morgan_3001E  per  fortuna  che  sul  caso  Morgan doveva  calare  il silenzio!  

Il cantante  non è  andato a  Sanremo,SANREMO60BLOG ma la cosa anziché da silenziatore pare  abbia  funzionato  da amplificatore.

Un paradosso  dei circuiti  della comunicazione di oggi: dei cantanti  vincitori  dell’Ariston.

 Ci siamo  dimenticati, del cantante  punito, siamo qui tutti ancora a discutere.

E’ una dinamica normale, un film già  visto.

mass-media-finMa  una volta tanto  dovremmo iniziare a  chiederci se questa normalità dei mass media ci va bene, se  dobbiamo davvero subirla e, soprattutto, se non ci sia dietro  una  regia non  dichiarata e quasi automatica che porta in primo piano quello che la coscienza comune d’istinto ritiene sbagliato e inaccettabile.

 Perché sul caso  Morgan,  prima ancora  che  l’oggetto, deve interrogarci il metodo. Sul  fatto che il consumo  di droga venga considerato, dalla  maggioranza degli italiani sbagliato e da condannare,  non ci piove. 

no_droga1Eppure, nonostante questo, il nostro  immaginario è continuamente sottoposto  a una persona comunicativa che alla fine fa  diventare  la droga  un oggetto,  per quanto  indesiderato  o non  richiesto,  del nostro quotidiano. Su strumento psicologico già  formato  o solido  questo resta un fatto marginale;  le strutture  psicologiche in formazione o più  fragili le conseguenze  non sono  invece mai preventivabili. Per  quanto pesanti suonino  le parole di condanna, casi come  quelli  di Morgan, solo   per il fatto  di conquistare spazio,  producono  danno. E’ la  cosa  che  lo sguardo  tipico di tanti  intellettuali  non  vuole accettare, o finge  di non capire. Così in nome  di  una  presunta  libertà si lascia che questioni gravi  s’insinuino subdolamente nella  vita di tanti. E’un gioco delle parti in cui  cadono anche  gli  apocalittici, che anziché cercare il silenzio accedendo polemiche, magari legittime, finiscono proprio con il rimettere al centro  ciò che  invece dovrebbe essere trattato con circospezione e senza sensazionalisti. Anche loro  diventano funzionali alla logica dell’audience e  dell’esasperazione. Invece  per  una volta, dovremmo porre sul  tappeto la questione vera che è  quella di quale sia la responsabilità dei media; la loro  neutralità  infatti non esiste.  E il solo mettere in agenda in termini  così spettacolari una  questione come quella dell’uso, anzi dell’abuso della droga,  è una scelta  che non è  affatto dovuta da conseguenze.

mass_media_newsI media infatti sempre più,  invece che informare, lavorano alla costruzione  di mitologie.

Poco cambia che siano positive o negative. Per fatto stesso  di essere mitologie  entrano  nella vita  delle persone  determinandone scelte  e comportamenti. Capirete  bene  quando sia  fuori  luogo  parlare di libertà …….. Oggi l’informazione continuamente  costruisce  e si  nutre  di queste  mitologie. E in particolare   questo accade  quando l’informazione si deve occupare degli stili  di   vita, quando mette  la quotidianità  sotto i riflettori. Non capita  solo per la droga, ma ,come siamo  stati   testimoni ,anche  con  tutte  le vicende a sfondo  sessuale  che  hanno caratterizzato  la  vita pubblica  italiana  negli ultimi mesi. Comportamenti  privati ,spesso imbarazzanti, hanno ossessivamente conquistato le prime pagine e le  prime serate.

Il caso  Morgan, come costruzione  non  dichiarata di una mitologia  di vista,   è un proposito, conta  che ci  costringono insistentemente a paragonarci con il suo caso.

Invece sarebbe  meglio il silenzio, anche a costo di qualche punto  di audience in meno.

Anzi sarebbe meglio parlare d’altro. E non  ci  dicano  che  la realtà   non fornisce ogni giorno  un palinsesto di notizie  umanamente più dignitose  e più  utili alla vita di ciascuno.

Secondo  è  una  questione  di scelte,  di una  convivenza  che lascia solo spazio  alle cose meno importanti  privi  di  valori  di vita.

BUONA  LETTURA

 

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....E, per finire, due video: il primo inerente l'esclusione di Morgan da Sanremo e il secondo di ....altre forme di vita....Morgan cantante ad  XFACTOR.

http://www.youtube.com/watch?v=quvpQYrvS_c

 Pubblicato il 14 Marzo alle ore 20,05

2 Commenti a ““SPOT ALLA DROGA” di Cicco53 (postato da Rosaria)”

  1. Giulio Salvatori ha detto:

    In me rimane il dubbio se, questo personaggio ha voluto calcare la mano per un tornaconto di immagine , o di una confessione pubblica.O, ancora, se il tema di cui trattasi è divenuto incontrollabile . Poi è ovvio che i giornali , le antenne etc, hanno messo tutto e di più, come sul dire. Una cosa è certa, io non conoscevo questo personaggio, e mi rimaneva difficile, che fosse lui a \giudicare\ musicalmente parlando i giovani che si presentavano a quel concorso canore.No! Non mi piaceva, e non mi piacevano neanche i collaboratori. Penso che si sia bruciato da solo. Gli auguro comunque di risalire la difficile china della vita , e che sia, in futuro, veramente di Buon esempio . Tutti si può sbagliare

  2. edis.maria ha detto:

    Il silenzio su questi personaggi deleteri per i nostri ragazzi, per primi, ma anche per gli adulti non ancora sufficientemente maturi è d’obbligo.Adesso pare che l’audience si sia quasi spenta. Vogliamo parlarne noi? Non penso sia utile. Chiedo scusa all’autore dello scritto e al blog Incontriamoci , per i quali ho molta stima, ed è per questo che mi permetto di dare un parere sincero

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