E per rimanere in tema di "senso", mi capita spesso di farmi queste domande: “che cosa vuol dire credere? qual è il senso della vita?”. Credo sia capitato anche a molti di voi. Sicuramente vi sarete trovati a porvi le stesse domande. L’impellente necessità è quella di dare un senso agli anni di ciascuno di noi che, quasi mai, sono quelli indicati dall’anagrafe. Penso che la più radicale “povertà”, sia per chi ha vent’anni che per chi ne ha cinquanta, è non credere in nulla, non riuscendo così a dare un senso alla propria vita. E’ un compito questo che ciascuna persona dovrebbe svolgere ogni giorno della propria vita domandandosi: “che senso ha campare rinunciando alla possibilità di riflettere sulla nostra esistenza?”. L’argomento è così vasto che sarebbe impossibile trattarlo qui, in un semplice scritto che non può dilungarsi molto, e allora mi limiterò a fare due nette distinzioni. La cronaca (nera o politica) mi mette sotto gli occhi molte notizie che dimostrano quanto lo Stato trovi difficoltà a dare un senso agli anni dei propri cittadini. Sono due esempi apparentemente lontanissimi tra di loro: la diffusa microcriminalità e l’età opportuna del pensionamento. Sono due argomenti così lontani fra di loro, ma che danno corpo alla sconcertante sensazione che l’essere giovani o l’essere vecchi sia per il pubblico giudizio soltanto una questione di tabelle o bilanci. Nelle strade delle grandi città troviamo ragazzini di 12-13 anni che rapinano i coetanei, usano violenza per strappare un paio di occhiali firmati o un giubbotto alla moda. La polizia li blocca, raccoglie confessioni e richieste di perdono, chiama i genitori e a loro li restituisce per un frettoloso ed improduttivo rimprovero. Le famiglie spesso sono sole e talvolta anche eticamente assenti. Tutto è rimandato alla prossima puntata. Che fare? Io non sono certo per i bimbetti in galera ma penso che non si possa continuare a far finta che non esista la precocità sociale. Hanno cellulari 92 ragazzini su 100 a 11 anni e 65 su 100 ricevono la “paghetta”, per non parlare poi della libertà di movimento. Dare senso agli anni di questi ragazzini vuol dire educarli alla responsabilità per sé stessi e nei confronti del prossimo e prevedere un corretto comportamento e una sana convivenza sia tra coetanei che in famiglia. Allevare generazioni senza età è molto rischioso, diventano persone fragili che ricevono errati messaggi attraverso l’indifferenza degli adulti: “Fa’ quello che vuoi, ma non crearmi problemi”.   E all’estremità opposta c’è un altro pericolo derivante dal non-senso dato ai nostri anni ed è quel continuo spostare i confini dei pensionamenti secondo le esigenze contabili dello Stato. E’ un dato di fatto che i progressi della scienza medica hanno innalzato il tempo di vita media ma non si possono fare deduzioni in blocco. E, comunque, se si danno più anni alla vita, bisogna anche garantire vita dotata di senso a questi anni. Ma tra il momento in cui in un essere umano incomincia a dominare l’intelletto (infanzia-pre-adolescenza) e quando l’uomo raggiunge la consapevolezza di aver oltrepassato di molto la cima e di essere sul percorso in discesa (intorno ai 50-60 anni), intercorrono diverse tappe durante le quali le riflessioni sono estremamente importanti. Io le ho sintetizzate così, racchiudendole nei valori più importanti che accomunano tutto il genere umano:  

AMORE

 

           

 LAVORO

 

PACE

 

           

SALUTE

                    Ecco perché, durante il percorso della nostra esistenza,  non dobbiamo rassegnarci a trasportare una vita fatta di automatismi, senza tentare, almeno, di comprenderne il senso. E sono certa che ciascuno di noi troverà per sé un diverso significato. Potremmo aumentare la nostra conoscenza, fare esperienze interessanti che ci procureranno anche grandi soddisfazioni, ma sapremmo mai rispondere alla domanda fondamentale: “ In che cosa consiste la profondità della nostra vita?”.

C’è chi dice “vivo il presente”, chi si affida alla fede ed in teoria dovrebbe essere felice ed appagato. C’è chi, in modo molto più fatalista, si affida al proprio destino e lo accetta fino in fondo.

  Sarebbe facile rispondere sull’onda dell’emotività, del romanticismo o della fede. Per quanto mi riguarda io ho una sola certezza: i dubbi. E voi?  

E come diceva Goethe:  Lo scopo della vita è la vita stessa.

   

19 Commenti a “DIAMO SENSO AI NOSTRI ANNI…..scritto da Franci”

  1. franco37 ha detto:

    C’è un’ape che si posa su di un bocciolo di rosa lo succhia e sen và…in fondo la felicità è ben piccola cosa!

    Le 10 regole auree della felicità scritte da Spitz sono applicabili per chi è ottimista, discretamente sano, senza grossi problemi finanziari , con un discreto contorno affettivo….. o per chi si accontenta ….
    Io comunque le condivido in pieno.

  2. francesca (franci) ha detto:

    Signor Spitz, anch’io sto provando a fare il “gioco” delle dieci chiavi. Però ci sono alcune “porte” che non si aprono con nessuna chiave. Come mai?
    Detto senza metafore:
    – chiave n. 1: ho SEMPRE dovuto (per necessità) gestire tenendo sotto controllo i miei desideri;
    – chiave n. 2: alcune scelte mi sono state imposte;
    – chiave n. 3: ho dovuti affrontare le sfide della vita con grinta, coraggio e a denti stretti (in quei momenti mi riusciva difficile pensare che non ero felice perchè non tenevo l’atteggiamento giusto);
    – sorvolo sulla 4 – 5 – 6
    – chiave n. 7: se fossi consapevole e conoscessi i fattori che contribuiscono alla mia infelicità non sarei tanto sciocca da non evitarli;
    – concordo con 8 – 9 –
    – chiave n. 10: ovvio che è facile apprezzare la vita se sei felice.
    Mi perdoni Sig. Spitz, ora l’ho buttata tra il serio e il faceto ma, mi creda, non sono assolutamente all’inseguimento della felicità ad ogni costo, mi basta, come dice edis-maria, la serenità del quotidiano che è costituita dai punti cardine identificati nel mio scritto. Ed in parte li ho raggiunti. Non chiedo altro.
    Saluti affettuosi e grazie.

  3. francesca (franci) ha detto:

    Ora sto meglio Giuliano sapendo che Mercurio è nel mio segno. In quanto ad emozioni, le mie traboccano…!! Ciao

  4. edis.maria ha detto:

    Gentile Spitz, ci ho lavorato sulle dieci chiavi , con impegno, una vita!o quasi! Mi tolga un dubbio, per favore : Lei la felicità l’ha trovata? Se sì, mi congratulo e ne sono felice!Naturalmente scherzo per alleggerire un po’ il discorso. Le auguro una bella serata!

  5. spielman von zuhoerer ha detto:

    Gentile signora edis.maria, dalla nascita dell’uomo a oggi, uno stuolo di pensatori, filosofi, registi, teologi, scrittori si sono spaccati la testa per riuscire a cogliere la felicità, comprenderla, riprodurla e racchiuderla in un concetto. La morale, visto il numero incredibile di aforismi e citazioni, è che la felicità è soggettiva, indefinibile, imbrigliabile dalle parole. Seneca nel De vita beata già sosteneva che la felicità si può apprendere con l’esercizio. Nonostante gli antichi avessero già scritto tutto, oggi si è consapevoli che è possibile accrescere il benessere psicologico per resistere di più allo stress che questa vita porta ad affrontare.
    Occorre lavorarci sopra con impegno…provi con le dieci chiavi
    Cordiali saluti.
    Spitz

  6. giulian.rm ha detto:

    La spiegazione, Franci, è presto detta:
    En-pathos, empatia!
    Inoltre la presenza di Mercurio nel segno del Leone (il tuo segno giusto?) garantisce il riconoscimento delle emozioni, la capacità di discriminare le proprie da quelle altrui, e ciò svolge un ruolo importantissimo nell’empatia.

  7. edis.maria ha detto:

    Spits, grazie dell’augurio che ricambio di cuore! Tu sei sicuro che esista la VERA FELICITA? In cosa consiste? Per ognuno di noi appare diversa e magari opposta. Aristotele , sommo filosofo, ci ha lasciato delle massime , ma non la ” ricetta” ,alla nostra portata,per raggiungerla. Noi, poveri uomini, tentiamo di sopravvivere alle angustie della vita , inseguiamo la felicità, meglio la serenità, spesso senza raggiungerla.!!!!

  8. Spielman von Zuhoerer ha detto:

    Aristotele: la felicità è il significato e lo scopo della vita, l’obiettivo ed il fine ultimo dell’esistenza umana.

    “Lo scopo della vita è l’espansione della felicità”.Se ci fermiamo a pensare con chiarezza, lo scopo della vita è essere felici. Dal cuore del nostro essere, semplicemente desideriamo la felicità completa e duratura. Questo non solo significa che dovremmo essere contenti con la vita, ma dobbiamo anche apprezzare la vita stessa. E ‘anche importante scoprire cosa porterà il più alto grado di felicità.
    In sintesi, ecco le dieci chiavi per la felicità:
    1. Impara ad apprezzare le cose semplici e gestire i desideri.
    2. La felicità si trova dentro di noi. E ‘nelle scelte che facciamo.
    3. Atteggiamento, atteggiamento, atteggiamento! Come reagire e affrontare le sfide della vita fare la differenza tra felicità e infelicità.
    4. I buoni sentimenti sono il risultato di pensieri felici.
    5. La felicità è un modo di vivere.
    6. La felicità è in gran parte creata, e raramente data.
    7. Imparate a evitare o superare i fattori che contribuiscono all’infelicità.
    8. Ci assumiamo la responsabilità per la nostra felicità.
    9. La felicità è esaltata dai sentimenti di amore e di apprezzamento!
    10. Le persone felici celebrano e apprezzano la vita ogni giorno. La felicità è la loro sul serio.

    Assaporare la bellezza della vita. Vivere al meglio. Fare ogni giorno un giorno felice!
    Questo è anche il mio augurio per tutti voi.
    Spitz

  9. lieta ha detto:

    quando si ha la vita poi all’assommarsi delle responsabilità vere da adulti occorre mio avviso n’esemplarità di azioni concrete coerenti co la civiltà dell’essere nella sua totalita nella serietà pur nella gioia ke a sprazzi arriva come pioggia illuminante e ricaricante………….

  10. francesca (franci) ha detto:

    Lorenzo hai fatto una nota importante: i conti con la nostra vita… Magari li facessimo tutti! Ma in questa vita, però.
    Grazie e ciao.

  11. francesca (franci) ha detto:

    Ma guarda te….. Due secondi di differenza hanno segnato lo stesso pensiero, senza saperlo, Giuliano. Tu che sei in contatto col mondo esoterico sai darmi una spiegazione?
    Ciao.

  12. giulian.rm ha detto:

    Si deve credere in qualcosa altrimenti che senso avrebbe la vita. Il senso della vita è saper vivere, ma non un vivere leggero, inconscio e menefreghista, un saper vivere cosciente e responsabile; non essere succubi, ma essere protagonisti.
    E’ l’amore, il senso della vita, ma dipende dal senso che si dà all’amore.
    E’ la nostra capacità di amare la vita anche nelle sue più piccole sfumature.
    E trovare in noi il senso delle cose potrebbe significare aver trovato il senso della nostra vita.

    Per i dubbiosi: è pur sempre meglio avere un sano dubbio che un’insana certezza.

  13. francesca (franci) ha detto:

    D’accordo con te Franco aggiungo anche VALORI, non perchè li abbia trascurati deliberatamente ma sono insiti nel testo. Al di là dei miei dubbi ho la ferrea certezza che i sentimenti siano l’unica cosa per cui valga la pena di vivere e di lottare e il sentimento AMORE comprende anche tutti quei valori importanti come morale, coscienza, senso, sensibilità, generosità, altruismo, correttezza, onestà, etica e quant’altro ancora. Aggiungo che i “dubbiosi” non sono assolutamente persone prive di credo, anzi.. Chi si pone dei dubbi è colui che non accetta tutto a scatola chiusa e non dà tutto per scontato. E’ colui che si pone sempre nuove domande, che si confronta quotidianamente col mondo esterno, che cerca e trae forza dai suoi dubbi e si mette sempre in discussione. Insomma il dubbioso non è assolutamente un debole. E chi ritiene di avere solo certezze non è il più forte.
    Come diceva Cartesio: “Dubium sapientiae initium”. Il dubbio è l’inizio della sapienza.

  14. armida ve ha detto:

    Il senso della vita, Signore è il cantare e lodarti.. sarebbe bello se fosse come ci insegnavano a catechismo…

  15. fernando. Garda ha detto:

    E’ una filosofia che tutti dovrebbero imparare per dare al mondo Giustizia ,onesta , e responsabilità verso gli altri !
    Grazie novella filosofa !!

  16. edis.maria ha detto:

    Raramente ci soffermiamo a chiederci “ quale senso ha la mia vita?” , se non in momenti cruciali della nostra esistenza, siano essi di dolore o di gioia. L’argomento è così personale e individuale che è fuorviante generalizzarlo “ in toto. “. Questo senso lo raggiungiamo quando ci siamo resi conto che, ad ogni nostra azione, ci sarà una reazione adeguata, positiva o negativa. I ragazzini di cui parla Franci non l’hanno ancora imparato, ma , purtroppo, lo impareranno a loro spese con il tempo. Man mano che si vive si apprende, si cambia, si prova, si riprova , si cerca di raggiungere questo SENSO indispensabile per la nostra esistenza. Si sbaglia, eccome si sbaglia !, e allora cambiamo strada, ci ravvediamo, torniamo sui nostri passi, e poi…….., nascono i dubbi di cui parlano altri commentatori che mi hanno preceduto. La morale, l’ onestà, l’umanità, cioè i migliori concetti, anche questi variano da persona a persona, nel tempo e nelle abitudini consolidate. E allora? Viviamo secondo coscienza , perchè il dubbio di essere nel giusto ci pungerà sempre!

  17. alba morsilli ha detto:

    Nella società moderna la profondità ha lasciato il posto ad una vita vissuta esclusivamente “in superfice”tutto questo sensa radici e sensa peso, genera tuttavia una vita che appare sensata e bella.
    Il senso della vita non è altro che la vita stessa che si dipana momento dopo momento,conserva memoria di quanto è avvenuto
    e progetta ad ogni istante il futuro

  18. franco37 ha detto:

    Goethe …ha dato la risposta delle risposte!
    Sono d’accordo anche col tuo sunto…..amore, lavoro ,pace e salute….aggiungerei però anche “valori” nati da una passata rivoluzione…libertà, eguaglianza e fratellanza…perchè siamo “animali” sociali e dobbiamo vivere di regole e di speranze non solo individuali.
    Poi sono come te “uomo” di dubbio …e cerco di avere delle idee…..se mancano si cercherà di avere degli ideali, se mancano anche quelli ci sono sempre le religioni!

  19. Lorenzo.rm ha detto:

    Bellissimo lavoro, Francesca, approfondito e pieno di spunti di riflessione. Tanti, certo, e importanti. Io non so se il senso della vita si possa scandire secondo gli anni: amore, pace, lavoro e salute sono di tutte le età. Anche il lavoro, perché si può lavorare in tanti modi e non soltanto andando in fabbrica o in ufficio. Il problema è come condurre la vita se è vero, come è vero, che, come è stato richiamato da te, “Lo scopo della vita è la vita stessa” (Goethe). Allora ritorniamo indietro. Un elemento davvero unificante è la socialità: entro il suo ambito si può racchiudere tutto, anche l’aspirazione al soprannaturale, ma certamente il venire incontro ai problemi dei più bisognosi,ricercare l’armonia e il benessere di natura e animali, svolgere un’attività utile non solo per sé stessi ma per cerchi più larghi rispetto a quelli strettamente connessi alla propria persona. Impegnandosi, dunque, a uscire dal proprio io. Ritornandoci, naturalmente, arricchiti e soddisfatti di sé. Non ci sarebbe contrapposizione, in questo schema, fra vivere il presente, il passato, il futuro. Coscienti che i conti con la nostra vita li dobbiamo fare non solo con noi stessi ma con un contesto più ampio, culturale, sociale, religioso/filosofico, ecc. Grazie.

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