Ne avevamo parlato in un recente passato ed ora sono riuscita, finalmente, a farmi inviare alcuni dipinti da un paio di utenti eldyani che dipingono un pò per hobby e un pò per passione. Si tratta di Mario (Girasole) e Franco Muzzioli. Io li trovo fantastici. Ve li propongo, ammirateli e decidete voi se non meritano un grande applauso!
Le mie interpretazioni sullo stile, sul linguaggio delle immagini, sulla trasmissione del messaggio e sui contenuti iconografici le darò in seguito. Mi piacerebbe lo faceste anche voi, così, semplicemente comunicando ciò che vi hanno trasmesso questi dipinti e se vi sono piaciuti (sul qual fatto non ho alcun dubbio).
Se ci facciamo caso, Incontriamoci ha “Una Salone Ricco ” Ci sono persone che contribuiscono continuamente ad impreziosire le pareti, gli addobbi, l’illuminazione…con il loro contributi preziosi: sia chi dipinge, chi, scrive, chi commenta etc etc. Il ruolo dominante è quello dei lettori, altrimenti il lavoro proposto lo porterebbe via il vento.E’ ovvio che a tutto questo, ci vuole la Regia, una direzione competente e brava .( Ma non dobbiamo dirlo, altrimenti si monta la testa. Bene ! Se Vi par poco
Cara Francesca, molte belli i tuoi aprezzamenti a riguardo ai nostri grandi Pittori,Mario e Franco,sono diversi ma molto interessanti,non sono una grande interditrice, posso solo avere delle preferenze nella scielta, ma ho già deciso che sono bravissimi entrambi.Grazie, Mario e ,Franco avete le mani d’oro sappiatele mantenere. grazie del vostro grande impegno e noi saremo fieri di voi due.Franco e Mario i nostri pittori di Eldy.Un saluto Gianna3 lc.
Bene Franco, grazie dei tuoi chiarimenti. Io ho fatto, delle vostre opere, una lettura molto personale.
Ringrazio anche Mario e sono contenta nel vedere quanti apprezzamenti avete avuto.
Un caro saluto ad entrambi.
Mi hai sopravvalutato ! Pensa che tra “le vecchie fonderie ” (dipinto a 17 anni ) e “aratura” ci sono oltre cinquant’anni. Diciamo che la “pittura” era il mio “dono naturale” , infatti a 13 anni ,copiando il grande Jacovitti , mi facevo pubblicare delle strip su “il Vittorioso” e al collegio salesiano , dove ho frequentato le medie, dipingevo i cartelloni per il teatro.Poi come ogni cosa che fa un “curioso incostante” la pittura è rimasta lì dove l’avevo cominciata e ad oltre sessant’anni dipingevo come a diciasette . Certamente sono stato influenzato dai post macchiaioli ,ma soprattutto dalla colorata pittura dei primi del novecento , mi piacevano Rosai, Carrà ed altri. Le implicazioni psicologiche dei singoli quadri sono meno concettuali di quello che tu descrivi , facevo un pò quello che vedevo senza pensarci troppo . Perchè ho quasi abbandonato la pittura ? Perchè come ho detto sono un curioso incostante, a quarant’anni ho scoperto la poesia , per necessità lavorative non ho più avuto il timore del “foglio bianco” , ma sono tantissime le altre cose che ho fatto nella mia vita …non vorrei celebrarmi troppo…è andata così. Ora ogni tanto faccio qualche schizzo ho riscoperto il disegno e le matite…poi le abbandonerò per altri interessi …chissà
Caro Franco, anche se da un pò di anni frequento le lezioni di Storia dell’Arte non mi reputo affatto un’intenditrice-critico-artistica. Esprimo, con semplicità, ciò che sento guardando un’opera d’arte.
I tuoi dipinti sono a colori caldi in quanto non hanno sbalzi di gradazioni cromatiche.
I soggetti, facenti parte della quotidianità trasmettono quiete, calma e serenità. Lo stile, oserei dire, spazia tra il postimpressinismo e i macchiaioli, ma propendo più verso quest’ultimi. Ti associo molto a Fattori ma soprattutto a Silvestro Lega. Lega, un emiliano-romagnolo come te e come te fiero del suo mondo poetico e del radicalismo delle sue idee. Esprimeva sè stesso attraverso la freschezza dei suoi dipinti. Affascinato dall’universo femminile. Come te, insomma. Sbaglio?
Nel dipinto “Suore” abbini il concetto dell’austero monastico ad un paesaggio che pare sfocato, in lontananza, ma è ben presente nel lieve e misurato passo delle religiose.
In “Vecchiaia” qualcuno potrebbe leggerci tristezza e rassegnazione. Io no, colgo un’atmosfera di calma e serenità e il cespuglio di un verde brillante, di fianco alla scalinata, sta a significare vita e futuro.
L'”Aratura”, dipinto bucolico, potrebbe far presagire la fatica ma quegli alberi belli dritti, tutti in fila come soldatini, con il fondo verdeggiante delle foglie, sono la giusta opposizione di colori chiari e scuri che determinano, per contrasto, la dolcezza dei primi e l’esaltazione dei secondi.
“Nevicata” è dolce-amara. L’albero con la neve che si posa sui rami è delicatamente carezzevole, statico come l’inverno. Ma la finestra chiusa è sinonimo di epilogo, compimento.
E infine nelle “Vecchie fonderie” hai espresso un paesaggio che non muore, e che si erge ancora fiero e orgoglioso al di là del completamento di un tempo che fu. I colori giallo e rosso ne sono la prova.
Ho sbagliato tutto?
Gli artisti (e non voglio fare distinzioni perchè anche i nostri amici lo sono), sono dei grandi comunicatori di messaggi. Attraverso le loro opere trasmettono contenuti, per descrivere i quali, a volte sarebbero stati necessari fiumi di parole. Invece il linguaggio delle immagini è diretto, ricco e potente. Ora vorrei fare un excursus su ciò che hanno trasmesso a me i dipinti di Mario e Franco.
Innanzitutto noto che Mario adotta varianti sul suo stile mentre lo stile di Franco è molto lineare, fedele a sè stesso. Questo non significa che uno sia migliore (o peggiore) dell’altro. Tutt’altro, anche i più grandi artisti della storia hanno cambiato, modificandolo spesso il loro stile che, in fondo, non è altro che il loro modo di esprimersi.
Comincio da “Grazie e femminilità” di Mario. E’ un genere figurativo di grande impatto visivo. Quel seno nudo è il significato più nascosto della sua valenza che è stato di volta in volta simbolo della gioia di vivere, esaltazione stessa dell’amore, attributo casto, sensualissimo o proibito che ha accompagnato tutta la Storia dell’Arte fin dalla notte dei tempi.
Il “Cesto di frutta” non necessita di commento. E’ la copia della “Canestra” di Caravaggio, con qualche piccola voluta modifica. Ad esempio la mela è sana, mentre il grande Merisi l’ha dipinta bacata simboleggiando il male del mondo.
Per le “Tre grazie al sole” siamo passati ad uno stile un pò più naif. E’ la rappresentazione della società reale in chiave un pò favolistica o poetica.
“Fiori di primavera” è una natura morta a colori caldi. Essendo i fiori molto vicini all’osservatore sembra siano loro stessi a venirci incontro, non il contrario.
Per la “lattiera dipinta” non conosco la tecnica decoupage, perciò posso solo dire: bella!.
E per te, Franco, alla prossima, qui mi sono dilungata abbastanza (magari ho annoiato..scusatemi).
P.S. – Chiedo a Mario di dirmi se ci ho azzeccato con i suoi dipinti, ci tengo molto. Grazie.
a ne i quadri sono sembrati belli e fatti con talento, ma quello che conta di + è che ognuno che ha dipinto con il cuore abbia espresso il proprio stato d’animo in quel momento e cercato di trasmetterlo agli altri
Pur essendomi esercitato anche io come pittore della domenica, non essendo esperto in materia mi astengo dall’esprimere qualsiasi giudizio sulle opere ma ammiro la buona volontà dei due artisti. BUON FERRAGOSTO PER TUTTI,
Personalmente un pò mi vergogno perchè queste cosette (le mie) non sarebbero neppure da far vedere , ma sollecitato dalla cara Francesca ho accettato di muovere l’interesse anche con la pittura “della domenica” . Che cosa si prova a “dipingere”? La stessa cosa che si prova a scrivere qualche verso, o penso , a fare un bel ricamo punto croce o una bella torta. L’arte , “quella è altra cosa” , questo è passatempo ,per un vecchietto è l’ennesimo modo per impegnare il cervello.
Abbiamo scoperto che in Eldy abbiamo dei Pittori,Artisti che con tanti colori e un penello fanno dei quadri meravigliosi,avete spianato la strada di Eldy .Incontriamoci tutti, siete importantissimi con la vostra passione, e bravura. non possiamo giudicarvi e separarvi da questa vena importante per voi, siete bravissimi, Mario, Franco, complimenti di cuore. Buon ferragosto: GIANNA LC
io che non so fare una o con il bicchiere come posso giudicare ed esprimermi davanti a persone che con un semplice pennello tirano fuori quadri.
Mi domando quando dipingete che provate? tanti dicono che è l’espressione dell’anima, ma mi piacerebbe saperlo da voi.
Perciò semplicemente vi dico mi fa piacere che tra noi esistono artisti, non siamo solo un gran mucchio di anziani che si annoiano.
Mi rimane difficile esprimere la mia opinione sulla pitture presentate . Per non dare dei “voti” dirò che, come riportano certi critici …” gli autori hanno raggiunto tecniche che sprigionano il loro -io- interiorizando e, nel contempo donando parte del loro animo …etc etc.” Sono quelle balle che i critici scrivono più per mettere in evidenza il loro sapere, che le sensazioni che danno le opere. Posso dire, in una forma rozzamente toscana,come direbbe Il Maledetto toscano, che si scoprono virtù nei nostri Amici che riempiono di valori la Valle di Incontriamoci.Se Vi par poco . Bravi, bravi e bravi. Questa volta è doveroso firmarsi per benino: Giulio Salvatori Versilia
Mah, chissà a chi si riferisce il toscano quando parla di regia.
(P.S. – in un orecchio…grazie!! Impossibile montarmi la testa).
Se ci facciamo caso, Incontriamoci ha “Una Salone Ricco ” Ci sono persone che contribuiscono continuamente ad impreziosire le pareti, gli addobbi, l’illuminazione…con il loro contributi preziosi: sia chi dipinge, chi, scrive, chi commenta etc etc. Il ruolo dominante è quello dei lettori, altrimenti il lavoro proposto lo porterebbe via il vento.E’ ovvio che a tutto questo, ci vuole la Regia, una direzione competente e brava .( Ma non dobbiamo dirlo, altrimenti si monta la testa. Bene ! Se Vi par poco
Cara Francesca, molte belli i tuoi aprezzamenti a riguardo ai nostri grandi Pittori,Mario e Franco,sono diversi ma molto interessanti,non sono una grande interditrice, posso solo avere delle preferenze nella scielta, ma ho già deciso che sono bravissimi entrambi.Grazie, Mario e ,Franco avete le mani d’oro sappiatele mantenere. grazie del vostro grande impegno e noi saremo fieri di voi due.Franco e Mario i nostri pittori di Eldy.Un saluto Gianna3 lc.
Bene Franco, grazie dei tuoi chiarimenti. Io ho fatto, delle vostre opere, una lettura molto personale.
Ringrazio anche Mario e sono contenta nel vedere quanti apprezzamenti avete avuto.
Un caro saluto ad entrambi.
Mi hai sopravvalutato ! Pensa che tra “le vecchie fonderie ” (dipinto a 17 anni ) e “aratura” ci sono oltre cinquant’anni. Diciamo che la “pittura” era il mio “dono naturale” , infatti a 13 anni ,copiando il grande Jacovitti , mi facevo pubblicare delle strip su “il Vittorioso” e al collegio salesiano , dove ho frequentato le medie, dipingevo i cartelloni per il teatro.Poi come ogni cosa che fa un “curioso incostante” la pittura è rimasta lì dove l’avevo cominciata e ad oltre sessant’anni dipingevo come a diciasette . Certamente sono stato influenzato dai post macchiaioli ,ma soprattutto dalla colorata pittura dei primi del novecento , mi piacevano Rosai, Carrà ed altri. Le implicazioni psicologiche dei singoli quadri sono meno concettuali di quello che tu descrivi , facevo un pò quello che vedevo senza pensarci troppo . Perchè ho quasi abbandonato la pittura ? Perchè come ho detto sono un curioso incostante, a quarant’anni ho scoperto la poesia , per necessità lavorative non ho più avuto il timore del “foglio bianco” , ma sono tantissime le altre cose che ho fatto nella mia vita …non vorrei celebrarmi troppo…è andata così. Ora ogni tanto faccio qualche schizzo ho riscoperto il disegno e le matite…poi le abbandonerò per altri interessi …chissà
Caro Franco, anche se da un pò di anni frequento le lezioni di Storia dell’Arte non mi reputo affatto un’intenditrice-critico-artistica. Esprimo, con semplicità, ciò che sento guardando un’opera d’arte.
I tuoi dipinti sono a colori caldi in quanto non hanno sbalzi di gradazioni cromatiche.
I soggetti, facenti parte della quotidianità trasmettono quiete, calma e serenità. Lo stile, oserei dire, spazia tra il postimpressinismo e i macchiaioli, ma propendo più verso quest’ultimi. Ti associo molto a Fattori ma soprattutto a Silvestro Lega. Lega, un emiliano-romagnolo come te e come te fiero del suo mondo poetico e del radicalismo delle sue idee. Esprimeva sè stesso attraverso la freschezza dei suoi dipinti. Affascinato dall’universo femminile. Come te, insomma. Sbaglio?
Nel dipinto “Suore” abbini il concetto dell’austero monastico ad un paesaggio che pare sfocato, in lontananza, ma è ben presente nel lieve e misurato passo delle religiose.
In “Vecchiaia” qualcuno potrebbe leggerci tristezza e rassegnazione. Io no, colgo un’atmosfera di calma e serenità e il cespuglio di un verde brillante, di fianco alla scalinata, sta a significare vita e futuro.
L'”Aratura”, dipinto bucolico, potrebbe far presagire la fatica ma quegli alberi belli dritti, tutti in fila come soldatini, con il fondo verdeggiante delle foglie, sono la giusta opposizione di colori chiari e scuri che determinano, per contrasto, la dolcezza dei primi e l’esaltazione dei secondi.
“Nevicata” è dolce-amara. L’albero con la neve che si posa sui rami è delicatamente carezzevole, statico come l’inverno. Ma la finestra chiusa è sinonimo di epilogo, compimento.
E infine nelle “Vecchie fonderie” hai espresso un paesaggio che non muore, e che si erge ancora fiero e orgoglioso al di là del completamento di un tempo che fu. I colori giallo e rosso ne sono la prova.
Ho sbagliato tutto?
Attendo con ansia il commento psicocriticoartistico di Francesca !!!!
girasole.rm: Franci ok hai letto nel mio incoscio sei grande. Potresti fare la psicologa ciaoooo ☺☺☺☺
Gli artisti (e non voglio fare distinzioni perchè anche i nostri amici lo sono), sono dei grandi comunicatori di messaggi. Attraverso le loro opere trasmettono contenuti, per descrivere i quali, a volte sarebbero stati necessari fiumi di parole. Invece il linguaggio delle immagini è diretto, ricco e potente. Ora vorrei fare un excursus su ciò che hanno trasmesso a me i dipinti di Mario e Franco.
Innanzitutto noto che Mario adotta varianti sul suo stile mentre lo stile di Franco è molto lineare, fedele a sè stesso. Questo non significa che uno sia migliore (o peggiore) dell’altro. Tutt’altro, anche i più grandi artisti della storia hanno cambiato, modificandolo spesso il loro stile che, in fondo, non è altro che il loro modo di esprimersi.
Comincio da “Grazie e femminilità” di Mario. E’ un genere figurativo di grande impatto visivo. Quel seno nudo è il significato più nascosto della sua valenza che è stato di volta in volta simbolo della gioia di vivere, esaltazione stessa dell’amore, attributo casto, sensualissimo o proibito che ha accompagnato tutta la Storia dell’Arte fin dalla notte dei tempi.
Il “Cesto di frutta” non necessita di commento. E’ la copia della “Canestra” di Caravaggio, con qualche piccola voluta modifica. Ad esempio la mela è sana, mentre il grande Merisi l’ha dipinta bacata simboleggiando il male del mondo.
Per le “Tre grazie al sole” siamo passati ad uno stile un pò più naif. E’ la rappresentazione della società reale in chiave un pò favolistica o poetica.
“Fiori di primavera” è una natura morta a colori caldi. Essendo i fiori molto vicini all’osservatore sembra siano loro stessi a venirci incontro, non il contrario.
Per la “lattiera dipinta” non conosco la tecnica decoupage, perciò posso solo dire: bella!.
E per te, Franco, alla prossima, qui mi sono dilungata abbastanza (magari ho annoiato..scusatemi).
P.S. – Chiedo a Mario di dirmi se ci ho azzeccato con i suoi dipinti, ci tengo molto. Grazie.
a ne i quadri sono sembrati belli e fatti con talento, ma quello che conta di + è che ognuno che ha dipinto con il cuore abbia espresso il proprio stato d’animo in quel momento e cercato di trasmetterlo agli altri
Pur essendomi esercitato anche io come pittore della domenica, non essendo esperto in materia mi astengo dall’esprimere qualsiasi giudizio sulle opere ma ammiro la buona volontà dei due artisti. BUON FERRAGOSTO PER TUTTI,
Personalmente un pò mi vergogno perchè queste cosette (le mie) non sarebbero neppure da far vedere , ma sollecitato dalla cara Francesca ho accettato di muovere l’interesse anche con la pittura “della domenica” . Che cosa si prova a “dipingere”? La stessa cosa che si prova a scrivere qualche verso, o penso , a fare un bel ricamo punto croce o una bella torta. L’arte , “quella è altra cosa” , questo è passatempo ,per un vecchietto è l’ennesimo modo per impegnare il cervello.
Ma guarda un po’ Francesca-Eldy che ti combina… Signori, è arte pura. Piacevolissima. Bravi Franco e Mario.
Abbiamo scoperto che in Eldy abbiamo dei Pittori,Artisti che con tanti colori e un penello fanno dei quadri meravigliosi,avete spianato la strada di Eldy .Incontriamoci tutti, siete importantissimi con la vostra passione, e bravura. non possiamo giudicarvi e separarvi da questa vena importante per voi, siete bravissimi, Mario, Franco, complimenti di cuore. Buon ferragosto: GIANNA LC
Bene, bene. Finora le domande. Artisti rispondete.
Complimenti ai pittori di Eldy, ognuno di noi ha delle proprietà e passioni nascoste. Con l’Occasione Auguro a tutti un sereno e Buon Ferragosto.
io che non so fare una o con il bicchiere come posso giudicare ed esprimermi davanti a persone che con un semplice pennello tirano fuori quadri.
Mi domando quando dipingete che provate? tanti dicono che è l’espressione dell’anima, ma mi piacerebbe saperlo da voi.
Perciò semplicemente vi dico mi fa piacere che tra noi esistono artisti, non siamo solo un gran mucchio di anziani che si annoiano.
Mi rimane difficile esprimere la mia opinione sulla pitture presentate . Per non dare dei “voti” dirò che, come riportano certi critici …” gli autori hanno raggiunto tecniche che sprigionano il loro -io- interiorizando e, nel contempo donando parte del loro animo …etc etc.” Sono quelle balle che i critici scrivono più per mettere in evidenza il loro sapere, che le sensazioni che danno le opere. Posso dire, in una forma rozzamente toscana,come direbbe Il Maledetto toscano, che si scoprono virtù nei nostri Amici che riempiono di valori la Valle di Incontriamoci.Se Vi par poco . Bravi, bravi e bravi. Questa volta è doveroso firmarsi per benino: Giulio Salvatori Versilia