VEDI NAPOLI E POI......AMALA!!!!......... (in viaggio con Franci)
(consiglio: prima di iniziare a leggere il post, avviate il video. L'atmosfera cambierà..)
Salgo su un volo nel profondo e nebbioso nord, anche se siamo solo in Autunno e sbarco a Napoli che sembra Estate. Non ci posso credere, San Gennaro ha fatto 'o miracolo, per me? Ringrazio e felice come una bimbetta alla quale abbiano fatto il più bel regalo, parto alla scoperta di questa strana, misteriosa, eclettica città dai mille volti.
Metropolitana Stazione Toledo
Le stazioni della metropolitana, oltre che fornirmi un buon servizio, diventano un passaggio obbligato. Sono straordinarie, una sorta di museo che mi segue ininterrottamente da un trasferimento all'altro. Si, perchè con le loro 200 opere attraggono lo sguardo, anche quello di chi si definisce disinteressato o distratto. Insomma, una lezione di gusto che, a quelle come me, suscita una certa familiarità con l'Arte. Tra scale mobili avveniristiche si trovano le opere di Michelangelo Pistoletto con le sue installazioni a specchio. Altrove ammiro tantissimi altri autori-artisti tra cui Oliviero Toscani col suo stile inconfondibile, facce che guardano i passanti sul tapis-roulant di Toledo. Eppure, signori miei, siamo a Napoli!
Metropolitana - Stazione Museo
In una delle prime stazioni inaugurate nel 2001, l'ingresso si confonde con quello del Museo che le dà il nome. La presenza di opere è pensata con l'intenzione di catturare l'attenzione del grande pubblico più variegato, tutti luoghi insoliti da scoprire dove si trovano questi artistici contributi.
Stile liberty di Via Chiaia
Esco dalla metropolitana a Piazza Amedeo. Il mio percorso si snoda, rigorosamente a piedi, nel “salotto” di Napoli: passeggiando per Via dei Mille, Via Filangieri e Via Chiaia. E’ piacevole ammirare prestigiosi palazzi del Cinquecento e del Seicento, aristocratiche dimore che, molto intelligentemente sono state dotate di targhe che le contraddistinguono come edifici storici, “etichette” che riportano il nome dell’edificio, dell’architetto che l’ha progettato e l’anno in cui è stato costruito.
Caffè Gambrinus
Al termine di questa camminata sbuco all’angolo dello storico “caffè Gambrinus” fondato nel 1860 e meta prediletta di poeti ed intellettuali. E' d'obbligo fermarmi per gustare un caffè seduta ai tavolini del dehor, ma il tempo vola quindi mi dirigo verso la famosa Piazza del Plebiscito, la piu’ vasta della città, spettacolare cornice di manifestazioni e concerti. Profilo di questa bellissima Piazza la Chiesa di San Francesco di Paola con il suo colonnato neo classico che ricorda tanto il piu’ celebre di San Pietro del Bernini a Roma.
PIAZZA DEL PLEBISCITO
Al centro della Piazza le due statue di Carlo Borbone (del Canova) guardano il grande Palazzo Reale e qui la visita all’interno mi è d’obbligo.
PALAZZO REALE
Maestosa residenza borbonica costruita nel 1600 da Domenico Fontana, reggia solenne di stile neo-classico fu dimora di Vicerè spagnoli, successivamente dei Borbone e infine dei Savoia. Le nicchie esterne sono occupate da gigantesche statue dei Re di Napoli.
SCALONE D'ONORE DI PALAZZO REALE
Entro nel palazzo accedendo dal “Cortile d’onore” e salgo, come fossi una regina decaduta, attraverso il monumentale e luminoso “Scalone d’onore” fino a raggiungere l’Appartamento Reale. Eleganti stucchi decorano le volte dei corridoi ed affreschi storici di stile manierista abbelliscono le sale piu’ antiche.
Luca Giordano - San Gennaro
Non sto a farvi la descrizione di tutte le trenta meravigliose sale che costituiscono l’interno di Palazzo Reale perchè non mi basterebbe lo spazio a disposizione, ma posso dirvi di essere rimasta affascinata, oltre che dalla bellezza del luogo anche da dipinti del Guercino (Sogno di San Giuseppe), Mattia Preti (Ritorno del figliol prodigo), Luca Giordano (San Gennaro), Francesco de Mura, Andrea Vaccaro….tanto per indicarne alcuni.
Palazzo Reale - interno
Mobili in stile neo-classico e rococo’ e immensi arazzi completano lo sfarzo della dimora.
GALLERIA UMBERTO I
All’uscita mi dirigo verso la Galleria Umberto I, un’imponente costruzione che, per la sua struttura a quattro bracci intersecati ricorda vagamente la Galleria Vittorio Emanuele di Milano.
TEATRO SAN CARLO
Di fronte alla Galleria sorge il piu’ antico teatro lirico del mondo: il Teatro San Carlo che vide il passaggio di musicisti importanti come Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti.
LUNGOMARE CARACCIOLO
L'imbrunire s'affaccia e una suggestiva passeggiata sul Lungomare Caracciolo non me la voglio perdere. Partendo dal Consolato Americano raggiungo Castel dell’Ovo, camminando sul lungomare e fotografando il crepuscolo napoletano…..c’è da rimanere affascinati da tanta bellezza!
CASTEL DELL'OVO
Ormai è sera, ho un certo languorino, volgo lo sguardo e in uno degli scenari più belli e suggestivi di Napoli, ai piedi del maestoso Castel dell’Ovo nella baia dell’antico Borgo Marinari, eccola: Zì Teresa. Chi mi trattiene dal farmi una bella scorpacciata di pesce?
Il giorno dopo torno a fare un giretto sotterraneo che mi permette di comprendere e apprezzare nuovi modi di fare Arte. Esco dalla stazione di Dante per tuffarmi nel cuore pulsante e popolare della città. A partire da Spaccanapoli, quel lungo tracciato che divide in due la città, coi suoi vicoli che mi fanno capire dal vero cos'era una metropoli del mondo classico.
SPACCANAPOLI
Ancora oggi la vita emerge prepotente da queste case, tra la folla scomposta, panni stesi, banchi del pesce in mezzo alla strada. E mi intriga tutto questo, mi intriga il vociare, la vita, la voglia di vivere delle persone. Vorrei fotografare tutto, imprimere quei volti, le persone, i contrasti, la quotidianità di chi chiacchiera, di chi mangia una pizza in strada, di chi beve un caffè. Vorrei tirare fuori dalle foto l'anima di Napoli. Immancabile è la visita al piccolo e famoso vicolo di San Gregorio Armeno, esclusività di negozi e bottegucce dedicati ai presepi, alle mille statuine di varie fogge e grandezze che li animano. Qui si lavora tutto l'anno per poi vendere questi prodotti artigianali solo durante le festività natalizie. Ma le grandi attrazioni sono i personaggi del momento.
SAN GREGORIO ARMENO
Percorro i Decumani, da quello Inferiore detto appunto Spaccanapoli a quelllo Maggiore, Via dei Tribunali. Lungo il loro percorso la strada vede susseguirsi chiese, piazze e palazzi tra i piu’ interessanti della città. I Decumani sono monumenti a “cielo aperto”. La Chiesa di Santa Marta con le numerose opere d'arte custodite all'interno, il bel portale ad arco ribassato in piperno e marmo e le due finestre gotiche sul fianco sinistro dell'edificio.
CHIOSTRO DI SANTA CHIARA
Il complesso conventuale di Santa Chiara con il memorabile Chiostro maiolicato, la Chiesa di San Domenico Maggiore col suo stile gotico-barocco e le innumerevoli Cappelle affrescate da Ludovico Righi, Pietro Cavallini, con i dipinti di Mattia Preti, tanto per citarne alcuni. Proseguo e mi dirigo verso la Cappella Sansevero, dove c'è una delle sculture più impressionanti che mi sia capitato di ammirare: Il Cristo Velato del Sanmartino.
CRISTO VELATO - CAPPELLA SANSEVERO
Prodigiosa scultura che mi ha lasciata incantata (a dir poco)…Il volto esanime del Cristo avvolto dal velo, sembra aderire al corpo mostrandone i minimi particolari, le lacerazioni delle mani e dei piedi, l’incavo del ventre denutrito….questa è l’opera piu’ famosa della scultura napoletana. Ma altre sculture altrettanto degne di nota si confrontano in questo spazio, ad esempio La Pudicizia. Raffigura una donna completamente coperta da un velo semitrasparente, cinta in vita da una ghirlanda di rose, che ne lascia intravedere le forme ed in particolare i tratti del viso. Essa è considerata il capolavoro del Corradini , del quale è elogiata l'abilità nel modellare il velo che aderisce con naturalezza al corpo della donna.
LA PUDICIZIA - CAPPELLA SANSEVERO
La composizione è carica di significati: la lapide spezzata sulla quale la figura appoggia il braccio sinistro, lo sguardo come perso nel vuoto e l'albero della vita che nasce dal marmo ai piedi della statua simboleggiano la morte prematura della principessa Cecilia. Il tema della vita e della morte è ripreso dal bassorilievo del pilastro su cui poggia la statua, raffigurante l'episodio biblico conosciuto come Noli me tangere, nel quale Gesù risorto dice alla Maddalena di non cercare di trattenerlo.
CARAVAGGIO - LE 7 OPERE DI MISERICORDIA - PIO MONTE
Ma adesso devo assolutamente incontrare il mio amato Caravaggio al Pio Monte della Misericordia. Sulle " Sette Opere di Misericordia" di Caravaggio ci sarebbe davvero da dire tantissimo, ma semplicemente m’incanto ad ammirare questo dipinto sul quale il Merisi ha raffigurato, in un’unica composizione le sette misericordie. Penso che questa rappresentazione potrebbe essere ambientata in una strada popolare di Napoli.
CHIESA GESU' NUOVO
Passaggio obbligato è Piazza del Gesù Nuovo, una delle più importanti e simbolo del centro storico e patrimonio Unesco con l'omonima chiesa e l'obelisco dell'Immacolata che svetta dal lato opposto del famoso Monastero di Santa Chiara, ben visibile anche dall'alto, dal Vomero. Ed è proprio qui che arrivo con una delle funicolari, quella di Montesanto su questa collina popolata da fine '800 dove la vita cittadina si fonde come un viaggio nel tempo a ritroso tra le varie palazzine in stile liberty e il Castello di Sant'Elmo risalente al 1275.
CASTELLO DI SANT'ELMO
Resto quasi paralizzata dalla veduta mozzafiato di Napoli che si gode da lassù. Sullo sfondo, il Vesuvio.
Veduta di Napoli dal Vomero
Cari amici, dovrei parlarvi anche di Pompei e della Reggia di Capodimonte, da me visitati durante altri viaggi a Napoli, ma credo di essermi dilungata abbastanza in questo post. Lo farò prossimamente, seme lo permettete e se vi farà piacere. Perchè, credetemi, anche in quei luoghi ho lasciato pezzetti di anima e di core.
Riparto. Faccio il pieno di pastiera, sfogliatelle e babà, per il viaggio...non si sa mai! Riparto si, ma porto nel cuore questa città e i suoi abitanti, napoletani generosi, cordiali, disponibili. Hanno il sangue che bolle nelle vene, sono esplosivi, ma ti fanno sentire a casa! Ne serberò un indelebile ricordo.
Questa è Napoli: contradditoria ma bella, contradditoria ma seducente!
Un tempo si diceva "vedi Napoli e poi muori". Dopo questi miei viaggi dico "vedi Napoli e poi amala". E se puoi, ritornaci. Io l'ho fatto.
Buona Domenica a tutti, dal muretto del Lungomare di Napoli!!
Hai ragione Mario, ci sono tanti posti fantastici nei dintorni di Napoli. Tra quelli nominati da te ho visitato Pompei e la Reggia di Capodimonte col suo fantastico Museo. Per il resto ci attrezzeremo…prossimamente.
Ciao e grazie.
Le bellezze di Napoli non sono solo quelle che Franci ha descritto egregiamente, per es. c’è l’isola di Capri, Pompei, Pozzuoli, Capodimonte, Posillipo ecc. Tutti posti altrettanto belli e romantici, luoghi pieni di arte e storia.
Grazie Carlina, le tue parole mi “gasano” spronandomi a continuare questo percorso che, oltre a quello artistico-letterario, descrive e completa un pò le mie passioni. E come ho sempre detto, non riuscirei a scrivere di qualcosa che non ho visto cn occhi nè toccato con mano.
Un caro saluto.
Cara Franci, ho letto il tuo post su Napoli: ho visto Napoli + di una volta,ma sinceramente sono stata rapita da una guida così eccezionale, ti sei esposta con sentimento, come parlassi di cose tue. Hai fatto vibrare la tua anima nelle persone che ti hanno letto o meglio, x me ascoltato.
Ahahahah Michelangelo, ho visto certi rospi incantati al mio incedere..Mi fai troppo ridere. Comunque grazie per affacciarti ogni tanto al balcone di questo blog. Ma ricorda le promesse fatte, eh? Uno scritto, un piccolo scritto, che ce vò? Lo so che sei impegnatissimo e sempre in gironzolo, però non dimenticare gli amici. Pensamiiiiiii…Ahahahah…
Ciaooo.
Mia cara Francesca, tu sai incantare anche i rospi. E adesso ridi, per favore, come sto facendo io. Sai cosa intendo, vero? Ci conosciamo abbastanza per potermi permettere certe libertà di espressione. Scherzi a parte, conosco abbastanza bene Napoli, un pò per lavoro un pò per svago. Sono stato al Concerto di Elton John nel Settembre del 2009, ricordi te ne parlai? La Piazza del Plebiscito era strapiena, proprio un….plebiscito! Tutto il resto non ha bisogno di ulteriori commenti, basta leggerti e poi….seguirti. Con te verrei in capo al mondo!
Ciao, abbraccione.
Cara franci ho letto il tuo commento,riesci a interpretare anche l”anima di un personaggio.Come avrai notato io sono poco acculturata e certamente quei palazzi, quella storia l”ho vissuta ugualmente.Perchè vedi il napoletano è come se avesse una marcia in più, alcune cose le assorbe pur non vivendole. Napoli la misteriosa, la definisco umilmente io.Pare che non ti dia niente,ma ti dà tutto. Mi spiego male lo so ma non so fare di meglio.Grazie per averla descritta come veramente è.Le brutture ci sono, io fortunatamente non le ho vissute forse perchè abitavo in una zona che mi dava solo il meglio. Grazie
Brava Alba, nella tua similitudine hai paragonato Napoli a Genova. E’ così in un certo senso, anche a me è successo di fare questo abbinamento. Genova ha i carrugi, Napoli i vicoli ma poco cambia. E la gente di Napoli? Ogni angolo nasconde un’antica memoria, personaggi, aneddoti , sofferenze e resistenze. Non sempre è tutto “pizza e mandolino” ma loro sorridono portando nei loro volti molte tracce del passato e del difficile presente. La continuità della vita, l’esperienza umana di chi vive o resiste abitando in una città che potrebbe dare tutto ma spesso toglie anche tanto.
Ciao, un abbraccio.
Amo Napoli e i suoi abitanti, il tuo viaggio tra cultura e arte
per me che da tempo seguo un sito «Cultura Vesuviana Live»
in fb non ha fatto altro che confermare la bellezza di quella città.
Maestosa per grandezza sublime per bellezza carateristica per i suoi vicoli.
Mi ricorda tanto Genova, mare colline e vicoli, anche il fatto che si deve alzare gli occhi
per vedere le sue opere d’arte. Citta piena di storia regnanti come Carlo di Borbone
amante della cultura, citta costruita sopra al tufo dove attualmente vi sono lunghe gallerie
che in tempo di guerra son servite come rifugio.
Il Vesusio simbolo della città SSSSSSSSSS dorme non lo svegliate.
Parlare di Napoli senza cercare i suoi abitanti non mi sembra giusto,
perchè essi sono l’anima della città, persone con un carisma particolare
dove difatti dal popolo sono usciti tanti attori cantanti.
Ma la cosa che più mi affascina e assomiglia a Genova sono i vicoli
stradine molto strette senza marciapiede con palazzi anche di 5 piani,
la vita si svolge nel vicolo botteghe di artigiani bambini che giocano
cestini che scendono appesi da una corda dalle ultime finestre,
Il loro Dialetto è conosciuto in tutto il mondo gli emigranti non sapevano
l’inglese loro si facevano capire anche con i gesti.
Una cosa mi piace del loro caliente calore si aiutano a vicenda,
Si conosceva Napoli solo tramite i giornali dove parlavano di Cammora
e mentalmente veniva rifiutata, invece è una città da volorizare in tutti i sensi.
Curiosa ho voluto sapere che cosa vuol dire Cammora e molte sono le definizioni
è nata nel xiv dopo la traslazione di una città biblica, per delinquenza
E brava Gianna, hai detto bene, devi proprio ritornarci per rilassarti e godere delle infinite bellezze che Napoli ti offre. Devi sapere che a Napoli il tempo scorre molto più lentamente che qui, da noi al nord dove tutto è frenetico e siamo incessantemente di corsa. Tu arrivi là e, alla prima domanmda che fai, ti rispondono “..chjànu chjànu..”.
Grazie, un bacio.
Mengà tant ….”da òv e da làt” …quando arrivi alla linea gotica scivoli via …non è un ricatto morale è una sollecitazione a visitare anche la terra di mezzo dove soggiornano gnomi , hobbit , fate e soprattutto zamponi e Lambrusco.
Francesca, il tuo post è meraviglioso il video ci ha accompagnato in tutto il viaggio dal nord al sud . Napoli, certo è una citta’ d’arte, cultura scultura,cantanti Artisti, in ogni angolo scopri cose fantastiche. Io ci sono andata solo due volte ma erano viaggi di lavoro.Il tempo era poco, posso dire che la bellezza di Napoli l’ho vista ora nel tuo video, fantastico, ma ci tornerò non per lavoro, ma per qualche giorno di relax.Comunque Napoli è una città,antica ma ben conservata, le persone molto carine, disponibili, simpaticissime. Si mangia divinamente pesce a volonta’, dolci ecc.Un saluto
L’FT, cioè Francesca Turing è bravissima , ma io la commenterò quando si degnerà di fermarsi nella terra di mezzo che non è quella di Tolkien , ma è quel tratto,della via Emilia che va da Bologna a Parma, allora con cognizione di causa potrò dire la mia.
Chi ha avuto ,ha avuto, ha avuto
chi ha dato, ha dato ,ha dato
scurdammòce ò passato
simmo è Napùle paisà.
Mia cara Rosa, ma tu hai vissuto tra palazzi nobiliari. Hai respirato aria di altissimo livello storico e artistico. Allora, andiamo con ordine:
– PALAZZO CALABRITTO: ma sai chi l’ha restaurato? Nientepopodimeno che l’architetto Luigi Vanvitelli, che apportò sostanziali modifiche nello scalone e nei portali, con il maestoso portale in marmo contornato da cariatidi.
– PALAZZO CELLAMMARE: ma lo sai quali personaggi illustri vennero ospitati in quel palazzo: Giacomo Casanova, Angelica Kauffmann, Goethe (nel 1787), Torquato Tasso, e Caravaggio, per il quale l’edificio fu di fatto l’ultima dimora.
– PALAZZO FILANGIERI: Anche qui nacquero e soggiornarono personaggi illustri, lo ricordano alcune epigrafi poste sulla facciata del palazzo. Una menziona i natali di Gaetano Filangieri (1752-1788), un’altra, sulla parete destra, accenna al fatto che nel XX secolo vi abitò anche Benedetto Croce, mentre sulla parete ve ne è una dedicata a Goethe che visitò Napoli tra il 1786 e il 1788.
– PALAZZO COLONNA DI STIGLIANO: nobilissimo palazzo del ‘600 che dopo numerose traversie, passando di mano in mano, subì la cancellazione di prestigiosi affreschi e dipinti di Luca Giordano. Attualmente è di proprietà della Banca Commerciale che, per proprie esigenze, ha modificato molti ambienti interni, ma si è tenuta le antiche opere d’arte collezionate da Giovanni Vandeneynden.
– VILLA PIGNATELLI: un gioiello della Riviera di Chiaia. Abitata da Principi (Diego Aragona Pignatelli Còrtes) e frequentata da nobili raffinati nei gusti e nei modi tant’é che trasformarono il luogo in un punto d’incontro culturale tra intellettuali e alta aristocrazia napoletana ed europea. In seguito, la principessa Rosina, nata Fici dei duchi di Amalfi, disponeva il lascito della villa allo Stato italiano.
– PALAZZO DONN’ANNA: e qui, come ben tu saprai, incombe una leggenda napoletana scritta da Matilde Serao. Nel libro Leggende napoletane la scrittrice così lo dipingeva:
« Il bigio palazzo si erge nel mare. Non è diroccato, ma non fu mai finito; non cade, non cadrà, poiché la forte brezza marina solidifica ed imbruna le muraglie, poiché l’onda del mare non è perfida come quella dei laghi e dei fiumi, assalta ma non corrode. Le finestre alte, larghe, senza vetri, rassomigliano ad occhi senza pensiero; nei portoni dove sono scomparsi gli scalini della soglia, entra scherzando e ridendo il flutto azzurro, incrosta sulla pietra le sue conchiglie, mette l’arena nei cortili, lasciandovi la verde e lucida piantagione delle alghe. Di notte il palazzo diventa nero, intensamente nero; si serena il cielo sul suo capo, rifulgono le alte e bellissime stelle, fosforeggia il mare di Posillipo, dalle ville perdute nei boschetti escono canti malinconici d’amore e le malinconiche note del mandolino: il palazzo rimane cupo e sotto le sue volte fragoreggia l’onda marina… »
Spero di aver soddisfatto un pò di curiosità tua e dei lettori.
Grazie per avermene dato l’occasione. Ciao Rosa.
Francesca,questi sono i palazzi della mia zona: Palazzo Calabritto Palazzo Cellamare Palazzo Filangieri Palazzo Colonna di Stigliano Villa Pignatelli+ Palazzo Donnanna ma ve ne sono tanti altri che conosco meno, tutti pieni di storia. Mi hai commosso con il tuo post perchè mi sono rivista nei luoghi della mia infanzia. Ciao
Caro, dolce Giulio, (gongoli, eh?). Il tuo commento è di un’impostazione poetica che mi commuove. Potrei non portarti con me? Andiamo.
Ciao amico toscano, buona domenica.
Francesca, cosa posso dire?Fra quello che si vede e la colonna sonora è un viaggio fantastico .Scritto con delicatezza senza affondare troppo la penna:un pennello morbido che gira intorno alle bellezze di questa città. Non voglio aggiungere altro, chiudo gli occhi e, se permetti, ti accompagno.Grazie
Immagino Lorenzo i tuoi innumerevoli ricordi di una città che, sicuramente conosci meglio e più a fondo di me. Un conto è visitarla da turista, altro discorso è lavorarci o risiederci. Ma penso che si possa scoprire il bello in ogni caso, laddove esiste. E a Napoli c’è.
Ciao e grazie. Buona domenica.
Mi rendo conto Nembo che Napoli ha anche un’altra faccia, purtroppo. Ma io ho voluto descrivere la “mia Napoli”, cioè quella che ho conosciuto da turista. Ho avuto una grande fortuna però, essere accompagnata da amici napoletani veraci che non si sono limitati a farmi conoscere le sue bellezze, ma mi hanno anche accompagnata laddove esistono tante problematiche irrisolte, per colpa di chi…? Non per questo l’amo di meno, non per questo sminuiscono ai miei occhi le sue bellezze che, secondo me, andrebbero ancor di più rivalutate. Ma si sa…..chi può non vuole e chi vuole non può.
Ciao e buona domenica.
Ancora una volta Francesca ci prende per mano e ci trasporta tramite il suo Post con sottofondo di celebre e bella canzone nella bella e famosa Napoli, conosciuta per le sue bellezze, per le sue stravaganze,per le sue canzoni, per i suoi monumenti con l’arte, e per il suo golfo che spazia la visuale all’orizzonte verso il vesuvio. Grazie Francesca per la dettagliata documentazione della bella Napoli.
E son d’accordo con te, Mario-girasole. La cucina napoletana mi ha fatto ingrassare non poco, ma che bontà. Vado pazza per il pesce ma soprattutto i dolci mi attirano in modo vergognoso. E sai le scorpacciate di sfogliatelle e babà? Ogni momento era buono.
P.S. – Se ho contribuito ad incrementare il turismo napoletano, ben felice ne sono. Ciao.
Franci finalmente qualcuno che fà vedere la bella napoli tra le tante bellezze c’è la foto finale che rende tutto piu interessante dopo questo post Napoli sarà invasa da turisti Aggiungo che la cucina di napoli non è da meno delle sue bellezze
Hai ragione Mario, ci sono tanti posti fantastici nei dintorni di Napoli. Tra quelli nominati da te ho visitato Pompei e la Reggia di Capodimonte col suo fantastico Museo. Per il resto ci attrezzeremo…prossimamente.
Ciao e grazie.
Le bellezze di Napoli non sono solo quelle che Franci ha descritto egregiamente, per es. c’è l’isola di Capri, Pompei, Pozzuoli, Capodimonte, Posillipo ecc. Tutti posti altrettanto belli e romantici, luoghi pieni di arte e storia.
Grazie Carlina, le tue parole mi “gasano” spronandomi a continuare questo percorso che, oltre a quello artistico-letterario, descrive e completa un pò le mie passioni. E come ho sempre detto, non riuscirei a scrivere di qualcosa che non ho visto cn occhi nè toccato con mano.
Un caro saluto.
Cara Franci, ho letto il tuo post su Napoli: ho visto Napoli + di una volta,ma sinceramente sono stata rapita da una guida così eccezionale, ti sei esposta con sentimento, come parlassi di cose tue. Hai fatto vibrare la tua anima nelle persone che ti hanno letto o meglio, x me ascoltato.
Ahahahah Michelangelo, ho visto certi rospi incantati al mio incedere..Mi fai troppo ridere. Comunque grazie per affacciarti ogni tanto al balcone di questo blog. Ma ricorda le promesse fatte, eh? Uno scritto, un piccolo scritto, che ce vò? Lo so che sei impegnatissimo e sempre in gironzolo, però non dimenticare gli amici. Pensamiiiiiii…Ahahahah…
Ciaooo.
Mia cara Francesca, tu sai incantare anche i rospi. E adesso ridi, per favore, come sto facendo io. Sai cosa intendo, vero? Ci conosciamo abbastanza per potermi permettere certe libertà di espressione. Scherzi a parte, conosco abbastanza bene Napoli, un pò per lavoro un pò per svago. Sono stato al Concerto di Elton John nel Settembre del 2009, ricordi te ne parlai? La Piazza del Plebiscito era strapiena, proprio un….plebiscito! Tutto il resto non ha bisogno di ulteriori commenti, basta leggerti e poi….seguirti. Con te verrei in capo al mondo!
Ciao, abbraccione.
Cara franci ho letto il tuo commento,riesci a interpretare anche l”anima di un personaggio.Come avrai notato io sono poco acculturata e certamente quei palazzi, quella storia l”ho vissuta ugualmente.Perchè vedi il napoletano è come se avesse una marcia in più, alcune cose le assorbe pur non vivendole. Napoli la misteriosa, la definisco umilmente io.Pare che non ti dia niente,ma ti dà tutto. Mi spiego male lo so ma non so fare di meglio.Grazie per averla descritta come veramente è.Le brutture ci sono, io fortunatamente non le ho vissute forse perchè abitavo in una zona che mi dava solo il meglio. Grazie
Brava Alba, nella tua similitudine hai paragonato Napoli a Genova. E’ così in un certo senso, anche a me è successo di fare questo abbinamento. Genova ha i carrugi, Napoli i vicoli ma poco cambia. E la gente di Napoli? Ogni angolo nasconde un’antica memoria, personaggi, aneddoti , sofferenze e resistenze. Non sempre è tutto “pizza e mandolino” ma loro sorridono portando nei loro volti molte tracce del passato e del difficile presente. La continuità della vita, l’esperienza umana di chi vive o resiste abitando in una città che potrebbe dare tutto ma spesso toglie anche tanto.
Ciao, un abbraccio.
Amo Napoli e i suoi abitanti, il tuo viaggio tra cultura e arte
per me che da tempo seguo un sito «Cultura Vesuviana Live»
in fb non ha fatto altro che confermare la bellezza di quella città.
Maestosa per grandezza sublime per bellezza carateristica per i suoi vicoli.
Mi ricorda tanto Genova, mare colline e vicoli, anche il fatto che si deve alzare gli occhi
per vedere le sue opere d’arte. Citta piena di storia regnanti come Carlo di Borbone
amante della cultura, citta costruita sopra al tufo dove attualmente vi sono lunghe gallerie
che in tempo di guerra son servite come rifugio.
Il Vesusio simbolo della città SSSSSSSSSS dorme non lo svegliate.
Parlare di Napoli senza cercare i suoi abitanti non mi sembra giusto,
perchè essi sono l’anima della città, persone con un carisma particolare
dove difatti dal popolo sono usciti tanti attori cantanti.
Ma la cosa che più mi affascina e assomiglia a Genova sono i vicoli
stradine molto strette senza marciapiede con palazzi anche di 5 piani,
la vita si svolge nel vicolo botteghe di artigiani bambini che giocano
cestini che scendono appesi da una corda dalle ultime finestre,
Il loro Dialetto è conosciuto in tutto il mondo gli emigranti non sapevano
l’inglese loro si facevano capire anche con i gesti.
Una cosa mi piace del loro caliente calore si aiutano a vicenda,
Si conosceva Napoli solo tramite i giornali dove parlavano di Cammora
e mentalmente veniva rifiutata, invece è una città da volorizare in tutti i sensi.
Curiosa ho voluto sapere che cosa vuol dire Cammora e molte sono le definizioni
è nata nel xiv dopo la traslazione di una città biblica, per delinquenza
E brava Gianna, hai detto bene, devi proprio ritornarci per rilassarti e godere delle infinite bellezze che Napoli ti offre. Devi sapere che a Napoli il tempo scorre molto più lentamente che qui, da noi al nord dove tutto è frenetico e siamo incessantemente di corsa. Tu arrivi là e, alla prima domanmda che fai, ti rispondono “..chjànu chjànu..”.
Grazie, un bacio.
Mengà tant ….”da òv e da làt” …quando arrivi alla linea gotica scivoli via …non è un ricatto morale è una sollecitazione a visitare anche la terra di mezzo dove soggiornano gnomi , hobbit , fate e soprattutto zamponi e Lambrusco.
Francesca, il tuo post è meraviglioso il video ci ha accompagnato in tutto il viaggio dal nord al sud . Napoli, certo è una citta’ d’arte, cultura scultura,cantanti Artisti, in ogni angolo scopri cose fantastiche. Io ci sono andata solo due volte ma erano viaggi di lavoro.Il tempo era poco, posso dire che la bellezza di Napoli l’ho vista ora nel tuo video, fantastico, ma ci tornerò non per lavoro, ma per qualche giorno di relax.Comunque Napoli è una città,antica ma ben conservata, le persone molto carine, disponibili, simpaticissime. Si mangia divinamente pesce a volonta’, dolci ecc.Un saluto
Franco da Modena, il tuo è un ricatto morale!!!!!
Io sono “da óv e da lat” ma tu mi hai messa “in dal lébber négher..”.
Ciaooooooooo
L’FT, cioè Francesca Turing è bravissima , ma io la commenterò quando si degnerà di fermarsi nella terra di mezzo che non è quella di Tolkien , ma è quel tratto,della via Emilia che va da Bologna a Parma, allora con cognizione di causa potrò dire la mia.
Chi ha avuto ,ha avuto, ha avuto
chi ha dato, ha dato ,ha dato
scurdammòce ò passato
simmo è Napùle paisà.
Mia cara Rosa, ma tu hai vissuto tra palazzi nobiliari. Hai respirato aria di altissimo livello storico e artistico. Allora, andiamo con ordine:
– PALAZZO CALABRITTO: ma sai chi l’ha restaurato? Nientepopodimeno che l’architetto Luigi Vanvitelli, che apportò sostanziali modifiche nello scalone e nei portali, con il maestoso portale in marmo contornato da cariatidi.
– PALAZZO CELLAMMARE: ma lo sai quali personaggi illustri vennero ospitati in quel palazzo: Giacomo Casanova, Angelica Kauffmann, Goethe (nel 1787), Torquato Tasso, e Caravaggio, per il quale l’edificio fu di fatto l’ultima dimora.
– PALAZZO FILANGIERI: Anche qui nacquero e soggiornarono personaggi illustri, lo ricordano alcune epigrafi poste sulla facciata del palazzo. Una menziona i natali di Gaetano Filangieri (1752-1788), un’altra, sulla parete destra, accenna al fatto che nel XX secolo vi abitò anche Benedetto Croce, mentre sulla parete ve ne è una dedicata a Goethe che visitò Napoli tra il 1786 e il 1788.
– PALAZZO COLONNA DI STIGLIANO: nobilissimo palazzo del ‘600 che dopo numerose traversie, passando di mano in mano, subì la cancellazione di prestigiosi affreschi e dipinti di Luca Giordano. Attualmente è di proprietà della Banca Commerciale che, per proprie esigenze, ha modificato molti ambienti interni, ma si è tenuta le antiche opere d’arte collezionate da Giovanni Vandeneynden.
– VILLA PIGNATELLI: un gioiello della Riviera di Chiaia. Abitata da Principi (Diego Aragona Pignatelli Còrtes) e frequentata da nobili raffinati nei gusti e nei modi tant’é che trasformarono il luogo in un punto d’incontro culturale tra intellettuali e alta aristocrazia napoletana ed europea. In seguito, la principessa Rosina, nata Fici dei duchi di Amalfi, disponeva il lascito della villa allo Stato italiano.
– PALAZZO DONN’ANNA: e qui, come ben tu saprai, incombe una leggenda napoletana scritta da Matilde Serao. Nel libro Leggende napoletane la scrittrice così lo dipingeva:
« Il bigio palazzo si erge nel mare. Non è diroccato, ma non fu mai finito; non cade, non cadrà, poiché la forte brezza marina solidifica ed imbruna le muraglie, poiché l’onda del mare non è perfida come quella dei laghi e dei fiumi, assalta ma non corrode. Le finestre alte, larghe, senza vetri, rassomigliano ad occhi senza pensiero; nei portoni dove sono scomparsi gli scalini della soglia, entra scherzando e ridendo il flutto azzurro, incrosta sulla pietra le sue conchiglie, mette l’arena nei cortili, lasciandovi la verde e lucida piantagione delle alghe. Di notte il palazzo diventa nero, intensamente nero; si serena il cielo sul suo capo, rifulgono le alte e bellissime stelle, fosforeggia il mare di Posillipo, dalle ville perdute nei boschetti escono canti malinconici d’amore e le malinconiche note del mandolino: il palazzo rimane cupo e sotto le sue volte fragoreggia l’onda marina… »
Spero di aver soddisfatto un pò di curiosità tua e dei lettori.
Grazie per avermene dato l’occasione. Ciao Rosa.
Francesca,questi sono i palazzi della mia zona: Palazzo Calabritto Palazzo Cellamare Palazzo Filangieri Palazzo Colonna di Stigliano Villa Pignatelli+ Palazzo Donnanna ma ve ne sono tanti altri che conosco meno, tutti pieni di storia. Mi hai commosso con il tuo post perchè mi sono rivista nei luoghi della mia infanzia. Ciao
Caro, dolce Giulio, (gongoli, eh?). Il tuo commento è di un’impostazione poetica che mi commuove. Potrei non portarti con me? Andiamo.
Ciao amico toscano, buona domenica.
Francesca, cosa posso dire?Fra quello che si vede e la colonna sonora è un viaggio fantastico .Scritto con delicatezza senza affondare troppo la penna:un pennello morbido che gira intorno alle bellezze di questa città. Non voglio aggiungere altro, chiudo gli occhi e, se permetti, ti accompagno.Grazie
Immagino Lorenzo i tuoi innumerevoli ricordi di una città che, sicuramente conosci meglio e più a fondo di me. Un conto è visitarla da turista, altro discorso è lavorarci o risiederci. Ma penso che si possa scoprire il bello in ogni caso, laddove esiste. E a Napoli c’è.
Ciao e grazie. Buona domenica.
Fantastica Francesca. E stupenda Napoli, che nel mio lavoro raggiungevo costantemente. Tutto bello. E quanti ricordi!
Mi rendo conto Nembo che Napoli ha anche un’altra faccia, purtroppo. Ma io ho voluto descrivere la “mia Napoli”, cioè quella che ho conosciuto da turista. Ho avuto una grande fortuna però, essere accompagnata da amici napoletani veraci che non si sono limitati a farmi conoscere le sue bellezze, ma mi hanno anche accompagnata laddove esistono tante problematiche irrisolte, per colpa di chi…? Non per questo l’amo di meno, non per questo sminuiscono ai miei occhi le sue bellezze che, secondo me, andrebbero ancor di più rivalutate. Ma si sa…..chi può non vuole e chi vuole non può.
Ciao e buona domenica.
Ancora una volta Francesca ci prende per mano e ci trasporta tramite il suo Post con sottofondo di celebre e bella canzone nella bella e famosa Napoli, conosciuta per le sue bellezze, per le sue stravaganze,per le sue canzoni, per i suoi monumenti con l’arte, e per il suo golfo che spazia la visuale all’orizzonte verso il vesuvio. Grazie Francesca per la dettagliata documentazione della bella Napoli.
E son d’accordo con te, Mario-girasole. La cucina napoletana mi ha fatto ingrassare non poco, ma che bontà. Vado pazza per il pesce ma soprattutto i dolci mi attirano in modo vergognoso. E sai le scorpacciate di sfogliatelle e babà? Ogni momento era buono.
P.S. – Se ho contribuito ad incrementare il turismo napoletano, ben felice ne sono. Ciao.
Franci finalmente qualcuno che fà vedere la bella napoli tra le tante bellezze c’è la foto finale che rende tutto piu interessante dopo questo post Napoli sarà invasa da turisti Aggiungo che la cucina di napoli non è da meno delle sue bellezze