Un po’ di sano umorismo.
Da Anonimo Napoletano, ascoltata sull’autobus dell’A.N.M. nella solita città di Napoli.
Premessa: l’autobus transitava nei pressi della sopraelevata (Stazione Centrale – Arenaccia) quella che anni fa è stata demolita (mi sembra la chiamassero “il mostro”).
La scena si svolge proprio durante la demolizione dell’opera.
Sorvolo sui motivi demenziali della costruzione ed anche sugli altrettanti motivi demenziali della sua demolizione; riporto solo il dialogo ascoltato tra due persone che si trovavano a bordo dell’autobus. Con nomi di fantasia li chiamerò Salvatore e Peppino.
Peppino (brontolando) : “Ecco, prima la costruiscono poi la buttano giù, ma se po’ sapè che cazzo fanno?” (folklore napoletano, scusate)
Salvatore: Ma voi la barzelletta della sopraelevata l’avete sentita?
Peppino: No, quale barzelletta?
Salvatore: Quella dei pannelli antirumore.
Peppino: No, no, ditemela un po’.
Salvatore: Quando sono venuti i tecnici per smontare i pannelli antirumore (quei cosi che sono montati lateralmente, li vedete?)
Peppino: Si, ho capito, e allora?
Salvatore: Beh, i tecnici si sono accorti che i pannelli erano montati al contrario, per cui, invece di proteggere gli abitanti della zona dai rumori del traffico, hanno protetto gli automobilisti dal rumore degli appartamenti.
Peppino: Nientedimeno! Ma ditemi un po’, non potevano rimontarli di nuovo all’incontrario?
Salvatore: Forse non mi sono spiegato: se ne sono accorti adesso, dopo dieci o quindici anni che erano stati montati…
Peppino: Si, ho capito, e non li potevano mettere nella posizione giusta?
Salvatore: Ma se adesso stanno demolendo tutto! Che li mettevano a fare nella posizione giusta?
Peppino: Mah! E chi vi capisce a voi…Chissà quanti soldi hanno speso…
Salvatore: Quaranta miliardi per costruirla e, adesso, sette miliardi per buttarla giu’…
Peppino: Gesù..Gesù..questi sono numeri..
Salvatore: Già, sono numeri. Che numeri sono?
Peppino: 46 e 47.
Salvatore: Che cosa? Ah si, i numeri del lotto..beh 46 e 47 sono proprio un bell’ambo. E se ci mettessimo pure il 48?
Peppino: Ma quando mai! Che c’entra il morto che parla? Il 47 va bene, perché è il totale della spesa e il 46 perché è il morto normale e sicuramente qualche cadavere nei pilastri ci sta. Il morto che parla è escluso.
Un signore, che fino ad allora era stato zitto ascoltando tutto, interviene:
Altro signore: E si facissimo nù terno? Si potrebbe mettere il 25, che è l’impiegato comunale, chillo che s’ha futtuto ‘e sordi.
Peppino: Si, il 25 va bene.
Interviene una signora:
Signora: Sentite, secondo me ci vuole pure il 78, vuje che dicite?
Peppino: Nonsignore, il 78 non c’azzecca niente, invece ci vuole il 64, perché….
Signora: Tenisseve ‘na penna? Accussì m’è scrivo…
Morale: a tutto c’è rimedio, chissà se la quaterna è uscita.
Ciao guagliona, volevo solo farti sorridere un po’, spero tu non te la prenda. Un abbraccio stritoloso.
Franci
hetetahahaha FRANCI, anche le barzellette ,Napoli non si tocca anche per scherzi ! Rosaria ammoniscila.hahahahaha ciaooooo
Ahahahah, Franci, questa è una barzelletta, ma cmq credo che ci sia sempre un fondo di verita’ quando nascono delle barzellette su una determinata situazione. Grazie x avermi fatto sorridere!!!!!!!!!
Bellissima. Mi sono ricordato che qualche anno fa mi era venuta la curiosità del lotto. Mi è durata poco però l’ho vissuta intensamente.