Eravamo in tanti sabato sera in Piazza Campo del Palio, dove all'interno di decine di casette, una per ciascuna Pro Loco, c'era un esercito di cuochi pronti a preparare e servire, a circa 300.000 persone pazientemente in fila provenienti sia dall'Italia che dall'estero, il menù più ricco e variegato di ogni tempo. Sono circa 90 piatti tra antipasti, primi, secondi e dolci. Il più grande ristorante all'aperto, un villaggio pubblico con area attrezzata per disabili. Dai fantastici cuochi vengono confezionate solo ed esclusivamente ricette tradizionali cucinate con materia prima del territorio e accompagnate da vini DOC astigiani. Servizio self service con bicchieri di vetro, piatti di carta e posate in materiale biodegradabile. Un immenso convivio sotto le stelle.
E si, cari amici, sto parlando di Asti la città che mi ha adottato e dove arte, cultura e tradizioni danno vita, soprattutto nel mese di Settembre, a fantastiche manifestazioni tutte degne di essere vissute.
Ecco, dunque a voi amici il ricchissimo programma del Settembre astigiano (ma questo è anche un personale invito.. siete ancora in tempo..!!).
Si inizia con l’apertura della tradizionale DOUJA D’OR, manifestazione nata nel 1967 che bandisce un concorso, a livello nazionale, per vini D.O.C. e D.O.C.G.
Il termine piemontese “douja” significa “boccale” e da qui deriva anche il nome della furba maschera Gianduja (Gioann dla doja).
Questa manifestazione viene allestita tra le antiche mura del Palazzo del Collegio e offre servizi di degustazione e vendita dei migliori vini italiani. Ma non solo, al suo interno trovano posto iniziative gastronomiche dove i migliori ristoranti italiani si cimentano con ricette di altissima cucina denominate “Piatti d’autore” con intelligenti abbinamenti cibo-vino.
Per i palati piu’ fini la rassegna delle grappe astigiane non ha nulla da invidiare a quelle di Bassano del Grappa o friulane, che pur sono notevoli.
Ma torniamo alle Feste.
Sabato sera, come vi ho premesso, si è aperto il FESTIVAL DELLE SAGRE, il piu’ grande ristorante a cielo aperto dove vengono proposti i piatti piu’ gustosi e vini D.O.C. con un tripudio di profumi e sapori.
Ma il Festival delle Sagre comprende anche una sfilata definita la piu’ vera rappresentazione di vita contadina magistralmente interpretata da tremila figuranti appartenenti alle oltre 40 Pro Loco che ogni anno mettono in scena il lavoro nei campi, i mestieri, le feste contadine e i riti religiosi, dalla vendemmia al battesimo, dalla battitura del grano alla festa di leva.
Gli sfilanti indossano rigorosamente abiti d’epoca così come d’epoca è tutto ciò che fa da contorno e coreografia alla rappresentazione.
Ed ora amici arriviamo all’evento clou del nostro settembre: IL PALIO e cioè tutto ciò che fa storia, cultura, arte, spettacolo, emozione.
Vi assicuro che quando si sentono pronunciare queste parole:
“Signor Capitano vi do licenza di correre il Palio nell’anno del Signore…… e che San Secondo vi assista..”
l’emozione è alle stelle, i cavalli scalpitano dietro il canapo, i fantini sono in frenetica attesa, il Mossiere aspetta il momento propizio per dare inizio alla corsa; poi cade il canapo e la gara entra nel vivo, la sfida si rinnova in un’emozione sospesa nel tempo, la passione esplode, il batticuore è assicurato.
Tutti voi sapete cos’è il Palio perché conoscete quello piu’ famoso di Siena ma vi posso assicurare che il nostro, ad Asti non è da meno.
La tradizione vuole che abbia radici sin dal Medioevo senza interruzioni, salvo quelle del XIX secolo (1863) e del XX secolo (1936 con l’epoca fascista).
Il Palio è un drappo di stoffa preziosa che viene assegnato al vincitore della singolar tenzone.
Non meno importante ed affascinante è però il CORTEO STORICO che precede la corsa, composto da oltre 1200 figuranti in costume medioevale. Uno spettacolo davvero unico nel suo genere. Rimango sempre piu’ sbalordita e piacevolmente sorpresa per la maestria e l’accuratezza con le quali vengono confezionati, dalle sartorie dei borghi i costumi che riproducono fedelmente le fogge degli abiti dell’epoca traendo modello da affreschi e dipinti del Medioevo.
Si vedono dunque sfilare nobili e popolani, dame e cavalieri, armigeri e alto clero nella rievocazione di fatti realmente accaduti nella storia astese tra il 1200 e il 1500.
E da non dimenticare il GRUPPO degli SBANDIERATORI che con le proprie evoluzioni richiamano figure di vessillifero medioevale.
Ma il mio ultimo pensiero è una preghiera: che a nessun cavallo tocchi la malasorte come purtroppo a volte è successo, sarebbe una dolorosissima esperienza da nessun fine giustificata. Sono invece felicissima che il Comitato Palio di Asti abbia fatto divieto ai fantini l’uso del frustino in corsa.
Ecco amici, vi ho dato una sintesi di ciò che è il settembre astigiano invitandovi a visitare questo angolo di sereno e piccolo paradiso, cuore del Piemonte.
L’hai detto cara Edis. Non ci sono nè vinti nè vincitori, siamo tutti entusiasti e felici. E poi con Nizza ho un certo feeling. Immagina…puoi. Ciao☺
Franci, mi spiace per te! Nizza?????? NO!!!! pazienza!!!!Comunque i più bravi siete sempre voi!ahahaa!!!Il Palio entusiasma sempre tutti, vinti e vincitori!
Caro Giulio, mi hai fatto ridere con la storia del vostro Palio, quello dei micci o asinelli. Se noi ad Asti, con cavalli purosangue, abbiamo sforato nei tempi figuriamoci da voi…ahahah…ci vorrannno giorni per terminare le corse. Ovviamente scherzo.
Grazie Giulio, un abbraccio.
Un viaggio tra dame e cavalieri. Un tuffo nel passato. Belle rappresentazioni che coinvolgono tutta la comunità della città.Bene ! Anche da noi c’è il -palio dei micci – Sarebbero gli asininelli. Il fatto è che quando si da’ il via alla corsa, le più volte si fermano o vanno in senso contrario, oppure , il fantino è costretto a scendere e tirali o spingerli…Però, la parte storica rappresentata dalle contrade è veramente bella.Come vedi cara Francesca, tutto il mondo è paese, Fra l’altro, credo che fossero presenti anche gli sbandietatori della Versila ad Asti. Grazie
Franci, certo nella grande confusione di ieri sera mancavano i Tamburi la sfilata dei sbandieratori, faccendo il giro del quartiere poi arriveranno nel piazzale della chiesa – dove ci saranno Fantino e e cavallo che disputeranno la corsa- dando la benedizione, mantenendo la loro tradizione, sin dal Medioevo, questo popolo Astigiano, vuole mantenere le loro tradizione sempre viva.I cavalli sani e pure i fantini. e tutti i nostri telespettatori.Chiunque quartiera vinca sara’ il migliore!!! Un saluto a Asti.
E invece è molto bello quello che mi dici, Carlina e ti ringrazio.
Un caro saluto.
che dire Franci hai descritto con ammirevole perizia la festa che si svlge ad Asti, mi pare di avere capito, la tua Asti,
Inoltre i vari commenti che ho letto sono pieni di pensieri che si percepiscono e di parole contenenti tutto ciò che sipuò dire quinndi io altro non aggiungo che sei fortunata di avere visto e vissuto tutto questo e rallegrami con te x il magnifico post
non è molto, lo so, ma penso che capirai
Gianna, in questo momento sto sentendo i tamburi, stanno passando sotto casa mia in sfilata, con gli sbandieratori al seguito. Stanno facendo il giro del quartiere e poi andranno sul piazzale della Chiesa dove ci saranno fantino e cavallo che dovranno disputare la corsa nel pomeriggio. Il Don darà loro la benedizione. Può sembrare dissacrante ma è sempre stato così, sin dal Medioevo. Amche questa è la tradizione di un popolo che vuole mantenerla viva, ad ogni costo.
Grazie, un abbraccio.
Bravissima Franci, con il post sei riuscita farmi vedere le bellezze di questa meravigliosa sagra. partendo dal l’inizio dove eravate tutti nelle piccole casette con la Pro-loco- con un intero esercito di cuochi, pronti a preparare è a servire per circa 300.000 persone, che dire di questa grande festa tutto preparato a regola d’arte, circa 90 piatti antipasti primi seccondi e dolci di tutte le qualita’ Rimane un grandissimo ristorante all’aria aperta sotto le stelle, questo territorio e accompagnato da vini dolci Astigiani. Doc.senza vedere deve essere una grande feste ma io ero presente dei nostri Astigiani. Questa citta’ ha adottato franci, dove c’è arte ,cultura, e tradizioni dove c’è vita. sono manifestazioni belle che devono essere vissute. Si inizia con l’apertura tradizionale Douja D’or queste manifestioni sono nate nel 1967-che bandiva un con corso a livello Nazionale, per vini. D.O.C, e D.O.C.G. Sagre- feste- dei contadini vendemmia- Ma ora la gara entrera’ dal vivo la partenza del palio con battiti al cuore sperando che i fantini abbiano il divieto del frustino in corsa.Costumi medievale fantastici,bellissime donne ,al corteo storico, da non dimenticare,qui il settembre Astigianale e certantamente invitando tutti a visitare questo angolo di Paradiso nel cuore del Piamonte. certamente amici avro’ riportato molte cose con questa grande festa del Palio di Asti ,Franci a scritto una ,Inciclopedia. purtroppo da me poco conosciuta.Complimenti a tutti gli Astigiani.anche in questa festa evviva il volontariato.!
Ciao Mario-Girasole. Le tradizioni sono importanti, sono la memoria dei popoli e so che a Napoli voi siete in prima fila per questo.
Grazie e Buona Domenica.
queste manifestazioni sono belle da vedere e anche partecipare mantenere le tradizioni è molto positivo. A Napoli abbiamo la festa di Piedigrotta che dura 7 giorni con carri e fuochi pirotecnici sul mare ma è stata molto ridotta e me ne dispiace ciao e buon divertimento
Ebbene si, Alba l’hai detto. Una città che “si parla”, una rarità al giorno d’oggi. Pur essendo in competizione, i vari rioni si organizzano di comune accordo per far risultare l’evento quasi perfetto, per presentare alle migliaia di spettatori giunti da ogni parte d’Italia e dall’estero, un’immagine spettacolare racchiusa in una giornata che ha richiesto tutto il resto dell’anno per renderla così impeccabilmente magica e grandiosa.
Grazie. Un abbraccio.
Da curiosa che sono prima di scrivere ho voluto visitare la tua città, la sua storia e la sua sfilata, in web e con yotyb,si perchè il tuo scritto mi ha incuriosito tanto è bello.
Ho avuto l’impressione di una citta raccolta come fosse un bociolo di fiore, piccola ma viva in un mondo che fu, dove le tradizioni sono ancora sentite, questa la chiamano provincia io la chiamo civiltà, dove 40 rioni o borghi si parlano, collaborano e vivono assieme.
Ecco che il volontariato non serve soltanto nei momenti tristi, qui si è unito a far festa a far conoscere le tradizioni di un mondo contadino, che con le loro casette ospitano le persone per degustare i loro vari menù.
La sfilata con vestiti medievali per ricordare la nostra provenienza, abiti meravigliosi,
e poi il palio per completare in bellezza.
questa è l’Italia che mi piace, le nostre origini le nostre feste le nostre tradizioni.
Che piacere Edis sapere che ricordi le bellezze della mia città con tanta nostalgia. Ti capisco sai. Quando si va in posti belli con la persona che si ama ci si lascia il cuore, e non solo per sentimento. Rivedere quei luoghi, quelle manifestazioni, sia pure in tv ma senza chi era la tua guida assoluta, ti farà piacere ma ti lascerà anche tanti rimpianti. Ti regalo il mio abbraccio, non sarà lo stesso ma è autentico e sincero, credimi.
Ciao e grazie.
Ricordo con piacere e divertimento tutti i Palio di Asti cui ho assistito per anni ed anni.Si andava con mio marito e i figli e si trascorreva una giornata splendida.So che ancora adesso è una Festa da non perdere, preparata sempre con attenzione e cura tutta piemontese! Lasciatemelo dire: noi piemontesi siamo degli ottimi organizzatori ,curati e , anche , pignoli nel badare anche ai piccoli dettagli! La seguirò da casa, con gioia e rimpianto per i bei momenti che ho vissuto ad Asti!!!!!
Grazie Lorenzo, le tue speranze sono da me condivise. Purtroppo manca sempre di più la materia prima: il denaro. I Comitati di quartiere sono sempre più poveri, i giovani sono demotivati e si assiste ad una escalation in negativo. Queste manifestazioni dureranno finchè, ancora una volta, ci saranno volontari.
Grazie e un caro saluto.
Da incamerare d’un fiato e da riporre fra le cose più belle, il tuo scritto, cara Franci. Meno male che la “provincia” continua a fare questi “miracoli”. Speriamo che da questo sostrato riparta il Paese e non dai quattro indici pseudoeconomici di cui i nostri governanti si vantano.
Grazie Nembo. Sono appena tornata da Piazza Campo del Palio e ho assistito alle corse preliminari di partenza per domani. Ti posso assicurare che oltre all’emozione c’era in me una grande paura per questi meravigliosi animali lanciati al massimo delle loro possibilità. Ecco perchè domani non andrò a vedere la corsa. Troppo timore che qualcuno possa ferirsi e debba andare incontro ad una brutta sorte, come purtroppo successo in passato. Non potrei sopportarlo, troppo male! Assisterò alla sfilata che è il non-plus-ultra e poi, forse, guarderò la corsa in Tv. Non mi importa se non vince il mio rione, quello che conta è che nessuno debba farsi del male.
Un caro saluto.
Un Plauso a Francesca per il Post presentato che prendendoci per mano ci accompagna e ci fa rivivere con le belle immagini le varie sintesi del Settembre Astigiano con itineranti tra vini e piatti tipici il tutto all’insegna della nostra Italianità con cortei e varie sfilate con i figuranti dei vari borghi. Per il palio con la corsa dei purosangue, speriamo che nessuno dei cavalli come dici tocchi la malasorte, ne sarei veramente dispiaciuto, perchè per i cavalli ho un debole, essendo cresciuto in mezzo a loro. Un Saluto
E parliamone di queste belle tradizioni, caro Franco, raccontiamo di queste manifestazioni che ci rendono orgogliosi di abitare nel nostro paese. Non si tratta di campanilismo ma di offrire a chi ci legge una panoramica nuova, spunti interessanti per la conoscenza e, chissà, magari anche un bel viaggetto del tutto inaspettato e scaturito dalla curiosità. Per quanto riguarda Modena e la tua Regione so che di mostre e manifestazioni varie non ve ne fate mancare neppure voi.
Ciao, un saluto.
P.S. – nella mia cantinetta una buona bottiglia di Lambrusco, vicino al Barbera d’Asti, non manca mai..!!
Prima di tutto gloria alla bellissima astigiana in azzurro …poi , se ne impara senpre una nuova, mi è piaciuto il “Giovanni del boccale” ,anche perchè ho sempre abbinato Gianduia al cioccolato e non ai vini DOC. Bellissimo il palio …che mi pare di ricordare sia uno dei più vecchi d’Italia (forse ancor più vecchio di quello di Siena).
Non per far campanilismo ,ma vorrei far presente che a Modena si sta svolgendo il festival nazionale della filosofia, che siamo invasi dalle fiere del tortellino (Castelfranco) del lambrusco (Castelvetro ) ecc. ecc. ecc.