si miscellanea

2305_caldoDa tempo si sa che l'arrivo del  caldo forte  debilita l'organismo in genere e incide sul sistema nervoso portando alcune persone a "sragionare", ma che addirittura esso sconvolga il cervello umano  e porti a commettere  efferati omicidi, questo no, non si immaginava, almeno fino a poco tempo fa.  Molte sono le notizie (riportate sempre piu' spesso sui quotidiani) di persone che commettono "stranezze", ma  altrettanto numerose sono le notizie di  alcune persone che si rendono artefici di  omicidi commessi soprattutto in questo periodo e che sono  sempre più frequenti  (specie da parte degli uomini nei confronti delle loro ex o familiari) .

Ho trovato in rete questo interessante articolo, a firma di Francesco Chieppa, che meglio ci potrebbe far capire cosa succede nel “misterioso” ambito del cervello umano in taluni casi.

 

sunshine“L’estate costituisce da sempre la stagione dei delitti. Quando il clima si surriscalda e la colonnina di mercurio impennandosi segna valori tipici da solleone mediterraneo, ecco spuntare i primi macabri rinvenimenti di morti ammazzati in modo violento, spesso efferato. Ricorrentemente le vittime di questi ferali episodi di cronaca nera sono donne e quasi sempre sono il sesso e la violenza sessuale a costituire il movente della consumazione del reato, causa di improvviso raptus omicida. Tuttavia non sempre c’è lo zampino della dea Venere in questi misfatti, mentre comune denominatore restano le temperatura stagionali molto elevate, causa di stress e di una minore efficienza – secondo gli esperti – dei centri nervosi che governano le pulsioni aggressive. In sostanza con le elevate temperature ambientali il livello individuale di autocontrollo subirebbe un drastico ridimensionamento, tanto da spingere i soggetti più vulnerabili e violenti ad una maggiore impulsività di comportamenti ed azioni. Ma vediamo di ricordare gli episodi di cronaca nera che d’estate hanno imbrattato di sangue i media, notoriamente a corto di notizie in periodo di solleone e quindi sempre ben disposti a concedere tanto spazio a questa tipologia di fatti che suscita la curiosità morbosa di molti potenziali lettori e acquirenti della carta stampata.

violenzaMolti di questi delitti consumati d’estate hanno, come accennato, una matrice sessuale.  L’estate, nell’immaginario collettivo, è la stagione del divertimento, della trasgressione, di un corpo più libero e più svestito del solito, di eccessi vacanzieri di vario tipo che terminano con il ritorno a casa ed il rientro nella sobria routine quotidiana. Questi luoghi comuni, sublimati dall’odierna società dei consumi sempre più a corto di valori morali, etici e spirituali ed incline all’edonismo ed alla totale liberalizzazione di comportamenti e costumi, sono una ulteriore causa psicologica dell’affievolimento dell’autocontrollo individuale sulle pulsioni, dell’emergere prepotente ed improvviso di una istintualità ordinariamente sopita dalla ragione e dalle convenzioni sociali. Non sempre però la fantasia ed i vagheggiamenti onirici sono in grado di sposarsi con la realtà, ed allora accade il fattaccio che guadagna le prime pagine dei media. OmicidioColtelloI delitti dell’estate sono in genere consumati con armi improprie, tra le quali prevale nettamente il coltello. Non è retorico considerare che se oggi si uccide di più, si stupra di più, ci si appropria indegnamente ed in modo violento di esistenze che non ci appartengono, questo è da mettere in relazione con una perdita assoluta di valori. I valori in ogni società civile dovrebbero costituire un baluardo sociale di serena convivenza; indicare il confine tra il lecito e l’illecito, il bene ed il male. Demarcare il limite invalicabile tra la propria e l’altrui libertà.

In passato – testimoniano i più anziani – certi fattacci avvenivano di rado e quando accadevano facevano così tanto scalpore da restare per mesi sulla bocca della gente. Oggi noi siamo talmente avvezzi ad efferati episodi di cronaca nera che si susseguono spesso addirittura con cadenza quotidiana, da non farci quasi più caso. L’indifferenza è la pericolosa anticamera di qualunquismo e disimpegno. Dobbiamo invece ritrovare una forte determinazione sociale, perché certi episodi possano rivestire il peso che effettivamente hanno. La vita umana è sacra ed ogni volta che si attenta ad essa, viene commesso un crimine gravissimo che è bene punire adeguatamente, perché la punizione certa ed adeguata possa costituire un concreto deterrente alla reiterazione del reato. Non sarà che alla diffusa perdita di valori da parte della società contemporanea si è per troppo tempo sposato un miope permissivismo dello Stato – ammantato di inconsistenti motivazioni sociologiche di buonismo e garantismo – che ha finito per tradursi in uno svilimento della percezione di gravità dei crimini contro la persona, attraverso l’erogazione di sanzioni giudiziarie sin troppo miti e spesso incerte? “

 E voi, cari amici lettori, cosa ne pensate in merito???

Proposto da

 rosaria-1

6 Commenti a ““IL CALDO ALIMENTA LE FURIE OMICIDE…e non solo?”… proposto da Rosaria”

  1. Francesco Chieppa ha detto:

    Salve ragazze,

    capito per caso sul vostro blog e mi avvedo che avete trascritto e commentato un mio “Periscopio”, pubblicato tempo fa sul sito “Liberi! – Il Forum degli Italiani Liberi”. Ne sono lusingato, grazie mille.

    Concordo con chi ritiene che la donna italiana ed occidentale non possa abbracciare anacronistici costumi integralisti di stampo orientale, totalmente estranei alla nostra cultura di parità tra i sessi, magari andando in giro con tanto di burqa, anche se non bisogna poi mai esagerare in senso opposto.

    Ad ogni modo secondo me è lo Stato (magistratura) l’inquisito principe, che troppo spesso eccede in atteggiamenti indulgenti di assurdo buonismo e dovrebbe invece punire certi crimini in modo esemplare, confermando la cosiddetta “certezza della pena” quale deterrente sociale alla reiterazione del reato e per tangibile presa di coscienza verso l’estrema gravità dei reati in parola.

    Grazie ancora e buone discussioni.

    Francesco Chieppa
    giornalista pubblicista

  2. cicco53 ha detto:

    ciao il fenomeno è sempre esistito con sofferenze ormai risaputo,il caldo è un modo di dire un detto popolare per fare tacere le anime cosi il problema non viene mai considerato,perchè viviamo in un contesto di complicità ,ormai l’opinione pubblica lo considera una ragione estiva per fare odiens visto che ormai la violenza supera noi stessi ,ci piace aprire il giornale con la fatidica frase “ragazza uccisa dal fidanzato ecc”.Quindi è inutile continuare a fare finta di essere ingnari ,stilando giudizi di una falsità che supera le noste neccesità della quotidianità.Leggendo alcuni commenti mi pare di capire la vera opportunità e sentirsi donne vissute con mementi di gloria perchè si sentano offese ,poi magari approvano l’evento.Io penso che il fenomeno è puramente culturale e comportamentale di noi tutti ,bisogna percepire l’individuo che ha questo problemi attuando una prevenzione alla no vilenza i tutti i campi ,coinvolgere le famiglie ,la scuola e le istituzioni con argomenti mirati pr la soluzione del problema.Certo la societò attuale è frutto dui una impostazione che noi adulti abbiamo creato ,quindi le responsabiltà sono anche nostre che abbiamo solo pensato a creare dei mostri ,senza saperlo di conseguenza loro si comportano come tale ,forse il gesto è un grido contro le persone adulte che egoisticamente hanno pensato solo a se stessi a costruire una società

    consumistica e basta .Penso che siamo ancora in tempo a recuperare con metodi di confronto e lavorando in associazioni di volontariato che sono tanti ,per capire e imparare che la vita è un dono divino che nessuno puà distruggerlo .E’ inutile sparare nel mucchio senza sapere le cause ,tanto è facile criticare con condanne insignificante senza vivere da vicino il problema ,vedete sono ferite che rimangono pe tutta la vita sia a livello psicologico e mentale,noi dobbiamo avvicinarci a loro pe fare il modo che essi si sentano tutelate e no lasciate da soli a combattere un fenomeno allarmante .

  3. semplice ha detto:

    Speriamo arrivi presto l’inverno!!!!!!!!!!!
    Scherzi a parte, il problema violenza non conosce stagioni, purtroppo!!
    E’ intimamente coniugato con le forme più esacrbili del comportamento umano: prepotenza, ignoranza,senso di possesso e di superiorità, mancata accettazione di una sconfitta, brutalità, assenza di sentimenti e valori.
    E, purtroppo le leggi vigenti non tutelano nè scoraggiano, e cosa non del tutto minore come gravità, è l’indifferenza dell’opinione pubblica. Sempre più spesso si accolgono certe notizie quasi fossero scontate, qualcuno inorridisce, salvo dimenticare subito, altri si soffermano un attimo con sguardo pietoso (consci che a loro non toccherà mai), altri si ergono a pubblici ministeri (chissà, se lei non ne avesse dato motivo..), altri cambiano canale (meglio non sapere).
    Ecco, l’indifferenza, il silenzio, l’assuefazione sono anch’essi crimini spaventosi!!!!
    Grazie Rosaria !.

  4. carlotta ha detto:

    Complimenti Rosaria, come sempre ci poni in modo intelligente problematiche che sono purtroppo uno spaccato della nostra società.
    Condivido in toto quanto espresso da Franci.

  5. lieta ha detto:

    avevo fatto un commento ma la mancanza nome e email preimpostati puff svaniti dico che non è che dobbiam abbilla integraliste so maschietti che devon vede ns bellezze co okkio limpido ringraziando il Creatore delle ns bellezze come noi siam felici di vederli belli buoni onesti coretti macii erotici noi se nun ce voglione ce moriamo de mal d’ammore e cmq cerchiamo dialogo oltranza per rimuovere le macerie della distruzione colloquiale noi vogliam ristruttura ridà l’anima bella ai rapporti familiari sociali veri mo chiudo amore perdono comprensione so le virtu’ delle vere persone maschi e femmine dissertazioni a braccio di ferro ciao

  6. franci ha detto:

    Io penso che la furia omicida che si scatena nei confronti di ex-mogli, fidanzate o altro, sia purtroppo una consuetudine di ogni stagione, e’ sufficiente innescare la miccia, cioè dar inizio ad un episodio che immediatamente sorgono emuli a catena. Concordo pienamente con il giornalista Chieppa sull’esagerato permissivismo dello Stato e quindi delle leggi attuali che assottigliano sempre piu’ il senso di gravità del crimine.
    Però, per non correre rischi, vado a vestirmi….un pò di piu’.
    Interessantissimo articolo, brava Rosaria. Ciao.

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