E per continuare la splendida passeggiata sul lago Maggiore, il nostro caro amico Fernando ci accompagna in uno dei più affascinanti luoghi che uniscono storia e religione in un insieme di emozionanti sensazioni che legano indimenticabili momenti di cultura e raccoglimento spirituale.
Questo è l’EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO.
Aggrappato ad uno strapiombo di parete rocciosa, a picco sul lago, costituisce sicuramente uno degli scenari più suggestivi del lago Maggiore. Situato nel Comune di Leggiuno, nella provincia di Varese, è un monastero che, secondo la leggenda, venne fondato, intorno al 1200, da Alberto Besozzi di Arolo, ricco mercante del posto e forse anche un po’ usuraio. Egli, travolto da un violento nubifragio mentre con la sua barca attraversava il lago, chiese aiuto a Santa Caterina e, risvegliatosi dalla scampata disavventura su uno spuntone di roccia, decise di dedicare alla Santa una cappella proprio sulla roccia che l’aveva salvato da morte sicura. In quel luogo mistico divenne poi eremita e lì sepolto.
Attualmente l’Eremo, di proprietà della Provincia di Varese è gestito da una comunità di frati francescani.
Per chi arriva dal lago l’Eremo appare, quasi improvvisamente, come scolpito nella roccia in un approccio scenografico davvero notevole. Questa visione non si può avere da nessun’altra prospettiva e vi assicuro che è davvero spettacolare questa struttura dai diversi stili, costruita in tre epoche diverse, che si specchia con le sue magnifiche arcate, nel verde che colora la riva del lago.
E’ possibile, però, raggiungerla anche via terra scendendo la panoramica scalinata che dal sovrastante parcheggio porta direttamente all’ingresso dell’Eremo.
Ma continuiamo a parlare di arte e storia.
A questo “balcone” che si sporge sul Golfo Borromeo giungiamo scendendo i 268 gradini e arriviamo direttamente all’ingresso principale. L’Eremo è costituito da tre edifici costruiti in epoche diverse, tra il XIII ed il XIV secolo (ecco il perché dei diversi stili di cui parlavo sopra..).
Attraverso un porticato ad archi con colonne in granito, accediamo al primo edificio, il Convento Meridionale eretto nel 1400 ma ricostruito nel 1624 dopo che la vecchia struttura in legno crollò nel lago.
Usciamo dal convento meridionale e percorriamo una lunga veranda ad archi che ci regala una spettacolare vista sul lago che, in un abbraccio a tutto tondo comprende la sponda piemontese del lago Maggiore fino alle Isole Borromee.
Giungiamo in un piccolo cortile dove, in bella vista, troneggia un antico torchio ligneo del XVII secolo.
Proseguendo la visita entriamo nel “Conventino” costituito da un porticato ad archi acuti eretto su muri duecenteschi e impreziosito da affreschi cinquecenteschi del Martirio di Santa Caterina d’Alessandria.
Ma proseguiamo il nostro percorso ed entriamo nella Chiesa dove l’arte spazia a trecentosessanta gradi. Di origini romaniche conserva numerose opere d’arte tra cui la Crocifissione con cinque santi, vari frammenti di affreschi sempre dedicati alla Crocifissione, la testa di San Giovanni Evangelista e alcuni soldati romani. Un pregevole organo napoletano del XVII secolo ci accompagna con le sue dolci note lungo la navata fino all’altare maggiore dove spicca una preziosa pala con lo Sposalizio mistico di Santa Caterina. Alziamo gli occhi e ci sorprendono gli affreschi della volta con Cristo in maestà e i Simboli degli Evangelisti.
Usciamo nel sottoportico ed ammiriamo un ciclo di affreschi ben conservati attribuiti ad uno dei figli di Bernardino Luini.
Volgiamo lo sguardo a sinistra dove, a strapiombo sul lago, spicca il campanile del 1300; da una bifora ci saluta la cella campanaria.
Il nostro viaggio è concluso, risaliamo usufruendo dell’ascensore scavato nella roccia ma portando con noi le meravigliose sensazioni e uniche emozioni di un luogo dove natura, arte, storia e spiritualità si fondono in maniera sublime.
Fernando
dovevo andare sul lago i primi di settembre ma per
diversi motivi ho dovuto rimandare.
ammetto che non ci sono mai stata,adesso vedendo
questo(MONASTERO)che non era nei miei programmi,sicuramente andro a visitarlo un posto
veramente meraviglioso!grazie da silvana.
Come ha scritto Riccardo dico grazie a Fernando x aver illustrato così bene la mia terra, un grande plauso.
Come dice Riccardo, grazie e aggiungo un grande plauso per aver illustrato così bene la mia terra. Nembo
grazie fernando ,che bello ci sono stata ,eho rivissuto la grande emozione che ho provato visitando il convento,e il paesaggio da sogno,,,mi auguro un giorno di ritornaci,merita veramente di visitarlo
Gentilissimi Amici,
trascorro le mie vacanze estive nei pressi dell’eremo di S Caterina, quest’anno ho avuto la gradida visita di Francy e con lei mi sono recato all’eremo, conoscete tutti, l’impareggiabile “penna” di Francy, io ho solo collaborato!
Pertanto divido con lei i vostri complimenti.
Un sentito GRAZIE a tutti-
Solo un grande artista come te poteva illustrare cosi bene la mia terra, grazie Fernando
MAMMA MIA CHE BELLO!!!!
Non riesco a trovare altre parole.. mi sembrerebbe quasi di disturbare quel luogo meraviglioso.. Fernando.. bravo.. bravo.. e.. fortunato a frequentare un luogo tanto incantevole
Tutto bellissimo. Grazie Fernando.
Ecco la nostra Italia nascosta, opere d’arte che ci invidiano tutti,il lago che fa da cornice al L’Eramo è come sognare ad occhi aperti.
Mi piace il post bellissime le immagini che ti invitano a conoscere i posti per un tranquillo relax
mentre siamo soliti andare ai tropici senza badare in casa nostra
Bellissima descrizione, fatta con garbo e sapiente penna. Un gioiello italiano. Grazie Fernando
bellissimi posti fernando,bei panorami ciao