RACCONTO

racconti

Erano anni che la Marì e la Rò non si rivedevano. Da ragazze erano sempre insieme, anche a scuola dividevano il banco. Poi, finite le superiori, diventarono donne e le  loro strade si  divisero.

cartina21querciolo1Nel paese di Querciolo, correva voce che una famiglia  era venuta ad abitare su verso Impruneta e aveva preso in affitto la casa e la vigna di Rodò. Nel borgo era tutto un dire, ma nessuno sapeva chi fossero i nuovi arrivati. La Rò che ritornava da fare la spesa, ricostruì il mosaico delle informazioni e apparve l’immagine della cara amica. Infatti la riconobbe subito mentre questa usciva dal macello di Renà. La chiamò ad alta voce - Marììì ! Marìììì !- Correndo come un capriolo, si abbracciarono commosse mentre i passanti osservavano incuriositi. Si, era un po’ cambiata la Marì, aveva messo un po’ di ciccetta ai fianchi e dalle tempie cadevano alcune ciocche di capelli grigi. Ma aveva ancora la sua bella faccia tonda come la luna

   -Te Rò ,  sei sempre la stessa Magrona- disse la Marì.

Le domande e le risposte si intrecciavano, in poco tempo fecero la cronistoria della loro vita. La Marì non aveva figli e di questo incolpava il marito:

    _ Oh Rò, che ci posso fare se non me ne viene? Il Signore ha voluto così.

   Topolino2333magritte- Io, ho un figliolo di diciotto anni , alto, ricciolo, slanciato- disse la Rò - ma se te lo devo dire, mi sembra sempre un bimbetto, legge sempre Topolino, alle donne per ora non ci pensa.

   La Marì la fissò a lungo come se dovesse ricavarne un ritratto poi:

     - Oh Rò ! Ma il tuo figliolo ha una voglia di vino sulla chiappa …destra?

     - E sì! Ma accidenti a te, come fai a saperlo?

    - Oh, Rò, ti somiglia tanto che non mi posso sbagliare.

   - Gesummaria! Esclamò la Rò – Ma ti vuoi spiegare? Come fai a sapere che ha una voglia di vino proprio in quel posto lì?

    La Marì prese fiato, mentre la Rò fu costretta a sedersi sul muretto perché le gambe cominciarono a tremarle. -Stai Calma  - disse la Marì – Ora ti racconto tutto.

tramonto_vigna_chianti_G- Ero nella vigna a segare l’erba intorno alle viti, quando sento sotto di me un fruscio e un parlare piano, piano. Mi avvicino senza far rumore e ti vedo un ragazzo e una ragazza abbracciati, nudi nudi. Mi ritirai senza disturbarli, non si accorsero di nulla. Come erano belli! Rò! Ero così vicina che vidi chiaramente la voglia di vino sul culo del tuo figliolo, proprio sulla chiappa sinistra.

  -  Il mio Carletto??? E vuoi dire che facevano all’amore ? Chiese titubante la Rò.

- Noooo! Sei te che dici che il tuo bimbo legge sempre Topolino. Quella, Rò, era una bella topolina. Non te la prendere , beata gioventù.

    Le due donne si salutarono. La Rò si avviò verso casa con passo lento come se andasse incontro alla morte. La sera mentre stavano cenando, fissava il figlio con occhio indagatore.  Il padre mangiava tranquillo  e spronava il figlio perché studiasse

     _ Eh se studia - poi fissando negli occhi il marito -Se continua così, saremo noi a studiare, ho l’impressione che avremo delle sorprese , e grosse!

    Il marito non riusciva a capire il comportamento isterico della moglie. Il figlio non aprì bocca e  capì che l’unica cosa da fare , era quella di andare a letto. Rimasti soli, la moglie raccontò tutto al marito, dell’incontro con la Marì, infiocchettando i punti più delicati.  Il marito non si scompose e si versò un bicchiere di vino, poi disse:

    -E…la ragazza è bella?  E’ …bona? Insomma , è una bella donna? Mi dispiacerebbe se fosse una racchiotta.

    - Ho capito- disse la Rò- Tale il padre, tale il figlio.

   - E’ la vita - rispose il marito- Noi genitori vorremmo che i figli rimanessero sempre dei cuccioli con i quali giocare, fare le capriole  e non ci accorgiamo che son diventati grandi.

    La Rò si avvicinò al marito, gli passò una mano fra i capelli e lo baciò sulla fronte. La faccia si distese e gli occhi parlavano un linguaggio nel quale il marito sprofondava. La tenerezza avvolse entrambi.

     - Oh Rò ! – disse il marito- E’ sempre stato così! Noi che facevamo ?

    Quella sera, i piatti da lavare , rimasero sul tavolino.

giulio

10 Commenti a ““LA VOGLIA DI VINO” di Giulio.lu (Il maledetto toscano) edito da Rosaria”

  1. paolacon ha detto:

    “Quella sera, i piatti da lavare, rimasero sul tavolino…”
    Oh Giulio, che bel modo di chiudere il tuo scritto!
    E’ un racconto circolare il tuo, parti dall’amicizia delle due ragazze per collegarti poi, con disinvoltura, alla genuinità della vita, in tutti i suoi aspetti. E la natuta è complice: osserva, partecipa, fa da contorno e compie il suo ciclo ne’ campi.
    Il Carletto che cresce… nella vigna… la voglia di vino…
    Toccante e schietta la tua storia come il primo mosto che verrà.

  2. Giulio Salvatori ha detto:

    Ragazze e ragazzi, andateci piano.E’ vero che mi firmo- Maledetto toscano- ma anch’io ho un cuore e vi dico la verità , mi commuovo facilmente.Sarei sciocco se dicessi che :- non importa, non è il caso, ma cosa dite…e altre bischerate come si dice in Versilia.E nò! Mariannacane, mi fanno piacere eccome i Vostri commenti, e uno più toccante dell’altro, e Vi voglio ringraziare uno per uno.Grazie Nadia, Luciano,Tittati, Lorenzo, Lieve, Marc,Liola .Un ringraziamento alle nostre Giornalaie,in particolare a Rosaria che ha curato magistralmente la Grafica e impreziosito il tutto da belle foto. Grazie a tutti.

  3. rosaria3.na ha detto:

    Giulio, a questo punto un mio commento sarebbe quasi inutile….quello che volevo dirti lo avevo gia’ espresso in chat. Cmq è vero cio’ che dicevi ieri, questo stile usato…del “dialogo” x narrare è l’ideale…non appesantisce e si legge molto speditamente. BRAVO, come al solito, ciao

  4. nadia ha detto:

    E’ vero Giulio, vorremmo che i nostri figli rimanessero sempre bimbi per poterceli coccolare all’infinito ma i figli non sono nostri…. sono figli del mondo!!!
    Come sempre i tuoi racconti sono puri, trasparenti e gradevoli da leggere.

  5. lUCIANO.3 RM ha detto:

    Giulio, bello e gradevole racconto, il sentimento d’amore tra i due ragazzi è la chiave d’accesso per una verità cristallina che inevitabilmente avviene a chi è capace di amare in questo caso la fonte di un dialogo tra i genitori del ragazzo. Un saluto.

  6. tittati ha detto:

    Giulio, attraverso i tuoi scritti mi son fatta di te l’idea di una persona gioviale e tanto ricca di sentimenti, così come sono i personaggi dei tuoi racconti. La tenerezza del rapporto fra Rò e suo marito conclude il racconto di uno spaccato di vita semplice e proprio per questo bellissimo. Complimenti, Giulio!!!

  7. lorenzo.rm ha detto:

    Bravo Giulio, amico.

  8. lieve ha detto:

    Giulio! il tuo spaccato di vita a querciolo è un inno alla semplicita’ e all’amore! grazie!! sei veramente bravo…

  9. marc52 ha detto:

    Giulio, il tuo racconto è di un bello sconcertante, pieno di poesia, di semplicità, mi ha commosso! Si! come dice il marito della RO’, è la vita! ma…. una vita semplice, fatta di sentimenti… di dialogo,di natura. Hai saputo sintetizzare in poche righe quale doverebbe essere la vera natura dell’uomo.

  10. liola ha detto:

    giulio sei delizioso, tenerissimo ciao

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