Siamo sotto le festività natalizie e leggendo ciò che si scrive, sentendo ciò che si dice, mi domando se il concetto di rispetto, educazione, amicizia siano parole che hanno un picco spaventoso soltanto durante questo particolare periodo dell’anno. Poi, per i restanti undici mesi ci si dimentica tutto, i sentimenti vengono riposti nell’angolo più remoto del nostro cervello-anima, si torna a sostituire le parole “GRAZIE” e “SCUSA” (ormai in via di estinzione), con “DAMMI” e “VOGLIO”.
Ma allora, perchè la "bontà a tutti i costi" solo a Natale? Baci, abbracci, auguri, (falsi) sentimentalismi si sprecano in una retorica da circo mediatico.
Papa Francesco in una delle passate udienze ha detto che esistono tre parole magiche per poter vivere in armonia e serenità, non solo tra coniugi ma anche nella quotidiana vita sociale, e sono: PERMESSO, GRAZIE, SCUSA. Eppure, ogni giorno, assistiamo ad atti di grande maleducazione sia da parte di giovani che persone adulte.
Premetto che càpita a tutti di cedere all'irrazionalità di tanto in tanto, magari facendosi dominare dalle emozioni, ma la scortesia gratuita con la quale certe persone reagiscono è inaccettabile e non giustificata. Soprattutto se, riconoscendo i propri errori ci si scusa immediatamente.
Sorvolo sullo spettacolo ignominioso e degradante di scarsa, o assente, buona educazione che quasi quotidianamente ci propinano i nostri politici. Non è certo da loro che dobbiamo prendere esempio.
Siamo forse noi, genitori, a non essere più in grado di consegnare alle nuove generazioni un patrimonio di valori e di positività? Sappiamo dare, insomma ai nostri figli, un’idea buona della vita? E’ ovvio che l’educazione c’è se, in primo luogo c’è la famiglia, l’adulto, il padre, la madre. E non una cultura fatta di cinismo e di presunzioni in nome di chissà quale forma di libertà conquistata…..(?)
Sin da piccoli ci hanno insegnato ad aver rispetto delle persone. Ricordo che quando andavo a scuola , la prof. spiegava che “educare” è una parola latina che significa “venire alla luce, condurre fuori”. Dipende quindi da noi se vogliamo arrivare alla luce o no.
Come ho detto sopra, in questo periodo si assiste a grandi dimostrazioni di affetto, di amicizia. Ma fino a quando durerà questa facciata, questo paravento? Dieci giorni? Venti? Un mese? E poi..?
Se una persona è gentile ed educata lo è sempre, non solo per pochi giorni. Una commessa gentile ti serve tutto l’anno con garbo e non solo a Natale perché deve vendere.
Quanto mi è odioso e antipatico vedere gente che parcheggia nel posto dei disabili, fregandosene delle regole, dell’educazione e del rispetto degli altrui diritti.
E le persone che, abbassato il finestrino dell’auto, gettano cartacce per strada? Mi è capitato di fermarne qualcuno, in passato. Mi sono presa degli insulti.
E quanto è fastidioso sentire telefonini che squillano nel bel mezzo di una cerimonia (magari un funerale), di una riunione, di una lezione scolastica, di un pranzo al ristorante, e vedere gli interessati rispondere (magari a voce alta) senza curarsi minimamente dell'esistenza di chi gli sta intorno. O vedere gli stessi proprietari di smatphone, tablet o quant'altro, smanettare per ore mentre sono (o dovrebbero essere...) in nostra compagnia.
Vogliamo poi parlare dei furbetti che “saltano” la coda? O di chi ti fa gestacci con le mani o ti insulta perché stai fermo un secondo oltre lo scattare del semaforo verde?
Non parliamo poi della maleducazione digitale, meriterebbe un post a parte.
E mi convinco sempre più che sono le persone a fare la differenza perchè anche chiedere scusa, riconoscendo i propri errori, è segno di grande maturità e buona educazione.
Tutto giustissimo e condivisibile, quello che scrivi, Franci:
e tutto verissimo! Ma io credo che se chi deve insegnare l’educazione non la conosce lui per primo, non se ne verrà mai a capo. Noi abbiamo la sensibilità di dare l’esempio ai nostri figli, ma anche loro purtroppo si devono scontrare con la maleducazione che impera. Chissà se Papa Francesco riuscirà a farsi ascoltare!
Tutto giustissimo quello che ha scritto anche Antonino …aggiungerei solo una parola , che credo sia la sintesi di Permesso,Grazie , Scusa……..”il rispetto”.
Rispetto verso l’anziano, la donna, l’indifeso ,la natura……l’altro.
Mi capita sempre più spesso di pensare che ormai viviamo in una
società dove tutto è programmato, anche i sentimenti, anzi, soprattuttoi sentimenti. Tutto viene fatto “a comando”, in date stabilite.
Così assistiamo a varie commemorazioni, per questo o per quel
motivo, si ha bisogno di “INVENTARE” feste per ricordarci,
per esempio, dei genitori o magari delle donne.
Solo una volta all’anno però, non bisogna esagerare,
per i rimanenti 364 giorni siamo liberi di “FREGARCENE”
tanto abbiamo messo “a posto” la coscienza.
Il periodo di Natale, poi, sembra diventare ” il festival
dell’ipocrisia” bontà ad ogni costo, bontà non sincera,
solo occasionale per questi pochi giorni, poi tutto
come prima.
Anche educazione è una parola che sembra
poco attuale, che ha perso di significato,
a volte sconosciuta del tutto.
Gli esempi li abbiamo quotidianamente davanti
gli occhi, a cominciare dai poco dignitosi e
poco rapresentativi (perchè io non mi sento
rappresentato da certa gente) dei politici,
per finire alla gente comune, e ciò ,che più
mi dispiace, ai giovani.
Io ricordo, come te, che erano i genitori
coloro che principalmente insegnavano
l’educazione, soprattutto con l’esempio,
e spero di essere riuscito a seguire il
loro esempio, non è certo facile fare
i genitori.
Concordo con tutto quanto hai scritto,
soprattutto sul fatto che sono, in ultima
analisi, sempre le persone a fare la differenza,
chiedere scusa, come giustamente dici,
riconoscere i propri errori e debolezze,
non è segno di debolezza, anzi, dimostra
carattere è forza d’animo.
Hai ragione Franci “Pater”,”Mater”non e’ qui il problema ,ma nellessere preparati coll’esempio a sapere dare le giuste diretive e aiutare i figli nel percorso importante della vita .Specialmente nel momento in cui viviamo con tutta la maleducazione ,,la falsita’ che sembranno essere le sole padrone del mondo in cui viviamo.
Cara Sandra, non posso che fare mie le parole di Franco. Non importa se è il padre o è la madre a dettare le giuste regole, non importa se sono entrambi i genitori o uno solo a mostrare buon esempio e “indottrinare” i figli nel percorso dei valori importanti della vita, ciò che conta è FARLO! Perchè l’educazione non è una questione di genere. Il fatto è che dobbiamo combattere ogni giorno contro prepotenza, arroganza e maleducazione e questa è una piaga che limita anche la nostra di libertà.
Quello che vi posso dire con tutta tranquillita’ non siete sicuramente vecchi ,altrimenti io sarei decisamente”matusa ” invece giustamente come dice FRANCI,l’educazione non ha eta’.Ed ora scusate se esco un poco dal seminato;Rimasta vedova giovane ,ho dovuto allevare da sola mia figlia ,penso di averla saputo educare e giudare nel migliore dei modi possibili ,rendendola consapevole dei suoi doveri verso gli altri ,dei veri valori della vita nel rispetto degli altri ,molte volte ho pensato d’essere troppo severa ,pero’ non le e’ mai mancato affetto amore ,anzi abbiamo cob=ndiviso una ceta spensieratezza .Ora due splendidi educatissimi nipoti mi ripagano di tutto ,danno vita alla mia via,pero’ grazie .
.scusa ,perfavore l’hanno imparato anche loro.
Assumiamo un solenne impegno di pensarci e migliorare il clime della convivenza. Ma purtroppo penso che, per le cose importanti, il disinteresse, l’acquiescenza, il “lasciar fare” siano eccessivi. E questa non è buona educazione.
A volte il “pater” coincide con la “mater”…non importa da che bocca escano le parole giuste ,l’essenziale è che queste vengano dette.
Hai ragione …non sono vecchio…è che spesso la vanità pretende i doverosi riscontri.
A volte il “pater” coincide con la “mater” …non importa da che bocca escono le parole “giuste” …l’essenziale è che queste vengano dette.
Hai ragione non sono vecchio …ma ogni tanto con un pò di vanità me la canto.
No Franco, non sei vecchio. L’educazione non ha età, altrimenti dovrei invecchiare anch’io seduta stante….ahahah.
Ti ringrazio per la condivisione di pensiero ma permettimi una piccola nota fuori riga e che mi riguarda personalmente.
Ho due figli che ho “tirato su” quasi da sola ma ti posso garantire che hanno assorbito più educazione loro che i figli di tante famiglie definite “normali”. Tutto sta nel saper educare e nel guidare in modo serio e poco permissivo, i propri figli all’importanza e alla condivisione di doveri e valori, e al rispetto per gli altri. E questo non vuol dire sottrarre loro affetto e amore, coccole e spensieratezza. C’è un tempo per tutto, basta saper dosare nel giusto modo. E non dimentichiamoci che l’esempio, anche senza parole, non è secondario a nessun insegnamento, anzi a volte è più importante di talune imposizioni.
Ma forse anch’io sono di altri tempi..!
Ciao Franco e grazie.
Quanta fratellanza mentale con questa Francesca che ho visto solo in qualche foto e con la quale corrispondo (in qualche modo, amico di penna).
Evidentemente il cervello-anima possiede delle specularità che sono più importanti delle uguaglianze di genere o dalla conoscenza diretta. Con questo per dire che sottoscrivo anche le virgole!!!!
Se non c’è educazione è perché qualcuno non l’insegna più, prendiamo la figura del “padre” ,che è sbiadita in ruoli periferici ,imprecisi, in famiglie doppie e triple ,in contesti che spesso escono dalla “normalità”.
Siamo nel mondo del “tutto è permesso”, “dell’aggressività positiva”, “dalla sopraffazione quotidiana per un singolarismo esasperato”.
PERMESSO, GRAZIE, SCUSA ….comincerei ad insegnarli tutti i giorni a cominciare dalla scuola materna ….invece si fa prima a scaricare i figli davanti alla TV o ….a concedere…perchè è più facile che dire dei sani no !
Ma si ,sa sono vecchio…..
Tutto giustissimo e condivisibile, quello che scrivi, Franci:
e tutto verissimo! Ma io credo che se chi deve insegnare l’educazione non la conosce lui per primo, non se ne verrà mai a capo. Noi abbiamo la sensibilità di dare l’esempio ai nostri figli, ma anche loro purtroppo si devono scontrare con la maleducazione che impera. Chissà se Papa Francesco riuscirà a farsi ascoltare!
Si, direi che RISPETTO è il giusto collante per unire “Permesso, Grazie, Scusa”.
Tutto giustissimo quello che ha scritto anche Antonino …aggiungerei solo una parola , che credo sia la sintesi di Permesso,Grazie , Scusa……..”il rispetto”.
Rispetto verso l’anziano, la donna, l’indifeso ,la natura……l’altro.
Mi capita sempre più spesso di pensare che ormai viviamo in una
società dove tutto è programmato, anche i sentimenti, anzi, soprattuttoi sentimenti. Tutto viene fatto “a comando”, in date stabilite.
Così assistiamo a varie commemorazioni, per questo o per quel
motivo, si ha bisogno di “INVENTARE” feste per ricordarci,
per esempio, dei genitori o magari delle donne.
Solo una volta all’anno però, non bisogna esagerare,
per i rimanenti 364 giorni siamo liberi di “FREGARCENE”
tanto abbiamo messo “a posto” la coscienza.
Il periodo di Natale, poi, sembra diventare ” il festival
dell’ipocrisia” bontà ad ogni costo, bontà non sincera,
solo occasionale per questi pochi giorni, poi tutto
come prima.
Anche educazione è una parola che sembra
poco attuale, che ha perso di significato,
a volte sconosciuta del tutto.
Gli esempi li abbiamo quotidianamente davanti
gli occhi, a cominciare dai poco dignitosi e
poco rapresentativi (perchè io non mi sento
rappresentato da certa gente) dei politici,
per finire alla gente comune, e ciò ,che più
mi dispiace, ai giovani.
Io ricordo, come te, che erano i genitori
coloro che principalmente insegnavano
l’educazione, soprattutto con l’esempio,
e spero di essere riuscito a seguire il
loro esempio, non è certo facile fare
i genitori.
Concordo con tutto quanto hai scritto,
soprattutto sul fatto che sono, in ultima
analisi, sempre le persone a fare la differenza,
chiedere scusa, come giustamente dici,
riconoscere i propri errori e debolezze,
non è segno di debolezza, anzi, dimostra
carattere è forza d’animo.
Hai ragione Franci “Pater”,”Mater”non e’ qui il problema ,ma nellessere preparati coll’esempio a sapere dare le giuste diretive e aiutare i figli nel percorso importante della vita .Specialmente nel momento in cui viviamo con tutta la maleducazione ,,la falsita’ che sembranno essere le sole padrone del mondo in cui viviamo.
CIAO FRANCI UNA PERSONA RISPETTOSA E EDUCATA LO E’ PER TUTTO L’ANNO SOLO ALCUNI IPOCRITI LO SONO SOLO A NATALE
Cara Sandra, non posso che fare mie le parole di Franco. Non importa se è il padre o è la madre a dettare le giuste regole, non importa se sono entrambi i genitori o uno solo a mostrare buon esempio e “indottrinare” i figli nel percorso dei valori importanti della vita, ciò che conta è FARLO! Perchè l’educazione non è una questione di genere. Il fatto è che dobbiamo combattere ogni giorno contro prepotenza, arroganza e maleducazione e questa è una piaga che limita anche la nostra di libertà.
Quello che vi posso dire con tutta tranquillita’ non siete sicuramente vecchi ,altrimenti io sarei decisamente”matusa ” invece giustamente come dice FRANCI,l’educazione non ha eta’.Ed ora scusate se esco un poco dal seminato;Rimasta vedova giovane ,ho dovuto allevare da sola mia figlia ,penso di averla saputo educare e giudare nel migliore dei modi possibili ,rendendola consapevole dei suoi doveri verso gli altri ,dei veri valori della vita nel rispetto degli altri ,molte volte ho pensato d’essere troppo severa ,pero’ non le e’ mai mancato affetto amore ,anzi abbiamo cob=ndiviso una ceta spensieratezza .Ora due splendidi educatissimi nipoti mi ripagano di tutto ,danno vita alla mia via,pero’ grazie .
.scusa ,perfavore l’hanno imparato anche loro.
Assumiamo un solenne impegno di pensarci e migliorare il clime della convivenza. Ma purtroppo penso che, per le cose importanti, il disinteresse, l’acquiescenza, il “lasciar fare” siano eccessivi. E questa non è buona educazione.
A volte il “pater” coincide con la “mater”…non importa da che bocca escano le parole giuste ,l’essenziale è che queste vengano dette.
Hai ragione …non sono vecchio…è che spesso la vanità pretende i doverosi riscontri.
A volte il “pater” coincide con la “mater” …non importa da che bocca escono le parole “giuste” …l’essenziale è che queste vengano dette.
Hai ragione non sono vecchio …ma ogni tanto con un pò di vanità me la canto.
No Franco, non sei vecchio. L’educazione non ha età, altrimenti dovrei invecchiare anch’io seduta stante….ahahah.
Ti ringrazio per la condivisione di pensiero ma permettimi una piccola nota fuori riga e che mi riguarda personalmente.
Ho due figli che ho “tirato su” quasi da sola ma ti posso garantire che hanno assorbito più educazione loro che i figli di tante famiglie definite “normali”. Tutto sta nel saper educare e nel guidare in modo serio e poco permissivo, i propri figli all’importanza e alla condivisione di doveri e valori, e al rispetto per gli altri. E questo non vuol dire sottrarre loro affetto e amore, coccole e spensieratezza. C’è un tempo per tutto, basta saper dosare nel giusto modo. E non dimentichiamoci che l’esempio, anche senza parole, non è secondario a nessun insegnamento, anzi a volte è più importante di talune imposizioni.
Ma forse anch’io sono di altri tempi..!
Ciao Franco e grazie.
Quanta fratellanza mentale con questa Francesca che ho visto solo in qualche foto e con la quale corrispondo (in qualche modo, amico di penna).
Evidentemente il cervello-anima possiede delle specularità che sono più importanti delle uguaglianze di genere o dalla conoscenza diretta. Con questo per dire che sottoscrivo anche le virgole!!!!
Se non c’è educazione è perché qualcuno non l’insegna più, prendiamo la figura del “padre” ,che è sbiadita in ruoli periferici ,imprecisi, in famiglie doppie e triple ,in contesti che spesso escono dalla “normalità”.
Siamo nel mondo del “tutto è permesso”, “dell’aggressività positiva”, “dalla sopraffazione quotidiana per un singolarismo esasperato”.
PERMESSO, GRAZIE, SCUSA ….comincerei ad insegnarli tutti i giorni a cominciare dalla scuola materna ….invece si fa prima a scaricare i figli davanti alla TV o ….a concedere…perchè è più facile che dire dei sani no !
Ma si ,sa sono vecchio…..