Signore, Signori
tranquilli sta arrivando l’elisir di lunga vita.
Leggendo il post, di Rosaria, sulla
festa dei nonni e di quanto siano importanti queste figure mi è ritornato in
mente un articolo sull’elisir di lunga vita.
Che l’uomo abbia,
da sempre, desiderato diventare immortale è cosa risaputa. Oggi,
lasciando da parte l’impossibile quanto insopportabile
immortalità, già pensare a una vita più lunga non è più fantascienza. Anzi è
proprio la scienza che sta facendo passi da gigante sui possibili rimedi per
una vita più longeva.
L’articolo riportava la notizia di una ricerca, portata avanti nella Concordia University (Canada), per identificare il ruolo di un acido biliare, chiamato acido litocolico (LCA),
nell’estendere la durata della vita di un normale lievito. I risultati
potrebbero avere implicazioni efficaci per la longevità e la salute umana,
poiché abbiamo molte cose in comune con il lievito.
L’articolo continuava spiegando che, questo, LCA estende notevolmente la
longevità del lievito, e siccome noi abbiamo molte cose in comune con il
lievito, sarebbe ipotizzabile che l’aumento di durata potenziale della vita da
parte delle molecole di LCA possa essere rilevante anche per noi esseri umani!
Già a questo
punto mi sentivo come un panino lievitare nelle abili mani di una fornaia!
Non ridete, quella
mattina, il mio oroscopo cosi sentenziava: Parliamo
d’amore. Niente di più romantico di una passeggiata in riva al mare al chiaro
di luna. Se vi manca qualcosa o qualcuno, sognare,
fantasticare, non è vietato.
Chiaro?Padroni/e di non credere nell’oroscopo.
Ritornando alla
ricerca, canadese, questa spiegava che i risultati implicano che la molecola
(LCA) estende la longevità andando ad agire su due meccanismi differenti, il
primo si avvia a prescindere dal numero delle calorie fornite ai lieviti (per
me un po’ è della fornaia) e coinvolge la normale attività di produzione di
proteine. Il secondo meccanismo avviene durante la restrizione di calorie.
Insomma per farla breve, sempre secondo questa ricerca, il lievito si evolve
percependo gli acidi biliari come molecole tossiche e, dunque, risponde con un
conseguente allungamento della vita.
Un’altra cosa
importante è che gli acidi biliari potrebbero avere un potenziale come agenti
farmaceutici per il trattamento di diabete, obesità e disturbi diversi tutti
legati all’età.
Quindi offrire la
speranza per una vita e vecchiaia sane.
Contento di questa buona notizia stavo uscendo per andare a fare la passeggiata, no al
mare, no al chiaro di luna perché era giorno, ma a via del Corso quando mi sono
chiesto:
“ma chi pagherà, poi, la mia pensione se in Italia ci
saranno più anziani in pensione che giovani lavoratori?”
Credetemi il
panino non ha più lievitato!
Le proiezioni prevedono che nel 2050 ci sarà un anziano su
tre nel nostro mondo.(34 milioni in Italia)
E sembra che il termine “anziano” vada
in soffitta. Giornali e sociologi sono a caccia di parole nuove per definirli: NEW OLD AGE (New York Times) GOLD AGE (termine utilizzato nel convegno
a Rimini sull’universo della terza età) PAPY
BOOMERS (è il neologismo coniato dal quotidiano francese “Le Monde”). Anche
il termine NOUVEL AGE è un’invenzione
francese. Il gerontologo Carlo Vergani propone un suo neologismo per definirlo:
l’UOMO INEDITO, perché l’anziano è
“un normale diverso” (boh!!) un po’ più fragile ma con grandi potenzialità.
Ma perché evitare di chiamare le cose
con il loro nome?
Non sarebbe meglio usare liberamente e con orgoglio la parola “VECCHIO” per
ridare valore a un’età della vita?
Ho detto “un giovane un pò invecchiato” …sarebbe stupido non accettare il tempo che avanza cercando poi di far tesoro dell’esperienza e della “saggezza”…….ma sarebbe altrettanto stupido non prendere per mano quel poco o tanto di giovinezza che ci possiamo portare dentro .
Un pò meno seriosi …prego!
diciamo ke ki ha vita piuttosto agra non teme morte raggiunge gli esempi veri ke ha avuto qua dove quelli di buona volontà troppo spesso non so amati solo sfruttati, i boni se sfruttano,i cattivi se ubbedisce per tema carognate spesso, se porta pazienza co troppi indegni, forse sistema educativo femmine d’una volta + ke altro. do state saggi/e non saggine per fa arnesi pe’ puli’, scrivo mie solite dessert azioni ……………….e agli stra culturati de libri dico io ho vissuto di esempi e esperienze, pratica quasi zero teoria anke zero, e cmq il mio vissuto mi porta ora nonostante tutto cerca allegria vera, sorrisi dolci brillanti. kiedo troppo. me so sfogata al solito poketin…. na mia amica oggi operata cuore seno mi diceva non tutti i mali vengon per nuocere mali fisici o situazioni separatorie, o imbrogli ke insegnan vaglià semper meglio le chances……….ciao
Brava Lucia,come non si deve aver paura d’invecchiare lo stesso deve essere per la parola vecchio.
senesco plura semper addiscens.(Invecchio apprendendo sempre molte cose)l’ho cercata su internet ero “somarello”in latino!
“Dato che il tempo è la cosa più preziosa, perché è la cosa piu’ irrecuperabile di cui disponiamo, ad
ogni sguardo indietro, il pensiero del tempo, forse perduto, ci inquieta.
Perduto sarebbe il tempo nel quale non avessimo vissuto come esseri umani, fatto esperienze,
imparato, creato, goduto e sofferto.”
(D.Bonhoeffer)
Gli uomini illustri dell’antichità hanno narrato la sempre la vecchiaia, come Cicerone, autore di “ SENECTUDE”, ed era fieri di usare il verbo “SENESCO”, invecchio direi io….
Perché tanta paura verso questa parola?
Diversamente giovane locuzione nominale, usata in funzione di sostantivo maschile e femminile e aggettivo (plurale diversamente giovani). – Denominazione eufemistica e ironica di persona di età non più giovane.(Treccani)
Vecchio o anziano non sono termini così brutti, bisogna vedere in che situazione si pronunciano.
Un giorno un VECCHIO saggio disse: «Seguirò la regola d’oro e convertirò tutti gli uomini. Ma… da dove comincerò? Il mondo è così grande. Comincerò dal paese che conosco meglio, il mio. Ma è così vasto il mio Paese! Comincerò dalla città più vicina, la mia. Ma è così grande la mia città! Allora comincerò dalla mia strada… No, comincerò dal mio caseggiato, o meglio, comincerò dalla mia famiglia. No, finalmente ho capito che cosa vuole la regola d’oro: comincerò da me stesso».
L’ANZIANO padre lasciò in eredità tre milioni …tutti in monetine da …un cent di dollaro!
Riguardo ai panini…beh questo lo dirò quando si parlerà di pane e farina.
Spesso non è il numero degli anni che ci fa sentire vecchi, quanto la diminuzione delle forze e la perdita di molte relazioni, molti dei nostri coetanei non ci sono più e cresce la sensazione dell’isolamento. Invecchiare bene, significa invecchiare consapevolmente, continuando uno stile di vita dignitoso, consapevoli che ogni uomo dalla nascita alla morte fa un cammino che vale la pena di essere percorso insieme con gli altri.
D’accordissimo con Franci….io sono un “diversamente giovane” o se vuoi un “giovane un pò invecchiato” …lascia stare tutti questi anglicismi che ormai ci invadono.
Non mi cruccio poi tanto se lieviterò o non lieviterò e se nel 2050 (a quella data dovrei avere 113 anni!!!)ci sarà un anziano su tre.
Pensiamo alla salute….quella è l’unica che ci garantisce di campare….e bene.
alora giulian scusa come se fa sta cura, illuminaci meglio se possibile, cmq fermenti lattici lievito birra, cardo mariano, mirtillo, pappa reale cose naturali insomma fanno meglio de medicine tossike credo
“Diversamente giovane”…che ne dici Giuliano? Scusa, ma sinceramente il termine “vecchio” non mi garba. In ogni caso, sia anziano che vecchio, che quant’altro si voglia inventare la tua pensione non sarà mai al sicuro, e non solo quella…!!!
E i panini adoro mangiarli…soltanto!!! Ah.ah..ah..
buongiorno ho letto questo articolo………..è si la vita si allunga ma come?NON è SOLO IMPORTANTE VIVERE A LUNGO MA è IMPORTANTE COME VIVERE e mi sembra che per gli esseri umani sono tempi buoi per tutte le generazioni …………..non si creano strutture visto che un mondo che sta invecchiando e noi ci facciamo prendere in giro dobbiamo accettare il fatto siamo vecchi. l’importante è avere salute e i giovani cosa avranno?