La liberazione di Modena !!!!
Domani sono 72 anni dalla liberazione di Modena dai nazifascisti.
Un anno prima a Campogalliano (9 km da Modena) era arrivato alla villa un uomo sui quarant'anni , senza documenti , giunto tra i campi solo con una cartella di pelle e dentro qualche indumento. Il capoccia era andato dal nonno e aveva detto "Signor padroùn l'è arivè un òm l'ha det cl'è scapè dai fascesta cs'a fèmia ?" (Signor padrone è arrivato un uomo e ha detto che è scappato dai fascisti che cosa facciamo ?) Mio nonno lo volle subito vedere e fece qualche considerazione , era vecchio (40 anni !?!) cioè non era di leva quindi non era un ricercato e non si correva nessun rischio a confonderlo con gli uomini dei contadini che erano tanti, disse quindi che poteva restare e poteva adattarsi nelle scuderie dove vi era una stanza agibile. L'uomo disse di chiamarsi Giorgio , fuggito dalla lucchesia attraverso le montagne e avventurosamente ,viaggiando solo di notte, era arrivato nella campagna modenese. Parlava infatti toscano , era un uomo alto e magro dal bell'aspetto , molto gentile e si esprimeva in un italiano correttissimo , tanto che i contadini lo chiamavano "al dùtor" (il dottore). Non si capì mai perché avesse perso tutti i documenti , alcuni pensarono che fosse fuggito dalle carceri di Lucca , bombardate qualche mese prima e che fosse un detenuto politico.
La villa del nonno
Passò con noi un anno , collaborando con tutti e facendosi amare per la sua correttezza e la sua bontà. La notte del 20 aprile del 1945 arrivarono i tedeschi e si impadronirono della villa , rinchiudendo tutti nelle cucine.
I partigiani il giorno dopo cercarono di liberare il luogo ingaggiando una tremenda battaglia , quella di via Albone. Noi eravamo atterriti , facemmo più volte l'appello per vedere chi mancava e ci accorgemmo che Giorgio era fuggito.
La mattina del 22 aprile i tedeschi si arresero e arrivarono i partigiani per liberarci, ma dissero che cinque di loro erano caduti nei fossati attorno alla villa. Gli uomini e le donne andarono per comporli e per dare loro una degna sepoltura, tra di loro c'era anche Giorgio , che non era fuggito ma era andato a morire per la nostra libertà. E' un ricordo che devo a questo meraviglioso toscano.
Franco
“Giorgio” il .Partigiano, Il post e molto interessante, Si parla della liberazione di Modena!!!
come sappiamo il tempo non cancella la memoria, di chi il 22 Aprile del 1945-erano per le vie di Modena, all’arrivo dei Partigiani è dell’esercito Americano in città, per la conquistata libertà.Onore a lui.
Sono nata a Genova nel 1939 una città antifascista e premiata con la medaglia d’oro, perchè i partigiani da soli hanno liberato la città dai tedeschi.
Ogni 25 Aprile sono tanti i Giorgio che io ho visto cadaveri appesi ai lampioni o distesi per terra. Con destrezza noi bambini spogliavamo i cadaveri di tutto, in modo particolare gli scarponi, e cappotti coi quali un matterassaio ci faceva delle scarpe di peltro(essendo anche di ottima qualità).
Erano tempi della sopravvivenza, che a distanza di 72 anni dalla sua fine, ho una memoria fotografica nidita e indelebile.
La guerra ha portato la mia famiglia a vivere in una baracca e vi sono stata fino al ’50, Questa è stata una lezione di vita che ha indurito le mie ossa.
quanti Giorgio ci saranno stati nella guerra a tutti loro onore e vittoria
Il partigiano Giorgio.
A mani nude in senso metaforico ,perchè i partigiani e pure Giorgio erano armati e hanno sparato per due giorni e due notti. Avevano piazzato un mitragliatore vicino alle stalle e sparavano verso la torretta della villa dove c’erano i tedeschi ,anche loro con mitragliatrici. Il 22 sera , quando i terdeschi si arresero e venne una camionetta di soldati americani a prelevarli , tutti noi uscimmo per festeggiare i liberatori…vicino alle stalle c’era un tappeto di bossoli dorati (penso fossero di ottone o di una lega simile) di almeno tre metri quadri.
Fortunatamente sono nata un bel pò dopo la fine della guerra e ciò che so su di essa l’ho studiato sui libri di scuola o sentito raccontare dal mio papà.Leggendo il racconto di Franco penso ad un eroe, Giorgio, che ha combattuto a mani nude immolandosi per salvare persone a lui sconosciute ma che gli avevano dato molto. Un pacifista eroe di guerra!
Il mio pensiero a Perenne ricordo . Grazie Franco
E oggi trovano il tempo ed il modo di litigare.
Ci sono tanti eroi come “Giorgio” che non hanno ricevuto un meritato riconoscimento ma che dobbiamo ognora ringraziare per la conquistata libertà.
Al dùtur-ovvero Giorgio. PRESENTE e ONORE a lui.