Sono una persona relazionale che non conosce tempo libero. Ci sono sempre tante cose da fare, progetti da seguire, metodi da imparare per provare a fare qualcosa di utile.
Il mondo si cambia una persona alla volta, ne sono fortemente convinta. Ecco perchè ho deciso di fare, oltre a tutto ciò che faccio da mattina a notte, anche del volontariato. Ma sono così sensibile che spesso mi porto a casa il dolore degli altri e a volte piango.
Spesso mi sento inadeguata, come quella volta che ho incontrato una ragazza alla quale era stata appena diagnosticata la malattia. Che le puoi dire? Confortarla? Raccontarle bugie? Dirle che tutto andrà bene? Che la ricerca scientifica va avanti e troverà entro breve tempo la cura per la sua definitiva guarigione? Mavvà. E così capisco che non posso fare tutto,non posso essere utile a tutti, non basta volere per essere utile agli altri, occorre essere formati per farlo. Si può essere bravi ma non si è infallibili, nè tantomeno indispensabili.
Si impara a fare tante cose contemporaneamente ma senza dimenticare di lasciare spazio per ascoltare, in silenzio. Non possiamo controllare il vento ma possiamo aggiustare le vele impegnandoci a farlo al meglio.
Ecco allora che, partecipando al Festival del Volontariato di Lucca del mese scorso, mi ha particolarmente colpito l'intervista fatta a Erri De Luca, uno scrittore che stimo e apprezzo moltissimo.
Lui parla dell'Italia come di un paese doppio, sull'economia dice che svaligiano risorse sociali, il lavoro è alla deriva, la felicità dura un istante, la bellezza è compromessa per incompetenza e corruzione.
Desidero riportare interamente questa interessante intervista. Ditemi cosa ne pensate voi.
Lo scrittore Erri De Luca
Erri, come sta l’Italia? Dicci cosa vedono i tuoi occhi.
Un paese doppio, con un pianoterra che brulica di persone di buona volontà che fanno le mosse giuste e praticano la saggia economia del dono. Mentre le gerarchie di ogni genere, economiche e politiche, praticano l’interesse privato in ogni atto pubblico, la corruzione, l’intossicazione dovuta a industrie e opere di selvaggio impatto. Inoltre l’Italia ha la peggiore informazione, manipolata da un giornalismo colluso con i poteri e embedded, arruolato e fiero di dimostrarlo.
Nell’eterno tempo della crisi rimbalzano parole come spending review, mercati, ripresa. Esiste ancora una speranza di capire e di reagire?
Continuano a tagliare spesa pubblica ai danni della cultura chiudendo istituti italiani all’estero e pagando una miseria gli insegnanti. Ma non tagliano affatto la spesa per l’acquisto servile di cacciabombardieri, di sommergibili, con l’esorbitante costo delle manutenzioni. Dunque la dicono all’inglese per darsi un’ aria di efficienza, mentre è svaligiamento di risorse sociali.
A proposito di lavoro, tu hai conosciuto quello vero e pesante. Muratore, camionista, magazziniere. Ora cresce la disoccupazione e diminuisce la capacità di spesa per le famiglie. Come evitare la deriva?
Questa deriva non si può evitare. Le imprese chiudono e le banche non prestano. Si parte per l’estero, una robusta quota di gioventù espatria, accettando di fare di nuovo mestieri sottogradati rispetto alle competenze. C’è ritorno di assunzioni in agricoltura e piccole produzioni di qualità che allargano l’offerta di alimenti sani e controllati, c’è resistenza praticata dal volontariato diffuso, ma sconosciuto perché spontaneo, non censibile, che sfugge ai parametri economici del Pil. Così come c’è ritorno a economia non dichiarata, sotterranea e anche di scambio.
Quel che era transitorio sembra una condizione permanente. Sogni e aspirazioni paiono lasciare spazio all’incertezza e alla rassegnazione. Recupereremo mai la felicità?
La felicità dura un istante e prende sempre di sorpresa, non è prenotabile. Si può essere spesso felici per cose improvvise, un sorriso, una gemma sul ramo in pieno inverno, un ricordo venuto da lontano. La felicità intesa come sicurezza di un tenore di vita, quella non c’è. Al suo posto c’è il terrore di impoverirsi, c’è la vergogna di nascondere le ristrettezze, la perdita di un fasullo prestigio sociale.
Mentre Sorrentino è acclamato a Los Angeles, Pompei cade a pezzi. Com’è possibile? Eppure il nostro è – o forse era – il paese della ‘bellezza’…
Siamo detentori della maggior parte del patrimonio culturale dell’umanità. Non lo sappiamo neanche custodire. Il nostro Ministero della cultura andrebbe interdetto dai pubblici uffici per incapacità di intendere e volere. Pompei non è nostra, ma della specie umana. Crolla perché piove, allora serve un ombrello? C’è, ma non lo aprono. Perché i fondi stanziati esistono ma per incompetenza e corruzione non riescono a spenderli. La nostra classe dirigente non è un caso politico, ma un caso clinico di cleptomania e dissociazione.
Cosa sono per te i beni comuni?
I primari: l’ acqua, l’aria, il suolo.
Fortunatamente in Italia esistono anche cose buone, che fanno bene. Abbiamo ancora energie. E molte restano compresse e inespresse. Quali libereresti per prime?
Le energie esistono e si scontrano con una burocrazia asfissiante che va rimossa in blocco. Farei l’esperimento di un anno sabbatico liberato dalla servitù della burocrazia.
Ed ora a voi la parola ...
Voglio aggiungere ancora un pensiero a quest’articolo, quello dello scrittore Massino Recalcati:
“Oggi una bella giornata per il mio Paese. Vince la seduzione sull’odio”.
Condivido e voglio credere fino in fondo all’impegno che milioni di cittadini stanno facendo per cambiare il nostro Paese.
Marc, non conoscevo Elogio Dei Piedi che ho letto con molta attenzione e che mi ha sollecitato molte riflessioni. Umili piedi, spesso messi in secondo piano rispetto ad altri organi del corpo, uniti al cervello e all’intelligenza, creano qualcosa di assolutamnete VINCENTE e non ci pensiamo mai!!!!
FELICITA’
Nn è possibile essere felici
se nn si vive una vita saggia,
bella,onesta e giusta,,,,
Elogio Dei Piedi – Erri De Luca
http://youtu.be/8i7oWR8ZXJI
Fra poche ore, i cittadini italiani si recheranno alle urne per esercitare il loro diritto – dovere, considero un valore vivere in Paese che investe nel futuro dei giovani e soprattutto nei saperi dei suoi cittadini, perché senza cultura non è si mai veramente liberi, si è manipolati dalla cattiva informazione dei media e da chi ha più potere, questo non ci permette di giudicare quello che ci viene offerto e di scegliere per il nostro bene. La polemica, la demolizione dei pensieri positivi, a volte anche leggeri, non aiuta a comprendere quello che ci viene raccontato, ci fa soltanto giudicare in maniera sommaria. Sono certa che ciò che fa grande una persona sono i suoi valori, che vanno ascoltati e compresi, anche se spesso e più facile non farlo, perché in queste ore, se vogliamo cambiare il nostro Paese, dobbiamo ragionare con la nostra testa.
Sto con Farinetti, fondatore di Eataly, che da sempre dice che siamo seduti su di una miniera d’oro.
Giustamente Lucia dice che abbiamo il più grande patrimonio artistico e culturale del mondo….abbiamo la cucina migliore…l’alta moda l’abbiamo inventata noi….abbiamo i mari, i monti , i laghi , le città più belle , raccolte in una penisola che puoi visitare tutta senza eccessiva fatica.
Ma i siti archeologici sono in degrado, nei magazzini dei musei giacciono a migliaia opere d’arte che nessuno vedrà, le chiese (spesso verio scrigni d’arte) ,sono generalmente chiuse, i musei non hanno personale , le autostrade sono spesso in manutenzione ed i treni non in orario , gli stranieri (nostra fonte di guadagno) sono spesso circuiti da profittatori e noi facciamo di tutto per rendere le nostre città sporche e poco invitanti.
Non sono d’accordo con De Luca ,che colpevolizza solo “i piani alti” …..prendiamoci anche noi parte delle colpe ….per tutto il resto giustissimo….trovato il male è necessaria la cura ,che non dobbiamo delegare solo agli ALTRI……se risolveremo questi problemi …saranno i giovani di altre nazioni a venire in Italia.
Sapessi Alba quante volte mi sono trovato in prima linea .Sapessi Alba, quante offese mi/ci siamo presi -Giovani di allora-, solo perchè avevamo il coraggio di protestare. Sapessi Alba , quante volte mi/ci hanno detto che con le bandiere rosse ci avrebbero impiccato.Sapessi Alba, quante volte ho visto folle di operai unirsi a noi. Eppure , credimi, non mi sono mai sentito un violento.Ho visto Anarchici a pochi chilometri di distanza, portare avanti le lotte dei cavatori, per garantire il pane alla proprie famiglie. Non li giudicavo e non li giudico violenti, Scusa Alba, se ho fatto il tuo nome, ma a volte si fa troppo presto a puntare l’indice accusatore.E questa volta lo metto maiuscolo -IL SOLITO MALEDETTO TOSCANO-
Pienamente d’accordo con Elisabetta e Giulio, che hanno saputo cogliere lo spirito di Erri in questa intervista. E’ tempo di usare toni forti e decisi per scuotere le coscienze degli italiani, assuefatti al malcostume regnante, è vero che una sola voce non basterà a cambiare le cose ma, senza l’impegno di ciascuno di noi, seguiteremo a rimanere in una stagnazione che sta crescendo in maniera spaventosa. Il nostro Paese ha una ricchezza, il patrimonio culturale, una “Bellezza”, che tutto il mondo ci invidia, unico e vero bene su cui investire risorse per creare nuovi posti di lavoro ai nostri giovani. Le risorse da investire sono poche, ma spesso per problemi burocratici, non vengono spesi contributi che la Comunità Europea ha stanziato per il recupero di siti archeologici, aspettiamo fiduciosi che l’arrivo di nuova classe politica ponga più attenzione a questi problemi.
qualcosa leggendo l’intervista non mi piaceva, ho cercato le fonti del mio disapunto.
Prof Caramello sociologoProfessor Caramiello, come valuta le dichiarazioni di Erri De Luca?
“Uno dei maggiori problemi del nostro paese è l’egemonia culturale della casta del politicamente corretto. Perlopiù si tratta di cattivi maestri, di cui Erri De Luca è uno dei più noti rappresentanti. Un modesto scrittore ancora intossicato dagli scarti nocivi di vecchie fallimentari ideologie, di cui il nostro Paese ha già sperimentato, soprattutto, negli anni del terrorismo, tragiche conseguenze. Parlo di quella stagione degli anni di piombo sulla quale De Luca non ha mai detto parole chiare, barcamenandosi fra giudizi vagamente nobilitanti e forme di inaccettabile giustificazionismo. Insomma un intellettuale largamente sopravvalutato, un pessimo traduttore della Bibbia, che varie volte ha ambiguamente parlato della “militanza” nelle brigate rosse, valorizzandone il supposto respiro ideale, piuttosto che condannarne le gesta criminali. Non c’è da stupirsi che De Luca faccia oggi l’alfiere di tutti i movimenti antagonisti, anche, anzi meglio ancora, quando usano la violenza. E’ in linea con la sua storia. Invece di perdere tempo a commentare le sue vergognose dichiarazioni sulle manifestazioni No Tav, o di stare dietro a 40 estremisti che mettono a rischio opere pubbliche di grande importanza strategica per il nostro Paese, bisognerebbe pensare e sostenere una nuova stagione di sviluppo economico e sociale dell’Italia
Se nn si recuperano i veri valori, che abbiamo cestinati,x siamo una societa’ moderna (dicono)nn andremo da nessuna parte,,,onesta’,dignita’rispetto verso il prossimo e amore,sono fondamentali x tutti ,in primis i signori politici visto che parlano tanto e fonno nulla x il popolo,il volontariato è una mano santa ma nn si puo’ lasciarli da soli devono essere di supporto e invece guarda caso se nn si muove il volontariato tutto ristagna,e ai nostri giovani quali messaggi passiamo?che tutto l’è dovuto e che i valori nn sevono .Dobbiamo fare un sano recupero e come dice Lucia,donare il modesto dono di se’,,,,,,
Se avessero fatto a me le domande lette, avrei risposto come E.de Luca, magari anche più incisivo.Non bisogna essere scrittori più o meno famosi per fare una fotografia della nostra Italia.Se uno vuole in qualche modo salvare la nave, deve salirci sopra, non gridare :-affonda affonda.Se si vuole parlare di Valori, la gente semplice ha scritto col sangue e col sudore infinite pagine senza essere scrittori o scrittrici.Lo vorrei , oltre che scrittore di buoni propositi, alla guida di giovani che non sanno più che via prendere:Guidarli per mano alla conquista di quei valori tanto decantati, sotterrati da decenni da uomini disonesti che E.di Luca ha certamente conosciuto.Riconosco che la “parola ha la sua responsabilità…” Però non basta. In una fase di sbigottimismo collettivo o quasi, gli Uomini di cultura hanno un ruolo importante. Considero valore ciò che crei con dignità
Questo scambio di pensieri mi sembra costruttivo, le parole di Giovanna mi hanno sorpreso, trovo riduttivo giudicare Erri de Luca leggendo poche righe di un’intervista che condivido pienamente. Lo scrittore conosce bene il mondo operaio e le difficoltà dei lavoratori, impegnato tutta la vita all’accoglienza dei migranti e alla difesa del riconoscimento dei diritti di ogni essere umano.
In quest’articolo si parla di “felicità”, impossibile definirla, almeno per me. Leggendo il libro di Erri “Il giorno prima della felicità”, uscito qualche anno fa, ho assaporato attimi di felicità, con la sua scrittura fluida e attraverso le sue parole, ho riscoperto sentimenti antichi, valori dimenticati, storie di uomini semplici ma, grandi allo stesso tempo, amori, natura, morte. Riporto due righe estrapolate da questo libro:
“ Ancora non era arrivato per me il giorno prima della felicità. Lo volevo sapere, non volevo che all’improvviso capitava e non me ne accorgevo il giorno prima. „
Mi spiace fare il bastian contrario, ma l’intervista rilasciata da Erri de Luca non mi è piaciuta molto.
Di questo osannato scrittore, poeta e grande personaggio, in realtà conosco poco, se non la sua biografia e poco altro. D’altra parte, ci è stata presentata una sua intervista ed è di questa che dovremmo esprimere le nostre impressioni. E’ noto a tutti che il nostro Paese sta attraversando un periodo disastroso, e non solo da ora. Tuttavia, non mi è piaciuto il tono estremamente duro e da ultima spiaggia dello scrittore. Non mi aspettavo che si esprimesse, a un di presso, come Beppe Grillo, ahimè! Penso non sia solo da queste ultime settimane che abbia notato il malgoverno, le insidie, la farraginosa burocrazia che regna in Italia, ma allora perché non parlarne prima? Un uomo pubblico come lui, intrattiene sicuramente rapporti con personalità istituzionali, sia politiche che culturali e altro. Perché, dunque, non cercare una via che incidesse in modo efficace sugli aspetti negativi incontrati durante il suo percorso, affinché qualcosa cambiasse? Invece, lo troviamo ad esprimere concetti negativi, pressoché catastrofici. A mio avviso, questo non può ritenersi un buon servizio reso al suo Paese, totalmente privo di prospettive. Con tali premesse, non vedo come possa svilupparsi nei cittadini la volontà di impegnarsi e fare la propria parte, in campo sociale e politico, in assenza di esempi da parte di personalità di un certo peso.
Anch,io ammiro e ho molto rispetto per Erri De Luca pur non condididendo in “toto le sue idee” Quello che e’ certo che abiamo perso colpletamente iil senso dei valori importanti della vita,infatti il rispetto ;la coscienza ,l,onesta’ sono parole rimaste vuote non dicono piu’ niente.Ma o da eterna ottimista ,anche pochi ,ma possiamo unirci e lavorare per buttare il sasso nello stagno e svegliare la coscianza della gente ancora per bene ,rimbocchiamoci le maniche ne siamo gia usciti una volta ,dobbiamo farcela anche adesso per aiutare i nostri ragazzi.
La storia c’insegna, che proprio nei momenti di crisi dei valori e della morale, i pensatori, poeti, filosofi, scrittori, hanno dato un grande contributo alle loro Nazioni. Non tutto del loro pensiero è condivisibile è accettabile, ma se leggiamo con attenzione, anche un solo verso della poesia di Erri ci accorgiamo quanti insegnamenti racchiude, se ognuno di noi scrivesse nel suo commento cosa “considera valore”, riusciremo a capire quello di cui abbiamo veramente bisogno. L’impegno costante di ognuno e il superamento di tanti individualismi, sono alla base per assicurare un futuro migliore alle nuove generazioni.
Grazie a Erri De Luca, una persona che stimo. Si può tracciare, a mio avviso ,una decisa linea di demarcazione fra l’essere ed il che fare. L’essere, per quanto riguarda l’Italia e gli italiani, non è estremamente gradevole. Altro che felicità. Il che fare, poi, è meglio lasciar perdere. Ci scoraggiamo allora? No e, se non alla ricerca della felicità, andiamo alla ricerca della serenità. Facendo l’impossibile per riuscirci. Ma capisco che è un discorso di tipo prevalentemente personale.
Non conoscevo de Luca, scrittore, poeta, traduttore( Autodidatta ), molto prolifico. sono rimasto incuriosito! Sono andato a leggere la sua biografia, la sua bibliografia. Un guru dei tempi nostri. Definito scrittore degli ultimi decenni. Vita sportiva, sobria, amante della natura, persona realista è positiva. Non sposterei una virgola di quello che ha affermato nell’intervista. Tutto vero! Anche risaputo trito e ritrito. Lui lo afferma con la grazia, l’ironia, di un poeta, di un’ uomo disilluso dalla politica, dai poteri forti. Un uomo con un pragmatismo, che… sicuramente è dettato dal dire non solo quello che pensa lui, ma… quello che oramai pensiamo anche noi. Una persona del popolo che sa con il suo scrivere avvicinarsi a noi… cittadini comuni. Pensiamo è vorremo dire le stesse cose.
Erri De Luca può essere condivisibile o meno ma, al di là delle sue battaglie che non sempre possono incontrare il consenso di tutti, credo che interpreti il pensiero di molti italiani. Si è perso il senso dei valori importanti della vita, il rispetto, la coscienza, l’onestà.
E come giustamente dice Franco, ben vengano i volontari ma da soli poco possono, anche se spesso fanno l’impossibile per aiutare senza nulla chiedere in cambio. Ma serve gente pronta a rinunciare a potere, successo e denaro per portare avanti il percorso di un “credo” che sollevi il nostro Paese dalle sabbie mobili in cui sta sprofondando.
Bello il pensiero di Lucia “..il modesto dono di sè..”. Se tutti ne comprendessimo a fondo il senso..!
Stimo Erri De Luca ,la sua poesia ed i suoi commenti ormai scontati , perchè , per chi ha un briciolo di coscienza ,questi bei ragionamenti sono diventati un mantra.
Li abbiamo capiti i mali dell’Italia , ora sarebbe il momento di tirarci su le maniche e di seguire quei politici che lo stanno facendo , senza rivoluzioni che non portano a niente , con la volontà di cambiare in fretta ,ma passo per passo, partendo dal nostro piccolo , comportandoci da persone civili, perchè sia ben chiaro, che nessuno è esente da errori e se chi è al potere fa solo i suoi interessi ,è perchè alla radiche c’è un malcostume ed una mancanza di civismo che è nel nostro DNA.
Viva i volontari e grande stima per loro, ma una nazione non si può basare solo sul loro operato.
Ho conosciuto di persona Erri De Luca, nell’incontro tenuto ad Amelia (Terni), invitato dal Forum delle donne. Il poeta, o meglio narratore delle sue storie, come ama definirsi, nei suoi libri fa un autoritratto dello scrittore non inscritto a niente, nelle sue parole si trova una forza educativa, l’insegnamento procede per parabole. Uomo schivo, amante della montagna, arrampicatore, ama gli animali potenti, la natura grande presenza attraverso la quale riesce a trovare la primitività dell’essere. Erri afferma che “ La parola ha la sua responsabilità di ciò che dice , quindi chi scrive ha dei grandi doveri e deve condividere i problemi della gente”.
Recitando questi bellissimi versi si è chiuso l’incontro:
“Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura un pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore..
Molti di questi valori non ho conosciuto”
(Erri de Luca)
Considero valore il modesto dono di sè
che passa attraverso la condivisione dei moti dell’animo,
delle parole immortali del poeta … ( Lucia )