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Un cauto sospiro di sollievo...per il mondo intero
Il ministro degli esteri dell’Iran: “Sospesa la pena. Il verdetto è sotto revisione”
Il ministro degli Esteri iraniano ha dichiarato che è stata sospesa la pena alla lapidazione di Sakineh Mohammad Ashtian, la donna condannata per adulterio e complicità nell’omicidio del marito. “Il verdetto – ha dichiarato un portavoce del ministero – è stato fermato ed è sotto revisione”.
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Questo è l'articolo pubblicato oggi 02/09/2010 da “LA STAMPA” per far sapere all’intera comunità internazionale che l’Italia e gli italiani sono dalla parte di Sakineh Mohammadi Ashtiani, donna di 43 anni condannata alla lapidazione per un supposto adulterio.Oggi dalle ore 16,30 in poi è prevista una manifestazione, senza bandiere politiche, a Roma davanti all'Ambasciata iraniana per sostenere i diritti umani e ritenere inaccettabile che una donna, di qualsiasi nazionalità, venga sottoposta alla pena di morte per lapidazione, una pratica orribile e disumana che deve essere condannata fermamente da tutti! Per questo motivo i ministri delle Pari opportunità e degli Esteri affermano che “da oggi, e fino a quando Sakineh non sarà salva e libera, il suo volto ci guarderà dal palazzo del Governo italiano”.
Vorremmo che anche gli amici di Eldy fossero uniti per salvare questa donna iraniana contro le atrocità punitive del suo Paese!!!
Eldy Staff
bravo gianpaolo in italia si danno troppi diritti a questi codardi
allora primo,Sakinèh non dovrebbe essere impiccata ma uccisa a ssassate come previsto perchè secondo me la vera uccisione vera è la prima cosa che dissero;Sakinèh uccise a sassate con il suo amante suo marito.
E’ inutila che si mette a dire che l’ha ammazzato in un’altro modo.VERGOGNATI Sakinèh non ti dovremmo neanche conoscere!
le parole servono ma contano di piu i fatti
Vivo in Libano, spesso ho a che fare con i mussulmani, non sono tutti uguali, ma la maggior parte sono FUORI DI TESTA.
grazia, grazie le tue parole di donna che condannano anche i propri figli quando ci distruggono, che mondo abbiamo ancora co noi donne salvifiche distruggibili da cattive assassine ignoranze barbare, ma non solo là anche qua quando na scioccherella se intromette in famiglie in crisi ad esempio, e pure ancor peggio quando i despoti non sanno dare vere risposte al nostro altruismo….. e spesso costoro so pure i mediatori familiari, avv giudici non all’altezza e di scarsa sensibilità, spesso approfittatori laute parcelle, ladrocinii; troppo spesso han anche il clerygman se non paramenti dorati, ripeto Iddio delle donne, che sei tenero + di una madre aiutaci………..
AH! SAKINEH!
Ho tante pietre acuminate impigliate nel cuore.
Faccio fatica ad alzare i miei piedi da terra.
Oggi sono stanchi del peso i miei passi,
affondano in un fango che ha per nome dolore
e i miei pensieri sono lucidi sassi
levigati dall’onda instancabile d’odio.
Sabbie mobili in secoli di storia
che si ripete come un disco incantato
(mai del tutto rotto!)
Vergogna sparsa nei secoli
assieme a lacrime e sangue
e urla strozzate in gole soavi
in nome di un dio che veste
i panni crudeli di turpi menti.
Ho sabbia pungente negli occhi e pensieri di pietra mi frullano in testa.
Ho lacrime amare nelle mie mani graffiate dalle mie stesse unghia.
Ho stretto i miei pugni, pensando ai solchi di frusta sulla tua candida pelle.
E ho il rugginoso sapore del mio sangue, nella bocca.
Ho morso le mie labbra pensando al tuo dolore.
Ma nelle mie tasche vuote ho il vento della libertà.
E ho un arco teso, nelle mie mani d’amazzone.
Lo userò per scagliare parole, come lance e frecce e dardi.
Fossi madre di quei lanciatori di pietre,
o di tutti quei vili che stuprano anime e corpi di donna,
maledirei i mie figli e li consegnerei all’inferno
d’una vita senza l’amore di madre, in eterno.
No, tu non morirai, non morrai Sakineth,
tu sei ogni donna che cammina libera,
in ogni strada del mondo, d’ogni tempo
e noi donne siamo, e saremo tutte,
sotto ogni pioggia di pietre.
Saremo lì, sotto le pietre dei mostri,
così lontani da qualunque dio, stanotte.
E ogni notte che verrà, a urlare il nostro dolore.
E a cantare, per sempre, il nostro canto d’amore!
Copyright©grazia longo 8 settembre 2010
tutti i diritti riservati
Questa è la mia poesia … vorrei servisse a qualcosa …
Ho tante pietre acuminate impigliate nel cuore.
Faccio fatica ad alzare i miei piedi da terra.
Oggi sono stanchi del peso i miei passi,
affondano in un fango che ha per nome dolore
e i miei pensieri sono lucidi sassi
levigati dall’onda instancabile d’odio.
Sabbie mobili in secoli di storia
che si ripete come un disco incantato
(mai del tutto rotto!)
Vergogna sparsa nei secoli
assieme a lacrime e sangue
e urla strozzate in gole soavi
in nome di un dio che veste
i panni crudeli di turpi menti.
Ho sabbia pungente negli occhi e pensieri di pietra mi frullano in testa.
Ho lacrime amare nelle mie mani graffiate dalle mie stesse unghia.
Ho stretto i miei pugni, pensando ai solchi di frusta sulla tua candida pelle.
E ho il rugginoso sapore del mio sangue, nella bocca.
Ho morso le mie labbra pensando al tuo dolore.
Ma nelle mie tasche vuote ho il vento della libertà.
E ho un arco teso, nelle mie mani d’amazzone.
Lo userò per scagliare parole, come lance e frecce e dardi.
Fossi madre di quei lanciatori di pietre,
o di tutti quei vili che stuprano anime e corpi di donna,
maledirei i mie figli e li consegnerei all’inferno
d’una vita senza l’amore di madre, in eterno.
No, tu non morirai, non morrai Sakineth,
tu sei ogni donna che cammina libera,
in ogni strada del mondo, d’ogni tempo
e noi donne siamo, e saremo tutte,
sotto ogni pioggia di pietre.
Saremo lì, sotto le pietre dei mostri,
così lontani da qualunque dio, stanotte.
E ogni notte che verrà, a urlare il nostro dolore.
E a cantare, per sempre, il nostro canto d’amore!
Copyright©grazia longo 8 settembre 2010
tutti i diritti riservati
Gianpaolo condivido il tuo commento, ma non in toto! non sono del parere di suddividere l’umanità in compartimenti stagni, innalzando barriere e confini ( cioè ognuno a casa propria), nè tanto meno si può fare di tutta l’erba un fascio, nè, cosa ancora più pericolosa, ritenerci i depositari di verità, di traguardi e tenerceli stretti stretti per paura che qualcuno possa privarcene.
L’umanità è una sola..ma si differenzia in colori, razze, usi, costumi, religioni…e tutto merita rispetto, Purchè…Tutti rispettino valori UNIVERSALi, quali la sacralità della vita, l’uguaglianza, l’amore verso gli altri, la libertà, la giustizia. Il compito di ciascun uomo sulla terra deve essere quello di migliorarsi e migliorare, un processo sinergico di scambi, di ricerca, di scoperte, di civiltà e dobbiamo fare il possibile per farli arrivare a tutti. Io posso tranquillamente avere come vicino di casa, collega, amico,concittadino, un musulmano se lui rispetta me e io rispetto lui e questa alleanza arricchisce entrambi.
Scusate ma nella fretta ho sbagliato “CAPITALE”
DA TEHERAN UN SEGNALE DI RAGIONEVOLEZZA
e la giornata è sempre bella!
Una su mille ce la fa!!!!! Sakineh, ti abbraccio forte forte…adesso combattiamo per tutte le altre!
Speriamo solo che sia definitivo,Giuliano, cmq è gia’ un segno positivo.
P.S. Anche qui pioviggina, ma cionostante è lo stesso una bella giornata x la notizia.
”DA BAGHDAD UN SEGNALE DI RAGIONEVOLEZZA”.
Oggi è una bella giornata!
(anche se in questo momento a Roma diluvia)
leggo che in revisione caso sakineh, speriamo o Iddio delle donne aiutaci a bandire i banditi dalle nostre vite
è una legge del Corano si dice.
Ma tale legge viene applicata “ad libitum” dei maschi e le donne non hanno nemmeno il diritto di parlare per difendersi!
Vergogna,vergogna e vergogna ……………………
Il Governo Italiano deve fare molto di più per evitare questi sacrifici disumani,non tergiversare!
Diciamo a Berluska che non ci sono solo “veline” a questo mondo ma anche donne così che muoiono lapidate , cioè immerse in una buca lasciando fuori solo la testa e uccise lanciando pietre!
Proprio la fine che avrebbe fatto la Maddalena se Cristo non avesse detto:chi di voi non ha mai peccato scagli la prima pietra!
Ma questo è Vangelo ….. il Corano non dice proprio così!
E ricordiamo che la lapidazione non c’è per i maschi!
SOLO PER LE DONNE!
Questi sono i Mussulmani!
Quelli che poi chiedono e ottengono le moschee e i posti di lavoro!
Conoscerli prima di prenderli!
Da brivido gelato, Giuliano!!!
Una poesia è stata dedicata da Giancarlo Totaro alla donna iraniana condannata a morte per lapidazione per adulterio. Totaro, con la lirica, ha voluto ancora una volta sensibilizzare su un argomento importante quale la pena di morte.
All’amica Sakineh, sorella nella fallace umanità di donna.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra !
Si inizi tal farsa sì tragica e tetra
Forza signori si passi all’azione
Tutti alla festa di lapidazione
Un Grosso macigno o un piccolo sasso
Maschio hai il dovere di far questo passo
Questo è un momento superlativo
Per dire al mondo quanto sei primitivo
Ed ogni donna là zitta a guardare
Per imparare a non sbagliare
Più forti saran di dolore le urla
Tante più risa come fosse una burla
L’androgeno gene che fu di caino
Si sbornia di vita qual fosse buon vino
Il sangue alimenta lo stato di ebbrezza
Fin che deturpe dal volto svanisca bellezza
Oh essere dolce di tanta beltà
Che hai reso possibile tanta viltà
Del mondo sei stata l’ispiratrice
Dell’animo sei sol tu imperatrice
Senza il tuo cuore il creato s’arretra
Di colpo torniamo all’età della pietra
La pietra assassina che ti colpirà
Sarà un macigno per la civiltà
Tutto il tuo affetto di madre e di moglie
Tutti i dolori delle tue doglie
Tutte le rime di ogni poeta
Eppure sei giunta a così mesta meta
Quello che a te comporta la morte
Ad ogni maschio si augura in sorte
Ad ogni adulterio per donna c’è pianto
Sol per il maschio invece c’è vanto
Che sia iraniano o maschio latino
Chiunque può essere il tuo assassino
Per te non può esservi alcuna pietà
Quando tu sfuggi alla sua proprietà.
A tutto questo non c’è commento
Per carne di donna non v’è sacramento
S’intonino canti e si suoni la cetra :
FORZA SI SCAGLI LA PRIMA PIETRA! !!
Giancarlo Totaro
non ci sono parole per esprimere il ribrezzo che suscita questo fatto disumano
mi unisco ai commenti sopra esposti in pieno
non ci sono parole
trovo disumano che possa esistere nel 2010 ancora questo tipo di legge in un paese che si rispettiè ora che venga anullata con lI aiuto di tutte le nazioni
Ho espresso la mia indignazione firmando su Repubblica!
Sono stato diverse volte in iran.ai tempi dello scià cominciava ad esserci una piccola apertura verso le donne…poi con l’avvento di komehini e proseguendo ad oggi, è andata
sempre peggio per la donna.Ma non solo per la donna. Ai tempi della guerra contro l’Iraq ,mandavano i bimbi, appena compiuti 13 anni, in guerra. una sera molto tardi, mi arrivò una telefonata dall’ambasciata italiana di teheran, mi chiesero se conoscevo……., era un mio amico, mi spiegarono che si era rifugiato con due figli di 11 e quasi 13 anni, chiedendo asilo politico.Lui era rettore dell’universita’ di teheran. In abasciata mi chiesero se potevo accoglierli…sono rimasti con me 2 anni, poi sono emigrati in USA è stanno bene. questo solo per far capire come questo regime non è umano, se si comportavano così con i bimbi, figuriamoci con le donne….noi
purtroppo possiamo solo protestare, quindi tutta la nostra solidarietà alle donne che subiscono violenze e prepotenze, in tutto il mondo.
Grande, grande, grande indignazione. Non c’è altro da dire!
Mi unisco ai commenti già esposti che condivido appieno.
Vorrei altresì ricordare che vi sono altre 16 donne nel braccio della morte in Iran, in attesa di lapidazione.
Manifestiamo il nostro sdegno per Sakineh e per ognuna di loro.
Non trovo parole adeguate per esprimere la mia indignazione!!!
Condannata alla lapidazione per “supposto adulterio”, quindi nemmeno certo!!
Un adulterio, cioè tradire il partner e conseguente risoluzione del caso, dovrebbe rimanere un “processo” intimo, interno alla coppia. Nessuno lascia il paradiso se ci si trova bene, quindi chi tradisce non sempre ha “peccato” di leggerezza, di mancanza di rispetto nè tantomeno s’è macchiata di un delitto.Io penso che in un tradimento la responsabilità sia al 50% di entrambi.Civilmente ci si dovrebbe sedere al tavolo e con il cuore in mano capire cosa è successo all’interno della coppia, quali le assenze, le superficialità, i comportamenti…quali le aspettative deluse, quali i sogni spezzati.
Tradire cos’è???… Per un uomo , spesso, anche se non mi sento di dire sempre, è sete di conquista, attaccamento a falsi valori di virilità, un accettato senso comune…quasi un fatto scontato..e il più delle volte tutto si consuma e si risolve presto con rientro al nido del passero a cui è riconosciuto il diritto di volare..Nessun uomo che io ricordi è stato lapidato! ( se mi fosse sfuggita la notizia, comunque, ne sarei indignata ugualmente).
Per una donna è totalmente diverso dalle motivazioni maschili..tradire è sempre un fatto che comporta lavorìo interiore, sensi i colpa, dubbi, incertezze..e alla base c’è sempre,da un lato, un amore deluso, un rapporto deludente, quando non si arriva ad estremi come violenza fisica o schiavitù psicologica, dall’altro la scoperta di un amore nuovo, di un’emozione che fa vibrare le corde dell’anima, la riscoperta di se stesse come donne in grado di suscitare interesse, di sentire un guizzo di vita nelle vene.
Un rapporto è come una pianta va curata ed annaffiata tutti i giorni, anche quando in autunno ingiallisce o in inverno perde le foglie, non solo quando in primavera fiorisce o in estate da i frutti…altrimenti per i prossimi anni per quell’albero sarà solo inverno.
Un rapporto di coppia, matrimoniale e non, deve presupporre rispetto, impegno, responsabilità,libertà e AMORE!!!
L’altro non ci appartine come “bene o proprietà”, non è cosa nostra!!!Viaggiamo solo insieme!!
Queste regole e presupposti dovrebbero appartenere all’UMANITA’ tutta, al di là di diverse religioni o razze.’
Indubbiamente la realtà dell’Iran o del mondo musulmano ha altri canoni, ma non sono riconducibili alle leggi divine, come vogliono credere e far credere. Nessun Dio vorrebbe ciò!!..Sono solo il frutto di barbarie, di piccolezza, di debolezza, di prepotenza, che trovano nella violenza la loro massima espressione e forza.
Sakineh, piango anch’io il tuo dolore…perchè il tuo dolore appartiene a ciascun individuo sulla terra!!!
Mi piacerebbe essere DIO qualche volta, chiedo scusa umilmente a Te, e con argilla e acqua rimpastare il cervello di molti, non è venuto bene a tanti…nella lievitazione s’è inacidito.
Sakineh, il tuo volto, i tuoi occhi profondi spero siano il tormento a vita per molti stolti.
Che la ragione, il buon senso, la civiltà, l’amore abbiano la meglio INSHALLAH…
a lui l’omicida gli han dato pare solo frustate, a lei lapidazione, solita storia di donne tenute subordine inferiori a teste peggiori delle loro
Non è possibile che in pieno secolo ventesimo avvengano queste vergognose cose, siamo ritornati indietro di 2010 anni, che cosa ne sarà di noi, spetta alla politica risolvere queste inumane ingiustizie, tutti dovrebbero intervenire in modo che questo non avvenga in nessuna parte del mondo. Non sono queste le pene da infliggere per una persona anche se colpevole. Puniamola per quello che ha fatto, ma salviamogli la vita, la mia solidarietà più piena.
Non ci sono parole x commentare questa vergognosa “condanna”. In mancanza di sufficienti elementi di giudizio, non sta a noi dirimere qui la questione della presunta colpevolezza o dell’innocenza di questa donna, ma è giusto che tutto il mondo si mobiliti affinchè si ponga fine a questa barbarie costituita dalla pena che vogliono infliggerle: la morte per lapidazione (dopo aver già subito 99 frustate come punizione pubblica e a titolo di ” esempio”, in presenza di suo figlio).
E’ una vergogna per l’umanità!
Se sia colpevole o meno, questo spetta scoprirlo a chi di dovere, ma resta comunque il fatto che la pena sia disumana e che cozzi enormemente con il principio della carità divina e con il principio del rispetto della vita umana.
Ho letto proprio poco fa la notizia che anche la città di Napoli si sta mobilitando per Sakineh: “Condividiamo – ha aggiunto tra l’altro, il Sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino, – tutte le iniziative affinche’, non solo non ci si dimentichi di Sakineh, ma l’Iran sia spinta dall’opinione pubblica internazionale a rispettare le persone umane, la loro dignita’ e libertà. Come abbiamo sempre fatto nei casi di donne la cui vita e’ stata messa ingiustamente in pericolo, certi di interpretare la volonta’ di tutti i cittadini di Napoli, esporremo a Palazzo San Giacomo la gigantografia di Sakineh come testimonianza dell’attenzione continua e convinta che poniamo al suo caso”.
Infine propongo, a chi volesse farlo ed ancora non lo avesse fatto, ad associarsi con la propria firma all’appello lanciato in tutto il mondo. La petizione è aperta anche sul sito di Repubblica.