Una esternazione di Nembo , i vari articoli sui giornali , le interviste televisive e le varie prese di posizione dei tuttologi di turno , hanno indotto anche me (piccolo grafomane eldyano ) a parlare di Greta e Vanessa.
Non vorrei entrare nel caso specifico , ma mi sento di disquisire sul volontariato esterofilo e sulle piccole e grandi mitomanie.
Conosco persone che prendono l'aereo e vanno in Brasile per 15 giorni , per assistere i bambini delle favelas .......benissimo ! Non sarebbe più opportuno far volontariato come baby sitter per madri italiane sole , con figli piccoli e necessità estrema di andare a lavorare ? O andare a vedere se i bambini dei campi nomadi vanno a scuola ? O assistere le ragazze madri dei centri di accoglienza e delle carceri ?
Ma si sa ...andare in Siria o in Brasile è tutta un'altra cosa, ci si gratifica di più , si spendono soldi e soprattutto si fanno spendere alla comunità ........se qualcosa va male.
L'altruismo del volontario è una cosa stupenda ..c'è chi va negli ospedali, chi assiste i malati di sclerosi o di Alzheimer ecc. .........però...........conosco gente , che con solerzia e costanza assiste gli anziani ....ed abbandona la madre con demenza senile nelle mani di una badante.
Se non si è un medico (meraviglioso) di Emergency o un sacerdote comboniano , è meglio se si resta a casa...che del bene lo possiamo fare tutti i giorni senza apparire sui giornali, fare troppi spostamenti e senza eccessive manie di grandezza.
Ma credo che molti di questi "volontari esterofili" ,lo facciano anche per fuggire da se stessi , da famiglie opprimenti , o anche solo per spirito di avventura......che sa tanto di incoscienza e immaturità.
Ama il prossimo tuo ......ma abbandona il cannocchiale , anche ad occhi chiusi........lo puoi trovare solo stendendo la mano.
Franco
Credo che i nostri commenti siano stati tutti costruttivi e non offensivi ,è chiaro che la maggioranza non capisce l’avventura un pò azzardata delle due ragazze. Gramellini penso si rivolgesse alle sconcezze di Gasparri e dei suoi sodali..” sesso consenziente con i guerriglieri ! E noi paghiamo ” .
E’ ovvio che cretinate del genere non son degne neppure di commenti.
Non era mia intenzione fare delle critiche ai commenti precedenti, nel nostro Paese ciascuno è libero di esprimere il proprio pensiero, sempre nel rispetto dell’altro. Volevo solo porre l’attenzione su migliaia di messaggi e frasi indecenti che in questi giorni circolano in rete, riferite alle due cooperanti, riporto poche righe dell’articolo di Massimo Gramellini uscito due giorni fa sulla Stampa: “Sul web si concentra un tasso insostenibile di volgarità e grettezza. Una grettezza cupa oltretutto, raramente attraversata da un refolo di ironia…Una radiografia di budella, una macedonia di miasmi, una collezione di frasi impronunciabili perfino con se stessi. Nessuna di queste oscenità pigiate sui tasti troverebbe la strada per le corde vocali. Nessuno di quelli che rimpiangono il mancato stupro alle cooperanti liberate avrebbe la forza di ripetere le sue bestialità davanti a uno specchio…”
Le ricerche effettuate da Franci fanno riflettere! Spero che tutte queste Associazioni di volontariato,quasi anonime , vengano seguite meglio dalle autorità per non creare una fonte facile di raccolta fondi che non si sa bene che strada prendano! Quando, poi, si prestano alla cooperazione di persone impreparate, ingenue, incapaci di valutare le proprie capacità, allora il sospetto nasce e si allarga!
Che il Volontariato di queste ragazze ha delle lacune, si capisce e ci sono indagini in corso. Non è chiaro niente da come si evince dalla distinta delle spese effettuate. Vedrete che la verità verrà alla luce.Comunque sia, ci sono organizzazioni bene strutturate, bastava inserirsi in una di queste e non fare le eroine.E non credo che passerà molto tempo che ripartiranno all’insaputa delle famiglie. Come ha detto la mamma di una di loro :- ” sono entrate in contesto poco chiaro “.Eppoi, ci sono tanti modi per fare volontariato.Non occorre andare in quei posti con un fare demenziale.
Lucia giustamente ha spezzato una lancia a favore di quei giovani che vanno a fare volontariato all’estero in strutture governative, mediche o ecclesiastiche …organizzate e sicure …..questo è certamente meritorio…….ma per Greta e Vanessa è stata un’altra cosa!
Abbiamo solo ricordato che non è necessario fare migliaia di chilometri per essere utili al prossimo…..basta uscire dalla porta di casa…senz’altro con una spettacolarizzazione del proprio intervento meno evidente.
Ho fatto qualche piccola ricerca. Dunque, partiamo dal paese:
ASSO: paesino tra le montagne di Como, di poco più di 3000 abitanti.
ASSOCIAZIONE ROSE DI DAMASCO (quella delle due volontarie): è presente solo sui social network, per la precisione Facebook. Ha una presidente, Silvia Moroni e da quanto ho capito, le uniche due volontarie sono le ragazze rapite e rilasciate.
Su un sito, di raccolta fondi, che comprende le Provincie di Como e Bergamo ho trovato solo questo riferimento all’Associazione:
– ad ASSO presso “Rose di Damasco” via Einaudi 7 Asso(co )( cell 333/ 57 06 437)
“Ogni domenica ad Asso c’è riunione soci e condivisione di pranzi/ cene vegetariane di cucina siriana per raccolta fondi (comunicare presenza entro ogni sabato)”.
Ora, con tutto il rispetto per le due volontarie e onore alle loro buone intenzioni, mi chiedo come si possa pensare che due ragazze di vent’anni che entrano in una zona di guerra preda di disordini e violenze e in mano a jihadisti con numerosi precedenti di rapimenti di occidentali, passando il confine dalla Turchia attraverso i campi profughi, stiano facendo del volontariato. Qui non si tratta più di coraggio ma di FOLLIA…scusate!! Un’associazione nata da poco tempo con progetti umanitari i cui fondatori sono due ragazze di vent’anni, non ha mezzi, strumenti, supporto ed esperienza per assumersi un rischio del genere. Rischiano anche i volontari supportati da associazioni umanitarie ben strutturate, che operano in condizioni di sicurezza massima, passando attraverso i confini siriani con un regolare visto, figuriamoci due ragazze giovanissime supportate, probabilmente, solo dallo slancio dei vent’anni e dall’amore per il prossimo, che a quell’età non conosce ancora prudenza e disincanto.
C’è un confine tra il coraggio e l’incoscienza, ma c’è un confine anche tra il coraggio e il senso di onnipotenza. Ed è quello che spesso si oltrepassa quando si è troppo giovani o troppo candidamente idealisti per conoscere i propri limiti, figuriamoci quelli di un Paese nel caos, come la Siria, in cui la guerra ha fatto dimenticare anche l’altro confine: quello tra bene e male.
La violenza verbale nei confronti delle due cooperanti ventenni volontarie liberate e francamente imbarazzante……un imbarbarimento dei rapporti che spaventa, affermazioni disdicevoli da parte di un rappresentante del nostro Parlamento esternate con un twitter. Dopo tante polemiche, tante critiche cattive, voglio fare un augurio a Greta e Vanessa: affinché questa triste esperienza non tolga loro l’entusiasmo e la voglia di portare il loro aiuto in paesi lontani, perché questo mondo sia, anche solo un po’, meno vergognoso!
Ci vorranno mesi se non anni – e, forse, non basteranno – perché le due ragazze possano smettere di sentirsi additare da tanti, in Rete e fuori dalla Rete, anziché come due cooperanti italiane – forse tradite da un pizzico di incoscienza giovanile – sequestrate in Siria, come due incoscienti turiste a caccia di piacere dall’altra parte del mondo. Si hanno detto di aver fatto sesso ma di non essere state violentate
che volevano di più, con i nostri sodi sono state anche liberate
Grande, Franco! Eccome se sarebbe utile! Ma non credo che “certe” volontarie sarebbero interessate. Ci sono però tantissimi ragazzi che magari potrebbero provare, se accompagnati in questo percorso. Nella mia associazione c’è già qualche giovane che viene alla casa di riposo,qualche volta .Certo, se fosse un servizio come suggerisci tu, avrebbe bisogno di continuità: spero che possa prendere piede, sarebbe utile a tutti. Ai ragazzi, in primis.
Scusate se scantono un poco…….ma il costo di una scuola comunale materna o per l’infazia costa dai 70 ai 200 euro al mese (per quelle donne/madri,che riescono ad averla) ,se no ci sono le strutture private che costano dai 300 euro in sù al mese. Una ragazza madre (con questo termine comprendo tutte le donne sole con un figlio piccolo e che lavorano ) e che percepiscono stipendi medi ( dai 1000 ai 1200 euro/mese )..e devono pagare anche un affitto, non ce la fanno di certo.
Se non hanno una mamma/nonna che fa la baby sitter come fanno ?
Domanda : Tutte le “volontarie” o le ragazze che non studiano e non lavorano (sono tantissime) , perchè non si uniscono in cooperative e fanno le baby sitter con i costi del Comuune?
Avrebbero un lavoro,poco remunerato, ma sempre un lavoro, soddisfarrebbero la legittima pulsione al “volontariato”…..e risolverebbero un problema enorme per la comunità.
Forza V.B.S. (volontarie baby sitter).
x me queste ragazze non fanno volontariato, lo fanno x fare avventure , adesso noi paghiamo il suo operato di volontarie, che quei soldi vanno ad alimentare ancora di + il pericolo di attentati terroristi , e chi ci rimette sono sempre chi non ha colpe
Concordo con il tuo pensiero Franco. Queste volontarie esterofile che vanno in cerca di protagonismo non hanno niente a che vedere con lo spirito umanitario del vero volontariato. Tantissimi che da noi dedicano parte del proprio tempo libero per lenire le necessità del prossimo, lo fanno in silenzio, in completo anonimato, senza bisogno di apparire e impiegando non solo le proprie energie ma spesso anche parte delle proprie risrorse. Grazie, condivido.
E hai visto giusto, cara Edis. Gli ultimi due articoli, prima il mio e ora quello di Franco, presentano delle similitudini.
Prendono in esame individui appartenenti alla stessa generazione, che percorrono la stessa strada, ma con obiettivi totalmente opposti. Gli uni per distruggere, gli altri per aiutare (o così sarebbe nelle loro intenzioni).
Peccato che solo i primi riescono spesso, e purtroppo, nel loro intento.
Ho riletto, perchè ho trovato “ qualcosa di simile” nei due ultimi scritti di Francesca e di Franco , su Incontriamoci! I motivi, le pulsazioni, le spinte emotive, anche una certa umanità, nell’intimo di tanti giovani! Quanta ingenuità, quanta ignoranza ( chiamiamola pure così !) , finta ingenuità, ma speranza di rendersi importanti, di uscire dal “ nido” stretto, troppo stretto, per la loro grande superbia! Gli “ uni” uccidono per salvare, gli “ altri” sperano di salvare facendosi notare e rendendosi importanti! TUTTI per aiutare il prossimo! Tutti volontari, e certi che il mondo sarà loro riconoscenti! Intanto altre decine di persone muoiono , perchè invece di riflettere , si pensa che la libertà di pensiero , per ora, era il caso di renderla più invasiva! Non mi piace “ ridere” mentre i miei simili muoiono! Fermiamoci!Viva il volontariato vero! Ragazze, crescete!
Frncy cara, come sai da tempo faccio del volontariato in ospedale,non voglio meriti faccio solo dei grandi sacrifici, non voglio la medaglia d’oro, ma al mio rientro dal lavoro assisto un famiglire con una malattia seria ….dopo la badante. come non potrei capire questo sacrificio enorme,scusate il mio sfogo ciao.!
Sono assolutamente d’accordo con Franco. Se si vuole fare volontariato ci sono mille modi e mille occasioni anche vicino a casa propria. Pare che sia “chic” andare lontano, ma io dico, almeno avvaletevi di un’organizzazione che sia strutturata in modo da fornire una qualche garanzia! Mettersi a rischio e poi aspettarsi di venire “salvati” con costi assurdi dalla comunità
è pura incoscienza. E non voglio pensare a quello che compreranno
ora i terroristi con i milioni ottenuti. Deve essere chiaro, finalmente, che chi si avventura in paesi a rischio lo fa.. (appunto) a proprio rischio.
Già, Franco, potrebbe trattarsi di altruismo esterofilo mitomane. O, forse, di qualcosa di più grave, stando alla faccia di queste strane ragazze e alle voci che si rincorrono in merito al perché sono andate e al riscatto pagato. Ma stiano a casa se vogliono davvero fare volontariato.
Certo Franci,ci sono moltissimi modi di fare volontariato ,con tuttele necessita’ che ci circondano ,con le ddecine di famiglie nell’indigenza ,ammalati con poca assistenza ,anziani soli .Solo due ochette giulive se ne vanno a fare volontariato in Siria senza preparazione ,ne protezione e poi catturate “chiedono aiuto” e ora chi paga…..,tutti uei soldi in mani giuste avrebbero alleviato tante necessita’ …………..
Questo commento lo vorrei ripetere scusate, precisando che e una esternazione di Nembo,i vari articoli sui giornali e Tv.si parla di Greta,e Vanessa, ma francy e riuscita identificare molte cose urgenti dando spiegazione precise al Volontariato.beby sitter per madri Italiane sole con molta necessita’ di lavorare.O andare a vedere se i bambini dei campi nomadi se vanno a scuola?
O assistere ragazze madri dei centri di accoglienza e delle carceri?
Senza andare in Siria o in Brasile senza spendere soldi alla comunita’
negli ospedali malati di sclerosi -alzhaimer- assistere gli anziani con demenza senile- nelle mani di badante.possiamo fare di tutto senza apparire nei giornali, con manie di grandezza-basta stendere una mano.siamo in molti a fare del volontariato in questi luoghi dove manca affetto e amore, io ne vado fiera ciao !!
Franco come sei stato chiaro, è verità che partono, se ne vanno lontane, se preparate a dovere o no non lo so, ma che il lavoro di volontariato ci sarebbe anche in Italia quello è vero. Non ci sono abbastanza volontarie nella nostra cittadina, mancano le assistenze agli anziani,lo vedo io che ho dovuto lasciar perdere il mio aiuto di una volta, ora è solo sporadico.Certe mamme avrebbero bisogno di aiuto, specie l’inverno con bambini piccoli, almeno per andare a fare la spesa, non è più come una volta che ci si aiutava tutte nella casa, o aiutare le anziane che vivono in casa,sempre per fare la spesa. Aiutare qualche anziano solo che vuol fare due passi, è vero non è come andare in Brasile, ma il volontariato è pure questo.
Ormai ho iniziato, sopportatemi..!!
Esperienza personale.
Fino a qualche anno fa, quando era ancora vivo il mio papà, il venerdì sera uscivo dall’ufficio intorno alle 19,30 e, con neve, ghiaccio, pioggia o quant’altro, mi mettevo in macchina e mi sobbarcavo i 300 Km. (tra andata e ritorno) che separano la città in cui vivo attualmente, a Milano, la città da cui provengo e dove abitano ancora i miei. Questo per assistere il mio papà che era malato e dare “respiro” ai miei fratelli e a mia mamma, che l’assistevano durante gli altri giorni della settimana.
Ora, purtroppo, il mio papà non c’è più, ma c’è fortunatamente ancora la mia mamma. E’ anziana e con i vari problemi legati all’età e alla salute. Non è MAI stata nostra intenzione, (mia e dei miei fratelli), proporle un pensionato perchè lei ne morirebbe e neppure noi desideriamo vederla in quel posto. Sta bene nella sua casa e lì, sono certa, vuol rimanere fino all’ultimo giorno della sua vita. Ma è sola.
E allora continuo a fare la stessa cosa che facevo per papà.
Ciò non toglie che, data la mia indole “multitasking” (non preoccupatevi, non è una parolaccia ma semplicemente indica una persona sempre in movimento..) io riesca a fare anche volontariato presso l’Associazione che si occupa dei malati di Sclerosi Multipla.
Dulcis in fundo, anche badare ai nipotini, quando sono ancora piccoli, per permettere ai propri figli di lavorare e non dover pagare baby sitter, è VOLONTARIATO!!!
Cara Francesca,le tue parole a riguardo il volontariato sono verissime,tutto quello che hai detto e la pura verita,’per fare del volontariato ci sono mille modi, per aiutare non serve andare all’Estero, davanti alla nostra casa allungando una mano gia’ trovi e vedi il bisogno di queste persone, dal bambino all’adulto,Il volontariato si fa ovunque ma quanti posti da segliere tutti quelli che hai riportato,sei riuscita unire le vere necessita’, basta usare il cuore e allungare la mano questo rimane il vero volontario!!
L’undicesimo comandamento (il mio..), recita così:
“Il Volontariato si può (e si deve) fare, innanzitutto a casa propria”.
E con ciò non intendo solo ed esclusivamente all’interno delle mura domestiche, ma anche nel paese in cui si vive, per le varie Associazioni che operano all’interno della propria Nazione e per tutte le persone bisognose che ci circondano (e sono tante..).
Detto ciò, non condanno assolutamente chi lo fa all’estero, nei Paesi che necessitano di aiuti umanitari. Paesi sottomessi, trucidati e decimati dalle guerre, dalle carestie, dalle miserie e dalle malattie.
Ma facciamolo se siamo all’altezza! Cioè se siamo preparati e istruiti (sul campo) e abbastanza dotati di possibilità e capacità per poter affrontare le immani difficoltà e atrocità che, inevitabilmente, si presenteranno quotidianamente.
Fare gli eroi senza aver conseguito la “patente” è del tutto inutile. E la gloria postuma credo non piaccia a nessuno.
P.S. – Per “patente” intendo l’autorizzazione e l’obbligo che hanno i soggetti preposti: medici innanzitutto e poi giornalisti, inviati speciali, di guerra ecc…ecc…. Coloro i quali, corrono si dei rischi, ma lo fanno per professione e sono le nostre indispensabili fonti d’informazione.