“C’eravamo tanto amati”…non è solo il titolo di un film e neanche il ritornello di una canzone di tempi remoti , ma oggi questa frase potrebbe proseguire così:..”e poi cos’è successo?”.
Perché all’inizio tutto sembrava perfetto, entrambi si promettevano amore eterno, lui si rispecchiava negli occhi di lei e viceversa, erano entrati in una dimensione unica dove sembrava che niente e nessuno potesse scalfire o demolire il sublime palpitar di cuori. L’unico punto di riferimento erano lui per lei e lei per lui. Le endorfine andavano a mille provocando benessere, euforia, desideri e quant’altro. Le loro certezze erano che il loro sarebbe stato l’amore “per sempre”.
Ma poi..??
Può succedere che per problematiche caratteriali o perché non si è avuta abbastanza capacità e impegno nell’alimentarlo, o perché ci si è costruiti falsi ideali o perché, semplicemente, si è incontrata la persona sbagliata, questo grande, unico, immenso amore finisca.
Ma prima di cedere le armi e abbandonarsi per sempre alla sua fine, questo amore diventa un amore malato, dannoso. Un amore che si nutre di sofferenze, nevrosi, disagi. E nascono allora le provocazioni, le sfide che si trasformano e diventano spesso, tormento. Più che un rapporto d’amore diventa un legame morboso, una catena.
L’amore malato è l’amore che nasce dal danno di non essere stati amati, o di essere stati amati male, in genere troppo poco. Le ferite del passato si riaprono e coinvolgono i partner e tutto il mondo intorno. E’ come perpetuare un percorso conflittuale e doloroso di antichi e irrisolti copioni della vita affettiva, spesso, purtroppo, con finali drammatici.
L’amore dannoso non lascia tregua agli amanti: è complicato, stressante, carico di ansia, mai spontaneo, è urlato, dichiarato, sofferto, ma contemporaneamente clandestino e pieno di segreti. MAI LIBERO.
L’amore malato ha radici nelle radici della storia famigliare, culturale, sociale e trionfa quando si fa amore di piaga, amore duellante, conflittuale, amore negato, amore rimosso, amore morboso.
Si può morire di amore avvelenato? Si, purtroppo.
Si chiama STALKING (dall’inglese: appostarsi) ed è l’altra faccia della storia d’amore, quella più brutta, quella più scura. Nasce come un atto persecutorio. La o il molestatore è malato di sindromi ossessive. Quando una relazione finisce male, si apre, per uno dei due, un periodo di messaggi, minacce, offese, paure che avvelenano la vita e qualche volta finiscono in tragedia.
Lo stalker, o molestatore, diventa assillante mettendo in atto una serie di comportamenti che hanno come scopo il trasmettere messaggi relativi ai propri stati d’animo, alle proprie emozioni, ai propri bisogni sia affettivi che di odio, rancore o vendetta.
Passa dalle minacce attraverso sms, e-mail, telefonate al pedinamento, alll’inseguimento, fino a sfociare in vere e proprie aggressioni.
Solitamente, ma solo secondo statistica, la vittima di stalking è femminile ma non è assolutamente raro che siano anche i maschi a subire molestie e vere e proprie persecuzioni da parte di stalker femmine con disturbi della personalità.
Lo stalking è entrato a far parte del nostro ordinamento con il Decreto Legge 23-2-2009 che ha introdotto con l’art. 612 bis-Codice Penale-, il reato di “atti persecutori”. Si è inteso attribuire rilevanza penale e sanzionare in modo pesante tutta quella serie di comportamenti assillanti e ossessivi che prostrano la vittima in una condizione di soggezione psicologica limitando a volte pesantemente le attività quotidiane del “perseguitato”. Rientrano in tali condotte l’invio ossessivo e ripetuto di lettere, sms ed e-mail nonché pedinamenti, appostamenti e ogni atto anche vandalico che abbia scopo intimidatorio.
Purtroppo nei casi più gravi chi ama decide che suggello della propria passione non possa essere altro, ad un certo punto, che la morte.
Franci,hai espreeo tutto a chiare lettere,piu’ che amore malato lo definirei,amore di una mente contorta,terribilmente contorta.Chi x disgrazia ci burla dentro,finisce in un baratro senza fine,anche qui’ la legge nn tutela pienamente la malcapitata/o.Franci ,i tuoi scritti sono sempre pieni di umanita’.ciao,,,,,,,,,,,,,
i
cara marisa l’indecenza di certe facce d mina…………..
quante cose potrei dire,dico solo che se qualcuno vuol farti del male trova mille motivi per rendere la tua vita un inferno,tante volte col sorriso sulla faccia,allora …ma come è cosi bravo..
Spero che non tutti gli uomini siano persone Violente!
Codivido il tuo pensiero Franci! ciaooooooo
Signor Spitz, mi scusi ma forse Le è sfuggito un particolare. Nel mio scritto non era il contenuto del sentimento AMORE ad essere messo in discussione ma era il problema “stalking” che ho voluto proporre (il titolo lo dice chiaramente). Purtroppo di fronte alle gravissime conseguenze che tale atteggiamento provoca nelle vittime non mi sento proprio di vedere un pò più rosa, come Lei mi consiglia. E il finale tragico, sempre purtroppo, spesso accade.
La ringrazio e La saluto cordialmente.
L’amore non è una cosa così assoluta ed eterna purtroppo, amare veramente una persona significa essere in due sempre comunque. E se a un certo punto ti trovi da solo, non vuol dire che l’amore è per forza finito.Sicuramente ha assunto una nuova dimensione perché non dimentichiamoci, amore non è solo passione, sessualità è anche rispetto, condivisione, coesione, complicità. Quando vengono a mancare questi aspetti, tutti o solo alcuni, ti trovi davanti ad un bivio, o continui facendo leva sul sentimento puro, sui ricordi, o trovi con comunicazione e volontà reciproche, l’anello debole della catena, oppure decidi in modo più drastico e definitivo.
Mi chiedo due cose dopo aver letto il suo articolo.la, prima riguarda che”prima” si amasse una persona e poi di colpo non si ama più, quindi ce’ da pensare che in realtà questa persona amata”prima” in realtà non si sia mai amata veramente altrimenti non ci sarebbe stato il cambiamento repentino, che a sua volta indica un’infatuazione e un’idealizzazione, (..perche sogniamo sempre e comunque…)
Sull’odioso problema dello stalking ha detto tutto, nella maggioranza dei casi la vittima è la donna, e in molti casi ha un aspetto psicologico. Non credo che sia il caso approfondire in questo Blog.
Non mi trovo d’accordo con il suo finale…tragico.
Libertà va cercando, ch’è sí cara,
come sa chi per lei vita rifiuta.
Mediti su questo e cerchi di vedere le cose un po’ più rosa!
Le riporto due frasi, non da un forum di psicologia ma dal forum di Cesare Cremonini:
“Non ci si deve mai arrendere a un destino che sembra già scritto, perché siamo noi a scriverlo.”
Questa frase.banalissima..è però la chiave di tutti quei momenti in cui ci si accontenta del sopravvivere..
..che è ben diverso dal VIVERE.
Mi scusi se mi permetto questi, sono i forum da visitare, commentare, fare domande e non le chat con nomi stravaganti (ho letto articolo e commenti nel Blog Parliamone …)
La saluto sempre con simpatia.
Spitz
Più che amore malato, lo definirei delinquenza mascherata d’amore. Infatti è un reato. Comunque, a parte ogni definizione, ce lo hai illusttrato in modo esauriente e te ne dobbiamo essere grati.
Hai perfettamente ragione Margy, anche il silenzio ostinato può distruggere, logorare e portare urla di dolore perchè non sai mai cosa contiene.
infatti è una delle nevrosi anke del mondo moderno, retaggio forse di passati modi di amare di tempi antichi di maggior forse sottomissione femminile, ed è un peccato perkè la vita è così bella vissuta nella libera onestà di poter essere se’ stessi e trovare persone somiglianti nella rispettosità reciproca di amare senza sotterfugi………….ed essere veri pur nei difetti personali umani per i quali magari si piace anke……..
bellissimo articolo franci,certe persone ti distruggono moralmente anche se non ti perseguitano,ti distruggono anche col silenzio