Giulio ci invita con questo scritto a percorrere le varie tappe della Via Crucis che parte da Basati, arriva al Monte Calvario per poi ritornare di nuovo a Basati. Tale percorso è tratto da un opuscolo (da lui stesso curato) che Il Parco Regionale delle Alpi Apuane stampò in diverse copie. Come lo stesso Giulio menziona tale pubblicazione si avvale anche della collaborazione sia del Presidente del Parco delle Alpi Apuane, Giuseppe Nardini, sia di una prefazione del Direttore della Sezione Storica della Versilia dell'Istituto Storico Lucchese, Luigi Santini .
Questo percorso non è solo una descrizione geografica, ma, come suo solito, Giulio ci fa sentire anche le emozioni, gli odori e man mano che si va avanti nella lettura ci si sente parte integrante del tutto.
La via Crucis che dal paese di Basati – Frazione del comune di Seravezza, Alta Versilia della provincia di Lucca - conduce al Monte Calvario, fu realizzata dalla comunità del borgo ai primi del ‘900. E’ inserita in un contesto naturalistico (come si legge in un opuscolo a cura del Parco delle Alpi Apuane, nella persona del Presidente Giuseppe Nardini.) per le sue peculiarità ambientali e paesaggistiche. E’ un itinerario teso a valorizzare le tradizioni di un territorio, la cultura , un patrimonio da lasciare in eredità ai nostri figli. Segue il contributo del Direttore della Sezione Storica della Versilia, Luigi Santini, che introduce il lettore verso la conoscenza delle –Marginette-
Sono quattordici stele a forma quadrangolare con alla sommità una croce; su ognuna di esse una piccola lapide, sulla prima si legge:- Gesù condannato a morte- Il sentiero inizia in località Lo Stradone, proprio sopra il Camposanto di Basati, inizia a salire fra selve centenarie di Castagni. Lungo il percorso affiorano evidenti segni di una residenza contadina con qualche casetta che ancora resiste al peso degli anni. Uno spaccato di vita dura e laboriosa s’apre davanti ai tuoi occhi. Hai la sensazione di sentire il profumo del fieno ,lo sbattere delle vanghe e marrelli e dei canti in rima che rimbalzavano fra i colli.
Arrivati alla sommità del monte, una marginetta che funge da chiesina con una scritta:-Ricostruita nell’anno 1880-Recitando un Salve Regina, l’Arc.vo concede 50 giorni di indulgenza- Dietro, un altare con le Tre Croci, sulla tredicesima si legge:- Gesù muore in Croce- Un profumo di timo, mortella, ginepro , e un silenzio assordante ti invita alla preghiera. E, anche se non sei credente , mediti in rispettoso silenzio ricordando i nostri antenati.
Le Apuane fanno da cornice: a sinistra il Monte Altissimo, poi il Cipollaio, il Corchia, la Pania, il gruppo del
Pania della Croce
Procinto, il Nona, il Matanna, il monte Costa e giù Seravezza e la piana della Versilia. Se hai fortuna che non c’è foschia, l’occhio può spaziare fino alla costa ligure con le isole di Tino e Tinetto e persino l’Isola d’Elba. Sulla destra il monte Castellaccio, il Cavallo e tutti i paesi del Comune di Stazzema adagiati sui colli come vedette. -Qui, sul Monte Calvario, sei al centro della costa Toscana, quella terra tanto cara a Enrico Pea,Viani, Treccani, Wuiner...Ovunque ti giri , s'innalzano le cattedrali marmifere delle Apuane in un girotondo stupendo, fino a tuffarti nella vallata della Versilia .
Il tramonto , la vallata della Versilia vista dal Monte Calvario.
Si continua, il sentiero si fa più stretto , si attraversa l’ultima selva di castagni e ci tuffiamo nella pineta e si raggiunge la chiesa del paese di Minazzana, intitolata a San Pellegrino. La via maestra ti riconduce al punto di partenza. Si sfiorano le case del Fossone , poi il Contraiolo e infine Basati.
Vi ringrazio tutti per avermi letto.Avrete capito che, per motivi di spazio ho dovuto accorciare il testo, però la parte sostanziale c’è.Niente di eccezionale,- tutto il mondo è paese-
Grazie a Rosaria che, come sempre, sa dare la giusta pennellata introduttiva .
Che bello Giulio! dalla tua penna sono usciti anche gli odori, il raccoglimento e la bellezza dei luoghi, mi auguro che a quelle quattordici stazioni qualcuno potesse aggiungere qualche stazione della “Via Lucis” che è una pratica religiosa che sottolinea i momenti salienti della risurrezione di Gesù.
La natura cerca di rimarcare la morte cruenta di Gesù a me piacerebbe che si inneggiasse alla Risurrezione di Gesù, comunque, complimenti un bell’articolo!
bellissimo giulio, mi pare davvero di fare passeggiata sacra nel bosco. ma i castagni so quelli delle castagne buone commestibili no quelle matte antiraffreddore. e bellissimi i panorami a perdita d’occhio co giornata tersa. con l’occhio della mia fantasia, dell’animo ci sto anch’io ad esilararmi co l’intensità dei profumi di bosco ciclamini, funghi, pini, anche quelli marittimi?, abeti e tutto il corollario della natura amata dove i boschi son rispettati. ciao bravissimo giulio
Giulio ci ha presentato così bene uno spaccato delle antiche tradizioni della sua terra, facendoci da guida per le sue montagne e i suoi orizzonti. A tutti noi fa piacere ricordare e vivere queste manifestazioni religiose, sempre ricche e cariche di emozioni e rappresentano una testimonianza del nostro passato e della nostra civiltà.
Conosco queste terre di monti ,di mare e di fiumi,perchè anche il lento scorrer del Magra è uno spettacolo degno d’esser visto.
Ma m’affascina sempre di più la passione di Giulio per la sua terra, un sentimento filiale per queste montagne madri.
Se tutti avessimo un tal sentimento d’amore e di rispetto per la terra dove siamo nati ,il mondo sarebbe migliore.
Non conoscevo la via crucis di Basati….sarà una tappa d’obbligo per questa estate.
Trovo molto interessante, in questo periodo pasquale, questa testimonianza di vecchie tradizioni che accomunano molti borghi d’Italia. Giulio ci accompagna lungo il percorso della Via Crucis facendoci sostare nelle 14 stazioni, prima di arrivare alla cima del monte. Ancora una volta, da esperto conoscitore,ci descrive i luoghi e ci fa percepire l’atmosfera magica e mistica di questa rievocazione. Anche a Montefalco, il mio paese d’origine, ogni anno si ripetono questi riti religiosi, la Via Crucis e la vigilia, la Resurrezione, facendoci vivere momenti emozionanti e commoventi facendoci riscoprire il valore di certi riti religiosi.
Vi ringrazio tutti per avermi letto.Avrete capito che, per motivi di spazio ho dovuto accorciare il testo, però la parte sostanziale c’è.Niente di eccezionale,- tutto il mondo è paese-
Grazie a Rosaria che, come sempre, sa dare la giusta pennellata introduttiva .
Grazie Giulio, della bellissima descrizione.
Mi dispiace di non aver mai potutofarlo.Ciao
Che bello Giulio! dalla tua penna sono usciti anche gli odori, il raccoglimento e la bellezza dei luoghi, mi auguro che a quelle quattordici stazioni qualcuno potesse aggiungere qualche stazione della “Via Lucis” che è una pratica religiosa che sottolinea i momenti salienti della risurrezione di Gesù.
La natura cerca di rimarcare la morte cruenta di Gesù a me piacerebbe che si inneggiasse alla Risurrezione di Gesù, comunque, complimenti un bell’articolo!
bellissimo giulio, mi pare davvero di fare passeggiata sacra nel bosco. ma i castagni so quelli delle castagne buone commestibili no quelle matte antiraffreddore. e bellissimi i panorami a perdita d’occhio co giornata tersa. con l’occhio della mia fantasia, dell’animo ci sto anch’io ad esilararmi co l’intensità dei profumi di bosco ciclamini, funghi, pini, anche quelli marittimi?, abeti e tutto il corollario della natura amata dove i boschi son rispettati. ciao bravissimo giulio
Giulio ci ha presentato così bene uno spaccato delle antiche tradizioni della sua terra, facendoci da guida per le sue montagne e i suoi orizzonti. A tutti noi fa piacere ricordare e vivere queste manifestazioni religiose, sempre ricche e cariche di emozioni e rappresentano una testimonianza del nostro passato e della nostra civiltà.
Conosco queste terre di monti ,di mare e di fiumi,perchè anche il lento scorrer del Magra è uno spettacolo degno d’esser visto.
Ma m’affascina sempre di più la passione di Giulio per la sua terra, un sentimento filiale per queste montagne madri.
Se tutti avessimo un tal sentimento d’amore e di rispetto per la terra dove siamo nati ,il mondo sarebbe migliore.
Non conoscevo la via crucis di Basati….sarà una tappa d’obbligo per questa estate.
Trovo molto interessante, in questo periodo pasquale, questa testimonianza di vecchie tradizioni che accomunano molti borghi d’Italia. Giulio ci accompagna lungo il percorso della Via Crucis facendoci sostare nelle 14 stazioni, prima di arrivare alla cima del monte. Ancora una volta, da esperto conoscitore,ci descrive i luoghi e ci fa percepire l’atmosfera magica e mistica di questa rievocazione. Anche a Montefalco, il mio paese d’origine, ogni anno si ripetono questi riti religiosi, la Via Crucis e la vigilia, la Resurrezione, facendoci vivere momenti emozionanti e commoventi facendoci riscoprire il valore di certi riti religiosi.
Grazie, Giulio. Molto interessante e bello.