Se ne sta parlando tanto e non posso fare a meno di esprimere il mio sdegno e la mia rabbia per questa vergogna. Mi riferisco all’ennesima ingiustizia della legge italiana, quella sulla sentenza che di fatto ha prescritto tutti i reati connessi alle morti da mesotelioma pleurico causate dall’amianto, e più precisamente prodotte dalla Eternit di Casale Monferrato.
Casale è una cittadina ad una cinquantina di chilometri da casa mia e ho visto più di una persona, tra conoscenti e amici, morire dopo essere stati colpiti da questo male. Solo per aver lavorato, o vissuto all’interno dell’azienda e/o del paese. E in questo paese, ancora oggi, si continua a morire. La settimana scorsa son morte altre tre persone di mesotelioma e non ci si può abituare a questa morte, peggio della guerra.
Questo è un crimine contro l’umanità che ha fatto morire, per la seconda volta, quelle tre-quattromila persone, vittime prima di personaggi senza scrupoli a capo di un’azienda che, (loro lo sapevano..), produceva cancro, e poi di una magistratura che, adottando le leggi attuali, non ha usato un minimo atto di umanità violando i principi fondamentali dei diritti umani.
D’accordo, i magistrati hanno applicato la legge, ma questa è una legge vecchia che risale al 1930. Non solo, ma sin dai primi anni del ‘900 si era a conoscenza che le piccole fibre dell’amianto, se respirate, si insediano negli alveoli polmonari dando origine a gravi patologie, come appunto l’asbestosi, causa prima del mesotelioma pleurico e del cancro polmonare.
E a Casale si continua a morire. Queste fibre “svolazzano” libere ancora nell’aria, si trovano ovunque, perché gli scarti di lavorazione dell’Eternit, invece che essere smaltiti, venivano regalati. A tegole, a sacchi, a pezzi. L’amianto è dappertutto. Nei campi da bocce, nei giardini condominiali, nella pavimentazione stradale, nei tetti delle case, nel sagrato delle chiese e persino al cimitero (oltre ai morti, naturalmente..). Ma per rimuoverlo servono soldi e una nuova discarica, perché la prima è ormai colma. I reparti di oncologia di quasi tutto il Piemonte sono affollati di gente che si porta dentro la maledizione del “polverino”.
E perché allora il magnate svizzero deve godere di un’impunità a causa di una legge italiana retrograda, assurda, ingiusta,obsoleta? Adesso si cerca di correre ai ripari. Ma perché non si è fatto qualcosa prima invece di permettere agli avvocati, difensori del “padrone”, di giocare a tirarla per le lunghe in modo da arrivare alla prescrizione? Questa era una tragedia annunciata. Tutti sapevano, nessuna autorità agiva. Sia durante che dopo.
Solo in Italia esistono processi penali riguardanti i danni provocati dall’amianto, perché? In altri paesi si sarebbe intervenuti prima, senza aspettare 30 anni per emettere una sentenza di condanna definitiva, rischiando così la prescrizione. Forse se nei processi si facesse un lavoro più serio, meno mediatico, ma più concreto, si arriverebbe a sentenze di equità e giustizia in tempi brevi.
E allora mi viene da pensare all’Ilva di Taranto. Come andrà a finire quel processo? Come l’incredibile parabola giudiziaria di quello di Casale? Una volta di più mi sento di affermare che un Paese dove chi gestisce industrie che possono avvelenare impunemente le persone che ci lavorano e ci vivono, non è un Paese civile.
I reati di disastro ambientale NON DEVONO ANDARE MAI IN PRESCRIZIONE!
"Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti".
da segnalare che li a casale monferrato cerano le caserme militari della fanteria , e ci sono stato anchio x 3 mesi , e anche mio figlio a fatto il militare li circa 5000 soldati di leva erano dentro in quelle caserme , nessuno lo a detto
Un processo finito in prescrizione,solo xk un giudice ha stabilito il diritto e nn la giustizia?Una stupidata ,gigantesca,nn avrebbe potuto fare di peggio,sarebbe da incrimire lui,ma la giustizia allora sarebbe solo un diritto (xk paga bene?)Sono senza parole,si continua a chiedere giustizia inutilmente,siamo arrivati,anche a questo con grade desolazione,mi dispiace ,ma in questa societa’ nn mi ci ritrovo piu’,i deboli pagano sempre,vergogna,,,,,,,,
No, giustizia e diritto devono essere sinonimi: non può esserci diritto senza giustizia e giustizia senza diritto. Sembra che il Presidente del Consiglio si sia dichiarato apertamente per una riforma delle norme sulla prescrizione. Speriamo che non siano parole al vento.
Leggo su un giornale del ‘Canton Ticino di qualche giorno fa dei commenti negativi sul processo Italiano svoltosi a Casale Monferrato,stralcio” LA PRESCRIZIONE E’ UNA SCONFITTA PER TUTTI ,PER LO STATO PERCHE’ NN HA POTUTOPUNIRE I COLPEVOLI ;PER L’IMPUTATO STESSO PERCHE’ ASSOLTO PER QUESTIONE DI TEMPO E NON PERCHE’ INNOCENTE ‘SOPRATUTTO PER LE VITTIME CHE NON OTTENGONO GIUSTIZIA.
Sto tentando di commentare e le parole fanno fatica ad uscire dalla penna ,i pensieri a formarsi ,e’talmente enorme questa ennesima sentenza da lasciarti allibita .Un giudice che tranquillamente dichiara “fra diritto e giustizia scelgo diritto”.Una vera Vergogna nn ci sono stati morti ,nn ci sono moribondi…PRESCRIZIONE,ma puo’una strage di tali dimensioni essere cosi’ liquidata …Ricordo a distanza di anni Seveso ,abitavamo a pochi km,una vera tragedia penso nn potro’ mai dimenticare l’orrore di quei giorni .Purtroppo le tragedie si ripetono ,si corre ai ripari e le vittime aumentano .
Casale Monferrato è stata colpita in questi anni da una pestilenza che nulla ha da invidiare a quelle medioevali, al vaiolo, alla peste bubbonica. Fino ad ora sono 1.700 le persone morte a causa dell’Eternit. Ogni anno si aggiungono 50/60 nuovi lutti. La fabbrica della morte è stata chiusa, ma aree cittadine e agricole devono ancora essere bonificate. I responsabili della fabbrica, ovviamente in libertà, sapevano e oggi vorrebbero comprare il silenzio delle amministrazioni con due euro. Forse ci riusciranno. E’ il solito schifo, la solita Italia. Ma quando riusciremo a dire basta, basta,
E mi associo a Franco. Nessun reato deve andare MAI in prescrizione! E’ giusto abolirle tutte e sveltire invece i processi per raggiungere al più presto una giusta sentenza. La prescrizione è la scappatoia per assolvere gli assassini e la seconda condanna a morte per gli innocenti.
Ma cosa si può dire di fronte ad una frase pronunciata dal procuratore Iacoviello: “Un giudice tra diritto e giustizia deve scegliere il diritto”…??
La legge deve avere la meglio sulla giustizia? Anche se è una legge assurda? Anche se potrebbe essere interpretata in modo differente perché i termini della prescrizione di un serial killer ambientale non dovrebbero iniziare dal primo ma dall’ultimo disastro.
E allora io ti domando, “caro” Iacoviello: “Ma se fosse stato un tuo figlio a morire a causa dell’amianto della Eternit o delle polveri dell’Ilva o di qualsiasi altro disastro ambientale da inquinamento volontario, la penseresti ancora cosi’?”
E allora ritieniti fortunato, Iacoviello a non sapere che la MORTE non va in prescrizione! Perchè nulla è più disastroso della morte.
Francesca, tutto ciò di cui parli lascia l’amaro in bocca, credo che in uno stato “civile” ciò non dovrebbe accadere,
purtroppo questa è una vergogna che va ad aggiungersi alle
tante altre che l’hanno preceduta.
I giudici hanno applicato la legge,purtroppo le norme sono
quasi sempre sono poco chiare e quindi vanno interpetrate,
con i risultati che poi vediamo.
A volte mi chiedo se sia più importante il diritto oppure
la giustizia.
Una cosa è certa, provo solo una grande VERGOGNA.
Dopo una lunghissima attesa, la Cassazione ha annullato senza rinvio, dichiarando prescritto il reato, la sentenza di condanna Eternit. Il procuratore generale Francesco Iacoviello, che ha avallato la richiesta di prescrizione, ha dichiarato: “Un giudice tra diritto e giustizia deve scegliere il diritto”. Tutti noi ci chiediamo ma allora dov’è il colpevole, chi è “Stato!….
E’ uno scandalo !!! Ma non sono solo le industrie che lavorano l’amianto e gli altiforni ad essere nocive, in Italia ci sono opifici altrettanto pericolosi per chi lavora e per chi abita nelle vicinanze con rischi chimici ,cancerogeni e mutogeni:
industrie del marmo (polveri)
industrie del legno (polveri e vernici)
industrie produzione concimi chimici
industrie produzione detersivi
industrie lavorazione del vetro
industrie galvaniche
industrie per la lavorazione dei rifiuti
industrie ceramiche ecc.
Ricordiamo di Seveso e di altre tragedie del genere.
Mancano leggi serie ed una giurisprudenza preventiva e chiara ……le prescrizioni a mio parere sarebbero da abolire in tutti i casi…..
Si Armida, purtroppo ce ne saranno ancora di vittime. Un mio carissimo amico è morto qualche anno fa solo per aver lavorato in banca a Casale per alcuni anni. E non è finita.
Ennesima vergogna italiana! Ma una strage di queste dimensioni, possibile che possa essere prescritta? La “memoria” dell’amianto non cade in prescrizione! Quante vittime ancora ci saranno, purtroppo!
da segnalare che li a casale monferrato cerano le caserme militari della fanteria , e ci sono stato anchio x 3 mesi , e anche mio figlio a fatto il militare li circa 5000 soldati di leva erano dentro in quelle caserme , nessuno lo a detto
Un processo finito in prescrizione,solo xk un giudice ha stabilito il diritto e nn la giustizia?Una stupidata ,gigantesca,nn avrebbe potuto fare di peggio,sarebbe da incrimire lui,ma la giustizia allora sarebbe solo un diritto (xk paga bene?)Sono senza parole,si continua a chiedere giustizia inutilmente,siamo arrivati,anche a questo con grade desolazione,mi dispiace ,ma in questa societa’ nn mi ci ritrovo piu’,i deboli pagano sempre,vergogna,,,,,,,,
Se ci fate caso, la prescrizione è VOLUTA- per salvare i mascalzoni. Le lungaggini sono per annullare i processi. Il marcio è di chi fa le Leggi.
No, giustizia e diritto devono essere sinonimi: non può esserci diritto senza giustizia e giustizia senza diritto. Sembra che il Presidente del Consiglio si sia dichiarato apertamente per una riforma delle norme sulla prescrizione. Speriamo che non siano parole al vento.
Leggo su un giornale del ‘Canton Ticino di qualche giorno fa dei commenti negativi sul processo Italiano svoltosi a Casale Monferrato,stralcio” LA PRESCRIZIONE E’ UNA SCONFITTA PER TUTTI ,PER LO STATO PERCHE’ NN HA POTUTOPUNIRE I COLPEVOLI ;PER L’IMPUTATO STESSO PERCHE’ ASSOLTO PER QUESTIONE DI TEMPO E NON PERCHE’ INNOCENTE ‘SOPRATUTTO PER LE VITTIME CHE NON OTTENGONO GIUSTIZIA.
Sto tentando di commentare e le parole fanno fatica ad uscire dalla penna ,i pensieri a formarsi ,e’talmente enorme questa ennesima sentenza da lasciarti allibita .Un giudice che tranquillamente dichiara “fra diritto e giustizia scelgo diritto”.Una vera Vergogna nn ci sono stati morti ,nn ci sono moribondi…PRESCRIZIONE,ma puo’una strage di tali dimensioni essere cosi’ liquidata …Ricordo a distanza di anni Seveso ,abitavamo a pochi km,una vera tragedia penso nn potro’ mai dimenticare l’orrore di quei giorni .Purtroppo le tragedie si ripetono ,si corre ai ripari e le vittime aumentano .
Casale Monferrato è stata colpita in questi anni da una pestilenza che nulla ha da invidiare a quelle medioevali, al vaiolo, alla peste bubbonica. Fino ad ora sono 1.700 le persone morte a causa dell’Eternit. Ogni anno si aggiungono 50/60 nuovi lutti. La fabbrica della morte è stata chiusa, ma aree cittadine e agricole devono ancora essere bonificate. I responsabili della fabbrica, ovviamente in libertà, sapevano e oggi vorrebbero comprare il silenzio delle amministrazioni con due euro. Forse ci riusciranno. E’ il solito schifo, la solita Italia. Ma quando riusciremo a dire basta, basta,
E mi associo a Franco. Nessun reato deve andare MAI in prescrizione! E’ giusto abolirle tutte e sveltire invece i processi per raggiungere al più presto una giusta sentenza. La prescrizione è la scappatoia per assolvere gli assassini e la seconda condanna a morte per gli innocenti.
Ma cosa si può dire di fronte ad una frase pronunciata dal procuratore Iacoviello: “Un giudice tra diritto e giustizia deve scegliere il diritto”…??
La legge deve avere la meglio sulla giustizia? Anche se è una legge assurda? Anche se potrebbe essere interpretata in modo differente perché i termini della prescrizione di un serial killer ambientale non dovrebbero iniziare dal primo ma dall’ultimo disastro.
E allora io ti domando, “caro” Iacoviello: “Ma se fosse stato un tuo figlio a morire a causa dell’amianto della Eternit o delle polveri dell’Ilva o di qualsiasi altro disastro ambientale da inquinamento volontario, la penseresti ancora cosi’?”
E allora ritieniti fortunato, Iacoviello a non sapere che la MORTE non va in prescrizione! Perchè nulla è più disastroso della morte.
Francesca, tutto ciò di cui parli lascia l’amaro in bocca, credo che in uno stato “civile” ciò non dovrebbe accadere,
purtroppo questa è una vergogna che va ad aggiungersi alle
tante altre che l’hanno preceduta.
I giudici hanno applicato la legge,purtroppo le norme sono
quasi sempre sono poco chiare e quindi vanno interpetrate,
con i risultati che poi vediamo.
A volte mi chiedo se sia più importante il diritto oppure
la giustizia.
Una cosa è certa, provo solo una grande VERGOGNA.
Dopo una lunghissima attesa, la Cassazione ha annullato senza rinvio, dichiarando prescritto il reato, la sentenza di condanna Eternit. Il procuratore generale Francesco Iacoviello, che ha avallato la richiesta di prescrizione, ha dichiarato: “Un giudice tra diritto e giustizia deve scegliere il diritto”. Tutti noi ci chiediamo ma allora dov’è il colpevole, chi è “Stato!….
E’ uno scandalo !!! Ma non sono solo le industrie che lavorano l’amianto e gli altiforni ad essere nocive, in Italia ci sono opifici altrettanto pericolosi per chi lavora e per chi abita nelle vicinanze con rischi chimici ,cancerogeni e mutogeni:
industrie del marmo (polveri)
industrie del legno (polveri e vernici)
industrie produzione concimi chimici
industrie produzione detersivi
industrie lavorazione del vetro
industrie galvaniche
industrie per la lavorazione dei rifiuti
industrie ceramiche ecc.
Ricordiamo di Seveso e di altre tragedie del genere.
Mancano leggi serie ed una giurisprudenza preventiva e chiara ……le prescrizioni a mio parere sarebbero da abolire in tutti i casi…..
Si Armida, purtroppo ce ne saranno ancora di vittime. Un mio carissimo amico è morto qualche anno fa solo per aver lavorato in banca a Casale per alcuni anni. E non è finita.
Ennesima vergogna italiana! Ma una strage di queste dimensioni, possibile che possa essere prescritta? La “memoria” dell’amianto non cade in prescrizione! Quante vittime ancora ci saranno, purtroppo!