Saranno in pochi quelli che lo ammetteranno, ma pare proprio che siamo sempre più dipendenti dal computer. Il dato preoccupante è che ci si avvicina sempre di più allo schermo e sempre meno ai rapporti sociali reali.
Tutti i giorni siamo “collegati”ai computer, telefoni cellulari, tablet, portatili ecc… ci “immergiamo” in un oceano d’immagini, suoni e video e perdiamo la nostra identità e il nostro pensiero, ma soprattutto perdiamo sempre più la nostra libertà.
Internet ci ha cambiato la vita, ormai è una realtà, nessuno avrebbe mai immaginato solo dieci anni fa che oggi sarebbe diventato il principale mezzo di comunicazione.
Siamo in grado di ottenere informazioni su qualsiasi argomento con un solo clic del mouse.
Per comunicare non serve muovere il fisico usiamo la “mobilità” virtuale.
Comunichiamo da una parte all’altra del mondo in una realtà incredibile, coinvolgendoci anche emotivamente su ciò che accade in qualsiasi luogo a qualunque ora.
Persone che vivono una situazione di vita reale complessa, perché non sentendosi compresi estendono questo loro sentimento dentro quel monitor. Quel mondo virtuale li accetta, li apprezza e li consiglia per quello che leggono ma non in realtà per ciò che sono. Con il rischio di isolarsi completamente dagli affetti più cari.
I bambini, che una volta andavano al parco giochi, ora preferiscono trascorrere la maggior parte del tempo in ambienti chiusi a giocare con il computer, o chiacchierare con gli amici online.
Siamo al punto che invece di chiedere ai nostri amici una qualsiasi informazione, usiamo…Google!
Stiamo diventando veramente dipendenti dai computer, questa dipendenza è una cosa buona o dovremmo essere più sospettosi dei loro benefici?
(Traduzione: Computer dipendenza - Quando avvii un libro con un mouse)
Persone che vivono una situazione di vita reale complessa, perché non sentendosi compresi estendono questo loro sentimento dentro quel monitor. Quel mondo virtuale li accetta, li apprezza e li consiglia per quello che leggono ma non in realtà per ciò che sono. Con il rischio di isolarsi completamente dagli affetti più cari.
Ebbene si, Giuliano, mi hai messo la curiosità addosso. Sono andata a vedere le foto di “casa Internet”. E tanto per restare in tema, ho fatto un tour virtuale nel cuore di Internet. Ho visto i giganteschi data-center di Google con tanti bei tubi colorati. I data-center dello Iowa e dell’Oregon con i server, i router, le reti in fibra ottica e travi in acciaio. Cavi, tubi, generatori e tanto altro ancora. Ma tutto questo per farmi viaggiare comodamente e indicarmi tutte le mostre d’arte passate, presenti e future? Grazie Internet.
Ciao Giuliano e grazie.
La tecnologia ci aiuta, siamo noi che ne abusiamo. Se ci pensate per un attimo, il nostro computer è la nostra mano nel mondo. Non è del tutto negativo, anzi.
E’ comunicare. E’ sapere. I vantaggi sono infiniti.
L’unico possibile svantaggio è il nostro uso smodato del mezzo.
E poi sta a noi condividere, quello che abbiamo imparato virtualmente, col mondo reale. Allora sì che diventa utile e potente.
Eh sì, cara Franci, l’arte ci serve per poterci sentire sublimati di fronte ad essa…
L’arte è armonia, fluidità, colore, bellezza allo stato puro, turbinio di emozioni.
E sono d’accordo con te, sul libro di carta, leggere in tutta comodità: seduta, sdraiata, in una panchina (spero non di notte), oltre all’uso che fai del PC.
E proprio per questo che ho messo il riferimento sul clic “Dove vive Internet”, non per emozionarti ma per curiosità. Per vedere, oltre gli edifici, i server, anche le migliaia di persone che ci lavorano in tutto il mondo 24 ore il giorno, 7 giorni la settimana.
Tutto questo messo su nel 1998 da due ragazzi!!Con un’idea semplice e brillante
e sai perché?
Dare a te, e ad altri, risultati di ricerca, acquisti di biglietti di viaggio, prenotare l’albergo ecc, con un solo clic del mouse!!!!
E allora non sei curiosa di vedere tutto questo anche senza emozionarti?
Ciao
E’ sempre l’eccesso che guasta. Così è per ogni cosa e così è per il computer. Se penso ai pericoli penso anche alle tante volte che ho risolto problemi di ricerca, approfondimento, comunicazione, curiosità. Viva il pc, dunque. Persone moderatamente intelligenti sanno come non farsi incantare dall’uso eccessivo, che provoca disturbi soprattutto fisici.
Eh no, caro Giuliano, non me lo sogno proprio di cliccare su “Dove vive Internet”, non mi emozionano quei colossali “centri-dati”, meglio sicuramente una bella mostra di Caravaggio o Vermeer all’interno di una Pinacoteca.
Per dirla tutta, anch’io uso il virtuale ma non spasmodicamente. Quando vado in viaggio, in vacanza o comunque esco di casa non porto mai computer e mai mi collego, dovessi assentarmi anche per più settimane.
E poi non potrei mai sostituire un libro vero con uno virtuale. Mi piace sfogliarlo, sentire il fruscio della carta voltando pagina, l’odore della stampa. Mi piace poterlo leggere in qualunque momento ne abbia il tempo e la voglia, alle ore più disparate, anche in piena notte per vederne la fine e mi piace farlo in tutta comodità, sdraiata, oppure seduta in una panchina del parco, o su una sdraio in riva al mare. Ma quale computer può darmi tutto questo?
E gli amici, compresi quelli che ho conosciuto attraverso questo “meccanismo chattesco”, sono quelli che incontro realmente e con i quali dialogo, viaggio, ammiro arte, vado al cinema, in pizzeria e tanto altro ancora.
Con ciò non intendo demonizzare Internet, tutt’altro, anch’io lo uso ma per ricerche, acquistare biglietti ferroviari o aerei per i miei spostamenti, trovando la combinazione più vantaggiosa del momento, per prenotare un albergo ricercandolo tra tantissime soluzioni una più interessante dell’altra e magari leggere qualche quotidiano che non acquisto in edicola. Oppure per approfondire un argomento o una conoscenza che, con un semplice “clic”, mi evito il tirar giù dalla libreria un tomo Treccani da 3 kili circa.
E poi per dialogare in chat o sui blog con gli amici di Eldy.
Ciao Giuliano.
Che il computer possa essere motivo di comportamenti ossessivo-compulsivi è oggetto di studi della moderna psichiatria,”che focalizza il “disturbo” in tre sottotipi: uno relativo al gioco, uno relativo al coinvolgimento della sfera sessuale e l’ultimo all’e-mail o istant messagging. Tutte e tre le varianti hanno componenti in comune : uso eccessivo spesso associato alla perdita del senso del tempo, crisi di astinenza, sviluppo di una tolleranza e quindi necessità di apparecchiature sempre migliori e di maggior tempo a disposizione con ripercussioni negative sociali, fisiche ,economiche ed interpersonali.” Il virgolettato l’ho desunto da un sito di psicologia.
Penso che questo pericolo lo corrano soprattutto i molto giovani , le persone sole che cercano rapporti facili senza apparenti coinvolgimenti reali e quelli che hanno problemi psicologici o esistenziali e si rifugiano nel gioco virtuale e nella ricerca di emozioni anche di tipo sessuale.
Ma il computer, fatta astrazione da queste “patologie” è anche un mezzo meraviglioso di conoscenza e di apprendimento, sarebbe come dire che essere all’interno di una bibioteca è dannoso per la nostra psiche e per la nostra salute …ma come dice giustamente Giuliano ..”basta usare il buon senso”…ed ora vado a farmi un bel bagno di folla.
verissimo…mai e poi mai avrei pensato alla mia età,di affezionarmi ,al computer,cominciato con eldy ,poi cosa chiama cosa ed ecco fb ,,e vai con le ricerche .un bel momento ho detto basta frenati ,datti un tempo ,e il resto della giornata vivi la tua vita ,cosi ho fatto e sono contenta ora mi divido la gionata con amici veri e di chat,