E dopo le sculture del Canova.... ecco uno dei capolavori di Tiziano: "Amor sacro e amor profano".
Anche questa volta Flavio ci spiega in maniera molto chiara e molto dettagliata (così come solo lui riesce a fare, data la sua grande passione per l'arte) i particolari di questa opera.
Ed ora permettetemi di scusarmi con Flavio per il ritardo con cui lo pubblico (lo avevo da quasi 15 giorni).
Buona lettura!!!!!
Credo che ogni grande capolavoro di pittura riesca ad emozionare colui che ad esso si trovi di fronte, lo dico perché a me capita sempre e anche perché avverto il senso di meraviglia e di commozione sul viso del visitatore nell’attimo del primo contatto con l’opera d’arte.
Potete immaginare quindi la mia reazione alla Galleria Borghese a Roma, davanti all’ ”Amor Sacro e Amor Profano”, un quadro che non si può fare a meno di citare quando si parla di Tiziano. Soggetti principali della rappresentazione sono due donne che si somigliano moltissimo; due donne bellissime, testimoni di grazia e attraente bellezza femminile. La donna sulla sinistra, riccamente vestita rappresenta l’amore profano; quella nuda sulla destra, l’amore sacro, viene considerata come l’immagine di Venere, dea dell'amore (a prima vista avremmo pensato il contrario). Fra di loro non poteva mancare Cupido, che sta a ribadire che si tratta di un quadro che vuole parlare d’amore. L’opera fu commissionata a Tiziano in occasione del matrimonio di Niccolo Aurelio con Laura Bagarotto. Sono presenti molti simboli: la lampada tenuta nella mano sinistra dalla donna nuda si riferisce all’amore sacro. I due conigli dietro la donna, simbolo della fecondità, costituiscono un augurio e un auspicio per il futuro matrimonio. La donna nuda invece tiene una rosa nella mano destra e un'altra rosa è appoggiata sul sarcofago. La rosa, fiore amato da Venere, vuole rappresentare l’amore Lo sposo era un politico importante. Faceva parte del Consiglio che condannò a morte il padre della sposa: Bertuccio Bagarotto. Risulta chiaro quindi che Laura non avrebbe voluto sposare quella persona che aveva partecipato alla emanazione della sentenza di morte del padre. Per convincerla Niccolo dovette insistere molto non solo direttamente sull’amata ma anche sui familiari di lei. La critica sostiene che il quadro ordinato a Tiziano avrebbe dovuto dimostrare alla sposa la complicità di Venere e Amore. Credo invece, molto semplicisticamente, che il Niccolo intendesse solo farle un regalo importante a riprova del suo grande amore per lei. Infatti se esaminiamo l’opera dal punto di vista del committente facilmente si nota che i vari elementi nascondono un significato simbolico. La donna a sinistra ha tutti i caratteri della sposa, sia il vestito, sia gli accessori; e, come si è detto poco innanzi, i due conigli sono l’augurio di prole e la rosa la promessa d’amore eterno. La donna nuda, rivolta verso la sposa, rappresenta Venere che viene in aiuto dello sposo e tenta di persuadere Laura a dare il consenso alle nozze; la lampada che ha nella mano sinistra simboleggia l’amore sacro, ulteriore garanzia di correttezza e serietà offerta alla sposa. Si dovrebbe parlare di altri elementi simbolici riportati sulla tela da Tiziano, ma il discorso sarebbe troppo lungo e forse è giusto limitarsi a dire che si tratta di una allegoria voluta dal committente e artisticamente realizzata dal pittore. Sappiamo tutti che Tiziano Vecellio è stato uno dei più grandi pittori della storia e lo dimostra soprattutto questo quadro che ha fatto discutere molto e che, a mio avviso, ha ricevuto un titolo, ultimo fra tanti proposti, che non corrisponde né alla bellezza dell’opera né rende pienamente il significato della storia che l’artista intendeva rappresentare. Ma al di là di quello che era il soggetto che l’artista ha riprodotto, quando sei davanti al quadro senti un fascino indescrivibile che traspare dall’armonia che caratterizza l’intera scena e dai colori meravigliosi dei drappeggi e della pelle della donna nuda appena appoggiata al sarcofago. Negli anni il quadro ha ricevuto molte interpretazioni dai vari studiosi che vi ci sono cimentati e spesso si sono avuti commenti di natura completamente contraria come è avvenuto per il nome che gli è stato attribuito. Si deve solo concludere che Tiziano che avrebbe dovuto affrontare solo il tema dell’amore ha anche magistralmente affrontato il tema della bellezza.
Carissimo Flavio…da quando ti conosco, ancor prima che scrivessi qualche articolo sull’arte in Eldy, moltissime mie serate le riempivi raccontandomi di capolavori, di quadri, di sculture e non posso dimenticare come ti si incrinava la voce tanto era l’emozione e l’enfasi nel farmi partecipe di bellezze, armonia, genialità.
Sempre in punta di piedi, senza nessuna supponenza o cattedraticità scendevi ai miei livelli per farmi capire e “guardare” oltre la tela.
Questo è il bello di te Flavio, vivi, ti nutri d’arte, ma non mangi mai da solo, alla tua tavola il piatto forte è l’emozione condivisa.
Grazie Flavio, dal…e con..
Flavio, ho ammirato anch’io questo dipinto alla Galleria Borghese provando le stesse tue emozioni e null’altro ho da aggiungere alla completa descrizione pregna di particolari che tu hai fatto. Solo una nota personale: come risulta chiaro ed emozionante, direi “diverso”, il racconto di chi ha vissuto, guardandola coi propri occhi, un’opera d’arte da chi, invece, vuol solo farne una comunicazione “per conoscenza”. Le emozioni non si comprano da nessuna parte.
Ciao e grazie.
Mi fa molto piacere, Flavio, condividere con te l’ammirazione per il grande Tiziano. Insieme, abbiamo completato la sua figura di sommo artista. Complimenti vivissimi e un caro saluto.
Bravissimo Flavio. Ti ho riletto con simpatia e affetto.