Ecco uno scritto di Lorenzo che tratta di un argomento che ancora oggi, nel 2010, ci fa riflettere: persone che portano SFIGA. Argomento di cui si trovano tracce in letteratura con il grande Pirandello ne "La patente" e in teatro con il partenopeo Peppino de Filippo in "Non è vero... ma ci credo". Anche la cinematografia ha dato il suo contributo con Toto' (vedi video a fine pagina).
E in più, Lorenzo, accennando anche alle credenze meridionali (per l'esattezza napoletane), mi fa ricordare anche la figura del "munaciello". Il personaggio è esoterico ed era temuto dal popolo per i suoi dispetti, ma era anche amato perché a volte faceva sorprese gradite che sollevavano anche economicamente la situazione di una famiglia. Egli si manifestava come un vecchio-bambino che indossava il saio dei trovatelli, che venivano ospitati nei conventi.
Ma ora leggiamo e traiamo le nostre conclusioni in merito.
Si chiama Emilio, ma tutti lo chiamano “La sfiga” perché è voce pacifica, conclamata, che porti iella, e lui lo sa e, più che scocciarsene, sembra che in fondo ne goda.
Oddio, non lo fa vedere certamente. Ma un sorriso appena accennato, l’occhio qualche volta socchiuso, fanno capire che il chiacchiericcio, la diceria lo turbino davvero poco.
La “sfiga” è molto curioso. Vuole sapere tutto quel che capita e spesso commenta. E allora gli interessati diventano inquieti. Che cosa vorranno dire quegli occhi socchiusi, quel breve commento? Interverrà o lascerà perdere? C’è da giurarci che interverrà.
Una “vox populi” giura che a casa sua, durante una cena a cui aveva invitato dei colleghi, un lampadario si staccò improvvisamente dal tetto in cucina e cadde rovinosamente nei pressi di una collega. La quale da quel momento si ritenne miracolata e cominciò ad amarlo alla follia.
Così capita con le sfighe. Portano iella ma non a tutti. A qualcuno portano fortuna. Un mio capo, una volta, da buon meridionale, mi dettò una ricetta sicura con le sfighe. Bisogna farseli amici, disse, perché essi rispettano l’amicizia, non fanno dispetti.
Colpiscono solo chi non crede in loro, ma chi li rispetta e li ama sono al sicuro, anzi essi fungono da mantello protettivo, da parafulmini a loro favore.
Un amico mi raccontò una volta che uno di essi, ben conosciuto a Napoli, si presentò al banco accettazione dei passeggeri dell’aeroporto all’ultimo momento con il volo già chiuso. Non si scoraggiò e sembra che abbia detto: “Riaprite la lista perché ho urgenza di partire. D’altra parte, se non parto, vale la pena rischiare un aereo?”.
Sembra che lo abbiano fatto partire.
Emilio queste cose le sa. E’ sempre con noi, ci accompagna. Lo mettiamo al corrente di tutto. E speriamo, speriamo.
Che ne pensate? Crederci, non crederci? Sperare, non sperare? Conoscete antidoti sicuri per le sfighe?
E per concludere un video con uno stralcio del film
LA PATENTE <Questa è la vita> impersonato dal grande "principe" Totò.
Certo, Lieve, guardiamo tutto usando il criterio che proponi e forse ne usciamo. D’altra parte, per me l’argomento è stato solo occasione di riflessione, non certo di condivisione. Però, in un angoletto, l’ansia, e anche un po’ di eccitazione, rimangono. Mi verrebbe ancora da dire: eppure io l’ho conosciuto.
LOrenzo, spero che Emilio, sfrutti a suo vantaggio la maschera che la stupidità, la cattiveria, i pregiudizi e preconcetti di una società superficiale , che ha perso il vero senso della vita, gli ha cucito addosso.Spero che anche lui, come il Chiarchiaro di Pirandello, richeda la sua bella patente di jettatore , e che si faccia pagare la tassa anti-jella da tutti quelli che ci credono… A volte,i ruoli , le etticchette , i vestiti che vengono cuciti addosso, sono talmente penetranti,da essere incancellabili, tanto da non poter far altro che, annullare la propria personalità,ed aggrapparcisi, facendoseli propri…Questi soggetti bersaglio, devono aver accumulato talmente tanto odio, de credere essi stessi di poterlo spigionare in forza distruttiva…. E si divertono , Lorè,si divertono…”Tu mi distruggi, io ti distruggo” sembrano dire…A questa povera societa’ malata e incerta… che nel 2010, crede ancora che un singolo individuo ,possa provocare sventure…. eccome si divertono , lorè….
Mi viene un dubbio: che ci siano diversi tipi di portaiella? Quello che ho conosciuto io “ci godeva”, come si suol dire, altri che avete ricordato voi hanno sofferto.
Titina, giusto per una affettuosa precisazione. “Quelle” persone non vengono mai trattate senza rispetto, né meno che mai umiliate. Vengono costantemente rispettate e temute. Il perché si può immaginare.
Concordo in tutto e per tutto con Giovanna, Mia Martini e Marco Masini sono personaggi famosi che tutti conosciamo e dei quali abbiamo seguito, forse in minima parte, il dramma da loro vissuto per il problema della “iella”, ma io conosco persone del mio paese che sono state letteralmente distrutte dalle dicerie riguardanti la sfiga, portate avanti da persone ignoranti e senza scrupoli. Lore, sarà pur vero che la sfiga esiste, ma fino ad ora ( e ho 63 anni)non ho mai trovato sul mio cammino situazioni del genere, perciò ritengo che tutte le persone vadano rispettate nella loro dignità e mai umiliate.
Anzitutto non credo che qualcuno possa avere poteri particolari per influenzare chicchessia.
Detto questo, vorrei però ricordare come si possa rovinare l’esistenza delle persone, attraverso queste credenze. E mi limito a citare solo due casi: quello di Mia Martini, che per anni è stata perseguitata perché “portava sfiga”, e credo che ciò abbia contribuito non poco alla sua tragica fine. L’altro è quello di Marco Masini, che l’ha condizionato per lungo tempo: ora sembra sia uscito dal tunnel. E chissà quanti altri casi vi sono.
Per me sono cose inconcepibili, ma tant’è.
E’ vero, Giulio, basterebbe appunto tenerli a distanza. Solo che non è facile perché hanno sempre voglia di familiarizzare e ti sono sempre vicini. E si informano, partecipano, sono attentissimi a tutte le vicende che capitano. Insomma, o ci convivi o cominciano a vendicarsi. L’unica è tenerseli amici e non fargli capire la diffidenza che proviamo. Infatti, si vendicano per un nonnulla. Bella complicazione, dunque. Ciao e grazie.
Lorenzo, dove sta il problema ?Basta tenere a distanza queste persone, tuto lì.Certo che sono personagi strani e hanno il potere di condizionare la gente.
Grazie, Rosaria, della bella e dotta presentazione, che integra e arricchisce il racconto. Gli amici non ci crederanno ma il fatto è proprio vero. Solo il nome del protagonista è finto. Come tutti i fatti di questo tipo il dubbio è d’obbligo ma la verità è che “la sfiga” era sempre in mezzo a tutti i crocchi, ed era sempre interessato a tutto quanto si diceva: chiedeva i particolari di ogni cosa, e se non capivano di primo acchitto, ripeteva la domanda. L’aria generale quando c’era lui era di estrema inquietudine. Degli amici che sono rimasti in contatto e lo vedono ogni tanto mi dicono che non è cambiato.
Lorè,a Ischitella in provincia di Foggia tolgono il malocchio…. Se proprio nn ti mette tristezza , provaci…
Certo, Lieve, guardiamo tutto usando il criterio che proponi e forse ne usciamo. D’altra parte, per me l’argomento è stato solo occasione di riflessione, non certo di condivisione. Però, in un angoletto, l’ansia, e anche un po’ di eccitazione, rimangono. Mi verrebbe ancora da dire: eppure io l’ho conosciuto.
LOrenzo, spero che Emilio, sfrutti a suo vantaggio la maschera che la stupidità, la cattiveria, i pregiudizi e preconcetti di una società superficiale , che ha perso il vero senso della vita, gli ha cucito addosso.Spero che anche lui, come il Chiarchiaro di Pirandello, richeda la sua bella patente di jettatore , e che si faccia pagare la tassa anti-jella da tutti quelli che ci credono… A volte,i ruoli , le etticchette , i vestiti che vengono cuciti addosso, sono talmente penetranti,da essere incancellabili, tanto da non poter far altro che, annullare la propria personalità,ed aggrapparcisi, facendoseli propri…Questi soggetti bersaglio, devono aver accumulato talmente tanto odio, de credere essi stessi di poterlo spigionare in forza distruttiva…. E si divertono , Lorè,si divertono…”Tu mi distruggi, io ti distruggo” sembrano dire…A questa povera societa’ malata e incerta… che nel 2010, crede ancora che un singolo individuo ,possa provocare sventure…. eccome si divertono , lorè….
Mi viene un dubbio: che ci siano diversi tipi di portaiella? Quello che ho conosciuto io “ci godeva”, come si suol dire, altri che avete ricordato voi hanno sofferto.
Titina, giusto per una affettuosa precisazione. “Quelle” persone non vengono mai trattate senza rispetto, né meno che mai umiliate. Vengono costantemente rispettate e temute. Il perché si può immaginare.
Concordo in tutto e per tutto con Giovanna, Mia Martini e Marco Masini sono personaggi famosi che tutti conosciamo e dei quali abbiamo seguito, forse in minima parte, il dramma da loro vissuto per il problema della “iella”, ma io conosco persone del mio paese che sono state letteralmente distrutte dalle dicerie riguardanti la sfiga, portate avanti da persone ignoranti e senza scrupoli. Lore, sarà pur vero che la sfiga esiste, ma fino ad ora ( e ho 63 anni)non ho mai trovato sul mio cammino situazioni del genere, perciò ritengo che tutte le persone vadano rispettate nella loro dignità e mai umiliate.
Eppure, Giovanna, \statti accuorta\, secondo me esistono.
Anzitutto non credo che qualcuno possa avere poteri particolari per influenzare chicchessia.
Detto questo, vorrei però ricordare come si possa rovinare l’esistenza delle persone, attraverso queste credenze. E mi limito a citare solo due casi: quello di Mia Martini, che per anni è stata perseguitata perché “portava sfiga”, e credo che ciò abbia contribuito non poco alla sua tragica fine. L’altro è quello di Marco Masini, che l’ha condizionato per lungo tempo: ora sembra sia uscito dal tunnel. E chissà quanti altri casi vi sono.
Per me sono cose inconcepibili, ma tant’è.
E’ vero, Giulio, basterebbe appunto tenerli a distanza. Solo che non è facile perché hanno sempre voglia di familiarizzare e ti sono sempre vicini. E si informano, partecipano, sono attentissimi a tutte le vicende che capitano. Insomma, o ci convivi o cominciano a vendicarsi. L’unica è tenerseli amici e non fargli capire la diffidenza che proviamo. Infatti, si vendicano per un nonnulla. Bella complicazione, dunque. Ciao e grazie.
Lorenzo, dove sta il problema ?Basta tenere a distanza queste persone, tuto lì.Certo che sono personagi strani e hanno il potere di condizionare la gente.
Grazie, Rosaria, della bella e dotta presentazione, che integra e arricchisce il racconto. Gli amici non ci crederanno ma il fatto è proprio vero. Solo il nome del protagonista è finto. Come tutti i fatti di questo tipo il dubbio è d’obbligo ma la verità è che “la sfiga” era sempre in mezzo a tutti i crocchi, ed era sempre interessato a tutto quanto si diceva: chiedeva i particolari di ogni cosa, e se non capivano di primo acchitto, ripeteva la domanda. L’aria generale quando c’era lui era di estrema inquietudine. Degli amici che sono rimasti in contatto e lo vedono ogni tanto mi dicono che non è cambiato.