Riecco il nostro Flavio, ancora una volta ospite di Incontriamoci con la sua "penna"!!! Finora ci aveva regalato deliziose poesie, ma oggi ci propone un bellissimo scritto sugli "incontri" in chat. Come preannuncia il titolo......sara' tutto vero o in parte frutto di fantasia? Ma anche se fosse solo fantasia quello che ci narra potrebbe benissimo succedere o essere successo come afferma lui stesso alla fine.
Come molti ero dell’avviso che la chat fosse solo un modo piacevole di passare parte del tempo libero, uno svago, un posto nel quale leggere le opinioni degli altri e dare la propria... un'occasione per confrontarsi e anche mettersi in discussione e magari rivedere le proprie idee e concezioni.
E’ fatta di vite che si sfiorano, di pensieri che si incontrano per capire, per uscire a tratti da una cronica solitudine contemplativa.
O forse è una fuga verso il sogno, ciascuno contento di rallentare il ritmo incessante di una realtà che ti regala tutti i giorni delusioni ed amarezze, un posto dove non c’è bisogno di fare conversazioni profonde ma soltanto un dilettevole parlare come accade fra gruppi di amici al bar.
È pur vero che ti liberi di ogni inibizione e comunichi più profondamente, ma è anche vero che non sai chi hai veramente di fronte e dell'altra persona sai solo quello che lei sceglie di raccontarti e che potrebbe essere anche completamente inventato perchè tutti sappiamo che ti puoi trovare a comunicare con gente di tutti i tipi e ciascuno fa un uso diverso della comunicazione virtuale.
Per la verità nel virtuale ho conosciuto persone perbene con le quali mi sono trovato e mi trovo benissimo.
E non mi preme molto sapere esattamente chi c'è dall'altra parte dello schermo e cosa ti sta veramente raccontando quella persona, è importante invece fermarsi con quelli che usano parole contenute e mostrano rispetto.
E se qualcuno entra con 2 o 3 nick diversi resta una questione completamente sua che non mi tocca minimamente.
Capita spesso di intrattenersi più frequentemente con persone che sono sempre alla ricerca di un sorriso o un attimo di buonumore e che sono in grado di trasmetterti quelle dolci emozioni che stai cercando.
Può succedere però anche di più; come mi è capitato di leggere da qualche parte di due persone che, in cerca di un attimo di evasione, si affidarono a uno dei tanti programmi di intrattenimento e trovarono invece eterni momenti di passione per un incontro che mai avrebbe dovuto avvenire.
Forse non sarebbe loro successo se si fossero intrattenuti in una chat come Eldy, dove le passioni più ardenti vengono spente dalla saggezza e l’esperienza di persone già in età matura.
Ma Eldy allora non esisteva e venne fuori solo qualche anno dopo.
Ciascuno dei due scoprì subito di aver trovato una persona diversa. Egli riteneva di parlare con una signora con i modi da gran dama, colta e intelligente, con tutte le qualità che aveva sempre cercato rispondeva a perfezione al suo ideale di donna. Non avrebbe potuto chiedere di meglio e, ogni sera, impaziente rispondeva a un irresistibile richiamo.
In breve si accorse che anche Lei subiva il medesimo fascino ed entrambi, tutte le sere, erano felici di incontrarsi, si rendevano partecipi delle proprie vicende, parlavano di poesia, di musica e di tutto un poco.
Lentamente si insinuò in loro un sentimento diverso, certamente più intenso, molto più coinvolgente.
La loro non era più una pura e semplice amicizia, si trattava invece di amore vero che, pur restando virtuale, li legava molto e diventava sempre di più un forte, irrinunciabile richiamo. Sapevano, però, che doveva restare nell’ambito VIRTUALE perché erano coscienti entrambi che mai avrebbero potuto scambiarsi sentimenti che andavano oltre l’amicizia, pena l’interruzione dei loro rapporti familiari ai quali comunque tenevano molto. Fisicamente non si conoscevano, non sapevano come erano fatti, eppure per un periodo molto bello fino a tarda sera conversavano piacevolmente attraverso lo schermo di un pc, lo facevano con estrema saggezza ed infinita cautela; ascoltavano musica e leggevano i versi dei loro poeti preferiti.
Per loro la sera, nonostante si parlassero quotidianamente, fu un periodo di silenziosa evasione e il loro rapporto era sempre contenuto ed estremamente corretto, era un amore carico di amicizia naturalmente virtuale e quindi unicamente spirituale.
Erano coscienti e coraggiosamente rassegnati che non avrebbero mai potuto concretizzare i loro sentimenti.
E le cose ebbero la svolta inevitabile quando si accorsero entrambi che erano controllati dai rispettivi familiari che, a causa della loro puntualità e assiduità, iniziarono a ingigantire la cosa; temevano il concretizzarsi di un rapporto per ora solamente sospettato.
I loro incontri diventavano meno frequenti e di brevissima durata, si rendeva necessario riprendere la vita di sempre che non poteva che portare alla distruzione di quel loro semplice e, perché no, ingenuo rapporto.
D’altronde nessuno dei due aveva mai pensato di abbandonare la propria famiglia, né minimamente di nuocere alle persone care.
Si resero conto che quegli incontri privi di contatto fisico, erano diventati difficoltosi e nessuno dei due era in grado di far capire ai propri familiari che si trattava solo di semplici conversazioni non destinate a progetti ulteriori.
E quando la vicenda sembrava potesse degenerare con conseguenze estremamente spiacevoli per tutti ebbero la certezza che la loro era stata una pura storia impossibile priva di alcuna speranza e che era giunto il momento di troncare quel mistico abbandono che li aveva condotti verso un mondo dove, sia pure per brevissimo tempo, avevano appena sfiorato un sogno che mai avrebbe potuto realizzarsi.
Nonostante non si affievolisse minimamente il loro sentimento che riappariva e che anzi si consolidava, dovettero fare una scelta.
E fu proprio Lei a prendere l’iniziativa, ma non ebbe il coraggio di renderne partecipa l’altro anche se era certa che avrebbe capito, che non avrebbe indugiato e frapposto condizioni e ostacoli in grado di inutilmente prolungare un rapporto ormai destinato a finire.
Gli disse che doveva partire con i suoi, che suo marito doveva raggiungere dei colleghi in un altro paese dove sarebbe rimasto a lavorare per molto tempo e che l’avrebbe portata con sè.
Non lo chiamò più, non entrò più in quella chat e tenne lontano il pensiero di quell’uomo che ormai considerava solo come una utopistica dolce folata di giovinezza.
Dopo qualche tempo gli scrisse una lettera, ma non ebbe mai l’occasione e il coraggio di mandargliela.
Non me ne ricordo le parole esatte, ma approssimativamente diceva così:
“Lontano da te la sera cerco di parlare alla luna e le stelle, ma non chiedo loro momenti di speranza, mentre mi dibatto in un inutile pietoso tentativo di fugare ansie e dolori dalla mente e il cuore inquieto.
Nonostante le attenzioni e le premure dei miei, resto smarrita e sempre ancorata in questo immenso mare con la mia eterna solitudine perché so ormai con certezza che non mi potrai mai portare un raggio di sole.
E nell’ora della sosta, l’incanto della sera non diffonde intorno a me quiete e silenzio, mi spiega invece nella notte scura che non ci vedrà più fluttuare su letti di nuvole leggere accompagnati dal canto stridulo di stormi di gabbiani bianchi; mi sovviene invece violento ricordo di un errore fatale; accarezzavo un sogno, non mi accorgevo che era solo ingenuo desiderio di momentanea evasione.
Mi illudevo, fingevo di volare, di affidare i miei pensieri ad un soffio di vento che, con lo stormire delle foglie, portasse al mondo messaggi di pace e d’amore; il loro fruscio invece non lascerà più su frammenti di cielo sussurri e sospiri di un amore tardivo..
E se alle prime ombre della sera quando parlo alla luna mi sfiora ancora un sogno è solo una lieve illusione che da spazi infiniti, da eterne luci serali, possa io riprendere la forza per riuscire a lenire vecchie ferite profonde.
Ti vedo passeggiare sulla spiaggia ai limiti dell’acqua attento a non cancellare le orme che lasci sulla sabbia, anche se sai che se le trovassi non potrei seguirle, perché le scelte fatte in altro tempo, per altre vite, sono impegni assunti e meritano rispetto.
Non cercare più il mio cuore con i tuoi occhi di fuoco mentre brucia la mia anima a brandelli.”
Pare che l’uomo abbia pensato e fatto le stesse cose, ma non era in grado di mostrare la sua delusione, di esprimere la sua tristezza; per lui tutto era fermo e senza tempo, le cose e gli spazi gli apparivano di pietra e ovunque silenzio assoluto: viveva in una realtà metafisica quasi fosse confinato in un quadro di De Chirico o Morandi.
Ma la sua non era una resa, sapeva ora che era stato un sogno e non voleva svegliarsi, non intendeva abbandonare quella illusione dove voleva piuttosto continuare a perdersi e che gli consentiva di stare ancora accanto a lei che, per magia o per incanto, offriva conforto e sollievo alla sua solitudine; non voleva dimenticarla, non poteva dimenticarla.
Ogni notte la vedeva camminare lentamente su tappeti di foglie nei sentieri di montagna, e sempre gli restava in gola il respiro mentre con flebile, impercettibile sussurro invocava il suo nome.
Ormai il sogno si era fatto rimpianto e cadevano nel nulla le parole dolci, soffici e leggere.
Avrebbe voluto chiedere perdono per non aver capito …… per non averle potuto dare ……..
Ma alla fine si arrese e si rifugiò di nuovo nel suo vecchio mondo dove non esistono le favole, dove si vive la realtà quotidiana con tutte le sue contraddizioni.
Io ci ho creduto a questa storia.
Ma forse è tutta una storia inventata unicamente per il fascino di indagare l’imprevisto, di meditare sulle cose immaginabili ma irrealizzabili, su cose idealistiche e sentimentali per un senso di profonda delusione verso la realtà del presente che riserva solo amarezze oppure forse per la speranza di poter un giorno raggiungere un sogno.
O forse anche per assaporare il gusto di una lieve, timida trasgressione in grado di farci sentire protagonisti in un mondo di figure rampanti che rincorrono il successo a tutti i costi e che rifiuta la normalità attualmente considerata mediocrità.
… Ma se la vicenda dei nostri due è veramente frutto di fantasia, non è detto che prima o poi non possa accadere.
ho letto e riletto il tuo racconto, ci ho trovato una parte importante di me, una parte che non credevo si potesse raccontare perche’ troppo intima, ma per me e’ reale, mi ci sono riletto tutto…..grazie
Flavio, in merito al tuo scritto mi sono già espressa nella introduzione, non mi resta altro che ripeterti che ci sai fare molto bene con la “penna”. Per quanto riguarda poi il contenuto, beh, devo dire che tutto puo’ succedere nelle chat e non mi sento di condannare certe situazioni che possono venire a crearsi. Potrebbero capitare a chiunque. Ancora grazie x averci dato modo di riflettere su certi aspetti della chat.
Flavio, Se dovessi fare un analisi del mio passeggiare in Eldy da diversi mesi ormai, o, tirare delle somme , la bilancia si abbasserebbe dal piatto positivo .Te stesso dici che vi sono persone mature e che hanno percorso ormai un lungo sentiero della vita.Questo dice tutto, poi , nella moltitudine può nascere fra due persone , anche un sentimento.Tutto lì.Credo che ognuno di noi, sia pur virtualmente, si sia fatto un’analisi di certe persone , e di conseguenza traspare un clima di fiducia.Lo si capisce dai dialoghi, seri e rispettosi e, che mai, vanno sopra le righe.Si può sentire anche una certa fiducia , che ti viene trasmessa e ricambi. Ecco, su questa liea, può nascere anche una rispettosa amicizia, anche se non ci si conosce.Il “mistero” della chat, non mi affascina. l’ho sempre detto , e non mi coinvolge. Come non sopporto i molteplici NIK, mi danno un senso di allergia , di prurito, di poca trasparenza; ecco, qui viene fuori tutta la mia difficolà di comunicare . di scoprirmi, ma di mantenere quella “distanza” di sicurazza. Eppoi, per concludere, ognuno ha il suo carattere, ma soprattutto la sua educazione. E’ meglio che mi fermi per non farla troppo lunga. Grazie comunque, hai toccato un argomento molto, molto interessante, che potrebbe spianare in qualche modo, la via per Assisi .Il solito -Maledetto Toscano-
BELLISSIMA LA TUA STORIA DI CHAT, FLAVIO, CHE DIMOSTRA L’INEVITABILE FASCINO DI UN MEZZO D’ESPRESSIONE INSOSTITUIBILE. POI,ACCADA QUEL CHE DEVE ACCADERE. QUANTO AL CONTENUTO PROPOSTO, IPOTIZZATO, C’E’ SOLTANTO DA PRENDERNE ATTO. UN’AFFASCINANTE AVVENTURA DUNQUE.