Te ne sei andata così, in silenzio come in silenzio hai accettato e sopportato tutta la sofferenza di questi ultimi mesi.
Te ne sei andata poco prima di Natale, quando tutti dovrebbero essere felici e star bene.
Ti ha portata via un "clandestino" che aveva deciso di prendere possesso del tuo già fragile corpo.
Ma tu l'hai ospitato col sorriso sulle labbra, senza mai ribellarti.
E sempre col sorriso mi accoglievi tutte le volte che venivo da te, in ospedale.
Mi dicevi " sei stanca, vero Francesca? Ma quanto corri? Sei sempre in autostrada per venire da me, riposati un pò".
"Ma no, mamma" ti rispondevo. "Non sono affatto stanca, e poi mica corro io, è la macchina che mi porta".
E subito dopo ti chiedevo "come stai mamma?"
"Bene" mi rispondevi. Bene...bene...sempre bene, fino all'ultimo istante.
Mi domandavi come stavano gli altri, la mia famiglia, ma soprattutto volevi sapere dei bimbi. Di quel piccolino nato pochi mesi fa che ancora non avevi conosciuto. Quanta voglia avevi di vederlo!
Io, allora, prendevo lo smartphone e ti mostravo le foto che avevo fatto ai bimbi, e i video dove loro ti salutavano con la manina, ti mandavano bacini. Tu ridevi felice, paga di questi piccoli ma preziosi attimi e gli rispondevi sforzandoti di usare tutta la poca voce che ti era rimasta. Li salutavi anche tu e ricambiavi i loro baci.
Ricordo che appena l'infermiera ti toglieva la flebo tiravo fuori il nostro mazzo di carte e giocavamo.
Era il tuo gioco preferito. A volte ti stancavi ma spesso vincevi con tutta la voglia che avevi di vivere e guarire.
A volte crollavo io dalla stanchezza e allora tu mi dicevi "vai a casa, cara, vai a riposarti".
Poi tornava l'infermiera con altre flebo ed io pregavo che non dovesse massacrarti ulteriormente.
Le tue mani...le tue braccia...i tuoi polsi...persino i piedi erano straziati dagli aghi. Quante torture.
Ma tu non ti lamentavi mai.
Sapevo che soffrivi e allora, non potendo far altro, quando ti assopivi ti accarezzavo piano, piano, dolcemente per non farti male. Ti massaggiavo delicatamente le gambe, ormai intorpidite dalla lunga immobilità.
E tu lo sentivi. Mi dicevi "grazie Francesca, i tuoi massaggi mi fanno riposare tranquilla, le tue carezze mi fanno tanto bene".
Poi ti appisolavi e io allora mi appoggiavo al tuo letto, chiudevo gli occhi e pensavo...pensavo...pensavo.
Rivedevo il parco, quello che ti piaceva tanto. Mi rivedevo con te a spingerti sulla carrozzina.
E anche allora ti preoccupavi per me. "Ti faccio far fatica, vero Francesca?" mi dicevi. "Ma no, mamma, guarda che bel sole, è un piacere passeggiare con te per questi bei viali".
Lì vicino c'è una villa storica ricca di arte e impreziosita da uno stupendo giardino decorato con statue e mosaici seicenteschi.
Io ti spingevo fin lì per fartelo ammirare e parlavo...ti spiegavo. Tu guardavi ammirata, ascoltavi e mi sembravi felice. O forse ti annoiavi ma non lo davi a vedere, sapendo quanto la tua pazza figlia amasse l'arte.
Oggi è il giorno di Natale Mamma, e sono venuta a trovarti nella tua nuova casa. Volevo parlarti un pò.
Sai Mamma, c'è un maledetto vuoto nella nostra vecchia casa. Vago tra una stanza e l'altra, tocco i tuoi oggetti, accarezzo le cose che amavi. Apro i cassetti. Ci trovo dentro di tutto. Eri diventata come i bimbi, raccoglievi tutto, conservavi ogni cosa. Ti affezionavi...qui tutto parla di te.
Ma sono qui anche per chiederti scusa, Mamma per tutte le volte che ho alzato la voce con te, per farti mangiare, per farti alzare dal letto e portarti un pò fuori a fare due passi quando ancora, faticosamente, ci riuscivi.
Perdonami Mamma, ora so che lo facevi per farmi contenta.
Ora il dolore si fa più forte.
Eccolo lì, l'orologino che ti abbiamo regalato lo scorso Natale. Vedo ancora la gioia nei tuoi occhi. Lo conservavi come una cosa preziosissima.
Ora è fermo, fermo ad un'ora.....QUELL'ORA..
Anche lui è stanco.
Buon viaggio MAMMA, Ti Voglio Bene. Dai un bacio a papà.
Francesca
E’ quello che spero anch’io, Elisabetta. E’ stato un duro colpo e la sto cercando ancora. La cercherò per tanto…tanto…ancora! E forse un giorno ci rivedremo.
Ciao Francy,ho letto il saluto alla tua mamma,come sempre ti sei espressa con il cuore,le mamme non ci lasciano mai,sara’ sempre al tuo fianco,,,un affettuoso abbraccio,,,,,
Anna, ho spedito la mia lettera a Mamma, lassù. Credo le sia giunta.
Grazie.
Dichiarazione d’amore allo stato puro, non ci sono parole di consolazione, forse il tempo lenirà il tuo grande dolore. Con affetto.
Alfred, la tua stretta di mano guardandoci negli occhi, mi è giunta, e contiene tutto.
Grazie.
Soltanto una stretta di mano e uno sguardo, li c’è tutto.
Antonino, cerco di elaborare il lutto dando spazio ai pensieri legati ai suoi piccoli gesti di tenerezza nei miei confronti, e alle volte in cui ho avuto la possibilità di dimostrarle quanto bene le volevo. Forse questo mi aiuterà a pensarla ancora accanto per potermi liberare dal dolore della sua perdita.
Grazie.
Ciao Franci,
davvero un dolore devastante il tuo che solo con
l’affetto di chi vuol bene e con la forza che hai,
potrà essere superato, almeno in parte.
Ci sono dolori, devastanti,che non svaniscono mai del tutto,
perchè tutto ciò che abbiamo intorno sembra parlarci
di chi non c’è più.
Però anche questo fa parte della nostra vita e dobbiamo
accettarlo ed affrontarlo a “muso duro” da combattenti.
Sono sicuro che in te c’è questo spirito positivo,
che riuscirai anche questa volta a riprenderti la
tua vita. Un grande abbraccio col cuore.
Grazie Edis. Fa bene al cuore, all’anima e alla mente sentirsi accolta così, con questo “bentornata” colmo di affetto e tenerezza. Si, il nostro Incontriamoci è rimasto qui, in attesa del mio ritorno, insieme a tutti voi.
Vi voglio bene!
Bentornata Franci! Sei circondata da tutti noi che ti vogliamo bene! Il ” nostro” Incontriamoci, ti accoglie con affetto profondo!
Mario, ora sono “ricca” di solo dolore. Dovrò farlo defluire pian piano per ritrovare la pace a cui anela la mia anima.
“ Vivo fuori dal tempo bastardo/ Che a me ti ha tolto/ E guardo sbiadite foto/ E cerco rumori attutiti, sordi, svaniti, sprofondati…” (M.T.Manta).
Grazie.
Molto spesso in vita si vivono gli affetti più cari in modo conflittuale. Può capitare che la persona dello stesso sesso in questo caso: Mamma/figlia, padre/figlio, vuoi per lo stessa impostazione caratteriale, vuoi…Per una sorta di “competizione,” abbiano dei contrasti, dei conflitti, delle incomprensioni: “Qui sto parlando in modo autobiografico”. Quando un nostro genitore dello stesso sesso tanto… Amato, tanto… “Odiato” viene a mancare, tutto si appiana. Soffriamo in modo profondo per le cose che non siamo stati capaci di dirgli, per… le incomprensioni, per i contrasti, per le cattiverie subite e dimostrate. Metabolizziamo tutti i cattivi ricordi. Scende su di noi una tristezza, un… Dolce ricordo che va al di la dei ricordi “materiali”.Ci accorgiamo, di quanto il nostro genitore ci manca, ci accorgiamo, come non mai, di… quanto siamo ricchi interiormente dei suoi insegnamenti, della sua presenza spirituale. Quanto, essa/egli, ci appartiene geneticamente, in modo procreazionale . Una parte di noi, della… nostra vita che scompare , che … se ne va. Quanto… Questa “condizione” consequenziale alla vita, ci conduce con amore, serenità, affetto, sentimento, ricordo, al nostro caro. sentendoci più ricchi, più …”colmi,” più appagati dentro.
Non piangere, ti dicevo, è vero, me ne andrò prima di te, ma quando non ci sarò più ci sarò ancora, vivrò nella tua memoria con i bei ricordi: vedrai gli alberi, l’orto, il giardino e ti verranno in mente tutti i bei momenti passati insieme. La stessa cosa ti succederà se ti siederai sulla mia poltrona, o quando farai la torta che ti ho insegnato a fare oggi, e mi vedrai davanti a te con il naso sporco di cioccolato.. e sorriderai…
(Susanna Tamaro, Va’ dove ti porta il cuore)
Gabriella, nessuna parola può catturare totalmente ogni emozione vissuta o anche solo sfiorata.
Grazie.
Francesca, vorrei dirti tante parole ma non ci riesco, sono troppo comossa, la dipartita della mamma è terribile. Un abbraccio.
Edis, forse ciò che ci attende, come ideale meta finale di questo viaggio è un sentimento particolarissimo e unico: l’Amore. Vorrei davvero crederci, ma devo ripetermi: dovrei avere più Fede.
Grazie.
Cara Francesca, ho potuto leggere il tuo ” ricordo” solo a pezzetti, inframezzato da pianto e dolore! Ho già provato questo dolore e , non molto lontano, proverò, o almeno leggerò da Lassù , le parole dei miei figli! Non spaventatevi, non sto per morire ma semplicemente, essendo vecchietta mi immedesimo nella situazione!!!Che Madre esemplare avevi vicina! Non eri tu a sostenerla nei suoi momenti difficili, ma era Lei che si sforzava di non farti cadere nel dolore! Spero di riuscire ad amare i miei figli in modo che possano condurmi nell’Aldilà , senza troppi rimpianti , ma ricordarmi con tanta serenità! Ti abbraccio, Franci, con tenerezza!
Alba, quando tutto perde valore, quando i rumori si placano e finalmente il mio respiro si fa regolare, allora, solo allora apro il cassetto della memoria per far riaffiorare i ricordi più belli.
Grazie.
L’amore che tu avevi con la tua mamma cambia forma, non la puoi più toccare ma è viva la sua memoria per sempre. Essi ci vedono ci protegono e noi dobbiamo solo pregare per loro
Sandra, ho imprigionato dentro di me l’essenza della Sua anima ma a volte l’inquetudine si fonde tra sogno e realtà intrecciandosi tra rumori e silenzi da dove tracimano, come un fiume in piena, le mie emozioni.
Grazie.
fRANCI, un abbraccio ,nn parole ,tanta conprensione ,nel tuo post c’e; tutto lo strazio ,lostesso che abbiamo provato quando la sua mano nella nostra diventava semmpre piu’ fredda,inutile ogni richiamo……solo le ns lacrime…………
Giuseppe, la mia bocca è chiusa, non escono parole. Le mie orecchie non sentono. Ho solo la mente zeppa di pensieri scombinati. Forse dovrei avere la Fede.
Grazie.
Franci hai voluto esternare questo dialogo intimo con la tua mamma agli amici, è bello e commovente insieme questo tuo pensiero, ti ringrazio. Ho vissuto questi momenti e posso dirti che dalla mamma non ci si stacca mai, ci parlerai ancora e la sentirai sempre vicino con tutto il suo amore. Con commozione, rivolgiamo insieme una silenziosa ma sincera preghiera per tutte le mamme.
Gianna, non so se la mia Mamma adesso sarà orgogliosa di me. Non ho fatto nulla per meritarmelo, forse potevo fare di più.
Ma so che lei sa…..
Grazie.
Franci, quanto Commozione nelle tue parole, non riesco rispondere troppo dolore mi sento con questo tuo scritto, lei era e sara’ sempre orgogliasa di te, e dei tuoi cari. con un silenzio ti abbraccio.
Franco, i brividi mi scorrono ancora lungo la pelle.
Grazie.
Commozione grandissima grandissima
Lorenzo, prendo le tue parole come un impegno. Ora sono ancora nella fase dei turbamenti, della confusione, dei tormenti interiori. Ma so aspettare…
Grazie.
Muto e commosso ti sono vicino quanto la lontananza mi consente. Ma il cuore ed i sentimenti sono con te. Non la dimenticherai mai e vedrai come ti sarà d’aiuto nei momenti di bisogno. Ciao Franci e coraggio!
Nembo, il mio cuore si era riempito di così tanti ricordi che sono traboccati. Questo è un solo un pezzetto del viaggio intimo che ho fatto dentro la mia anima. Ma il “viaggio” continua…..
Grazie.
Mamma, la prima parola che si pronuncia da bambini, la stessa la si dice sempre, anche nei casi tristi come hai fatto tu Francesca, dopo la perdita di una persona cara si diventa più consapevoli della realtà in cui ci si trova, specialmente in questi giorni di festa la privazione da più tristezza e in questo caso, è ancora più difficile accettare la realtà e i ricordi, sia piacevoli che spiacevoli, vengono rivisitati tenendoli nel cuore o come tu hai fatto esternandoli come in questo bellissimo Post per ricordare la tua cara mamma. Un Saluto
E questo, Giulio è davvero il tempo del Silenzio. Quel silenzio che è fatto di emozioni, d’amore e di dolorose perdite.
Grazie.
Francesca, ho voluto aprire questo spazio ma non dico nulla. Non voglio rompere il silenzio del Pensiero.Voglio solo manifestarTi la mia presenza …con un silenzioso abbraccio .