Sono passati pochi giorni dal quel 2 novembre, giorno dedicato per ricordare i defunti. Defunti che riposano ‘’in pace’’ e a loro è dedicata una preghiera. Preghiera che mia mamma mi ha insegnato sin da quando ero bambina.

- L'eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Così sia.

 

Oggi sono andata al Camposanto e ho fatto una riflessione.

 

Al di là del fatto che tutte le tombe sono ‘’rifiorite’’ (cosa che succede una volta all’anno), ho notato, ormai da tempo, che quasi tutte le tombe hanno un lumino.

 

Tornata a casa, telefono a mia zia (per salutarla) e un discorso tira l’altro. Arriviamo a parlare del cimitero e mi chiede di controllare se dai miei nonni funziona il lumino, cosa che assolutamente non farei di mio, ma si sa, una donna di quasi 93 anni, il suo unico pensiero è quello di pensare e insegnare, come dovranno comportarsi i figli dopo la sua dipartita. Per me, che il lumino funzioni o meno è uguale.

Mi dice che le è arrivato da pagare euro 20 per l’accensione del  lumino, e qui mi indigno.

Se dopo la nostra dipartita hanno ‘’inventato’’ una preghiera in cui si dice che avremo la ‘’luce perpetua’’ a che ci serve il lumino?

Quindi, chi paga, ha la luce perpetua e chi non paga dove la trova la luce?

Ho fatto una ricerca sul web ed ho capito che non sono sola a pensarla in questo modo ed ho trovato alcuni commenti  a riguardo. Commenti che vanno al di là del fatto di pagare un lumino, riflessioni interessanti che riguardano  tutta la società e per cui concordo in modo assoluto.

 

- Non volevo proporre un argomento, ma dopo avere letto della centrale di Masanti, eccomi qua con questa mia considerazione. Giovedì scorso mi sono recato al cimitero di Bedonia; era l'ora del crepuscolo e le lucine delle tombe hanno colpito la mia immaginazione. Ho considerato che tutto sommato, le luci cimiteriali, servono a poco. Non servono certamente a coloro che vi riposano. Ed ai vivi? L'usanza di accendere un lumino sarà certamente nata dalla preghiera dell'Eterno riposo. Ma da "risplenda ad essi la luce perpetua" ad accendere un banale lumino, mi sembra che il significato sia un po' stravolto. La luce dei nostri cari trapassati rimane nei nostri ricordi, nei nostri cuori. Perchè allora non le spegniamo le lucine? Quante ce ne saranno in Italia? Milioni? Con un semplice clic potremmo forse evitare la costruzione di una mini centrale elettrica. A costo zero.

 

- Non credo che ai nostri cari defunti dobbiamo la lucina perpetua, ma bensì un ricordo eterno, oltre che a riconoscergli i sacrifici, spesse volte incredibili, che hanno fatto per noi, figli o nipoti.

 

- Se ci fosse da spegnerli sarei il primo a farlo, proprio per i motivi che ho appena detto, ma di ben altro avviso sarebbero i gestori di queste piccole e tremolanti lucine, che sembrano quasi inesistenti, ma che invece rendono alle società di gestione centinaia di migliaia di Euro. Almeno finissero in mani comunali, invece no, sono gestioni private, spesso tramandate da generazione in generazione.

 

- Sarà dura spegnerle, ma è comunque un'idea... tranquillo, noi nel frattempo continueremo a pagare, le società a guadagnare e i nostri morti a riposare in pace. Amen.

 

La richiesta di mia zia non è fatta a caso, infatti, lei dice, che altre volte è successo che le lucette non vengono accese. Presto fatto a fare due conti. La gente paga e loro risparmiano!

 

E voi che ne pensate?

11 Commenti a “SONO PASSATI POCHI GIORNI DA QUEL 2 NOVEMBRE…….,di Nadia”

  1. Diah ha detto:

    La mano che dondola la culla e8 la mano che gnevroa il mondoCarissimo Severgnini,inesorabile come tutte le scadenze e gli anniversari, arriva l’8 marzo, festa delle donne.Il rituale che non si sbiadisca , le mimose che siano pif9 vivaci e che le donne risultino sempre pif9 gagliarde. La mia mente e il cuore vanno, per onorarne la memoria, a quelle vittime del tragico episodio statunitense. E qui giova ricordare il significato originale di questa celebrazione. Nell’inverno del 1908, a New York, le operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono chiedendo migliori condizioni di lavoro. Lo sciopero durf2 alcuni giorni, finche8 l’8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccf2 tutte le porte dell’opificio e imprigionf2 le scioperanti nella fabbrica alla quale venne appiccato il fuoco. Le 129 operaie morirono, arse dalle fiamme. Il mio pensiero in questa ricorrenza va, mai come in questo periodo triste ed elegiaco, alla tragica fine di Sarah Scazzi, alle due gemelline Alessia e Livia Scheep e a Yara Gambirasio. Morte atroci che hanno turbato profondamente l‘animo umano e sconvolto l’universo femminile. La mia intera solidariete0 va anche a tutte quelle donne che vengono giornalmente sfruttate, violentate e stuprate nei luoghi pif9 lontani e isolati del pianeta e quindi imploro che venga fatta giustizia sociale e riconoscimento dei loro diritti elementari finora conculcati. Il mio grido di dolore e8: basta con il calpestamento della dignite0 e dell’onore del gentil sesso! Ricordiamoci che la donna e8 l’architrave della vita dell’uomo, e pertanto va amata e rispettata nella sua poeticite0. Basti pensare al gran dono che il Signore le ha fatto: la maternite0, evento spettacolare di bellezza divina e amore celestiale. L’uomo, per quanto si creda importante, ha sempre bisogno della presenza muliebre: moralmente e fisiologicamente. Senza la donna tutto diventa pif9 asettico e disarmonioso. No alla perdita della capacite0 di bene da parte dell’uomo in questa societe0 deviata. Che siano sempre di pif9 gli uomini ad offrire il ramoscello di mimosa alla donna. Il mio augurio verace e8 che la donna raggiunga vette sempre pif9 alte, tanto da farmi gridare all’antico motto anglosassone, che cosec recita: “The hand that rocks the cradle is the hand that rules the world” (La mano che dondola la culla e8 la mano che gnevroa il mondo). Ringrazio vivamente per la cortese ospitalite0 e porgo molti cari saluti.Franco Petraglia,

  2. nadia15.rm ha detto:

    Personalmente non vado nemmeno al cimitero,i miei cari defunti li porto con me,nel cuore e nella mente,non passa giorno che nn pensi a loro,e quando tocchera’a me vorrei essere cremata,cosi’ metteranno le mie ceneri in garage e non arricchiranno gli avvoltoi.

  3. marisa.8bs ha detto:

    mi spiace non la penso come voi …sarà anche consumismo..e sicuramente lo è ..ma è amche un pò del mio ricordo ai miei cari ..come non lasciarli al buio..un pò di me vicino a loro

  4. nadia (neve) ha detto:

    Bèh, sono molto soddisfatta dei vostri commenti, non per la quantità ma per la qualità.
    Essendo io una ”bastian contrario” non immaginavo nel modo più assoluto di trovare così tanta gente che la pensasse come me. Pensavo, scrivendo questo piccolo articolo, di tirarmi addosso ”l’ira funesta” dei lettori, invece….
    Tornando all’articolo, mio nonno è mancato nel 1963 e mia nonna nel 1955 ed è da allora che in famiglia (cioè mia zia) paga le lucette. Quando ho proposto di non pagarle più (in quanto si lamentava pure di dover pagare), si è indignata e sicuramente avrà pensato che sono la solita e unica ”bastian contrario”.
    Vi ringrazio per aver trovato questo testo interessante.

  5. edis.maria ha detto:

    Questo è un argomento che apparentemente sembra leggero e senza grande importanza, ma che invece ci coinvolge tutti , perchè la Morte e il suo dolore prima o poi arriva ! Con i lumini deleghiamo ad altri, a pagamento, monetizzando una “ pietà “ che dovrebbe partire dal nostro cuore , dai nostri sentimenti verso i nostri cari defunti! Pensiamo così di assolvere , ancora una volta, la nostra coscienza , magari non andando al Cimitero : Tanto c’è il lumino che testimonia il nostro pensiero!” A me quelle lucine hanno sempre creato molta tristezza! Con il denaro si compra sempre tutto! Un mazzo di fiori ,e anche un pensiero da casa ,rallegreranno i nostri morti, se siamo credenti, se non lo siamo, teniamoci il loro ricordo di vita! E per finire nel pratico, perchè arricchire imprese che sfruttano la “ pietà”?

  6. maurizia ha detto:

    io compro un piccolo cero e quando è finito ne compro u altro,non ho mai pagato tasse per il lumino acceso, non so neanche se è acceso,si vede niente di giorno ( tutto un consumismo)

  7. armida.ve ha detto:

    A me mandano ogni anno il bollettino del versamento per la lampada. l’ho sempre pagata anche se qualche volta capita che la trovo spenta.Devo dire che a me sarebbe indifferente, lampada accesa o no, ma mi ricordo sempre le parole di mia mamma:”Toze.. no me lassarè miga senza un fior e senza un lumìn?..A’ vegno a tirarve ‘e gambe!! “Non penso che serva traduzione.. Forse se Mamma mi tirasse le gambe sarei magari un pò più alta.. ma se ci teneva tanto,, perchè no..
    Io ai miei figli ripeto sempre che voglio essere cremata e che poi non m’importa più nulla.. forse la prossima generazione cambierà, semplicemente.

  8. franco muzzioli ha detto:

    Sono pienamente d’accordo con Nadia ..il lumini votivi sono per i vivi non per chi giace e di notte quando i cimiteri sono chiusi …perchè devono rimanere accesi?
    Poi fra qualche decennio ,per la difficoltà di ampliare i cimiteri che ormai per la maggioranza sono all’interno delle aree urbane ,per praticità e consenso delle “chiese” ,si praticherà sempre di più la cremazione …allora i cimiteri saranno solo simboli se mai concentrati in un solo monumento. Chi se ne va è sepolto nel cuore di chi resta …poi tutto andrà nella nebbia del tempo.

  9. Lorenzo.rm ha detto:

    Hai ragione sulle “lucine”, Nadia. Sono cose degli uomini, del mondo, e come quasi tutte sono da riprovare. Indicano, quando lo indicano, un semplice pensiero, un ricordo. Ma possono essere eliminate senza rimpianti.

  10. alba morsilli ha detto:

    abito vicino ad un grande ospedale e non so perchè da un pò di tempo sono nate come i funghi tante agenzie funebri.
    Certo non è picevole vedere in pieno centro città vetrine con esposizioni di tombe, ma dobbiamo considerare che è commercio anche quello, con aggiunta di speculazione sia per la luci e pulitura delle tombe e fiori, loro hanno imprese adette a questo lavoro e certamente niente non fa nessuno per niente
    mi viene da dire quanto costa morire.

  11. mario.pe ha detto:

    Sono ormai da oltre 10 anni che non pago più la “lucetta” al cimitero. E’ solo per far vedere agli altri visitatori che hai pagato la ditta che organizza il tutto e per dare un guadagno alla ditta stessa.

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