Cosa posso dire io che sono alla vigilia di una cena al buio. Domani sera infatti partecipero’ ad una “vera” cena al buio, intendo con tutti i sacri “crismi”. Per me è la prima volta, non sono preoccupata ma una parvenza di turbamento per ciò che non conosco ancora, ogni tanti mi pervade. Però amici sono felicissima di provare questa esperienza e….poi vi racconterò.
Franco, Eldy, insieme alla provincia di Vicenza, ha fatto partire il progetto ”Eldy ti parla” e per questo motivo è stata organizzata la cena. Ha fatto parte del progetto e lo scopo è stato quello di cercare di capire che cosa provano i non vedenti, anche se cmq non si potrà MAI capire fino in fondo.
In questa situazione, quella sera, i ”disabili” eravamo noi, anche se per poco tempo. Non credo che si possa scherzare o avere idee bislacche (come dici tu) in questo tipo di iniziative.
Sono la sorella di un NON VEDENTE e credo di essere abbastanza dentro il problema per capirne molto di più di chi non lo è.
Per fortuna c’è anche chi pensa a loro. Vedi, in giro per tutta europa, vengono organizzate ripetutamente queste cene proprio per avvicinare le persone ”cosiddette normali” a questo tipo di problema.
Spero di essere stata esaustiva. Ciao
Non ho capito bene lo scopo di qusta cena “al buio”! E’ stata una specie di analisi di gruppo , che in qualche modo rappresenta la cecità del rapporto informatico ? O Anna Bianco ha voluto far capire ai presenti “vedenti” , quale può essere la condizione di quelli che mancano di questa essenziale capacità sensoriale ,anche sull’onda delle sue recenti iniziative ? O è stato solo uno scherzo bislacco ? Mi piacerebbe saperlo anche per comprendere le iniziative della direzione di Eldy.
Maria, io preciso che non ho pubblicato a nome tuo ma bensì a nome mio, riportando quello che tu cmq avevi lasciato scritto in chat. Ho riportato il tuo scritto pensando di farti cosa gradita.
Cmq se non ti va, posso sempre toglierlo e modificare il mio sotto.
Ciao Maria11, tanto per la cronaca, lo so che la fanno a Milano, come la fanno in tantissime città italiane ed europee. Anzi, le prime cene al buio, sono partite tra Austria e Germania.
Lo so che non ho scoperto l’acqua calda ma purtroppo MOLTI, non sanno nemmeno che i ciechi esistono, figuriamoci se conoscono le cene al buio.
Comunque grazie dell’informazione, ho potuto così allargare l’argomento.
maria11.mi: ciao a tutti, ho letto cena al buio, tanto per la cronaca, a milano all’isituto per i non vedenti lo fanno regolarmente, sia l’aperitivo, sia la cena, buona sera.
hahahahh !!!!!!!! Tutto è bene ciò che finisce bene (modo di dire) però è stato proprio così , ci siam divertiti tutti e abbiamo mangiato pure , rosà nn fare certe esperienze se possono finire male , ti prego quì sei molto UTILE! a proposito mio marito ha commentato: MA TU QUALE SEI? Ciaoooooooooo
Bene, visto che non è difficile, voglio proporlo ai miei, di cenare qualche volta al buio. Chissà se mi daranno retta o mi richiuderanno in una casa di cura x malati mentali, ahahaha. Comunque se non mi vedrete +, vorrà dire che è andata così, ahahaha
Io sono uno dei partecipanti alla cena al buio.Ero terrorizzato e non avrei voluto partecipare.Io sono di gusti difficili e mangio solo cosa mi piace.Praticamente ‘mangio con gli occhi’.Quindi capirete perchè ero titubante… Devo dire che quando si sono spente le luci…volevo alzarmi e andarmene, ma omo sono..poi davanti a me avevo Nadia-Neve e non potevo fare brutta figura.Ho cominciato a mangiare e lentamente sono entrato in sintonia con il buio.Le altre sensazioni le potete leggere nell’articolo di Nadia.Io posso solo aggiungere che è stata una esperienza che fa molto riflettere.
Non sono d’accordo Marcella.Sono sicura che nel panico non andresti, in fin dei conti sei seduta e non devi camminare avanti e indietro o in mezzo al traffico. Non può succedere assolutamente nulla di brutto per mangiare al buio e comunque saresti in compagnia. E’ tutto un fattore psicologico e se ben gestito da chi organizza, NON ci sono problemi.
Quasi tutti partono con l’idea di farsi prendere dal panico ma poi, quando partecipano, scorre tutto liscio, il panico non si presenta se la mente viene occupata da altre cose.
E’ un’esperienza che arricchisce chi partecipa e sicuramente ci si mette alla prova.
Che bella compagnia!!!!!!!
Nadia,ho letto con grande interesse le senzazione
che ci hai descritto….Io faccio parte di quelle persone che
andrebbero nel panico piu’ assoluto,ma sono certa che e’ un’esperienza da fare, per capire cose a noi sconosciute.
GRAZIE!!!!!!
Titta, questa volta la cena era riservata solo ai volontari di Eldy, e poi io a Vicenza, ad un raduno, ci sono gia’ stata (c’è il video all’inizio di questo blog che lo testimonia, ahahaha).
Per quanto riguarda i personaggi delle foto è meglio che te li dica Neve.
Sono curiosa, lo so, ma mi piacerebbe tanto conoscere i nomi delle persone nelle foto, almeno potrei immaginarli quando siamo in chat. Che bella compagnia!!! Però……..! Interessante l’esperienza della cena al buio, devo proporla a casa mia, può darsi che almeno x una volta si evita la caciara di sempre. Saluti ai volontari vicentini di eldy. Rosà, la prossima volta non devi mancare! Ciao Nadia
E BRAVI!!!! Anche al buio avete “magnato” e “bevuto” lo stesso, specie Galante al quale è meglio regalare un vestito che un pranzo x quanto magna, ahahahaha. Questa volta si è trattato di un pranzo vero, però, non “virtuale” come spesso facciamo in chat. Bene, bene, siete sazi ora? Naturalmente scherzo….Galante non me ne volere….Un grazie a Nadia che, col suo scritto e le foto, ha voluto condividere con noi questa “buia” serata (si fa x dire). Ciao.
P.S. Galante, ti ho visto, gli altri + o meno li conoscevo, adesso il cerchio dei vicentini è al completo. Ahahaha
Cosa posso dire io che sono alla vigilia di una cena al buio. Domani sera infatti partecipero’ ad una “vera” cena al buio, intendo con tutti i sacri “crismi”. Per me è la prima volta, non sono preoccupata ma una parvenza di turbamento per ciò che non conosco ancora, ogni tanti mi pervade. Però amici sono felicissima di provare questa esperienza e….poi vi racconterò.
Franco, Eldy, insieme alla provincia di Vicenza, ha fatto partire il progetto ”Eldy ti parla” e per questo motivo è stata organizzata la cena. Ha fatto parte del progetto e lo scopo è stato quello di cercare di capire che cosa provano i non vedenti, anche se cmq non si potrà MAI capire fino in fondo.
In questa situazione, quella sera, i ”disabili” eravamo noi, anche se per poco tempo. Non credo che si possa scherzare o avere idee bislacche (come dici tu) in questo tipo di iniziative.
Sono la sorella di un NON VEDENTE e credo di essere abbastanza dentro il problema per capirne molto di più di chi non lo è.
Per fortuna c’è anche chi pensa a loro. Vedi, in giro per tutta europa, vengono organizzate ripetutamente queste cene proprio per avvicinare le persone ”cosiddette normali” a questo tipo di problema.
Spero di essere stata esaustiva. Ciao
Non ho capito bene lo scopo di qusta cena “al buio”! E’ stata una specie di analisi di gruppo , che in qualche modo rappresenta la cecità del rapporto informatico ? O Anna Bianco ha voluto far capire ai presenti “vedenti” , quale può essere la condizione di quelli che mancano di questa essenziale capacità sensoriale ,anche sull’onda delle sue recenti iniziative ? O è stato solo uno scherzo bislacco ? Mi piacerebbe saperlo anche per comprendere le iniziative della direzione di Eldy.
Maria, io preciso che non ho pubblicato a nome tuo ma bensì a nome mio, riportando quello che tu cmq avevi lasciato scritto in chat. Ho riportato il tuo scritto pensando di farti cosa gradita.
Cmq se non ti va, posso sempre toglierlo e modificare il mio sotto.
è stata una splendida serata, mi son tanto divertito
ciao Enrico
nadia, non penso che puoi pubblicare un commento a nome mio
Ciao Maria11, tanto per la cronaca, lo so che la fanno a Milano, come la fanno in tantissime città italiane ed europee. Anzi, le prime cene al buio, sono partite tra Austria e Germania.
Lo so che non ho scoperto l’acqua calda ma purtroppo MOLTI, non sanno nemmeno che i ciechi esistono, figuriamoci se conoscono le cene al buio.
Comunque grazie dell’informazione, ho potuto così allargare l’argomento.
maria11.mi: ciao a tutti, ho letto cena al buio, tanto per la cronaca, a milano all’isituto per i non vedenti lo fanno regolarmente, sia l’aperitivo, sia la cena, buona sera.
Ester, compra un’altro paio di occhiali a tuo marito…….ahahahahah!!!!
Titta, ecco soddisfatta la tua curiosità! Ci ha pensato Neve con le didascalie alle foto.
roberta ciao ma che fai ad enrico gli leggi la mano ….ahahah !!
good enrico good good !!
hahahahh !!!!!!!! Tutto è bene ciò che finisce bene (modo di dire) però è stato proprio così , ci siam divertiti tutti e abbiamo mangiato pure , rosà nn fare certe esperienze se possono finire male , ti prego quì sei molto UTILE! a proposito mio marito ha commentato: MA TU QUALE SEI? Ciaoooooooooo
Bene, visto che non è difficile, voglio proporlo ai miei, di cenare qualche volta al buio. Chissà se mi daranno retta o mi richiuderanno in una casa di cura x malati mentali, ahahaha. Comunque se non mi vedrete +, vorrà dire che è andata così, ahahaha
Bravo Galante, la tua testimonianza è molto utile, per confermare quello che ho scritto nel precedente commento in risposta a Marcella.
GRAZIE !!!
Io sono uno dei partecipanti alla cena al buio.Ero terrorizzato e non avrei voluto partecipare.Io sono di gusti difficili e mangio solo cosa mi piace.Praticamente ‘mangio con gli occhi’.Quindi capirete perchè ero titubante… Devo dire che quando si sono spente le luci…volevo alzarmi e andarmene, ma omo sono..poi davanti a me avevo Nadia-Neve e non potevo fare brutta figura.Ho cominciato a mangiare e lentamente sono entrato in sintonia con il buio.Le altre sensazioni le potete leggere nell’articolo di Nadia.Io posso solo aggiungere che è stata una esperienza che fa molto riflettere.
Non sono d’accordo Marcella.Sono sicura che nel panico non andresti, in fin dei conti sei seduta e non devi camminare avanti e indietro o in mezzo al traffico. Non può succedere assolutamente nulla di brutto per mangiare al buio e comunque saresti in compagnia. E’ tutto un fattore psicologico e se ben gestito da chi organizza, NON ci sono problemi.
Quasi tutti partono con l’idea di farsi prendere dal panico ma poi, quando partecipano, scorre tutto liscio, il panico non si presenta se la mente viene occupata da altre cose.
E’ un’esperienza che arricchisce chi partecipa e sicuramente ci si mette alla prova.
Che bella compagnia!!!!!!!
Nadia,ho letto con grande interesse le senzazione
che ci hai descritto….Io faccio parte di quelle persone che
andrebbero nel panico piu’ assoluto,ma sono certa che e’ un’esperienza da fare, per capire cose a noi sconosciute.
GRAZIE!!!!!!
La festa è riservata solo ad intimi? Un saluto.
Titta, questa volta la cena era riservata solo ai volontari di Eldy, e poi io a Vicenza, ad un raduno, ci sono gia’ stata (c’è il video all’inizio di questo blog che lo testimonia, ahahaha).
Per quanto riguarda i personaggi delle foto è meglio che te li dica Neve.
Sono curiosa, lo so, ma mi piacerebbe tanto conoscere i nomi delle persone nelle foto, almeno potrei immaginarli quando siamo in chat. Che bella compagnia!!! Però……..! Interessante l’esperienza della cena al buio, devo proporla a casa mia, può darsi che almeno x una volta si evita la caciara di sempre. Saluti ai volontari vicentini di eldy. Rosà, la prossima volta non devi mancare! Ciao Nadia
Non invitare neanche un toscano è un peccato grave, come avete fatto?
OK Nadia, al buio o alla luce Evviva Eldy.
E BRAVI!!!! Anche al buio avete “magnato” e “bevuto” lo stesso, specie Galante al quale è meglio regalare un vestito che un pranzo x quanto magna, ahahahaha. Questa volta si è trattato di un pranzo vero, però, non “virtuale” come spesso facciamo in chat. Bene, bene, siete sazi ora? Naturalmente scherzo….Galante non me ne volere….Un grazie a Nadia che, col suo scritto e le foto, ha voluto condividere con noi questa “buia” serata (si fa x dire). Ciao.
P.S. Galante, ti ho visto, gli altri + o meno li conoscevo, adesso il cerchio dei vicentini è al completo. Ahahaha