Siamo costantemente bombardati da messaggi , visioni, sollecitazioni emotive e il nostro cervello non è fatto per seguire una logica nel trarre le conclusioni.

Siamo condizionati spesso da pre-concetti e da idealizzazioni sul mondo che ci circonda .

Anche nel nostro piccolo ambito di Eldy , dove si interagisce con la scrittura , spesso compressa e sintetica, può accadere che chi esprime un concetto non si faccia capire o non è capito. Spesso si parte da pensieri dicotomici o manichei ( bianco o nero) , che mal si coniugano con la marea di sfumature dei modi di pensare e qui possono nascere le prime difficoltà di comunicazione.

Poi si può sopravvalutare o sottovalutare un problema , mettendosi così di partenza in competizione di idee.

Altro peccato è la generalizzazione che ovviamente, non considerando i singoli casi, può essere letta in maniera distorta.

Spesso invece sono i giudizi emozionali , soprattutto se l'argomento tocca corde personali , ad entrare in conflitto con i propri vissuti e quello che è esposto in un articolo o un commento.

Anche l' eccessiva selettività di argomento può portare ad una lettura pregiudiziale che si scontra con quello che viene esposto.

Non è facile quindi in poche parole trovare l'accordo , anche perché quelle "poche parole" possono essere travisate e scritte in modo forse non ben comprensivo.

Tutto questo per dire che non è semplice comunicare non essendoci dialogo diretto e le parole scritte , spesso lette in fretta, non hanno il beneficio di un possibile chiarimento immediato ,portando appunto a distorsioni nel ragionamento comunicativo.

Forse dobbiamo fare lo sforzo di interagire senza tirare immediatamente le somme , ma usando i punti interrogativi. Chiedendo il perché di un pensiero , di una presa di posizione , di un concetto che non si condivide, forse così la comunicazione può essere più efficace e la comprensione maggiore.

Se ci limitassimo a scrivere ritratti di vita o descrizioni turistiche e ambientali forse il problema non ci sarebbe , ma non è anche interessante ogni tanto occuparci delle grandi o piccole problematiche della società ?

 

Franco

14 Commenti a “INCOMPRENSIONI COGNITIVE……..di Franco Muzzioli”

  1. paul candiago ha detto:

    Signori e Signore, sta di fatto che per 5000 anni l’Umanita’ ha comunicato in modo efficiente e preciso facendo ricorso al Documento della scrittura:riuscendo,in tal modo, a far funzionare Regni ed Imperi. Con le scuole poi si e’ arrivati alla perfezione di diversi codici di scrittura usati per la stesura di Costituzioni tutte scritte in modo “chiaro e tondo” per miliardi di persone. Oggi per di piu’ con la telematica e sui strumenti la scittura’, la scrittura rimane Re e Regina di comunicazione. A noi usarla e servirla sempre nella sua “natura” tanto bella ed come eccellente invenzione dell’Uomo per regolare societa’ e nazioni in civilizzazione e rispetto verso la dignita’ dell’Uomo/Donna. Cordiali saluti, Paul

  2. Giulio Salvatori ha detto:

    Da buon toscanaccio, rimango convinto che la semplicità di espresione arriva direttamente al soggetto.Nello scrivere, non esistono come nella musica i diesis e bemolli. Il dire e non dire, lasciamolo ai politici. Grande Franco.

  3. franco ha detto:

    Giustissimo Giuseppe , ma purtroppo possiamo comunicare solo con la parola scritta e con quella ci dobbiamo confrontare, penso che senza avere un timore eccessivo nell’esprimerci , se no è silenzio, dobbiamo forse tener conto di un canone solo: non offendere , poi ogni idea può essere espressa e più o meno accettata.

  4. Giuseppe3,ca ha detto:

    Una parola, dopo averla detta, è come un sasso dopo averlo lanciato, non torna mai indietro perciò stiamo attenti alle parole che diciamo, c’è sempre il rischio di non essere capiti ed anche quello di provocare guai. Un saluto.

  5. franco ha detto:

    Quello che dice Francesca è basilare , manca il “tono” ,che chiamerei “dialogo diretto”, con tanto di sguardi,di gestualità di immediatezza.
    L’interscambio verbale però non sempre è indice di maggiore comprensione, prendiamo ad esempio i talk show ,soprattutto quelli politici , vediamo che i partecipanti quasi sempre rimangono ognuno delle proprie idee e le stizze, la voce grossa , l’accavallamento dei dialoghi e le offese sono all’ordine del giorno.
    Una frase scritta forse può essere più ponderata ,ma entra anche questa nel gioco “dialettico” e più che una comprensione buonista sono d’accordo che ci sia il rispetto delle idee, ma soprattutto la voglia di comunicare e mettere al confronto pensieri anche diversissimi , senza il timore del giudizio degli altri. I pochi commenti sugli argomenti meno “leggeri” mi fa pensare che ci sia una specie di ritrosia nel commentare , cosa sbagliata perchè un pensiero in più è un arricchimento per tutti.

  6. francesca (franci) ha detto:

    Nella comunicazione scritta manca il tono, ed è quello che fa la differenza. Credo che la maggior parte delle incomprensioni nascano da questa lacuna o mancanza. Poi ci può stare anche (e alla grande), la parte cognitiva. Scusate se mi permetto, ma per quanto riguarda Eldy credo sia un problema di suscettibilità e magari anche un pò di permalosità. Vi prego di non volermene, ma noto che se un commento non piace a chi lo legge e la pensa in modo diverso o contrario, automaticamente scatta l’irritabilità, la scontrosità, il soggetto è portato a pensare, e convincersene, che tanto qui “si litiga sempre”. MA PERCHE’?????? Così succede che una volta che qualcuno ha formulato un’interpretazione personale del post o dello scritto di un altro utente, è difficile abbandonarla o modificarla perché ciò implica mettere in discussione il proprio ruolo, le proprie idee, le proprie motivazioni. Le barriere della comunicazione rientrano nel linguaggio del rifiuto. Si tratta di atteggiamenti comunicativi che creano fraintendimenti, anche quando non se ne ha l’intenzione. Tra gli errori di comunicazione più frequenti troviamo il giudicare e lo sminuire, il contestare e spesso accusare.Ed è questo che succede anche in Eldy. Ecchecaspita, mica si può pretendere che tutti la pensino come noi, no? Non siamo costruiti in serie come i robot, cerchiamo di avere una mente un pò più elastica e socievole. In fondo questo è lo scopo dei blog e delle chat.
    Comprensione amici, comprensione. E non dimentichiamoci che se noi fraintendiamo gli altri, gli altri hanno tutto il diritto di fraintendere noi. Perciò……

  7. franco ha detto:

    Caro Mario questo Blog non è una chat , ha la pretesa di essere un “giornale” dove si posta un argomento e c’è la possibilità di commentarlo , come in moltissimi altri “giornali informatici interattivi” Quindi nessuna incomprensione se si sta al tema. Le “incomprennsioni cognitive” proposte, possono riguardare tutte le relazioni umane e l’accenno ad Eldy (per incontriamoci e altri blog tematici) è proprio nel non riuscire a volte a farsi capire nel piccolo spazio di frasi sintetiche imposte dal mezzo, ma è proprio lì il punto , se non si capisce o se non si è capiti usare i punti interrogativi , cioè chiedere e chiarire , ecco il bello di un blog che propone dei temi specifici .

  8. paul candiago ha detto:

    Carmela, non sapevo che era una studiosa di Budda. Congratulazioni,ed auguriamoci di mettere in pratica la saggezza umana di questo personaggio asiatico. Religioso per lo piu’ “sconociuto” alla civilizzazione occidentale.Penso che anche Germano sia daccoro. Volersi bene e’ di gran benefico a piccolo raggio come a grande raggio. Viviamo nella societa’ Umana che per poter sussiste necessita accordo e se si litiga viene a mancare il presupposto per Pace e Prosperita’. Cordiali saluti, Paul

  9. mario74 ha detto:

    Caro franco col tuo post hai messo il dito sulla piaga Molte persone non amano essere contraddette, se lo fai ti reputano un nemico e non sei nemmeno degno di essere salutato.
    il Budda è esistito almeno 1000 anni prima di Cristo Nella sua PRIMA nobile verità insegna come vincere il dolore, ossia la rabbia, l’insofferenza verso gli altri, le liti ecc. in poche parole tutto ciò che reca dolore. Gesù dopo circa 1000 anni ci insegna che siamo tutti fratelli, afferma “AMA IL PROSSIMO TUO” senza distinzione e poi dice:”Tutto ciò che farai al più piccolo dei tuoi fratelli lo avrai fatto a mè”
    molti hanno orecchie e non sentono occhi e non vedono. Forse fare un discorso serio in chat è solo tempo sprecato. Un saluto a tutti

  10. gianna.vr ha detto:

    Un umilissimo contributo all’interessante post di Franco: in molti casi la punteggiatura aiuta molto ad esprimersi e quindi a farsi capire con meno rischi di fraintendimento.
    Riporto una piccola storia,emblematica, a mo’ di esempio. Il titolo è “Il potere di una virgola”.
    Un giorno un generale, dopo aver ricevuto le proposte dal generale nemico ed aver valutato bene la situazione, decise che era ora di sferrare un attacco ancora più forte, decisivo.
    Diede quindi ordine al telegrafista di inoltrare ai vari ufficiali questo messaggio: “Pace impossibile, continuare”.
    Il telegrafista spedì integralmente il messaggio, spostando semplicemente la virgola: “Pace, impossibile continuare”. E scoppiò la pace.

  11. franco ha detto:

    Non conoscevo Paul Watzlawick e le sue teorie psicoanalitiche, mi sono documentato e l’ho trovato molto interessante ma anche molto complicato , condensare le sue teorie in un contesto come questo mi pare veramente difficile , la summa è quella citata da Gianna cioè che “è impossibile non comunicare!”, in qualche modo comunichiamo sempre , abbiamo bisogno di interagire col mondo per non cadere nell’autismo.

  12. lorenzo12.rm ha detto:

    Attenti alle espressioni che usiamo, dunque. E siamo equilibrati e non apocalittici. Grazie, Franco.

  13. gianna ha detto:

    Francesca, il post di oggi è vero in certi casi,si parla di Incomprensione codice di riferimento c’è chi lo decodifica vuol dire fare riferimento al proprio per decifrare. Accade spesso che cio’ che si vuole comunicare venga frainteso distorto cosi arrivano le incomprensioni ,sopratutto in vari casi di coppie, anche gravi. Per comprendere la dinamica relazionale serve avere ben prsente come avvengono i processi cognitivi che entrano in ballo quando c’è comunicazione tra le due persone, che è impossibile non comunicare. Watzlawick che è impossibile non comunicare, il silenzio non rispondere a un messaggio puo’ significare distrazione ma anche volonta’ di togliere il contatto innalzando un muro ,escludere una risposta puo’ essere violenta piu’ di mille parole.chi risponde anche con qualche parola, vuole dare qualcosa di se’si mette in gioco moltissimo.Non rispondere a un messaggio puo’ significare distrazione , ma anche volonta di togliere il contatto, innalzando un muro , escludere una non risposta puo’ essere violenta piu’ di mille parole. Chi risponde anche con qualche parola vuole dare qualcosa di se’.si mette in gioco e partecipa.Un saluto

  14. paul candiago ha detto:

    Signori e Signore, come tutto dal reale, al morale, allo spirituale dipende solo da noi cosa mettiamo in testa.( se ci lavano il cervello fra cultura e mentalita’ varie… altro discorso) Il cervello e’ un organo fisologicamente e di Intelletto estremamente fragile e come lo vogliamo far funzinare, servendoci del soprannnaturale dono del Pensiero,ripetendomi, dipende da noi. Auguro a tutti il miglior lubrificante e che sappia io il piu’ venduto va sotto il nome di Amore. Cordiali saluti,paul

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