Nel mio girovagar per l’Arte, sempre affamata di profonde emozioni, desiderosa di imprimere per l’ennesima volta nei miei occhi e nella mia mente quante più immagini mi sia possibile catturare, rubo nuovi significati, scopro nuovi elementi, nuovi dettagli da opere d’arte che magari ho visto e rivisto più volte.
Milano, che è la mia terra d’origine mi offre spesso questa opportunità lasciandomi solo l’imbarazzo della scelta. Così, nei pomeriggi liberi da impellenti impegni mi lascio trasportare fin dove i miei passi decidono di fermarsi. Oggi, per l’ennesima volta, tocca alla Pinacoteca di Brera. Tranquillizzatevi, non ho la minima intenzione di parlarvi del suo contenuto artistico, non basterebbe un’enciclopedia universale, ma vi parlerò invece di un dipinto davanti al quale mi soffermo spesso con immenso piacere perché mi infonde dolce emozione che risveglia in me l’animo da sognatrice qual io sono.
Pinacoteca di Brera
All’interno di Brera il dipinto è posizionato verso il termine del percorso perciò quando vi arrivo ho già la mente e gli occhi completamente saturi di immagini che mi hanno trasmesso sensazioni da estasi, e ne comprenderete benissimo il motivo…, per cui, giunta al dipinto respiro a fondo, mi siedo di fronte e, come ogni opera d’arte ha il suo linguaggio lascio che “lei” mi parli godendo appieno del suo romantico e affascinante contenuto.
Francesco Hayez
Francesco Hayez, non a caso è il pittore italiano considerato il massimo esponente del Romanticismo. Veneziano d’origine ma milanese d’adozione diventerà anche direttore dell’Accademia di Brera nel 1850. E, per quanto riguarda la sua biografia mi fermo qui, la si può copiare ovunque ma io non lo farò.
Vi racconterò, invece del dipinto attraverso la mia visione. Innanzitutto la sensualità che traspare, quasi di gusto moderno, precede l’invenzione di certe inquadrature cinematografiche: i due volti sono tenuti abbastanza nascosti in modo da concentrare tutta l’attenzione sull’incontro delle loro labbra. La grazia degli atteggiamenti, i corpi languidamente avvinti in un bacio che potrebbe sembrare di passione ma che è anche un bacio d’addio, mi imprimono un tocco magico che mi trasporta al di sopra dei due amanti, nell’ovattato silenzio creato dalla mia fantasia.
Vengo rapita dalla straordinaria dolcezza che pone l’uomo nel trattenere con la mano il volto dell’amata, dalla passione e, quasi dichiarazione di possesso che egli esprime nell’appoggiare la gamba sul gradino, quasi a voler completare l’abbraccio con tutto il corpo. Ella si abbandona leziosamente al dolce incontro di labbra poggiando il suo braccio sul petto di lui quasi a volerlo trattenere allontanando il più possibile il momento dell’inevitabile distacco. Anche Hayez è abilissimo nel dipingere effetti di luce-ombra. Luce nell’azzurro del bellissimo vestito indossato dalla protagonista, luce sul muro di fondo, ombre sfumate nel vano sulla sinistra che fa intravedere una misteriosa sagoma umana che si avvicina o si allontana dagli amanti.
Ma non pensiamo che il soggetto di questo quadro sia esclusivamente fresco e disimpegnato, in realtà il dipinto racchiude un forte messaggio politico e patriottico. Così i due giovani che Hayez ci presenta sono si avvinti in un bacio d’addio ma ad entrambi viene rivolto l’invito ad impegnarsi per la Patria: lui è già pronto per partire (ecco il vero significato del piede sullo scalino…..ma io sono solo romantica), mentre lei rimarrà a casa ad attenderlo. Pure i vivaci colori delle loro vesti, bianco, rosso, verde, azzurro simboleggiano le tinte delle due nazioni sorelle, Francia e Italia la cui alleanza tessuta da Cavour aveva reso possibile l’indipendenza d’Italia, ecco il contenuto dal significato risorgimentale.
Ma io voglio concludere con il significato simbolico che molti giovani innamorati attribuiscono al dipinto e cioè quello di due persone che si amano tantissimo, anzi una leggenda metropolitana racconta che addirittura porti fortuna alle coppie in procinto di sposarsi, baciarsi davanti a quel quadro e vi assicuro d’averli visti coi miei occhi. Ma quanto bene fa l’Arte all’anima, al cuore e alla mente?
Franci
"Bacio" edizione del 1861
Baciami ancora!
Baciami ancora!
Voglio stare con te
inseguire con te
tutte le onde del nostro destino…..
Non ti fidar di un bacio a mezzanotte se c’è luna non ti fidar, perchè perchè un bacio a mezzanotte riesce sempre a farti innamorar….
Che dire, Giulio, mi hai fatto un complimento emozionante che forse non merito ma che mi rende orgogliosa e felice di sapere che il mio umile apporto d’Arte vi è gradito. Grazie, un abbraccio e avanti tutta.
Che dire ? Hai un modo di descrivere l’arte con intensità.Ti insinui nell’opera come il pennello dell’artista, ne sfiori tutti i particolari e “giochi” con i colori e le sfumature. Aiuti il più ignorante come me, a coglierne i significati più nascosti. Grazie
Caro Paul direi che l’Andrea Chenier potrebbe avere molte similitudini con quest’opera. Più o meno sono ambientati entrambi nello stesso spazio temporale e nello stesso luogo e hanno come tema conduttore la guerra di Francia. Anche il finale, dove l’amore trionfa ancorchè gli amanti subiscano una tragica fine, lo vedo adatto. Hai avuto una bella fantasia, complimenti.
Ciao e grazie.
Un di’ dall’azzurro spazio (Andrea Chenier) Umberto Giordano ……un bacio…gridai vinto d’amor….. In canto, in musica, statue (Canova) troviamo la Bellezza della sua espressione. Manteniamo sacro il bacio in tutte le sue manifestazioni: delicato fiore del sentimento umano d’ affetto, amore, riconoscenza. Sia sempre il bacio vero e mai: “con un BACIO tradisci il Figlio dell’Uomo”. Se ascoltiamo qesta “canzone” e ci tocca il cuore, l’anima facciamo nostri i trascendenti Valori di bellezza, purezza e sentimenti umani del Bacio “vivo” del quadro di F.Hayez. paul
Sono andata a cercare, tra le immagini riferite ai particolari, quella che raffigura il particolare del bacio e l’ho ingrandita come hai fatto tu, Franco. E ho notato che, ancorchè le labbra siano unite, non scatta quel “bacio” passionale, icona d’innamorati alla quale tutti idealmente propendiamo. Ma io l’ho precisato nel mio scritto, dobbiamo ricordarci che l’artista voleva sottolineare e dar risalto soprattutto al momento storico in cui si posiziona il dipinto. Più che una lettura in esclusiva chiave sentimentale, io ci leggerei un significato politico e patriottico. E i motivi li ho ben descritti nel post. Al di là di ciò, colgo l’espressione della ragazza che volge l’occhio sinistro a qualcosa che forse la turba o la preoccupa. Infatti, notiamo la sua mano sinistra che sembra quasi aggrapparsi alla spalla dell’uomo, quasi a volerlo trattenere ma non per continuare nello scambio amoroso, bensì per sottrarlo a quello che sarà sicuramente il suo immediato destino: partire per combattere la seconda Guerra d’Indipendenza. Perciò credo si possa considerare l’opera come un quadro storico e leggervi la raffigurazione di un sentimento civile molto profondo, oltre al desiderio e alla passione.
Forse mi sbaglio e ti ringrazio Franco per le tue interessanti disanime, utili a tutti soprattutto a me.
Ho voluto ingrandire il quadro di Brera , soprattutto sui due volti. La ragazza ha la bocca chiusa, quasi serrata e lui non la bacia sulla bocca , ma a lato . Sembra presa alla sprovvista , forse non sa baciare, la passionalità avvolgente di lui sfocia in un “basìn”, dove molta è la coreografia, ma poco è il trasporto passionale. Forse è l’ingenuità di lei … lo abbraccia , ma è più abbracciata , che lo bacia ,ma è più baciata .
Vero Gianna, di questo soggetto, il bacio, Hayez ne ha fatto ben 4 copie. Ma io, comunque, prediligo in assoluto quello di Brera, cioè quello che ho postato e che vado a rivedermi spesso.
Ciao e Grazie.
Francesca, bellissimo questo post.Bravissima finalmente è arrivata L’arte molto diffile per i pochi intenditori ma cercheremo di seguire il meglio possibile.IL BACIO DEL GRANDE PITTORE ITALIANO (HAYEZ) il bacio episodio della gioventù, costume del Secolo XIV meglio noto come il bacio, e un dipinto a olio su tela del Pittore Francesco HAYEZ,Realizzato nel 1859 e conservato alla Pinacoteca di Brera.La scena collocata in un contesto raffigura due giovani innamorati che si stanno baciando con immensa passione d’amore. Per la travolgente carica emotiva la raffinata scenografia ed il forte valore civile,La tela e infatti pregna di pulsioni Risorgimentali a simboleggiare l’amor patrio e la lotta allo straniero,l’opera è Considerata il manifesto dell’Arte romantica Italiana,per queto motivo riscosse un grande successo popolare, tante che venne riprodotta da HAYEZ,In altre 3 copie con piccole modifiche fra l’una e l’altra, anche con colori diversi nei vestiti. Il Dipinto venne terminato nel 1859 e presentato a Milano il 9 settembre dello stesso anno. il Conte destinò la Tela alla Pinacoteca Brera dove è tuttora esposta nella sala,Io penso che i grandi amanti dell’Arte e studiosi, si accorgono delle piccole diversita perche’l’arte entra negli occhi e nel cuore. bellissimo dipinto.l’Arte il bacio è passione da sempre.Un saluto
Franco, mi ha fatto molto piacere tu abbia nominato l’altra versione del “Bacio”, quella in cui la fanciulla indossa una veste bianca. Così, per il piacere tuo e di tutti, l’ho postata al fondo del mio pezzo. Si tratta della seconda redazione, del 1861, immediatamente successiva a quella da me descritta. Si differenzia dalla prima proprio per il colore della veste, bianca e non più azzurra. L’artista la realizzò nel 1861 per la famiglia Mylius ed, inviata all’Esposizione Universale di Parigi del 1867 e nel 2008, è stata battuta all’asta da Sotheby’s per la somma di 780,450 sterline (circa 800 mila euro).
Ciao e grazie.
Francesca brava come sempre a desrivere l’arte ,ora parla di questo “quadro cult” che amo anch’io. A me piace di più la versione del 1861 (credo la prima) dove il vestito di lei è bianco e il quadro non è ancora diventato l’icona retorica del risorgimento, coi colori citati .
Lo strano è che Haiez poteva benissimo ambientare la scena nell’800 con costumi di quell’epoca con maggiore impatto emotivo, invece l’ha inserito in ambito medievale in un castello /palazzo con una strana figura che si intrevede nell’ombra delle porta e che spia (???)e che pone interrogativi sulla leicità di quel bacio (forse amanti ?) (Paolo e Francesca ?)
Chi si ricorda il film “senso” di Visconti ,con una Alida Valli matura ma splendente, la scena si ripete con l’ufficiale austriaco di bianco vestito e lei in un rosa antico di un romantico da emozione.
Eh si Nembo, a Brera si respira un’aria particolare. A volte mi siedo in una delle tante panchine che costeggiano i corridoi dell’Accademia, prendo il mio libro e non m’accorgo del passare delle ore. Al di là di ciò e di tante altre opere d’arte che, oltre al “Bacio” mi emozionano, c’è quel “Cristo morto” del Mantegna….un’opera pazzesca, straordinaria, eccezionale, sconvolgente!!!! Ma di questo ne parlerò un’altra volta.
Grazie e Buona domenica.
Pinacoteca di Brera,uno dei complessi più grandi di Milano che comprende una galleria di arte,molte volte sono entrato ma per altri motivi e non come la tua consapevolezza e competenza nel esprimere i tuoi sentimenti e emozioni davanti a un dipinto.In questo caso visualizzando il bacio Francesco Hayez, credo che esprime una dichiarazione di sentimento molto espressivo e romantico oltre che passionale alla fortunata ragazza.Grazie Francesca di averci fatto partecipe alla visione di questo dipinto. Un Saluto
Convengo con te Lorenzo, l’Amore c’è sempre stato e sempre ci sarà. Buona Domenica.
E’ il simbolo dell’Amore appassionato e condiviso. Altri tempi? Ma no, ma no. C’è ancora e ci sarà sempre.