"La voce della maggioranza non è garanzia di giustizia " scriveva Frederich von Schiller, poeta e letterato della metà del 1700.
Con un po' di sale sulla coda scrivo questo articoletto , non solo alla luce degli accadimenti recenti , ma con la convinzione , come dice il poeta citato, che non sempre "vox populi sia vox Dei " e la storia lo insegna.
Mussolini riteneva che la moderna democrazia parlamentare nata dall' illuminismo non fosse altro che una "dittatura massonica " e che era più giusta una "democrazia " popolare, infatti il populismo nazionalista e rivoluzionario, è stato alla base della nascita del fascismo.
La stessa cosa è avvenuta in Germania con il nazionalsocialismo di Hitler che oltre ad un populismo nazionalista esasperato aggiungeva un razzismo spinto fino alla distruzione totale del discriminato.
Già in Russia nel 1917 la "democrazia del proletariato" aveva fatto nascere il comunismo.
Con questo non voglio dire che è necessario limitare la partecipazione popolare alle scelte della Nazione , ma sono contrario a tutte le forme plebiscitarie , perché credo fermamente nella democrazia parlamentare.
La sovranità del popolo è sacra, ma deve essere regolata da pesi e contrappesi , da dettami e da leggi che ne moderino tutte quelle possibili forme dove vengano discriminate minoranze e dove la partecipazione sia sempre mediata da coloro che sono eletti .
Credo nella delega che noi diamo con il voto ad uomini e partiti , credo che questa delega debba essere la più breve possibile , per non dare troppo potere agli eletti e per rifuggire da probabili corruzioni.
In nome del popolo (sempre plagiato o addomesticato ) si sono perpetrati i crimini peggiori : gli abomini degli olocausti , i roghi, le ghigliottine, le schiavizzazioni e lo sterminio di interi popoli.
Credo che lo strumento del voto sia l'unica forma possibile per gestire la democrazia.
Franco
? Vero Franco, lo strumento del voto è l’unica forma possibile per gestire la democrazia perché ogni cittadino che vota elegge un candidato per il suo diritto ad essere rappresentato ma quando poi, gli eletti, con l’alibi del diritto della maggioranza, della necessità di poter governare, impongono la fiducia nell’approvazione delle leggi o creano leggine “elettorali” per garantire la governabilità da parte di coloro che hanno raggiunto un minimo di maggioranza, escludendo la voce dei rappresentanti della “minoranza”, sebbene anche questi siano una moltitudine ma con un voto in meno, allora anche questa diventa dittatura perché la cosiddetta “minoranza” non è più rappresentata. Il dilemma della democrazia come la vedono i nostri politici è tutto qui.
Dovremmo non farci condizionare se siamo pensanti , se abbiamo una nostra idea o un nostro ideale, che al limite confrontiamo , avvaloriamo o cambiamo.
Quello che temo nel populismo è il “pensiero unico ” , “la parola d’ordine ” o come direbbe Guareschi “il cervello all’ammasso”.
Mi piacerebbe sapere qualche parere in più , ma evidentemente l’argonmento non è solo ostico , ma affonda nei “pareri” , nelle prese di posizione che spesso ,essendo private, fanno fatica ad essere rese pubbliche.
Argomento ostico e di difficile valutazione-discussione. E siccome io sono una che, avrete visto, parte spesso dal fondo, dico: si, il voto è l’unica forma di democrazia (o quantomeno, dovrebbe..). Penso che il nostro pensiero, però, sia oggi parecchio influenzato dall’informazione massmediatica. Tutti i giorni vediamo, ascoltiamo e leggiamo informazioni provenienti dai mass media, giornali, radio, tv e ci aggiungo anche social. E così può capitare che la nostra opinione su un tema particolare o il modo che abbiamo di intendere la politica, la storia, l’economia e le dinamiche del mondo che viviamo, siano certamente frutto di pensieri nostri, ma pensieri che elaboriamo sulla base di informazioni recepite da fonti esterne. Proviamo a chiedere a qualcuno cosa pensa di un determinato argomento o personaggio politico. Nella maggioranza dei casi ci risponderà: “..di quello lì ho letto sul giornale che…..la tv ha detto che…..su Fb scrivono che …..”. Come fanno i giornali, la televisione e la radio a influenzare il nostro pensiero?
Scusa Franco, forse sono andata fuori tema ma ho sviluppato il mio pensiero così.
D’accordissimo con Franco. La democrazia parlamentare è incardinata sulle leggi e dà garanzie reali di partecipazione e di rappresentanza. Certo, quando la gente comincia a non votare dovrebbe squillare un campanello d’allarme. Il sistema democratico dovrebbe essere sempre difeso da chi esercita in suo nome la politica. Guai a non rendersene conto assistendo alla sua graduale rovina. In caso di scarso funzionamente può nascere la rivolta, che può assumere la forma di quel che viene chiamato talvolta “populismo”. Ma in questi casi c’è soltanto scollamento e occorre quanto prima riportare la democrazia nel suo proprio alveo. Quanto più serenamente e rapidamente possibile.