A volte bisogna ricorrere al medico di famiglia: non sempre il motore è al massimo dei giri: qualche candela sfiata, il carburatore s’incrosta, il radiatore perde un po’ d’acqua, la cinghia di distribuzione slitta, insomma un insieme di particolari che è bene cercare di rimettere al punto giusto. Almeno si spera. Cerco sempre di evitare di andare il lunedì perché nella piccola città c’è il mercato e quindi è difficile trovare il parcheggio alla macchina, inoltre, molti approfittano di questo evento per recarsi anche dal dottore per qualche ricetta. E così, quando sono entrato nella sala di aspetto c’erano già diverse persone.
Mi sono seduto in disparte e ho spento il cellulare. Ad una donna non è sfuggito il gesto e ha esclamato: -Bravo! Tutti dovrebbero fare come lei, qui è tutta una sonata-
Non ho rispondo, stacco il numerino e faccio una panoramica della gente che mi ha preceduto: solamente una decina di persone. Non ho molta pazienza ma non mi resta che aspettare e leggo il giornale. Tre donne di una certa età dialogano fra loro a voce abbastanza alta affinché i pazienti sentissero:
- Oh Rosa, ma hai sentito della Clerici? E’ il quarto fidanzato. Ma ha detto che questa volta non si sposa: convive. Hai capito Rosa? Quattro mariti. Non si vergogna, e tutti i giorni è alla televisione proprio quando si mangia a dare consigli sulla preparazione dei piatti e a fare la moralista –
La sua amica l’ascolta con attenzione poi sbotta: - Ma non ce l’hai il telecomando? E gira canale se non la sopporti, cosa t’importa se ha avuto quattro mariti: questi sono quelli ufficiali e gli altri? -
Un uomo si alza in piedi rivolto alle tre amiche: -Non sarete mica invidiose!
Ci scappa una risata generale, una delle donne mi guarda sperando che dicessi la mia. La ignoro e continuo a leggere. Si è creato un momento di dialogo collettivo finché esce l’infermiera invitando i pazienti a parlare piano. I commenti continuano, ora prende la parola l’amica della Rosa:
-E quella ragazza che ora fa la presentatrice che faceva i film porno, a luce Rosse, scandalosissimi che c’era da vergognarsi? Ora è tutta mistica, oddio! Non ricordo il nome, l’ho sulla punta della lingua, se mi viene te lo dico. Non incomincia il programma se non dice un'Ave Maria. Ma chi crede di incantare? Io non ci credo più alle favole. Quello che mi fa arrabbiare è che la R A I la paga con i nostri soldi -
C’è un’approvazione generale. Si apre la porta e appare il dottore: un buon giorno collettivo riempie la sala d’aspetto. Arriva una mamma con il bambino per la mano che piange, ha la testa fasciata alla meglio, le dico di sedersi al mio posto, ma preferisce stare in piedi. Si guarda intorno poi chiede:
- A chi tocca? Mi farebbe passare? Almeno il dottore mi guarda il bimbo, questo agitato correva in bicicletta guardando indietro e ha battuto la testa contro un suo amichetto-
C’è un silenzio di consenso che tranquillizza la mamma. Nel frattempo entra una signora tutta elegante con un canino peloso in braccio, un uomo la guarda con un sorrisino malizioso: - Ecco! Ora abbiamo anche un’animalista-
Il “Trio Escano” continua con le critiche ai personaggi della TV:
- E quel Fazio, avete sentito quanti soldi guadagna? – Silenzio nell’aula, tutti aspettano la rendicontazione della ragioniera: - Quattro milioni di Euro, e quella maleducata brutta come il peccato, che dice altro che delle parolacce, riprende una valanga di soldi. E’ una vergogna! –
I consensi si accavallano, anche il bambino ha smesso di piangere. Ripiego il giornale e lo metto in tasca: faccio miei, in silenzio, gli umori della gente semplice di quella stanza. E in quelle persone mi ci rivedo e dentro di me grido con loro.
Si! Gente semplice, perché chi ha le possibilità, non aspetta ore una visita o una ricetta: va a pagamento dagli specialisti. Il prossimo a entrare dal dottore sono io, cedo il mio biglietto con il numero alla signora col bambino, abbozzo un buon giorno e esco; decido di andare a vedere il mercato. Tanto conosco già le parole del dottore: “ Non fumare, non bere troppi caffè, attento al vino, non mangiare troppo, meglio uscire dal tavolino con la fame, fai delle passeggiate o prendi la bicicletta…”
Cose che sappiamo tutti. Insomma, per stare bene, bisogna vivere da ammalati. Almeno mio padre diceva sempre: - Bimbo! Se il vino è bono non si contano i bicchieri, il vino fa sangue- Che grande dottore!
Giulio Salvatori - Il solito maledetto Toscano.
Bene Giulio, allora bando alle chiacchiere, alla larga dai dottori, beviamoci un salutare bicchier di buon vino e viva la vita.
Giulio sei straordinario! Riesci a leggere il giornale, ad ascoltare le comari che spettegolano, per passare il tempo ,forse per dimenticare il dolore nello stomaco, a ricordare per filo e per segno ogni pettegolezzo,a riscrivere il tutto, più tardi ,per divertire il lettori del blog ,e intanto ,ti guardi intorno e dici:” Che mondo pettegolo!”.Ahahahahahhhah! Chi si distingue?????????? Ciao!
Perfetta fotografia dell’Italietta attuale. Si salvano solo il signore che ha spento il cellulare e la mamma col bambino ferito. Tutto il resto è spazzatura, comprese le comari.
Caro Giulio, ma sai quanta gente c’è così? Fortuna loro, non hanno problemi e si accollano quelli altrui (si fa per dire).
Ma come dici te, Avanti Tutta. Il tuo pezzo mi garba moltissimo!
Vi ringrazio. Lo so che sono i nostri pensieri e le nostre rabbie .E’ la situazione generale di uno -“STIVALE” CHE HANNO SPOLPATO. Ora annaspano, si appigliano, si aggrappano pur di mantenersi la poltrona. E mentre scrivo vedo il comico Brignani che dice apertamente :- onorevoli, onorevoli, ma non fi fate un po’ schifo ?-
Tu sai fare un’opera d’arte di un semplice momento della vita quotidiana, trovi il garbo e il modo nell’esprimere il dialogo altrui, di farlo diventare quasi tra realtà e farsetto.
Senza sapere le donne hanno interpretato il giudizio di noi italiani paganti, ma fortunatamente anche la Rai se n’è resa conto degli ascolti, questo lo dico io anche la domenica con le due sorelle, tutta una lacrima, io rimpiango Giletti professionista del servizio pubblico, ma non garbava ai capi.
Speriamo che trovino un personaggio con la testa rotta come il bambino che possa avere la precedenza su tutto, lui guarito e noi contenti.
Giulio, si sa benissimo che andare dal medico si senti di tutto e di piu’, sono chiacchere che si fanno per fare volare il tempo d’attesa , noiosissimo ma purtroppo ogni tanto bisogno controllare L’olio della macchina, parlono della Clerici, di fazio, di una presentatrice che primo faceva i film porno, ora fa la modesta alla rai,ora anche per la Signora saranno passati gli anni allora e stanca di lavorare, è cambio mestiere,forse tutti lo pensiamo e non si dice in una sala d’attesa del medico.Fazio pende tanti euro per fare Sanremo, ma tutti hanno portato a casa una valanga di soldi, queste persone vivono male sono invidiose di tutto. ma anche qui c’è gente che si ammala il fegato dall’invia peggio per loro.Giulio non altro da fare e da pensare si va dal medico quando c’è bisogno certo l’attesa e stressante,e si sento parlare di molte cose, ma se pensiomo a quello che diceva tuo. Padre lui era un grande intenditore!Un saluto
si Giulio, hai proprio ragione, tutto quello che hai detto è vero, hai fatto una panoramica di quanto avviene nell’attesa dal medio, xkè è una gran rottura aspettare, dal medico poi un supplizio, ma x fortuna che esistono il tuo babbo aveva proprio ragione quando parlava del vino meglio vivere da sani e morire da malati, anzichè il contrario, almeno passerai a miglir vita + contento
Mi ci sono riconosciuto, Giulio. Intendo, nel panorama complessivo e nei dialoghi individuali. E nelle considerazioni finali.La gente normale la pensa allo stesso modo. E non litiga. Vero, benedetto toscano?
Nella realtà,occorre constatare che è un suplizio(almeno per me)quando si va dal proprio medico, sempre attese interminabili anche se si va su appuntamento.Però, se c’è una possibile discusione sui vari pettegolezzi e gossip,come si visualizza nel Post, l’attesa potrebbe rilevarsi meno noiosa. Credo che per vivere meglio sia una scelta di vita.Un Saluto
Echi di Palazzeschi .Sempre bravo Giulio a narrare le piccole cose della sua terra ,con realismo raffinato e piacevole.
Devo dire che a volte la nostra chat ,la potremmo anche chiamare “sala d’aspetto” !