Il salone è enorme, le tavolate sono posizionate a ferro di cavallo. Appena entro mi colpisce il quadro “costruito” da mio papà, con cornice artigianale, che contiene la gigantografia, a colori, dei dieci fratelli. Sorrido, mi commuovo. Lui non è qui, ma c’è. E con lui anche gli altri sette, tra fratelli e sorelle, che sono “volati” oltre l’infinito.
A gruppetti entrano anche gli altri, zii, cugini, nipoti, figli dei figli, figli dei cugini. Siamo un bel numero. Quattro generazioni: quella di mio papà, la mia, quella dei miei figli e quella dei figli dei miei figli.
C’è allegria, ed è contagiosa. Ci stiamo riunendo intorno ad una grande tavolata per un pranzo di ricordi e affetto.
E’ il pranzo annuale della nostra grande famiglia ed è, per tutti noi, enorme motivo di orgoglio. Significa che quel legame affettivo che ci teneva uniti da piccoli e che, prima di noi, teneva uniti i nostri genitori con i loro fratelli, sorelle e cognati, non si è mai spezzato, continua (..e continuerà..) a vivere! Al di là dei lutti, dei singoli problemi di salute, delle distanze. C’è chi abita in Piemonte, chi in Lombardia, chi in Veneto, chi addirittura in Sicilia. Ma a questo appuntamento nessuno rinuncia.
Dopo il saluto di benvenuto provo fortissimo il desiderio di ricordare i sette fratelli mancanti, tra i quali mio papà, rivolgendo un pensiero a ciascuno di loro.
La voce mi trema, sono emozionata, ma le parole escono dal cuore:
"Eccoli là, tutti e sette comodamente seduti come davanti al televisore. Aspettano, aspettano di vedere noi, la nostra Festa. So che ci sono, sono qua, semplicemente sono invisibili a noi, ma ci sono. Vedo zio Luigi che, con la sua intramontabile calma spiega ai fratelli come funziona lassù, lui c’è arrivato per primo e ormai conosce tutti. Si avvicina zia Rina, non sopporta di vederlo fumare, finge di sgridarlo, bonariamente lo abbraccia. Ridono, divertiti e guardandosi con aria complice si dicono: “tanto il Padrone non c’è…si può fare”. Zia Agnese è indaffarata a preparare il pranzo, dalla cucina-paradiso arriva un profumino che fa levare i morti (vabbè, passatemi la battutaccia..). “Ragazzi, a tavola, è pronto” grida zia Agnese avanzando con una fumante zuppiera carica di pastasciutta al ragù. Manca qualcuno, però. Zia Zobeida trafelata corre da una parte all’altra: “le mie ciabatte, m’hanno preso le ciabatte e mi servono…”. Calmati, calmati le risponde zia Maria, entrata in quell’istante, io non trovo il mio battipanni che pure mi serve un sacco…sapessi..!! Finalmente riescono a trovare i loro oggetti dispersi e a sedersi a tavola.
Ma….dov’è zia Elena? Eccola, entra col suo passo elegante, vestita come una giovincella. Scarpette alla moda, pettinatura inappuntabile. E’ bella e le piace ballare. Saluta tutti con un bacio e si ferma davanti a mio papà: “Piero, perché non ci suoni qualcosa con la tua armonica?”. Papà non aspetta altro, tira fuori
la sua fedele Golden Cup e attacca. Cala il silenzio…che nostalgia, mi pare di sentirlo.
Ciao papà, continua a suonare per i tuoi fratelli e un po’ anche per gli angeli del vostro Paradiso. Noi da qui vi salutiamo, ci mancate, ma avete visto quanti siamo? Levitiamo sempre più inseguendo il vostro sogno: quello di ritrovarci ogni anno, tutti assieme, generazioni su generazioni. E oggi ce ne sono ben quattro!
Grazie per averci insegnato tutto questo.
Grazie per averci insegnato che la Vita è CONDIVIDERE!"
Mi rendo conto che il mio pensiero, per quanto volesse essere ironico, è intriso di sentimento e passione, e ha commosso parecchie persone. Ci scappa qualche lacrima.
Momenti da non dimenticare. Momenti che ci lasciano stupiti. Ciascuno ha qualcosa da ricordare col vicino, da raccontare. Anche se ogni anno abbiamo una ruga in più e qualche preoccupazione in più, c’è gioia nei nostri cuori, ridiamo dei nostri trascorsi, delle marachelle combinate da giovani, ci scambiamo ricordi e reminiscenze dei nostri percorsi di vita. Che bei tempi! E quanta felicità e soddisfazione nel ricordarli, vedere i nostri figli crescere, farsi una famiglia e raggiungere obiettivi importanti.
E guardiamo con commozione i nuovi nati, i piccolini che muovono i primi passi all’interno delle nostre quattro generazioni.
A fine pranzo ci siamo attardati coi saluti, pareva che nessuno avesse il coraggio di andarsene, quasi a voler prolungare quell’incontro il più a lungo possibile. Avevamo sempre ancora qualcosa da dire, da raccontarci. Purtroppo, a malincuore, ci siamo dovuti separare ma con la solenne promessa che torneremo tra un anno, ancora più numerosi, intorno a quel tavolo a scambiarci emozioni e affetto.
Anche questa è VITA!
Francesca
Cara bimba, le nostre emozioni si sono intrecciate, una grande famiglia, anche se un pò “dispersa” per il mondo, se è tenuta insieme dal sentimento non si scioglierà mai. La tua sensibilità e purezza d’animo è il mio orgoglio. Ti voglio bene, bimba!
Ciao mamma, voglio aggiungere anch’io due parole su questa nostra Festa. E’ stato uno dei giorni più belli che abbia trascorso, compagnia stupenda, ho rivisto cugini e parenti che non vedevo da quando eravamo piccoli, che emozione. E presentare loro i miei bimbi, quel cucciolo ultimo nato, mi ha riempita di gioia e orgoglio. Ma quando tu hai iniziato a leggere la tua lettera al nonno che non c’è più, mi sono scesi due lacrimoni, commozione a mille. Brava mamma, sei unica e straordinaria, ti voglio un casino di bene!!
Lascio un saluto a tutti i tuoi amici, loro non lo sanno ma io vi leggo spesso e per me siete tutti SPECIALI!
Ehilà girovago giramondo sei tornato finalmente. Ora per punizione dovrai leggere tutti i post che ti sei perso. E non barare eh, che poi t’interrogo…!!
Ciaooooooo
Oh..oh..sono stato via per un pò ma vedo che in questo blog si è lavorato a tutto spiano. Complimenti Francesca e complimenti anche ai tuoi validissimi collaboratori. Mi son perso un pò di post interessanti sui quali avrei qualcosa da dire, ma mi limito a commentare l’ultimo, questo. Solo tre parole: UNA GIORNATA INDIMENTICABILE!
Continuate così, ragazzi, siete il Top del Top..!!!!
P.S. – E tu, negriera, non farli lavorare troppo, aggratiss!!! Ihihih…ciauuuuu
Si Pasquale, nostalgia tanta tanta. Per quei tempi passati, per la gioventù, per i miei genitori che non ci sono più, e per tanto altro ancora. Ma sono felice così, ho avuto tanto dalla vita e tanto ho ancora, malgrado tutto.
Grazie e un saluto a te.
Buonasera Franci, molto bello e nostalgico il racconto della Festa della tua Famiglia, ciao.
Caro Germano, non so se è giusto parlare di fortuna. Purtroppo non sai mai ciò che la vita ti riserva. Ma sicuramente non esistono colpe, in queste circostanze, solo qualche rimpianto, magari….
Grazie e un saluto.
Franci,il tuo scritto mi ha colpito nel profondo del cuore, (purtroppo io non ho avuto la stessa tua fortuna )sono felice per te.Avere una così grande coesione tra fratelli è una cosa splendida .Ciao.G.
Franco, noi in quattro generazioni, non siamo mai meno di 50! Mio papà erano in 10 fratelli, immagina figli, nipoti, pronipoti ecc…Auguri per il tuo futuro di bisnonno..!!!
Quando siamo a Montese tra figli ,nipoti, generi, nuore,sorelle arriviamo a 25 persone soprattutto a ferragosto per la grigliata nel giardino grande.
Io, mia figlia , mia nipote (sua figlia)che ha in programma un bambino …allora ci saranno quattro generazioni e io sarò….bisnonnoooooooooooooooo!
Hai ragione Nembo, questi sono gli incontri che ci danno la consapevolezza di aver fatto qualcosa di buono nella vita. Aver costruito un futuro regalandolo ai nostri figli perchè ne facciano buon uso e lo conservino integro per le loro generazioni future. E’ una delle mie più speranzose aspettative.
Grazie e un caro saluto.
Un racconto molto significante e attuale perchè si parla ai giorni nostri anche di calo demografico, un motivo in più per restaurare un rapporto costruttivo fra generazioni per aver uno scambio di idee e rinnovare i valori della vita di un tempo tramandati, si avrebbe così anche una ricchezza interiore in ogni uomo per avere un domani un mondo migliore. Un Saluto
Si francesca,concordo questo filo mai dovra’ spezzarsi, si tramanda da padre a figlio, ma poi ci sono i nipoti e una catena che mai si spezzerà.Ciao
E si Gianna, il nostro è un percorso iniziato tanti anni fa da chi ci ha preceduto. Un impegno che dobbiamo portare avanti noi e consegnarlo ai nostri figli perchè lo tramandino, a loro volta, ai propri figli. Un filo che non si deve interrompere.
Grazie, buona domenica.
Molto bello questo post, Francesca e, significativo,ci sono diverse generazioni, è un pezzo di storia della tua famiglia importante! Mi dispiace che loro non siano presenti ma dal cielo ti guardano e saranno felici ,che porti avanti i soi desideri: la Condivisione te la saprai portare avanti con gioia una volta all’anno ,grandi ricordi non facili da dimenticare, è anche un giorno di festa per ricordare e unire le vostre famiglie, con affetto passione che non manca e molte emozioni.Un saluto
Grazie a te Lorenzo, è un pezzetto di storia della mia Grande Famiglia. Noi, e le nuove generazioni, cerchiamo di portare avanti ciò che era nei desideri dei nostri genitori: la Convivialità, la Condivisione. E per farlo ci ritroviamo tutti, puntualmente, una volta all’anno in un percorso fatto di festa, affetto ed emozioni.
Buona Domenica!
Un racconto bello e significativo, Francesca. Le diverse generazioni come segni fondamentali di una vita che passa. E che fugge. Come non essere felici e, nello stesso tempo, commossi? Grazie.