25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Un bel riconoscimento ma probabilmente le donne ne farebbero volentieri a meno.
Una data come tante altre, una data che non dovrebbe essere e che spero diventi
solo un ricordo, una buia parte della nostra storia.
La donna, soggetto attivo nella nostra società; capace di generare una vita, di sopportare sofferenze ben più grandi di sé, che non rifiuta, ma se ne fa carico, con coscienza, anche quando il gioco è più difficile.
Una donna è sintesi di tante cose, racchiude in se un mondo, molto più di quanto si possa immaginare, ed è fonte inesauribile per tutto quello che riesce a dare ma spesso non tutti (i maschietti) sono in grado di cogliere
il significato di tutto ciò.
Non esistono donne cattive, o aride, o ancora donne incapaci di provare amore: esistono donne calpestate, donne sole, abbandonate, donne che sono state rese cattive dal male che hanno ricevuto.
Quindi la donna si trasforma da soggetto pieno di valori in oggetto, o meglio viene trasformata.
Viene trasformata in strumento di gratificazione, ne viene calpestata la dignità, degradandola nel suo essere, sminuendo le sue virtù, da qui la logica del tutto è dovuto, trasformando la persona dipendente dai propri istinti e meno padrona di se stessa, quindi meno libera.
Da dove nasce tutto questo ?
Sembra che l'uomo sia divenuto un essere che vive di “istinto” non riuscendo, in certi casi, a gestire e controllare i propri impulsi.
Frustrazioni portano a non sentire realizzata la propria esistenza e per riempire questa mancanza si mettono in essere una serie di comportamenti per sentirsi potenti e “capaci”.
Pertanto ogni impulso si trasforma in un bisogno da soddisfare ad ogni costo, perdendo di vista il rispetto della dignità dell'altro.
Occorre quindi trovare il giusto modo di relazionarsi con se stessi e con gli altri, specialmente nel rapporto con le donne.
Quindi non sono le donne il male, certi loro comportamenti derivano solo dai tanti maltrattamenti, dalle discriminazioni, dall'essere considerate spesso oggetto, un essere inferiore che deve essere sempre pronto ad appagare i desideri dell'uomo, anche i più bassi, sempre pronto all'obbedienza.
Tutto questo per evitare violenze, nel migliore dei casi, o di lasciarci la vita.
Spero che il parlamento riesca presto e bene a mettere fine alle continue violenze, ai femminicidi, che sempre più spesso insanguinano il nostro paese, con leggi veramente adeguate.
Sinceramente confesso che sono davvero stanco di date da ricordare, "giornate" per questo o per quel motivo, vorrei poter parlare di una più "umana" normalità.
Antonino
Franco, condivido appieno il tuo pensiero,
non tutti gli uomini, fortunatamente sono
delle bestie (mi scuseranno gli animali
per il paragone) ci sono tanti che combattono
a fianco delle donne, sono solidali con loro,
ma, soprattutto, le amano.
Hai proprio ragione, Anna, e al tuo elenco aggiungerei anche
“l’omicidio d’onore” che per tanti anni era ammesso dalla legge.
Concordo con te, anche se quando si sopprime una vita non
bisognerebbe mai “eticchettare” che la vittima sia una
donna , un uomo, un bambino, un anziano,. La vita
è sacra e va sempre rispettata.
Grazie Alba per il tuo contributo, di questo argomento
più se ne parla e meglio è, sperando così di riuscire
a svegliare la coscienza dei nostri parlamentari,
perchè facciano, alla fine, qualcosa di concreto,
oltre che parlare.
Come ho già detto, le date, le ricorrenze non servono a nulla,
sono solo un’occasione, per certi politici, per mettersi in mostra,
ma poi tutto resta per come era prima.
No Elisabetta nulla può giustificare certi comportamenti,
in special modo quando si tratta di violenza
perpetrata sulle persone, in generale, e sui deboli principalmente.
Giovanna, putroppo certi uomini non sanno accettare la realtà,
e mascherano la loro inferiorià ricorrendo alla violenza,
credendo così di mostrarsi come esseri superiori,
ma restano soltanto dei “poveri” di spirito e d’animo, solo dei “malati”.
Riccardo, hai proprio ragione, chi si macchia di certi
crimini non può certo essere definito uomo.
Antonio, il 25 novembre giornata internazionale, contro la violenza sulle donne di questo riconoscimento noi donne faremo a meno.questa data noi vogliamo dimenticare questo e un brutto ricordo , una parte buia della vita, della nostra storia capace di generare una vita sopportare sofferenze ben piu’ grandi di noi, con coscienza,anche quando è molto difficile, racchiude un mondo piu’ di quanto possa pensare ma spesso i maschietti sono sempre in grado di cogliere, il significato di tutto esistono donne calpestate ,sole abbandonate, donne state rese cattive dal male che hanno ricevuto quando pero’ diventa soggetto pieno di valori in oggetto. le viene calpestata la dignita’ sminuendo la sua virtu’ meno padrona di se stessa meno libera.Sembra che l’uomo viva di “Istinto” non riesce controllare i suoi impulsi. sono comportamenti per sentirsi potente perdendo il rispetto dell’altro. Certo sono le donne il male per certi comportamenti di essere considerate oggetto. per la violenza nei casi e perdere la vita. questi femminicidi che spesso insanguinano il nostro paese, servono leggi adeguate per una piu’ normalita’.
Vorrei spezzare un piccolissima lancia per l’uomo comune, che rispetta la suocera, ama e rispetta la propria donna, si sente assolutamente paritario verso l’altro sesso, si scandalizza verso tutte le forme di prevaricazione maschile , combatte con forza tutte le violenze.
Ancora oggi le stragi di violenza maschile sulla donna vengono codificate dalla cronaca con le parole “omicidio passionale”, “d’amore”, “raptus”, “momento di gelosia”, quasi a testimoniare il bisogno di dare una giustificazione a qualcosa che è in realtà mostruoso.
Qualcosa è stato fatto,negli ultimi tempi in particolare: oltre alla nascita dei centri anti-violenza, dotati spesso anche di case-rifugio, in Italia sono stati istituiti corsi di formazione dei carabinieri, mentre in tutto l’Occidente è stato introdotto il reato di “femminicidio”, con il quale si tenta di passare il messaggio che uccidere una persona perché ci si ritiene proprie-tari del suo corpo, della sua vita, della sua libertà, è un’ aggravante giuridica, e non più una attenuante.
Ho conservato nei miei preferiti un articolo di Repubblica, molto interessante e guarda caso proprio l’argomento che oggi trattiamo, vi copio alcune righe perchè in poche parole scrive il vero.
Quanto più la donna cerca di affermarsi come uguale in dignità, valore e diritti all’uomo, tanto più l’uomo reagisce in modo violento. La paura di perdere anche solo alcune briciole di potere lo rende volgare, aggressivo, violento. Grazie ad alcune inchieste sociologiche, oggi sappiamo che la violenza contro le donne non è più solo l’unico modo in cui può esprimersi un pazzo, un mostro, un malato; un uomo che proviene necessariamente da un milieu sociale povero e incolto. L’uomo violento può essere di buona famiglia e avere un buon livello di istruzione. Poco importa il lavoro che fa o la posizione sociale che occupa. Si tratta di uomini che non accettano l’autonomia femminile e che, spesso per debolezza, vogliono controllare la donna e sottometterla al proprio volere. Talvolta sono insicuri e hanno poca fiducia in se stessi, ma, invece di cercare di capire cosa esattamente non vada bene nella propria vita, accusano le donne e le considerano responsabili dei propri fallimenti. Progressivamente, trasformano la vita della donna in un incubo. E, quando la donna cerca di rifarsi la vita con un altro, la cercano, la minacciano, la picchiano, talvolta l’uccidono.
E come dice giustamente Franco, spezziamo una lancia in favore delle suocere. Io proporrei di chiamarle tutte “mamme”, perchè lo sono e perchè se non ci fossero…..
Si Francesca, troppe date per ricordare,
troppe ipocrite ricorrenze che servono
solo a tacitare, per un solo giorno, la
coscienza, per mostrare agli altri
che non si dimentica, ma questo
dura solo 24 ore, poi ci rivediamo
alla “prossima”.
Dal 1960 in poi se ne sono fatti di
passi, ma in peggio, come giustamente
dici, ormai gli omicidi di donne sono
diventate tristi storie che
giornalmente leggiamo sui
quotidiati o ascoltiamo al TG.
E si corre il rischio di assuefarsi
a tali notizie, ma credo che questa
sarebe la maggiore atrocità
che le vittime potrebbero
subire. Spero tanto in una
reale e sincera presa di coscienza
da parte di chi ha il dovere
di tutelare i diritti delle persone,
di chi ha il dovere di legiferare.
In ultimo vorrei che chiunque
si macchi un delitto così atroce,
sconti fino in fondo la pena
alla quale è stato condannato
seza sconti o addirittura premi
come spesso accade, per non
offendere anche moralmente
le vittime.
Anche le suocere sono donne e il bistrattarle è anche una piccola forma di violenza che non può essere accettata. Posso capire che qualcuna possa avere un certo “caratterino” ma la perfezione non appartiene all’uomo.
Lorenzo, non sono un grande, bensì credo di essere un uomo normale al quale non vanno violenze, soprusi, o altro tipo di reato, contro chiunque.
Macchè date , non servono a nulla , nulla. Siamo stufi di belle parole quando poi si assiste che chi violenta…non fa un giorno di carcere e ce lo ritroviamo nella stessa strada, nello stesso bar, nello stesso cinema, pronto a colpire ancora.Rispetto , rispetto e rispetto. Grazie Antonino.
Giovanna, sono io che ringrazio te per aver lasciato la tua testimonianza su questo importante argomento. E convengo assolutamente col tuo pensiero riguardo ai genitori. Devono insegnare ai loro figli maschi, sin da piccoli, che il rispetto nei confronti delle donne è cosa non solo doverosa ma assolutamente indispensabile per un vivere sano, civile e degno di una solida morale.
Nn puo’ esserci nessuna scusante x questi uomini ,che nn sono nemmeno degni di essere chiamati tali.La violenza è coddanata sempre,ma quando viene usata sui deboli ,lo è maggiormente.Essere forti con la fragilita’delle donne o peggio ancora dei bambini,è solo grande vigliaccheria,,,,,,,,,,,,
Antonino grazie di cuore di aver così ben sintetizzato i motivi, le carenze, i complessi e l’assoluta incapacità maschile di fare autocoscienza e di rapportarsi alla diversità femminile: da qui e da un insieme di convincimenti atavici, scatta la sua violenza, che si esprime, di norma con botte e calci inauditi, a stupri e ad omicidi pressoché giornalieri. .
Farei anche una precisa raccomandazione ai genitori, in generale, e alle alle madri in particolare: per favore insegnate ai vostri figli maschi, fin da piccini, al rispetto verso la donna, chiunque essa sia e, soprattutto, a non privilegiarli perché “maschietto”, com’è avvenuto per secoli. Noi donne, ne stiamo pagando, a carissimo prezzo, tutte queste errate interpretazioni. Cerchiamo di cambiare marcia, in modo serio e convinto. Grazie anche a Franci per il suo pensiero.
Contro la violenza sulle donne mi sono già espresso più volte, chiedendo scusa per tutti i non uomini che perpetrano questo massacro.
Mi unisco anch’io agli amici Antonino, Franco, Lorenzo, nel gridare con forza VERGOGNATEVI, BASTA……..!
Si Antonino, anch’io sono stanca di date da ricordare, eventi tragici da commemorare, e il 25 Novembre preferirei non fosse mai stato istituito. Così forse, in un’illusoria utopia, il femminicidio non sarebbe mai esistito. E anche questa data è stata ufficializzata a seguito di un brutale assassinio. Quello avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, delle tre sorelle Mirabal che tentarono di contrastare il dittatore Trujillo. Ma da allora cosa è cambiato? Direi moltissimo, ma in PEGGIO! Non passa giorno che non si assista ad un’uccisione di donne, in ogni parte del mondo. Femminicidio, lo chiamano. Ma questa è una guerra, vera e propria, solo che l’uomo ha designato suo esclusivo nemico, la donna. Donne violentate e uccise in Siria, in Giordania, in India. E i femminicidi in Italia? Donne uccise dai fidanzati, mariti, compagni, ma anche dai padri a seguito del rifiuto di un matrimonio imposto o di scelte di vita non condivise. E’ ora di dire BASTA! Ma vedo, con profondo dispiacere, che la legge non tutela le donne. I loro assassini, nel peggiore dei casi, fanno qualche anno di carcere ma spesso vengono affidati a strutture sociali perchè non in grado di intendere e di volere…(???). Orribile…orribile. Uccise due volte!
Bravo Antonino………………vorrei si esprimesse un pensiero dolce verso le “suocere” ,bistrattate da sempre non solo perchè donne…………poi hai ragione basta con …”le giornate….per “……..ma è così difficile considerarci tutti uguali?
Grazie, Antonino. Sei un grande. Viva le donne e si vergognino gli uomini violenti ed invidiosi delle donne.