Ecco un altro bellissimo scritto del papà di Tittati.is o, se preferite, di Titina.is: una poesia in dialetto molisano sul presepe.
La notte iè chiena de sctelle ,
nu ragg’e de luna
entra da na fenesctrella,
allumeneia nu cist’e chin’e de paglia ,
dent ‘e ce sctà nu peccerigli’e
ghianch’ e rusce
abbetruat’e dent’a nu sciall’e :
è ru Bambeniegli’e !
vecin’e alla cesta d’e paglia
arresciatene nu vov’e e nu ciucciariegli’e ,
Maria , la mamma , ru tament’e ,
e ru accarezza ru patr’e Peppeniegli’e .
N’coppa alla porta na sctella ,
nnanz’e alla porta dù zampugniar’e
e na ventina d’e pascturiegli’e .
N’e poch’e cchiù n’coppa d’ella stalla,
mbacc’e alla montagna , nu paisiegli’e :
c’e sctà ru scardalana , ru cuscetore ,
ru ferrar’e , ru falegniam’e e na funtanella.
Na ciurma d’iangel ‘e volen’e n’ciel’e
e dicen’e alla gent’e :
_ Curret’e , curret’e , menit’e a vedè !
A le Peschi’e è nat’e ru Rré !
La notte è piena di stelle,
un raggio di luna
entra da una finestrella,
illumina un cesto pieno di paglia,
dentro ci sta un piccolino
bianco e rosso
avvolto in uno scialle:
è il Bambinello!
Vicino al cesto di paglia,
respirano un bue e un asinello ,
Maria, la mamma, lo guarda,
e lo accarezza il padre Peppiniello.r
Sulla porta una stella,
davanti alla porta due zampognari
e una ventina di pastorelli .
Un po’ più su della stalla,
vicino alla montagna, un paesello:
ci sta lo scardalana, il sarto,
il fabbro, il falegname e una fontanella.
Uno stormo di Angeli volano in cielo
e dicono alla gente:
- Correte, correte, venite a vedere!
A Pesche è nato il RE!
Nota di Rosaria
Il video che guarderete ha come colonna sonora un Canto seicentesco ( "Quanno nascette ninno") che la tradizione popolare attribuisce a S. Alfonso Maria de' Liguori ed è interpretato dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare. Questo pezzo è famoso ed è incluso ne "La cantata dei Pastori". E' ormai tradizione che essa, quasi tutti gli anni, in occasione dell'approssimarsi del Santo Natale, venga rappresentata in teatro, qui a Napoli.
Inoltre Titina, per l’occasione, ci mostra anche delle foto di un presepe realizzato da lei stessa con la bellissima ed interessante arte dell’ “Origàmi”.
Essa, come tutti forse già sanno, è l'arte di piegare la carta (termine relativamente recente derivato dal giapponese, ori piegare e kami carta).
La storia dell'origàmi comincia probabilmente con l'invenzione della carta, quindi intorno al 105 d.C. in Cina, ma per avere notizie più sicure dobbiamo aspettare il 610 d.C. quando un monaco buddista portò la tecnica per la fabbricazione della carta in Giappone; è infatti in Giappone che nasce quest'arte.
Descrizione della Natività (e del Presepe in generale) molto suggestiva e significativa, Titina. Si vede che è stata fatta da una persona molto sensibile e che amava il Natale. Sai che non ho incontrato alcuna difficoltà nel leggerla in versione dialettale……(tranne una o due parole)? I nostri dialetti sono abbastanza simili.
A proposito, penso che tu non me ne voglia se mi sono “intrufolata” in questo articolo, ma mi è sembrato bello introdurre il video dei presepi napoletani accompagnato da un bellissimo canto seicentesco e x aver speso due parole sull’arte molto interessante dell’origàmi. Scusa la mia intromissione.
Tutto molto bello e significativo, Titina. Ed è un reale pezzo di vita della tua famiglia. Quando poi si aggiunge che la ricorrenza è il Natale, cioè la festa più bella, ci si intende.L’amore, la gioia, una vita particolare che incomincia e ci predispone alla salvezza dopo i tantissimi anni di buio, l’incredibile atmosfera, i Magi, Erode sempre in agguato. E’ una vera magia. Ma è anche fede, convinzione profonda che si aprano le vie del Cielo. La tua bravura, la tua sensibilità, l’incanto del tuo paese ne vengono confermati in sommo grado, Titina. Grazie di averci fatto condividere tutto questo.
Grazie tittati!per ru presepi’e antich’e ,ed anche x quello moderno,(si fa per dire), ma sopratutto x ricordarci che il Santo Natale è vicino…
E brava Titina!
un abbraccio
Mi sono fatto trasportare e coinvolgere in un “clima “tanto dolce .Si ! Brava Tittati, anche un -maledetto toscano – ha un animo friabile: Grazie .
Descrizione della Natività (e del Presepe in generale) molto suggestiva e significativa, Titina. Si vede che è stata fatta da una persona molto sensibile e che amava il Natale. Sai che non ho incontrato alcuna difficoltà nel leggerla in versione dialettale……(tranne una o due parole)? I nostri dialetti sono abbastanza simili.
A proposito, penso che tu non me ne voglia se mi sono “intrufolata” in questo articolo, ma mi è sembrato bello introdurre il video dei presepi napoletani accompagnato da un bellissimo canto seicentesco e x aver speso due parole sull’arte molto interessante dell’origàmi. Scusa la mia intromissione.
Tutto molto bello e significativo, Titina. Ed è un reale pezzo di vita della tua famiglia. Quando poi si aggiunge che la ricorrenza è il Natale, cioè la festa più bella, ci si intende.L’amore, la gioia, una vita particolare che incomincia e ci predispone alla salvezza dopo i tantissimi anni di buio, l’incredibile atmosfera, i Magi, Erode sempre in agguato. E’ una vera magia. Ma è anche fede, convinzione profonda che si aprano le vie del Cielo. La tua bravura, la tua sensibilità, l’incanto del tuo paese ne vengono confermati in sommo grado, Titina. Grazie di averci fatto condividere tutto questo.