La nostra cara amica Armida ci mette al corrente di un fatto accaduto nei giorni scorsi in una chiesa di Mestre. L'episodio, con le sue conseguenze, di primo acchito potrebbe apparire alquanto strano se non addirittura anticlericale, ma proviamo a leggerlo con la dovuta attenzione e, col buonsenso che ci contraddistingue, diamo il nostro giudizio.
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Non uno, ma addirittura due buttafuori, ieri, domenica , davanti al duomo di San Lorenzo, a Mestre, per impedire ai barboni di molestare i fedeli. Pare che con sfrontatezza entrassero anche durante la messa per chiedere l 'elemosina e la cosa era diventata ingestibile. Pare che addirittura un parrocchiano, di lingua rumena, abbia tentato di dialogare, inutilmente. con i più agguerriti, nel tentativo di instaurare un dialogo.. non si sa con quale risultato. (o, meglio, lo si sa..)
Il parroco, intervistato, giura che non si tratta di poveri. I poveri sono aiutati dalla parrocchia: sfamati, vestiti,accolti e godono di assistenza medica.
Qui pare che si tratti di un gruppo organizzato di rom, responsabile , tra l'altro ,di vandalismi, aggressioni e quant'altro,
La decisione del parroco ha ottenuto il plauso della maggior parte dei parrocchiani, ma qualcuno ( come sempre succede) ha storto il naso, accusando il prete di razzismo.
Cosa ne pensano gli amici in Eldy?. Stiamo parlando di razzismo o di legittima difesa?
Credo che ci sia stato un malinteso fra i sigg. Caicco e Antonino. Condivido quello che dice Antonino riguardo la “professione ” di certi sacerdoti.. lo si vede spesso.. smettono le cerimonie religiose e.. se ne vanno. Qui però il caso è diverso.. si parla di una chiesa (quella di Mestre) quasi ostaggio dei questuanti. Questi, è bene ribadirlo, sono un gruppo organizzato, protagonisti di ogni sorta di angherie a danno di incolpevoli persone che hanno il solo torto di voler andare alla Messa. La (spero) sofferta decisione di impiegare i buttafuori penso sia stato l’ultimo tentativo,da parte del parroco, nella speranza di ottenere la giusta attenzione, anche da parte delle autorità.
Devo dire che di ciò che ho detto, sig. Caicco, non è stato sicuramente capito, la mia critica va a quei sacerdoti “impiegati” che hanno fatto della loro una vera professione, con relativi orari di apertura e chiusura di uffici o chiese. Io non condivido proprio questa idea, la chiesa deve essere sempre libera e aperta a tutti. Poi se ci sono persone che hanno bisogno di regole, sono fatti loro, ma un prete non può essere discriminante o peggio.
Voglio credere,signor Antonino,che lei abbia involontariamente dimenticato il Caps Lock bloccato perché su internet scrivere in maiuscolo è considerato un’alterazione del tono di voce…e questo non è da lei.
Se si sente offeso per il mio umorismo le chiedo scusa;fermo restando che non ho capito il perché non abbia diritto di critica.
In quanto ai veri o presunti preti e che siano pochi non mi tocca per niente.
Una cosa ribadisco che tutto quello descritto dalla signora Armida non si combatte con il buonismo e per favore non tiri fuori la carità cristiana e la prima pietra che sono proprio FUORI LUOGO”!
La saluto.
Un plauso a questo parroco, questi sono nn sono poveri, e chiamarli molestatori e poco…peccato che nn sono vicino a Mestre, andavo come volontario per allontanare queste persone invadenti.
CARISSIMO CAICCO CREDO CHE IL SUO UMORISMO SIA DAVVERO FUORI LUOGO, NON PUO’ CERTO CRITICARE CERTI COMPORTAMENTI DI TALUNE PERSONE, NON CERTO LEI. E A MAGGIOR RAGIONE NON PUO’ FARLO UN VERO PRETE. MA SEMBRA CHE DIVENTINO SEMPRE MENO.
E’ ora di farla finita, sono prepotenti (non tutti è ovvio), Un Bravo al Parroco .
Ma quanto è buono lei signor Antonino,scommetto che se li trovasse in casa sua a rubare e mentre scappano gli correrebbe dietro per dirgli: ops prendete vi siete dimenticati questo anello d’oro!
Antonino.. Le regole .. che si fa se qualcuno non le vuole assolutamente rispettare? L’amore cristiano.. come puoi esercitarlo con persone che non vogliono intendere? Il parroco ha tentato di agire nel rispetto.. ma se non riusciva a farsi, non dico obbedire, ma almeno ascoltare! Questa, che può essere stata una provocazione, si spera che abbia portato più serenità nei fedeli, che, se vanno in chiesa, hanno tutto il diritto di essere rispettati.
Forse avete ragione, forse occorrono delle regole da rispettare,
ma per un sacerdote non dovrebbe essere diverso ? Posso capire che si parli di regole, ma non per un prete, non per colui che dovrebbe portare l’amore di Dio a tutti. No, non credo che funzioni così, a meno che al posto del prete non ci sia un impiegato. Che fine ha fatto la fede cristiana ? Chi non ha mai sbagliato scagli la prima pietra.
Ci vogliono delle regole e regole severe ,ma loro le sfuggono che e’ un piacere.Anche ieri un ragazo e’ morto investito da un auto guidata da un rumeno ubriaco .Altri due ragazzi feriti ricoverati.Quello che mi fa arrabbiare e’ il xche; accertato lo stato di ubriachezza e’ stato rilasciato….pensiamo ai genitori del ragazzo cciso e nn e’ che uno dei tanti .Le parole muoiono in bocca,uno strazio unico.
Ha fatto bene il parroco,qui non si tratta di razzismo ma di fermare queste persone capaci di rubare anche l’ostia dalle mani del prete.Dici bene Armida :conoscono,e li fanno valere,i loro diritti ma la parola DOVERI…
Alba, Enrica, siamo tutti d’accordo, mi pare…
Qui non si tratta di povertà o di nazionalità: manca il rispetto, che dev’essere fondamentale in un paese civile.
Ci sono individui che non meritano nessun aiuto,che importunano chiunque passi loro vicino. Sono informatissimi su tutto quello che possono essere i loro diritti, ma i doveri..sono un optional.. per loro non esistono.
IO so che dietro casa mia, nella civile lombardia, abita una famiglia, di extracomunitari, alla quale, il comune paga una quota di affitto, hanno avuto diritto per due bambini alla scuola dell’infanzia a prezzo agevolato, perchè percepiscono un reddito basso,la chiesa pur essendo loro mussulmani ogni 15 giorni gli porta per opera di carità pasta riso e generi primari. Per completare l’opera è sempre incinta, credo che il burka lo tolga almeno una volta l’anno, non hanno possibilità ma è sempre alla finestra con un galaxi in mano telefonando
dobbiamo renderceneconto che la crisi a colpito anche loro,noi siamo diventati più poveri e loro che già lo erano e lo sono in qualche modo si devono arrangiare.
è una guerra fra poveri, solo che noi curviamo la schiena loro hanno le mani lunghe, e questo non è giusto.
Perchè sono protettinei loro campi non pagano affitto e neppure luce, e acqua. io che ho lavorato una vita non ho le macchine di lusso che hanno loro, la mia rabbia è che tutto è dovuto.
Indipendentemente dal fatto che questa circostanza si sia verificata in una chiesa, io dico che queste persone sono solo dei vandali aggressivi. Usano, strumentalizzano, sfruttano vergognosamente i bambini tenendoli al freddo e al gelo, anche sotto la neve, per suscitare più compassione e pietà nella gente. E tutto al solo e unico scopo di raggranellare soldi! Se volete chiamarlo razzismo…!!!!
E’ vero Roberta, Ho visto anch’io a Monte Berico ma anche davanti a moltissime altre chiese la torma di questuanti.. non se ne può più, ma se si limitassero a chiedere l’elemosina, qualche anima caritatevole la troverebbero sempre. Purtroppo non è così..qui si parla di delinquenti, di gente che non ha nessuno scrupolo. Tutti sappiamo quanto sia importante, quando uno va a Messa, il momento della comunione: ebbene, hanno rovinato anche quello..Sparivano le borse , in quei momenti, e così tutti si mettono in coda con la borsa stretta al fianco..
Sono convinta anche io che ci vogliono delle regole, dato che ho visto il problema in diretta, quando vendevo le stelle di Natale per la sclerosi multipla, in quell’occasione sono rimasta un giorno intero, ho visto i frati di Monte Berico che si davano da fare, perche questi personaggi con le loro insistenti richieste, intimorivano gli anziani che si recavano in chiesa. Siceramente io non parlerei di razze anche perche adesso i rumeni sono comunitari, e nemmeno di razzismo, ma semplicemente perche, devono sottostare alle regole alle quali ci assogetiamo anche noi. Questo sacerdote di Mestre se non sentiva che i suoi fedeli erano tutelati ci ha pensato lui.
Ci vogliono le regole e, quindi, ha ragione il parroco.