Avevo letto e riletto di Botticelli e non potevo non apprezzare la bellezza delle sue opere che trovavo semplicemente stupende, ma le mie erano solo e semplicemente considerazioni razionali dovute a uno dei più grandi artisti della pittura italiana. Quando però mi sono trovato per la prima volta davanti alla Primavera e alla nascita di Venere mi ha preso una tale emozione che se avessi potuto mi sarei fermato ore intere ad ammirarle. Ma quella prima volta c’era troppa gente e una brava insegnante, certamente di storia dell’arte, spiegava dettagliatamente alla sua classe di giovani i particolari del dipinto e la sua storia.
Non posso nascondere che io stesso appresi molto quel giorno.
Negli anni successivi ci sono tornato altre due volte, e nonostante la raggiunta maturità l’emozione è stata sempre la stessa se non addirittura più forte.
Ma questo è un mio difetto, mi succede sempre quando mi trovo di fronte ai lavori dei grandi pittori.
Senza dubbio Botticelli è stato non solo uno dei più grandi artisti del Rinascimento ma anche dell’intera storia dell’arte italiana.
Sappiamo che si chiamava Sandro Filipepi, ed il soprannome Botticelli gli fu attribuito dall'orefice dove lavorava da giovane.
La Nascila di Venere e la Primavera (Firenze, Uffizi), entrambi ispirati alla poesia del Poliziano (1454-1494), furono realizzate negli anni quando molti artisti fiorentini seguivano una pratica umanistica e proprio in quel tempo furono prodotti grandi capolavori.
Fra questi va annoverata la Primavera: il grande capolavoro di Botticelli che molta critica ritiene una delle più famose e importanti opere del Rinascimento italiano. Fu commissionata dalla famiglia de' Medici, ma solo nel 1815 fu collocata nella Galleria degli Uffizi di Firenze dove, tranne un breve periodo passato all'Accademia, si trova tuttora.
E’ circondata da un fascino particolare non solo per la sua bellezza ma anche accompagnata da un mistero mai completamente svelato che riguarda l’interpretazione del dipinto del quale si hanno una molteplicità di versioni alcune delle quali perfino contrastanti fra di loro.
A mio avviso, pur riconoscendo dignità a ciascuna di esse, penso che il quadro rappresenti il mondo dell’amore, sia quello platonico che quello sessuale indicante la fertilità, rappresentata proprio dalla Primavera intesa come dea della giovinezza e della rinascita.
Ma andiamo con ordine ed esaminiamo la composizione nei dettagli, dalla destra verso sinistra dell’osservatore, così come suggeriscono i grandi commentatori.
Da quel lato, Zefiro, l’unica figura dai colori poco luminosi diversi da quelli dell’intera composizione, prende alle spalle la ninfa Clori dalla cui bocca germogliano fiori. Appena più avanti Clori si trasforma in Flora, la Primavera, rappresentata come una giovane donna che indossa un leggero vestito di seta fiorito. Ha un viso bellissimo e un dolce sorriso sulle labbra, cammina a piedi nudi in un giardino fra i fiori che lei stessa sparge a terra prendendoli dal suo grembo.
La donna al centro è Venere dea dell’amore; gli alberi dietro di lei, quasi per indicarne la divinità, creano una corona intorno alla sua immagine. Domina e dirige l’intera scena, mentre con la mano destra, indica a Flora di proseguire il suo cammino fra i fiori del giardino.
Le tre giovani più avanti sono le Grazie che danzano.
Sono vestite di veli leggerissimi e sono il simbolo dell’eleganza e la gentilezza. Flora, seguendo l’indicazione di Venere, si dirige proprio verso di loro.
In alto Cupido, il dio dell'Amore che sembra controllare l’intera scena.
L’ultimo a sinistra, Mercurio con un bastone tiene lontano le nuvole. Parte della critica ritiene che sia qui il “simbolo della conoscenza”.
Condivido invece il parere di quelli che sostengono che a lui è affidato l’incarico di conservare nell’ambiente l’eterna primavera.
Anche i fiori subiscono varie interpretazioni; alcuni li considerano portatori di significati amorosi o gioiosi, altri sacri a Venere e altri ancora che ricordano le pene d’amore; ma forse vogliono essere solo simboli del matrimonio, l’unione di due persone che si amano destinate alla continuazione della specie. Simboli quindi di amore spirituale e desiderio sessuale. Diversamente da tali significati potrebbero invece semplicemente mostrare la bellezza della natura durante la primavera e soprattutto, in questo caso specifico, indicare il percorso festoso ed allegro per chi, come Flora, si dirige verso bellezza ed armonia e, come si è appena detto, verso eleganza e gentilezza.
Botticelli pone particolare cura nella descrizione dell’ambiente che deve rappresentare quel mondo di particolare grazia ed eleganza nel quale si muovono i personaggi; si tratta di una bellezza ideale sia pure attenuata da un leggero senso di malinconia.
L’amore invece, come si è detto innanzi, sia platonico che sessuale è ampiamente simboleggiato dai personaggi stessi se non addirittura dall’intera composizione.
certo mio nonno nn ha avuto il piacere di godere di kesta comunicazione e kindi ringrazio tutti anke da parte sua cia’ ug fangar
francesco smettila di scusarti può essere anche noioso ma chi se nè frega di cosa nè pensano gli altri il tuo commento è ricco di informazioni e se ad uno interessa il quadro allora non si annoia ma comunque come ho già detto non scusarti se hai scritto pocco o tanto….ti annoi te se stai a leggere i comenti degli altri…$(“=
sinceramente non ho letto quello che c’è scritto ma ho visto le immaggini e ho guardato i minimi dettagli e il quadro è favoloso ci rimani a bocca aperta da come sia sorprendente,ogni minimo fiore e ogni corpo è dipinto come se dentro di loro ci fosse ancora un pizzico di vita.I vestiti trasparenti sembrano morbidi e delicati che potrebbero stpaparssi appenna gli tocchi…Magnifico….Pocchi quadri sono così meravigliosi e quello lì anche se rappresenta la primavera a me sembra il paradiso.Quel quadro è la bellezza della primavera finchè dura,è l’attimo fuggente che non puoi avere come un secondo della vita….Io non amo il sole,il calore e nemmeno la prima primavera come anche l’estate a me piace il freddo,il ghiaccio,la pioggia,la neve e l’inverno ma comunque quel quadro è bellissimo anche se nei miei confronti è il contrario.Non avevo nessuna voglia di vedere il quadro ma in questo momento sto leggendo un libro”HANNIBAL”e nella seconda parte parla di questo quadro e vollevo vedere e studiare con i miei occhi un quadro del genere.La ragazza alla qualle i fiori sembrano uscirle dalla bocca.!$ =! !))/
Grazie mille! Mi hai aiutata parecchio con un compito che devo fare per arte! (: xD
“maledetto toscano” vai che sei forte. Non ti curar di lor ma guarda e passa. Vai…………..
che fretta c’era maledetta PRIMAVERA maledetta come te la cantava goggi flavio dissacro un po’ bravissimo ciao
Flavio.. conoscendoti non mi viene difficile immaginarti entrare nei musei munito di biglietto e di sgabellino pieghevole!
Certo non puoi startene in piedi per ore a rimirare millimetro per millimetro ogni capolavoro passi in rassegna.
E allora, davanti questa bellezza dopo averne ammirato l’insieme, la tecnica, i personaggi, il motivo ispiratore, i colori, la luce,
scommetto hai riconosciuto tutte le 500 specie tra piante e fiori presenti nella “Primavera”!!
Ancora una volta complimenti e grazie di averci scelto come compagni di viaggio.
Complimenti Francesco, come sempre, dimostri di avere un’immensa cultura in fatto d’arte.Ciao
il commento precedente è di ofonio….tanto per essere meglio inquadrato..grazie…ciaooooo
ringrazio flavio per la esauriente spiegazione che ci da del dipinto…ma, mi sia comunque consentita una ulteriore chiave di lettura che ritengo vada ad integrare quanto sinora esposto.Assolutamente rilevante è la figura assegnata alla “primavera” di botticelli;..tale Simonetta Cattaneo in Vespucci..una delle figure più tragiche di tutto il rinascimento fiorentino…di incomparabile bellezza..era stata anche amata da Giuliano dè medici….fratello di LORENZO IL MAGNIFICO…si presta a fare da modella per sandro botticelli..non in questo dipinto però…in quanto Simonetta muore di tisi all’età di 22 anni nel 1476…il dipinto è datato 1482..quindi il pittore ritrae a memoria le fattezze della bellissima simonetta. La morte di questa ragazza suscitò…una tale commozione in tutta Firenze..tanto che l’intera città partecipò al suo funerale.Di notevole significato..è anche la figura della ninfa Clori..o Flori.. sorretta da Zefiro..a cui sandro botticelli assegna un significato allegorico….flora ..floris…florentia…..FIRENZE. Ecco la grandiosità dell’artista ..un omaggio alla sua città che esce dalla bocca di una ninfa.Mi piace ricordare inoltre le tre grazie..che non è stato detto…ma rappresentano la castità…il piacere ..e la bellezza.Da notare inoltre la postura delle figure ..le figure maschili..apollo e zefiro ai lati estremi..mentre le figure femminili sono al centro.Di non facile interpretazione è la posizione delle braccia delle figure femminili;quelle alla sinistra hanno le braccia sollevate verso il cielo..quelle a destra le hanno rivolte verso il basso.Termino per non tediare troppo i lettori..con un’ultima annotazione…è presumibile che anche Sandro Botticelli fosse innamorato pazzamente della bellissima Simonetta..tanto che nelle sue volontà chiese di essere sepolto ai sui piedi nella chiesa di OGNISSANTI di proprietà della famiglia vespucci…ringrazio Flavio per avermi consentito di esprimere queste mie poche note artistiche..mi scuso con coloro che eventualmente si fossero annoiati nella lettura..
Il Botticelli, finchè visse ebbe una scarsa influenza nel mondo dell’arte, dopo la sua morte fu subito dimenticato, Nel diciannovesimo secolo furono i Pre-Raffaeliti che lo scoprirono e lo qualificarono come il più grande del Rinascimento. Le sue opere come “la primavera” e “la nascita di venere “ che vediamo nella presentazione di Flavio, lo hanno fatto conoscere in tutto il mondo. I suoi meravigliosi ritratti della Madonna e del Bambino con la bellezza angelica dei suoi adolescenti , hanno un tratto distintivo ineguagliato nota di un superbo apprezzamento.
Flavio, ha ragione Rosaria. Il tuo è un corso d’arte. Se hai voglia continua: ti seguiremo tutti con grande interesse.
Flavio, grazie x questo ulteriore approfondimento che ci dai su questo capolavoro del Botticelli. Per me che non sono “un’addetta ai lavori” è semplicemente stupefacente scoprire cosa ci possa essere di significato recondito dietro ogni tratto di un quadro e tu lo spieghi benissimo. Infatti mi è stato facilissimo trovare le immagini con i dettagli cui ti riferisci di volta in volta nella tua dettagliata spiegazione. In futuro, se mi trovero’ al cospetto di tale capolavoro, sapro’ cosa vogliono significare i vari personaggi e del perche’ sono raffigurati in codesto modo. Grazie, Flavio, x questo corso di arte (anche se sommario, ma x me molto importante) che mi stai facendo fare. Quando mi invii un tuo articolo lo leggo subito e dopo, con la ricerca delle immagini, mi documento anche.