giovanni Bonaldi. Il libro viene presentato nella Rocca Sforzesca di Soncino (CR) in occasione della cittadinanza onoraria di Soncino alla poetessa.
Nel 2000 esce nell'edizione Einaudi ''Superba è la notte'', un lavoro che è il risultato di un lavoro minuzioso compiuto su numerose poesie .
Nel 2002 viene stampato dall'editore Salani, un volumetto dal titolo ''Folle, folle, folle amore per te'', con un pensiero di Roberto Vecchioni che nel 1999 aveva scritto ''Canzone per Alda Merini''.
Nel 2003 viene pubblicato un cofanetto con videocassetta e testo dal titolo ''Più bella della poesia è stata la mia vita''.
Nel 2004 la Merini viene ricoverata all'Ospedale di Milano per problemi di salute. Da tutta Italia vengono inviate e-,ail a sostegno di un appello lanciato da un amico della scrittrice che richiede aiuto economico. Sorgono numerosi blog telematici e siti internet nei quali viene richiesto l'intervento del sindaco di Milano Albertini. La scrittrice ritorna successivamente nella sua casa di Porta Ticinese.
Sempre nel 2004, esce un album intitolato ''Milva canta Merini'' che contiene undici motivi cantati da Milva tratti dalle poesie della stessa Merini.
Nel 2007 le viene concessa dalla Facoltà di Scienze della Formazione di Messina, la laurea magistrale honoris causa, in ''Teorie della comunicazione e dei linguaggi''.
Concludo con una poesia di Alda Merini:
A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le sue tante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.
Un addio e un grazie di cuore ad Alda Merini, per averci lasciato un patrimonio di amore edi saggezza,è questo che traspare nei suoi versi, anche se la vita,con lei, non è stata certamente benigna.
Grazie Nadia per questo tributo ad Alda Merini, la poetessa con “le ombre” nella mente; ce ne fossero di persone con la mente piena di ombre anziche’ di immondizia..!!
CIAO ALDA, grazie della grande lezione di vita che ci hai dato scrivendo e grazie di tutto cio’ che ci hai lasciato.
Un’altra “GRANDE“ che se n’è andata! E’ stata una persona che ha vissuto nella sua vita momenti di difficoltà, di sofferenza, di contraddizione, ma che sapeva far prevalere nei suoi scritti sempre l’amore, nonostante tutto. Le parole delle sue poesie toccavano la profondità dell’anima e vi scavavano dentro invitando alla riflessione. CIAO ALDA!!!!!
alla mia eta’ della merini mi è piaciuto un sacco anche la dedica fatta a mons ravasi per la dipartita del padre poiche anch’io ora sono all’alba di troppi lutti stretti ciao alda mi consolo della mia follietta vedendo la tua grandezza fiorita dalla grande sofferenza della vita
Grande Alda Merini, simbolo della potenza disarmata della poesia umile, dolente, povera. In questo mondo dedito al successo, all’interesse, al denaro c’è poco posto per poeti come lei. Ma per le persone più sensibili, bisognose di sentimenti alti, di sensazioni vere, è stata un faro che continuerà ad illuminarli. Perché per loro Lei ci sarà sempre nelle pieghe di una vita minoritaria forse ma indicibilmente piena.