Se ne parla, soprattutto in questi giorni. Se ne sta parlando tanto anche in questo blog, nella parte chat, e io ritengo doveroso aprire un post per raccogliere i pensieri di tutti.
Premetto che non desidero addentrarmi nel "fatto" perchè ormai tutti ne siamo a conoscenza, tantomeno voglio aprire un dibattito politico, non mi interessa anche se so che lo Stato avrebbe potuto, e dovuto, fare di più. O quantomeno, fare qualcosa.
Ciò che mi preme è dibattere su questo tema difficile, oltremodo delicato ma tanto scottante quanto discusso: L'EUTANASIA.
E' ovvio che lo spunto mi parte dall'ultimo caso, il più recente, quello di Fabiano Antoniani (Fabo) che, come tanti altri, ha scelto di porre fine alle sue sofferenze in uno dei Paesi in cui l'eutanasia è liberamente ammessa, Paesi di grande civiltà giuridica. Alle 11,40 di ieri Fabo è morto. Ha morso un pulsante per attivare l'immissione del farmaco letale: era molto in ansia perché temeva, non vedendo il pulsante essendo cieco, di non riuscirci. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo. Dopo anni di terapie senza esito, Fabo aveva chiesto alle Istituzioni di intervenire per regolamentare l'eutanasia e permettere a ciascun individuo di essere libero di scegliere fino alla fine. Le ultime sue parole: ""Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l'aiuto del mio Stato". Eppure lui era un uomo circondato dall'amore, l'amore della fidanzata, della famiglia, degli amici sempre presenti. Ma non ne poteva più, non riusciva più a vivere in quelle condizioni, ridotto ad un vegetale, immobile da tre anni cieco e paraplegico.
Era forse VITA questa?
La vicenda merita una riflessione che vorrei condividere con voi ma dobbiamo evitare gli estremi, ciascuno reagisce al dolore in modo diverso, personale. E tutto va rispettato.
E ora di domande ve ne farò parecchie.
C'è forse qualcuno che può condannare un essere umano a vivere nel dolore e nella sofferenza?
E come si fa, una volta abbattuto il tabù o il mistero della vita umana (ammesso che si possa abbattere..), una volta consegnata la decisione sulla vita alla volontà soggettiva, all'arbitrio di ciascuno, come si fa poi a porre condizioni e stabilire limiti?
L'uomo è un animale libero, può rifiutare le cure, può determinare le condizioni della propria vita e anche quelle della propria morte.
E' l'EUTANASIA una libera scelta dell'uomo fondata su un principio democratico dove i suoi valori di coscienza sono insindacabili?
La QUALITA' DELLA VITA di un individuo costretto, per il resto della sua vita, a soffrire fisicamente e psichicamente senza alcuna speranza, può considerarsi al di là di ogni ragionevole dubbio, comprensibile e sostenibile?
La DIGNITA', cioè la convinzione profonda di sentirsi totalmente impossibilitati a recuperare ciò che rende la vita degna di essere vissuta, e dover inoltre pesare sui propri cari sempre più e per tempi lunghissimi, può costituire una delle ragioni principali per aver diritto alla scelta di porre fine alla propria vita?
Come è possibile confrontarci su EUTANASIA-ETICA-MORALE-RELIGIONE?
Per ora, con le domande, mi fermo qui. A voi le risposte.
Franci
Franco, giusto quello che hai commentato, però mi permetto di dire che il testamento biologico è la volontà da chi lo sottoscrive con lucidità esprimendo la volontà di non essere sottoposto a cure mediche o terapie al solo fine di proseguire la vita quando questa è subordinata con utilizzo di macchinari che rendono una vita non più normale per grave maalttia.Non essendoci ancora una legge che dia valore legale al testamento biologico, la sua stesura può essere fatta su un foglio di carta sottoscritto da due testimoni, oppure usufruire dei moduli messi a disposizione da diverse associazioni, altresì la propria volontà può essere fatta pervenire fcendola protocollare al proprio Sindaco della città in cui si risiede oppure presso un notaio.
Mi permetto di suggerire i termini della legge (almeno per il mio sentire):
Eutanasia- solo quando è avvenuta la morte cerebrale.
Suicidio assistito – solo quanto esiste ancora la lucida volontà dell’interessato e quando le sofferenze sono obbiettivamente insostenibili.
Non sono per il testamento biologico perchè può essere utilizzato in maniera “non idonea” da chi rimane e lo fa applicare.
Certo che si, per legiferare una legge esiste una sede che si chiama Parlamento, peccato però che non esiste più, esiste solo per rinviare sempre tutto, e raggiungere il tanto sospirato privilegio, chiarisco subito che non voglio fare polemica e sviscerare l’argomento mettendola sulla politica, ma è giusto ed è nostro diritto sapere e criticare i nostri politici che non prendano in considerazione questa norma ( Magari con in DL urgente)sul Biotestamento e l’autonasia con un approfondimento valido e serio senza sottrarsi a questo problema perchè anche ieri un’altro nostro connazionale ha seguito la fine di Fabo nella stessa struttura in Svizzera. Bisogna dare la giusta dignità a chi soffre!
Quando si parla di diritti umani si parla anche del diritto di scegliere se vivere in uno stato vegetativo o, peggio, sopportando atroci dolori, o lasciarsi andare ad una dolce morte supportata dal personale medico. Si tratta di scelte che vanno rispettate.
Che non fosse un argomento semplice da discutere e/o approvare sotto forma di un Decreto Ministeriale, l’abbiamo capito tutti. Nessuno ha mai affermato il contrario. Ma come per tutte le funzioni legislative, le revisioni costituzionali, di indirizzo, di controllo e di informazione nonché per tutte le altre funzioni giurisdizionali e amministrative esiste un organo preposto, così si può immaginare che anche di questo problema si discuta e si chiarisca in tale sede.
Ho parlato di situazione irreversibile , se vai sul sito dei Medici senza frontiere, dicono che spesso si arriva alla cura quando purtroppo non c’è più nulla da fare.
Ho posto questo caso di limite per far capire che l’argomento non è complicato E’ COMPLICATISSIMO e una legge generalizzante è difficilissmo che possa essere adatta a tutte le situazioni.
Come tutte le cose che riguardano la vita (aborto compreso – io sono per l’aborto….però!)sono da valutare non con semplice emozione data “da un evento particolare”, ma con la saggezza di chi capisce che è “il caso per caso” che deve essere esaminato, ponderato, valutato.
Lo salviamo, Franco. Semplicemente lo salviamo, con lui si può. Anzi, si potrebbe…..volendo….!!
Vi pongo un quesito: che cosa facciamo con un bambino africano di 4/5 anni ammalato di AIDS , in condizioni disperate di salute e fame , nella sofferenza e nella miseria irreversibili e nella ovvia impossibilità di decidere di se stresso. Lo sopprimiamo misericordiosamente ?
E invece Edis, penso proprio che tra pochi giorni tutto passerà nel cosiddetto “dimenticatoio”. Tutta la polvere sollevata verrà scopata sotto al tappeto, che ricoprirà un’altra brutta pagina della nostra storia, della nostra vita. Vorrei davvero sperare che simili gesti non sollevino solo discussioni sterili ma scuotano le coscienze di chi deve FARE! Per quanto riguarda il tuo eventuale “aver scandalizzato”, tranquilla, non preoccuparti. Qui c’è libertà assoluta di espressione e non hai tolto il rispetto a nessuno. Il post l’ho messo proprio per sentire i pareri di tutti. E anche il tuo era importante. Ciao e grazie.
Speriamo che il dolore non lasci solo discussioni politiche e niente altro! Quante sofferenze possono creare il desiderio di abbandonare questa vita! Fabiano ha avuto la ” fortuna” di incontrare persone che l’hanno saputo aiutare nel modo giusto,sollevando il problema, anche amici che si sacrificano per far sì che altri malati possano trovare altre condizioni! Molti sofferenti vengono lasciati tribolare per anni e anni in un letto d’ospedale pregando che la morte arrivi a salvarli! Il suicidio assistito è per loro l’unica via di salvezza,, che , sono certa compirebbero da soli se ne avessero la forza e l’opportunità! Io sono certa che Dio capisce queste sofferenze e le compatisce,e con la sua misericordia , non diciamo che le perdona, ma le BENEDICE!!Quante persone avrò scandalizzato con queste mie parole ? Pazienza!
Si chiama libertà Nembo, semplicemente LIBERTA’ di scelta che a tutti dovrebbe essere concessa senza falsi moralismi, indipendentemente da ogni e qualsiasi religione o corrente politica. PUNTO.
Ciao.
Francesca, leggendo il tuo ultimo commento,mi viene spontaneo di chiedermi cosa è veramente il senso della vita, lo stesso mi porta a delle riflessioni e, alle varie circostanze che potranno esserci nelle varie circostanze di vita.Se non c’è modo di rendere la sofferenza accettabile io e solo io decido che mi può bastare, devo aver diritto a morire e non essere condannato alle pene dell’inferno dei miei simili se non sono Dio.Lo stesso Dio, dovrebbe manifestarsi al posto dei miei simili e dovrebbe dirmi perchè devo continuare a vivere nella sofferenza, o decido io.Ogni individuo penso che possa decidere del proprio destino senza che qualcuno gli imponga cosa fare. Ricordando comunque che la vita è bella!
Io che ho posto delle domande, sono la prima a non avere alcuna risposta, proprio come voi amici. Però mi sento in sintonia con il pensiero di Marco Cappato. Non c’è contraddizione a rispettare la vita, battersi per la vita non è in contraddizione col rispettare il momento in cui una persona dice: BASTA. Perchè la vita è soprattutto Amore e non si può immaginare un Amore imposto a forza. Allo stesso modo una vita imposta a forza non è più Vita. Ma allora che cos’è la vita? Un dono? Un dono di Dio? Sinceramente non posso immaginare che un qualunque dio possa volere che, contro il libero arbitrio, cioè la libera scelta di amore e di vita, si possa davvero parlare di vita. Quindi non è contradditorio che proprio le persone che più amano colui che soffre, siano proprio quelle mobilitate per garantirle la libertà. Credo in questa concezione di vita, che è una concezione spirituale che va oltre la materia e guarda l’amore con un atto di volontà e di forza e la volontà deve presumere che io possa decidere. E mi permetto anche di scomodare queste parole impegnative, perchè se la vita è un dono di Dio non può essere un’imposizione di Dio. Infatti c’è anche tanta dottrina religiosa che nel nome del libero arbitrio si ferma sulla porta della decisione di queste persone. Non va lì col dito puntato a giudicare l’amore che c’è o l’amore che non c’è. E la ricerca del nostro senso della vita? Dove lo possiamo trovare questo senso se non in noi stessi? E quando una condizione è insopportabile deve venire il Magistrato o il Carabiniere ad impormi il loro senso della vita? Spero proprio di no perchè nella vita per fortuna siamo liberi di sbagliare e anche di perdere il senso e se lo ritroviamo, lo ritroviamo noi non perchè arriva lo Stato a farcelo ritrovare per forza.
Tranquilli, amiche ed amici, di fronte alla morte.
Sinceramente mi è difficile, quasi impossibile, capire il commento di Paul, con tutto il rispetto per le sue idee. Ma forse la mia è una difficoltà personale. Però, scusa Paul, perchè mi parli di Carnevale, di pallone, di mattacchioni? Proprio in questa giornata. Hai forse sbagliato post? O forse hai solo creduto di ironizzare, in modo crudele e sarcastico, su una questione che di ironico nulla ha?
Con rispetto, saluto.
Caro Paul ,ogni pensiero è legittimo , ma prendere questa tragedia umana in maniera così volgare …”mattacchioni buon divertimento ” non ti onora di certo. Una volta di più capisco che l’integralismo ,da qualsiasi parte venga,è un piaga dell’umanità. Quel Dio che tanto ti riempe bocca e cervello , se esiste, sono certo che si scandalizzerà delle tue parole ,anche se è lontano da tutte le vicende umane ,come ha fatto in ben più tragiche situazioni …nei genocidi, nella morte per fame di un bambino ogni 3 minuti, nelle guerre sante, nelle stragi immani che le guerre hanno da sempre avuto. Tu che certo sai pregare , prega UMILMENTE per l’anima di Fabo e chiedi al tuo Dio di guardare nei luoghi dove la morte non dovrebbe mai esserci.
Sig. Paul salve, lei parla di Mosè che non ha scritto nulla sulle sue leggi di eutanasia,e nemmeno nella Bibbia c’è scritto in modo esplicito l’eutanasia però, nel verso 16 del salmo 139…qualcosà già si intendeva!Vero, c’è anche il suicidio assistito come c’è l’autanasia attiva e passiva, noi non possiamo giudicare la volontà di una persona, per noi è difficile vedere e capire le sofferenze degli altri.Un saluto
Signori,
il clamore di casi mediatici e il potere della pubblicita’, anima del commercio, con il suo potere seduttivo sulla mente del popolo.
Un popolo di pensatori,scienziati e navigatori che dalla concentrazione intellettuale su una partita di pallone sono chiamati a decidere fra vita e morte.
Prorio ora che e’ Carnevale e martedi’ grasso del 2017.
In discussione: Non Amazzare,ed anche questa legge positiva del comandameno viene trovata difettosa e limitata per la soddisfazione intellettuale dell’Uomo diciamo moderno.
Il dono che abbiamo della capacita’ cognitiva reagise verso questo draconiano comandamento accomodando il democratico e fai da te, di come terminare la nostra vita temporale/temporanea a “cura” palliativa per procurarci morte fisica/suicidio: dolce, “santa ?” morte.
Speriamo che la saggezza del razionalismo umano si estenda a eliminare i brutti,e vecchi/e e lasci solo noi belli, giovani e belle donne in vita per goderci un carnevalae di illusioni senza fine.(… “Ho sempre creduto che la Rupe di Sparta fosse una rupe da cui gli spartani gettavano i bambini deformi e invece non è così.
A Sparta c’era il Monte Taigeto e a Roma c’era la Rupe Tarpea…unendo insieme le due storie salta fuori la Rupe di Sparta ma sono due “storie” differenti…”)
Mattacchioni buon divertimento,Paul
P.S.:Mi passa per la testa che forse Dio, quando scriveva a Mose’, la sua Legge eterna per l’Uomo che ha creato non se ne intendeva tanto di Eutanasia.
Francesca,questo post, è veramente vero ma molto doloroso,ora parlo di quel giovane ragazzo, Fabiano Antoniani,dopo tre anni da quell’ incidente era diventato un vegetale. La sofferenza era tanta e insopportabile, perche’non ha potuto fare l’eutanasia qui accanto ai suoi cari,lo stato non era presente per aiutarlo a fare liberamente una morte indolore qui in Italia, invece hanno dovuto portarlo in una clinica in Svizzera,in quelle condizioni gravissime voleva solo morire senza dolore. Oggi il parlamento discuteva questa storia veramente dolorosa di Fabiano,Antoniani, che non chiedeva aiuti superflui, ma solo lasciarlo decidere della sua vita, ormai non piu’ sopportabile nelle sue condizioni, ma cercare di morire dolcemente,ma in questi luoghi si deve pagare una bella cifra, e sappiamo che non tutti possono. Ora lo Stato ha deciso che la settimana prossima firmeranno questa legge, ferma da diversi anni. Così si usa, prima il morto e poi la firma, vedremo abbiamo provato dolore ma solo lui doveva sopportare quella grande croce. Sono d’accordo per l’eutanasia, ora Fabiano non avra’ piu’ male dopo molta sofferenza è stato quasi ricompensato ma in Svizzera fuori Italia, seguito sempre dai suoi cari, dalla sua compagna che tanto amava.Fabiano ci guarderai dall’alto ora riposerai in Pace. Sentite Condoglianze alla sua cara famiglia-Coraggio.
Prima di scrivere il mio commento il mio pensiero va a Fabo. La sua morte è una sconfitta per tutti noi in particolare nel mondo politico e mi fermo qua. Francesca il tuo Post è argomento attuale e spinoso che sicuramente in questo giorni sentiremo, leggeremo, e rifletteremo, non dimentichiamo però che sono otto anni che il testo per l’Autonasia è fermo, lo stesso non è suicidio assistito ma una scelta libera di porre fine alla propria vita in certe situazioni drammatiche di disabilità.Difficile è analizzare i vari percorsi delle persone che vivono quotidianamente in modo sofferente compreso i propri famigliari che rimangono chiusi nella propria privacy che vivono questo dramma senza aiuti,e assistenza dovuta e appropriata per i singoli casi da parte di chi dovrebbe intervenire. La morte è sempre una sconfitta, il nostro paese non ha una legge che consente di portare a termine il proprio volere di vita, ovvero assecondare in certe circostanze gravi la volontà del paziente, senza pensare però che le varie disabilità non siano più accettabili e senza violare la vita umana.Non abbiamo approvato ancora il “Testamento Biologico” ovvero un documento con il quale ogni persona esprime la propria volontà di effettuare scelte terapeutiche come evince l’Art 32 della Costituzione. Ogni persona ha diritto di decidere cosa fare della propria vita, e quindi di seguire o meno una determinata terapia consapevole dei benefici che potrà ottenere o dei rischi che corre.
Non ho nessuna risposta da scrivere ,quasiasi risposta risulterebbe sbagliata. Voglio solo ricordare che il premio Nobel per la fisica STEPHEN HAWKING premio nobel per aver scoperto LA TEORIA DEL TUTTO ridotto a vivere sù una sedia a rotelle fin da giovane, può solo respirare Eppure è diventato uno scenziato di fama mondiale. Altri scelgono la morte. Io non sono in grado di dare risposte.
Non so che cosa attende l’uomo dopo la morte non essendo credente l’unica certezza che ho è la vita .Ora,nello stato in cui mi trovo , penso che questo bene che ho avuto dai miei genitori cercherò di difenderlo fino all’ultimo secondo.
Però se questo “stato” dovesse cambiare per una qualsiasi causa e non essere più vita ma sofferenza ,potrei fuggire da questa realtà che non sarebbe più il bene ricevuto.
Fin qui il mio pensiero ! Non bisogna semplificare troppo , posso arrivare a non essere più cosciente nella sofferenza , allora non ci sono più io. Può essere strumentalizzabile un mio eventuale abbandono dalla vita fino al limite dell’omicidio.
Credo sia argomento da approfondire e non liquidarlo sull’onda emozionale ,nella logica del fatto specifico. La vita è il solo bene che l’uomo possiede ,per lasciarla oltre alla volontà dell’interessato, ci devono essere cause che attestano in modo inconfutabile che quella che si abbandona non è più vita.
Appunto: come dici tu, Franci, “tutto va rispettato”. Ma tutti, invece, faranno della vicenda di Fabiano un uso politico, che produrrà rancori, malumori, confronti serrati, anche di natura filosofica, morale, e chi più ne ha più ne metta. Io, personalmente, essendo tornato alla fede, sono angosciato del fatto che la vita, donataci da Dio, sia rifiutata. Ma sono dell’idea che Dio possa comprendere e perdonare, rispettando la nostra libertà. Tutto qui. Penso che Fabiano ci guardi dall’alto, dove è stato preparato per lui un posto speciale: ha molto sofferto ed è stato ricompensato.