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Quella che sto per raccontarvi è una storia vera. Una bella storia che ha, per fortuna, un lieto fine. La protagonista è una delle nostre care amiche di Eldy, Armida. Probabilmente qualcuno di voi la conosce, qualcun altro no perchè Armida è una frequentatrice mattiniera e raramente la si incontra nelle nostre "stanze" durante il giorno. Io, che l'ho conosciuta personalmente, vi posso dire che è una persona straordinaria, di quelle persone solari, sempre col sorriso sulle labbra e che, anche se hanno il cuore a pezzi, sono disponibili sempre per gli altri.

Ma torniamo alla sua storia. A me ne aveva già parlato Armida, e probabilmente l'ha fatto anche con qualcuno di voi. E siccome ero desiderosa di conoscerne il finale adesso la mia cara amica mi ha accontentata mandandomi l'articolo del giornale che, diventata di dominio pubblico, l'ha raccontata in tutti i particolari.

Io l'ho letto e mi sono commossa. Il suo contenuto è emozione pura. Perciò ho chiesto ad Armida di poterlo condividere con voi.

Eccola qua.

abbraccio

" Per chiudere il cerchio della propria storia hanno atteso quasi una vita intera. Per scoprire della reciproca esistenza, per conoscersi e per abbracciarsi hanno dovuto aspettare la bellezza di 71 anni. Sapevano entrambe che c’era un filo invisibile che le legava, ma per settant’anni non sono riuscite a sapere nient’altro. E’ la storia di due sorelle che si sono cercate per decenni, prima di ritrovarsi sotto lo stesso tetto a Spinea. Una storia fatta di affetto e tenacia, ma anche di scandali paesani e incontri clandestini. Una storia con il lieto fine che oggi Armida e Teresa Anna raccontano commosse, quasi piangendo. Teresa è nata nel 1943 a Grespano del Grappa, da una relazione extraconiugale tra sua madre e un uomo del paese. Dopo il parto la madre decise di non tenere la figlia, per non alimentare le malelingue. Nessuno doveva sapere di quella scappatella in piena guerra. La piccola Teresa venne così data in adozione ad una famiglia di Resana, ma la sua non fu un’infanzia facile: nel 1953 la madre adottiva morì, poi la sorella maggiore si trasferì in Brasile e il padre si sposò con una nuova donna. La piccola Teresa venne affidata prima ad un collegio di Monza e poi ad un istituto di Milano, ma la vera svolta arrivò a 17 anni: visto che i genitori biologici non la potevano vedere e il padre adottivo non ne voleva più sapere, Teresa volò in Brasile dove le era rimasto l’unico riferimento. “A San Paolo mi sono costruita una vita. Ho lavorato per Alfa Romeo e ogni volta che venivo in Italia cercavo la mia storia, le mie origini –racconta -. Non sapevo nulla della mia famiglia, era un vuoto che avevo dentro. Ho incontrato alcune volte la mia vera madre, ma sempre di nascosto. Anche a distanza di decenni non si poteva sapere nulla. Nel 2011 chiesi informazioni al Comune di Resana: non potevano dirmi niente per motivi di privacy e seppi solamente che avevo delle sorelle. Ma chissà dove”. E qui entra nella storia Armida, nata nel 1944, che con Teresa ha in comune il padre biologico. E’ la penultima di nove figli e sapeva bene che in famiglia e in paese girava da anni una voce: “ci sarebbe anche un’altra sorella, nata da una relazione clandestina di papà, e ora sparita chissà dove”. Armida, che da 46 anni vive a Spinea, ha deciso di andare a fondo. E’ tornata alla carica con il Comune di Resana e finalmente lo scorso febbraio è riuscita ad avere tutte le informazioni su quella sorella mai conosciuta. “Ho spedito un telegramma in Brasile, poi siamo riuscite a parlarci al telefono. Abbiamo pianto assieme”. Teresa è volata subito in Italia per conoscere la sua vera famiglia, a Resana è stata organizzata una grande festa con 55 parenti. La storia è diventata di dominio pubblico e ora Teresa è commossa: “La felicità è più importante di ciò che pensa il paese”. Armida non sta nella pelle: “Ci siamo conosciute a 71 anni, e abbiamo una sintonia speciale. Lei starà qui fino al 31 maggio, poi magari volerò io in Brasile. Un anno fa è morto mio marito, ora ho trovato chi mi riempie la vita”.

armida

Armida

25 Commenti a “QUEL FILO INVISIBILE……di Armida”

  1. francesca (franci) ha detto:

    Per correttezza ho moderato ancora l’ultimo commento del Sig. Lucifero.F. Però, in qualità di responsabile di questo blog, devo dire al predetto “signore” che il contenuto dei suoi due commenti nulla ha a che vedere con lo scritto di Armida. Pertanto, se arriveranno altri commenti del genere, e oltremodo offensivi, NON verranno più da me moderati.
    Credo non ci sia bisogno, tra persone adulte e mature, di riprendere i commentatori come, mio malgrado, sono costretta a fare in questa spiacevole circostanza. In caso contario, prego Lucifero di rileggersi le regole dei blog.
    QUESTA NON E’ LA VETRINA DOVE ESPORRE LE OSTILITA’ PERSONALI. SONO STATA CHIARA?

  2. Lucifero . F ha detto:

    Signora Lucia. tr nel leggere i v,s commenti, ho potuto notare che il sig Muzzioli, deve sempre trovare un commento diverso dal coro, questo è tipico dello studente ( perche sono convinto che il Muzzioli, nonostante la veneranda età sia ancora uno studente) spocchioso, e dal polpastrello facile.
    Bellissima e commovente storia signora Armida, sono felice che vi siate ritrovate.
    Saluti L.F

  3. armida.ve ha detto:

    Grazie, Lucia.. avevo in qualche modo compreso anch’io il significato delle parole latine… non so perchè Lucifero le abbia scritte.. avrà le sue motivazioni, anche se (secondo me) poteva risparmiarcele!

  4. lucia1.tr ha detto:

    Leggo i numerosi commenti, tutti pieni di commozione e di affetto per Armida e sua sorella, non ho ben capito cosa volesse dire Lucifero con la sua citazione latina, mi sono documentata ed ho trovato la traduzione delle righe dell’autore latino Gellio, nelle Noctes Atticae.
    Per una chiarezza maggiore la trascrivo di seguito:
    “Era con noi allora un giovane studente di filosofia, della scuola, egli diceva stoica, ma chiacchierone e dalla parola facile.”

  5. armida.ve ha detto:

    Signor Lucifero.. io rispetto l’opinione di Franco.. come rispetto la sua. Grazie per il suo intervento.

  6. armida.ve ha detto:

    ALBA, carissima! mi piace sempre tanto leggerti! la storia mia hai visto com’è, non avemmo mai pensato che tutto si risolvesse come è avvenuto. Pensa che le mie sorelle più grandi in principio non ne volevano sapere.. ancora la mentalità del paese! meno male che io ho continuato a cercare senza dirlo a loro! ho fatto tutto da sola e poi tutte si sono dovute ricredere. Ora Tiana ha conquistato tutti. “Finchè c’è vita c’è speranza,” èd è proprio vero!

  7. gianna ha detto:

    Armida carissima il tuo commento mi piace quando dici che cercavi le mie traccie, anch’io le tue forse c’è una simpatia reciproca,siamo anche Venete Io sono nata a Padova e tu a Venezia, ma quello che mi aveva colpito eri in quel periodo molto addolarata tu ben sai per il tuo caro marito! Ora cara amica Armida! ora ci sono io quasi nelle stessa barca , ma nn so nuotare da sola! non possiamo fare nulla, questa e la ruota della vita,scusami non voglio toglierti la gioia che ora provi, non perdetevi mai vai in Brasile e godete il piu’ possibile il tempo perduto, un abbraccio a te mio dolce Armida e tua sorella Teresa (Tiana) ciao

  8. Lucifero . F ha detto:

    Storia commovente a lieto fine….da osservatore cercavo di vedere qualche somiglianza fra voi due ….forse l’unica è l’amore che vi lega……e lo sguardo !
    Erat ibidem nobiscum simul adulescens philosophiae sectator, disciplinae, ut ipse dicebat, stoicae, sed loquacior inpendio et promptior.

  9. alba morsilli ha detto:

    la pseranza è l’ultima a morire,e nella tua storia si è verificato.
    Certo che 71annisono tanti quante cose perse,quante cose da raccontarvi, quanti baci mancati, ma adesso è il momento vostro ora che avete completato quel paso, con il pezzo mancante.
    Solo i monti non si incontrano, ma per noi umani non esistono frontiere, quando l’amore che si ha dentro ti fa volare da un continente a l’altro.
    Guardatevi in viso e ogni linea che vedete in più sono tutti gli anni che dovete ricuperare.
    Vi auguro un mondo di bene pari alla vostra sofferenza che veramente deve essere stata grande

  10. armida.ve ha detto:

    Lucia.. tutto vero e condivisibile… ma lo sai quante volte mia sorella è arrivata in Italia in cerca della sua storia? Della madre conosceva il nome, di nostro padre nulla e l’ufficio anagrafe,( o chi per esso, visto che in un paesino tutti sapevano tutto)
    non le ha mai dato nessuna informazione, Abbiamo dovuto aspettare la morte di una zia, che ha lasciato uno scritto, A quel punto non potevano più invocare la privacy e qualcosa finalmente si è mosso.
    Ma perchè non informarla prima? Come dice mia sorella, la felicità di una persona non vale la privacy!

  11. armida.ve ha detto:

    Grazie, Gianna.. sempre presente! quando entro in Eldy cerco la traccia del tuo passaggio: la trovo quasi sempre e mi fa piacere.
    La mia storia l’hai letta: sembra quasi incredibile, ma succedeva, purtroppo, una volta. Noi, (mia sorella ed io) siamo riuscite a conoscerci, finalmente, e quello che è fantastico è il nostro affiatamento. Ora sto programmando di andare da lei, in Brasile, sarà per fine anno, abbiamo una vita, da recuperare!
    Ciao Gianna.. auguri anche a te!

  12. armida.ve ha detto:

    Caro Franco.. sbagli!! Forse è effetto della fotografia, ma ti assicuro che non c’è stata persona che non abbia notato la nostra somiglianza, Anzi, ti dirò che con nessuna delle altre mie numerose sorelle c’è un “filo” così evidente. Magari se io non avessi sorriso.. ma sai, ho sempre questo “brutto vizio”!!,
    Grazie anche a te, buona serata

  13. lucia1.tr ha detto:

    Una bella storia che parla di affetti ritrovati, di gioie inaspettate e con un bellissimo lieto fine, la vita a volte ci riserva più di quello che ci aspettiamo. Questa storia è comune a molte altre, appena dopo la guerra nelle famiglie numerose succedeva che, per motivi diversi, dissapori, amori clandestini, pochi mezzi per tirare avanti, i figli si allontanassero dalle famiglie d’origine, tutto questo veniva tenuto nascosto, vissuto come una vergogna. Qualcuno ha scritto “Sepolti imbiancati”, forse… Sicuramente sofferenze celate per lunghissimi anni, madri che in punto di morte hanno invocato il nome di un figlio lontano, sconosciuto quasi del tutto al resto della famiglia. Oggi tutto è più semplice, ritrovare un parente lontano è abbastanza facile, basta volerlo, l’affetto di una persona cara è un grande arricchimento per tutti noi.

  14. gianna ha detto:

    Cara,Armida questa tua storia e commovente, ma è andata a buon fine, ci siamo conosciute in chat per uno scambio di pensiero ma breve perche’ il lavoro mi aspettava e tu eri presa con i tuoi pensieri per tuo marito, che non stava bene il mio saluto e in silenzio ci capivamo! Sei stata bravissima un passo alla volta e sei riuscita unire quel filo spezzato, non per colpa vostra,ti ho sempre ammirata per il tuo modo di esporti, per il grande volontariato alla casa di riposo, Ora vi siete incontrate e mai vi lascierete, le vostre mani saranno intrecciate per ricuperare quel lungo tempo perduto, nel nulla i vostri occhi brillano e si assomigliano, ma è il riflesso anche d’ affetto e amore,che volete ricuperare, complimente Armida sei forte ma dolce nello stesso tempo, un abbraccio a voi due con affetto ciao…

  15. franco muzzioli ha detto:

    Storia commovente a lieto fine….da osservatore cercavo di vedere qualche somiglianza fra voi due ….forse l’unica è l’amore che vi lega……e lo sguardo !

  16. armida.ve ha detto:

    Sandra!!!Carissima!! quante volte ci siamo “chattate” e quante volte ci siamo espresse la nostra reciproca simpatia!
    Ricordo benissimo il “pezzo” sulla nebbia: ti avevo raccontato l’odissea mia e di mio marito x portare all’aeroporto i miei parenti che partivano x l’Australia. Ma ti ho letta ancora tante volte e spero di rileggerti di nuovo, presto.
    Grazie per i tuoi auguri, che ricambio, con affetto.

  17. armida.ve ha detto:

    Giuseppe3 ca.. grazie! Abbiamo avuto modo di conoscerci, anche se non personalmente. Posso solo confermare la mia stima per te, perciò apprezzo molto il tuo elogio.

  18. sandra vi ha detto:

    Ciao ARMIDA ccara ,lo letto con commozione la tua storia e sono felice per te ,posso immaginare ritrovare una sorella dopo tanti anni deve essere una tale gioia indescrivibile.Ci conosciamo da tempo ,sai che amo Venezia ,ricordi quando scrissi quel pezzo sul “Nebiun”mi dicesti dovresti essere qui ne avresti un’idea esatta.Non posso che aggiungre un ca=osa sei una cara persona e te sei meritata tanta feicita,i piu cari auguri con un abbraccio con la tua TANIA.

  19. armida.ve ha detto:

    Ringrazio Nembo per aver condiviso la mia gioia:è proprio vero, la tenacia alla fine deve dare dei risultati! Io sono felice, anche se sarebbe dovuto accadere molto tempo prima, ma non è mai troppo tardi!

  20. armida.ve ha detto:

    ELI.. Ti ringrazio! Anche in famiglia da te c’era una storia simile? Ma quanti sepolcri imbiancati esistevano, una volta! Almeno ora è tutto più chiaro, ci sono le famiglie allargate, ecc…
    Non che ora vada tutto bene ma almeno c’è chiarezza!
    Io sono felice di aver ritrovato mia sorella,( ci somigliamo tanto)
    e lei è felice di essere qui, finalmente in famiglia.

  21. Giuseppe3.ca ha detto:

    Armida, brava… tante peripezie ma alla fine la tua tenacia ha vinto. Ci hai dato un grande esempio: quello di non arrenderci mai, il risultato alla fine arriva. Un grande elogio per te. Ciao.

  22. Nembo ha detto:

    Armida, una bellissima storia con una bella notizia finale. Sono contento e mi complimento con te Armida per le tue laboriose ricerche e la tua tenacia di non demordere mai alla ricerca di tua sorella, che alla fine ti ha premiato abbraciando una cara persona, tua sorella. Mai smettere di sognare e, di seguire il proprio istinto anche del cuore, perchè quello che ti abbatte oggi, ti gratifica domani. Un Saluto

  23. armida.ve ha detto:

    FRANCI… SOLO GRAZIE!!

  24. elisabetta8.mi ha detto:

    Conosco Armida e la sua sensibilita’,posso capire la sua gioia,e io vorrei con il mio commento poter condividere.Armida,la tua storia vera è simile a quella di mio marito,lui ha conosciuto dei fratelli meravigliosi solo dopo la morte del padre(non si doveva sapere,quanta crudelta’ e ipocrisia)Posso dire ,che quando si sono visti ,si sono abbracciati piangendo ,la gioia era talmente forte che non riuscivano a parlre.l’amore dei fratelli alla fine è stato ,piu’ forte della crudelta’ del padre,,,,,,

  25. francesca (franci) ha detto:

    Come ho detto nella presentazione di questa bellissima storia, conosco Armida personalmente, abbiamo avuto più occasioni per stare insieme e vi assicuro che è una persona straordinaria. Con lei ci si sente sereni, in pace, felici. E poi è un pozzo di conoscenza, mi ha fatto da magnifica guida nella sua città, Venezia. Di ogni angolo, di ogni anfratto, di ogni elemento artistico conosceva la storia.
    Questo per dire che si merita la felicità di ciò che le è successo.- Ritrovare una sorella dopo 71 anni, soprattutto da un capo all’altro del Mondo, non è cosa semplice. Eppure lei c’è riuscita.
    Come sempre: GRANDE ARMIDA!!!!
    Un mondo di auguri per te e per tua sorella Teresa (Tiana).

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