rammendo    

Osservo spesso il modo di vestire di questi nostri giovani e anche meno giovani. Molti di loro, ragazze e ragazzi, indossano jeans strappati , sdruciti, consumati con toppe multicolori : dove affiora uno stinco, una coscia, un pezzo di natica…

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Si verificherà anche dalle vostre parti, ( tutto il mondo è paese ).  Quello che mi colpisce è che questi jeans si trovano anche nelle vetrine di grandi firme e con prezzi molto elevati . Ma è mai possibile acquistare dei pantaloni in quelle condizioni ? Mi sento dire :-“ E’ la moda “. A me, uomo ormai dai capelli grigi, piacerebbe vedere questa gioventù vestita per benino . Ecco ! Non mi garbano .” Ma io sono all’antica”, è il ritornello che sento di frequente.

E mi amareggia, se ripenso che, facevo preoccupare mia madre perché non volevo andare a scuola con i calzoni rattoppati. Piangevo, mi vergognavo. E ci voleva tutta la buona pazienza del maestro che ripeteva . – L’importante che siano puliti –

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Accipicchia ! Mia madre e le altre mamme, erano già proiettate verso il futuro, perché in fatto di toppe e rammendi non le superava nessuno .Ma te pensa quanto riderà di lassù . Sento la sua voce :- Hai visto? Te lo dicevo che avevo ragione, ma te, testardo ,ti rotolavi come un guindolo che non mi riusciva neanche provarteli –

A pensarci bene, quei pantaloncini erano vivaci, allegri, gioiosi . Gente ! Ero già alla moda e non me ne rendevo conto. Trussardi, Armani etc hanno copiato le nostre mamme , sono convinto . Loro erano le vere maestre del cucito.

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Loro avevano l’ago d’oro, la creatività, e se permettete , l’orgoglio della semplicità.

E come recita un vecchio detto :- non buttate via nulla, tanto la moda …gira -

Giulio Salvatori (il Maledetto Toscano)

8 Commenti a “LE DONNE DALL’AGO D’ORO…..di Giulio Salvatori”

  1. Giulio Salvatori ha detto:

    Grazie a tutti e, in particolrare a Francy che …ha trovato le toppe .

  2. mariejose2-FR ha detto:

    Altro tempo, stessa epoca, stesso modo di vivere, in Francia, amico Giulio. Mi ricordo dei tessuti reversibili di cui mamma faceva il mio mantello d’inverno. Si portava tutta la settimana e si rivoltava su lui stesso, per andare a Messa la domenica. Anche la mia mamma era “une fine aiguille” ed ho ricevuto i suoi corsi, piangendo, seduta sulla mia sedia, il giovedì, per fare di nuovo un punto ! Ma come l’ho ringraziata, perché alla seguente generazione, non ero molto più ricca. Ho fatto anch’io lo stesso… e dicevo ai miei figli “guardate”, questo” è “una creazione unica”, ho cucito un etichetta fantasia “esemplare unica” tutto come vi siete, i miei “modelli unici”,siate fieri di cio, rialzate la testa”. Hanno avuto tutti, la rabbia di riuscire, perché ne ricordarsi di questi giorni, dove portavano la camicia del fratello. Oggi, gli armadi dei miei nipoti ‘crolano’….ogni sera, c’è un cesto di biancheria da lavare. Eh si!è la lavatrice, nonna! Facile! Ma penso… avranno, la rabbia dei loro padri per riuscire nella vita ? Lo spero tanto, amici….

  3. elisabetta8.mi ha detto:

    Bel racconto Giulio,noi eravamo gia’ avanti con la moda ma di tanto,solo che non lo sapevamo ,,ci sentivamo poveri in canna e a volte si cercava di nascondere un rammendo anche se era fatto come un disegno,le nostre mamme erano delle fatine,,Grazie Giulio salvatori,,,sei una forza,,,,

  4. alba morsilli ha detto:

    è vero è vero stracci che valgono oro, pezzenti che si sentono modelli, poi il bello che da quei buchi sulle gambe ci escono anche tutti peli, maloro sono alla moda.
    Certo se non fanno così non stanno nel gruppo,
    è solo questione di condivione.
    Le ragazze poi tirano i fili all’inguine e portano i tanga vi lascio immaginare …………..
    il modo di vestirsi va di moda anche con la libertà di sesso, uomini e donne sono uguali.
    così sono dentro e così sono fuori

  5. sandra vi ha detto:

    Bellissimo racconto Giulio ,e quanta rabbia perche’ il vestito della sorella piu’ grande aggiustato lo dovevi portare tu ,e dovevi stare attenta ,nn sciupare e nn rovinarlo .sarebbe servito alla cuginetta……..Ricordo la festa per il primo abito nuovo ,solo mio ,tutto mio,,,,,,nn certo perche; era firmato ,ma nessuno l;aveva indossato prima di me .un caro saluto al …….toscano e grazie ancora x il piu che gradito cd.lo ascolto e riascolto

  6. franco ha detto:

    Ho nipoti di 22 e 26 anni e queste cose sono di normale amministrazione…ci sono jeans strappati che costano anche 200 euro , ma Giulio sono strappi d’arte !!! Ad esempio un taglio sulla tela di Fontana è stato quotato 60 milioni (hai capito bene !). Tu che hai tanti bei marmi intorno a casa …ne prendi uno, con qualche martellata lo rompi poi il risultato dici che è una scultura essenziale, violenta, naturale ed espressionista, firmi sopra “maledetto toscano ” e la vendi come opera d’arte…prova!

  7. francesca (franci) ha detto:

    Io ricordo che mia mamma faceva dei rammendi invisibili, era bravissima ad allungare, allargare, stringere, riparare, rivoltare qualsiasi vestito mio e di mia sorella che fossero diventati corti, stretti o lisi. E tutte le camicie di papà, quando si consumavano ai polsi e al colletto, ritornavano come nuove grazie alle sue “mani d’oro”. Rivoltava colletti e polsini. Era bravissima. E nessuno di noi si è mai lamentato. I vestiti duravano anni, altro che cambio stagionale di tutto il guardaroba..!!! Altro che seguire la moda!!!
    Già, ma erano altri tempi!

  8. lorenzo12.rm ha detto:

    Delizioso racconto di Giulio Salvatori. Sì, la moda gira e i rattoppi vanno bene sui pantaloni. Fossero anche puliti!

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